Adolescenti e silenzi

Un adolescente non smette di parlare coi genitori. E’ solo che a volte cambia lingua.

Buongiorno amici. Oggi parliamo di adolescenti e silenzi, o meglio di come, a volte, i ragazzi cambiano lingua per parlare coi genitori:)

L’adolescenza è una fase di sviluppo complessa e straordinariamente dinamica che comporta significativi cambiamenti fisici, cognitivi, emotivi e sociali. È un periodo in cui i giovani si allontanano gradualmente dall’infanzia, cercando di costruire un’identità indipendente e di affermare la propria autonomia. Questa fase può risultare destabilizzante sia per i ragazzi sia per i genitori, poiché le modalità di comunicazione si trasformano, e i figli sembrano più riservati o meno inclini al dialogo. Tuttavia, questo non significa che gli adolescenti smettano di comunicare: semplicemente, il loro linguaggio cambia, adattandosi alla loro evoluzione interiore.

Spesso, i genitori interpretano il silenzio come un segnale di distacco o disinteresse. In realtà, gli adolescenti continuano a trasmettere messaggi, ma lo fanno attraverso comportamenti, espressioni non verbali, preferenze culturali e, naturalmente, i nuovi mezzi di comunicazione come i social media. È quindi fondamentale che i genitori comprendano e si adattino a questo “cambiamento di lingua”, mantenendo una relazione aperta e arricchente con i loro figli.

1. Capire il nuovo linguaggio degli adolescenti

Gli adolescenti vivono in un mondo in costante evoluzione, dove la tecnologia, la cultura pop e i contesti sociali svolgono un ruolo fondamentale nel plasmare il loro modo di comunicare. Il linguaggio verbale tradizionale viene spesso sostituito o integrato da nuovi strumenti, come meme, GIF, emoji e abbreviazioni digitali. Questo nuovo linguaggio non è solo un mezzo di espressione, ma anche un modo per creare e consolidare legami all’interno dei loro gruppi di pari.

Per i genitori, adattarsi a questa trasformazione non significa necessariamente “parlare la loro lingua”, ma comprendere il suo significato. È importante osservare e interpretare i segnali non verbali, come il tono di voce, il linguaggio del corpo e le scelte espressive. Ad esempio, un adolescente che condivide una canzone, un video o un meme con i genitori sta, in un certo senso, comunicando. È fondamentale che i genitori colgano queste opportunità per avvicinarsi ai figli, mostrando interesse per ciò che è importante per loro.

Inoltre, il “linguaggio emozionale” non va sottovalutato. Gli adolescenti spesso esprimono i propri stati d’animo attraverso comportamenti apparentemente banali, come isolarsi nella propria stanza o adottare nuove abitudini. Capire questi messaggi silenziosi richiede attenzione e sensibilità.

2. La necessità di ascoltare, non solo parlare

L’ascolto attivo è uno degli strumenti più potenti a disposizione dei genitori per costruire una relazione solida con i propri figli adolescenti. Spesso, i genitori si concentrano sull’importanza di “insegnare” o “correggere”, dimenticando che ascoltare è altrettanto essenziale. Quando un adolescente si sente realmente ascoltato, percepisce che le sue opinioni e le sue emozioni sono valorizzate, il che favorisce un clima di fiducia e apertura.

L’ascolto attivo va oltre il semplice prestare attenzione alle parole: implica l’empatia, la capacità di mettersi nei panni dell’altro e di accogliere le sue emozioni senza giudizio. Ad esempio, se un adolescente condivide una preoccupazione riguardo a un amico o a una situazione scolastica, il genitore dovrebbe evitare di minimizzare il problema o di offrire soluzioni immediate. Invece, potrebbe rispondere con domande aperte o riflessioni che dimostrino comprensione: “Capisco che questa situazione ti stia creando ansia. Ti va di raccontarmi di più?”

L’ascolto empatico crea un ambiente sicuro, dove gli adolescenti si sentono liberi di esprimersi. Questo, a sua volta, li incoraggia a cercare il sostegno dei genitori anche nei momenti difficili.

3. Adattarsi ai cambiamenti

L’adolescenza è una fase di trasformazione non solo per i figli, ma anche per i genitori, che devono adattarsi ai cambiamenti e rivedere le loro modalità di interazione. Questo richiede flessibilità, apertura mentale e la volontà di imparare. I genitori che resistono al cambiamento rischiano di creare barriere alla comunicazione, mentre quelli che si adattano ai nuovi linguaggi e alle nuove dinamiche possono rafforzare il legame con i loro figli.

Un aspetto importante dell’adattamento è l’accettazione dell’indipendenza emergente degli adolescenti. I genitori devono riconoscere che i figli hanno bisogno di esplorare il mondo e di prendere decisioni autonome. Questo non significa abbandonarli a sé stessi, ma offrire una guida discreta, intervenendo solo quando necessario. Ad esempio, se un adolescente vuole gestire autonomamente il proprio tempo libero, i genitori potrebbero concedergli questa libertà, ma con l’accordo di discutere insieme eventuali problematiche o difficoltà.

Un’altra forma di adattamento è l’interesse per i mondi che gli adolescenti frequentano. Partecipare, anche indirettamente, ai loro interessi (ad esempio, guardando una serie TV che amano o discutendo di un videogioco) può diventare un modo per creare connessione e dialogo.

4. Il ruolo delle emozioni nella comunicazione

La comunicazione adolescenziale è fortemente influenzata dalle emozioni, che in questa fase della vita sono spesso intense e talvolta difficili da gestire. Rabbia, tristezza, entusiasmo e insicurezza si mescolano in un caleidoscopio emotivo che i genitori devono imparare a comprendere e gestire. Non sempre gli adolescenti riescono a verbalizzare ciò che provano, ma questo non significa che non comunichino.

Per i genitori, è importante riconoscere i segnali emotivi e rispondere con empatia. Ad esempio, se un figlio appare irritabile o distaccato, potrebbe nascondere una preoccupazione o una difficoltà. Invece di reagire con frustrazione, i genitori possono offrire supporto con un approccio non invasivo: “Mi sembri un po’ giù oggi. Se vuoi parlarne, sono qui per ascoltarti.”

Inoltre, i genitori possono insegnare ai figli a gestire e ad esprimere le emozioni in modo sano. Tecniche come il dialogo aperto, l’identificazione delle emozioni e l’uso di strategie di coping possono essere strumenti preziosi per aiutare i ragazzi a navigare nel mare turbolento dell’adolescenza.

Conclusione: consigli pratici per i genitori

  1. Osserva e impara: Studia attentamente i modi in cui tuo figlio comunica, sia verbalmente che attraverso comportamenti e linguaggi non convenzionali. Questo ti aiuterà a connetterti con lui o lei su un piano più profondo.
  2. Ascolta con empatia: Dedica tempo all’ascolto senza interrompere, giudicare o minimizzare. Fai domande aperte per incoraggiare tuo figlio a condividere.
  3. Adatta il tuo stile: Sii flessibile e disposto a modificare il tuo approccio. Mostra interesse per i suoi hobby e per il suo mondo, anche se ti sembrano lontani dal tuo.
  4. Valorizza le emozioni: Non ignorare o sminuire le emozioni del tuo adolescente. Usa le sue esperienze emotive come opportunità per creare dialoghi costruttivi.
  5. Dedica tempo: Le relazioni si costruiscono attraverso piccoli momenti quotidiani. Cogli ogni occasione per condividere attività con tuo figlio e rafforzare il legame.

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Alla prossima amici:)


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