Perchè molti genitori criticano costantemente i figli
Buongiorno amici:) oggi parliamo di criticismo genitoriale.
Il criticismo genitoriale è caratterizzato da un ricorso ripetitivo e pervasivo al rimprovero.
Si manifesta con frequenti commenti critici sostenuti anche da tono severo o perentorio; si esprime per mezzo di espressioni di disapprovazione, di sentimento, rifiuto e svalutazione del rimproverato (ad esempio, “Possibile che sbagli sempre?”, “Vergognati per quel che hai fatto!”).
L’amore manifestato dai genitori è condizionato alla performance del ragazzo e le approvazioni sono inconsistenti; così succede che questo non si senta mai soddisfatto perché il suo comportamento non è mai abbastanza corretto per guadagnare l’approvazione dei genitori e attua uno sforzo continuo per ottenerla.
La conseguenza? L’autostima viene letteralmente uccisa dando origine a sensi di colpa per cose mai realmente commesse e una ricerca costante dell’approvazione degli altri per sentirsi davvero “qualcuno”; davvero apprezzato.
Ricerca che va aldilà dell’ambito genitoriale visto che, qui, ogni tentativo è vano.
Gli effetti che produce il criticismo genitoriale
Questo tipo di comunicazione “inferiorizzante” è un potente strumento di controllo del comportamento dell’altro che lo fa sentire dipendente e quindi bisognoso di approvazione.
Questo atteggiamento aumenta dunque l’autostima del rimproveratore che recupera potere nella relazione.
Un livello elevato di criticismo genitoriale porta, l’adolescente, a un continuo bisogno di perfezionismo che genera, ovviamente, ansia e depressione visto che, come dico sempre, la perfezione no esiste su nessun fronte.
Una critica pervasiva dei genitori può portare a una vulnerabilità cognitiva per critiche fatte da altri. Inoltre i ragazzi possono imparare direttamente a relazionarsi con se stessi nello stesso modo critico che i genitori hanno utilizzato per riferirsi a loro
Molte sono le ripercussioni sui ragazzi: c’è chi sviluppa degli atteggiamenti ossessivo compulsivi: chi sviluppa una fortissima autocriticità; chi invece dipendenze da cibo.
Perfezionismo e bassa autostima sono considerate fra le maggiori credenze cognitive disfunzionali dei disturbi alimentari.
I soggetti rimuginano sul non essere abbastanza competenti e adatti alle richieste della vita. La valutazione del sé tende ad essere basata sulla forma corporea e sul peso, temendo conseguenze negative nei rapporti interpersonali, come il biasimo o il disprezzo di genitori e coetanei
Le critiche continue non consentono di sperimentare, mettersi in gioco, esplorare il mondo alla ricerca di soluzioni personali che incrementino l’autostima e il senso di autoefficacia.
Criticismo genitoriale e perfezionismo
Avere avuto genitori criticisti determina una maggiore intolleranza all’errore che porta ad essere perfezionisti; criticismo genitoriale e perfezionismo sono due concetti fortemente collegati.
Che fare allora?
Il compito primo dei genitori è dare il buon esempio e cercare di stimolare giorno dopo giorno l’autostima dei ragazzi.
I genitori, quindi, devono imparare davvero a dialogare con i ragazzi, ad ascoltarli, a comprendere il loro linguaggio interiore.
E, in primis, non devono cercare di far sì che riescano a raggiungere gli obiettivi che voi adulti non siete riusciti a raggiungere in gioventù.
Il vostro compito è assecondare i loro sogni, i loro obiettivi, apprezzare e valorizzare i loro personali talenti e insegnar loro a dare tutto il loro meglio per realizzare tutto ciò che vogliono.
Io spero che parlare di criticismo genitoriale vi sia stato utile
Se avete bisogno del mio aiuto, che voi siate genitori o figli, contattatemi qui
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alla prossima amici:)