Esserci significa presenza, attenzione significa osservare per comprendere.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sul concetto che l’amore è presenza e attenzione.

Nel rapporto tra genitori e figli adolescenti, l’amore non si misura solo con le parole, ma soprattutto con i gesti quotidiani. Spesso i genitori pensano che amare un figlio significhi proteggerlo, offrirgli opportunità o correggerlo quando sbaglia. Tuttavia, due elementi fondamentali sono alla base di un amore autentico: la presenza e l’attenzione. Esserci fisicamente non basta; è necessario essere presenti emotivamente e mentalmente. Allo stesso modo, l’attenzione non deve essere solo controllo o giudizio, ma un’osservazione profonda finalizzata alla comprensione.
1. La presenza: il pilastro della sicurezza emotiva
La presenza di un genitore nella vita di un adolescente è un elemento chiave per la sua crescita emotiva. La sicurezza che un figlio prova non deriva solo dall’avere regole o una casa stabile, ma dal sapere che nei momenti di difficoltà il genitore c’è, disposto ad ascoltare senza giudicare.
Essere presenti non significa solo stare fisicamente vicino al proprio figlio, ma dimostrare interesse e coinvolgimento attivo nella sua vita. Spesso i ragazzi non esprimono direttamente i loro bisogni, ma osservano attentamente il comportamento degli adulti. Un genitore sempre distratto, assente o preso dalle proprie preoccupazioni trasmette il messaggio che i problemi del figlio sono secondari.
Per essere veramente presenti, è importante:
- Creare momenti di condivisione quotidiana, come i pasti in famiglia o le attività comuni.
- Evitare distrazioni tecnologiche quando si interagisce con il figlio, per mostrare un’attenzione autentica.
- Essere disponibili nei momenti di bisogno senza minimizzare o rimandare le conversazioni importanti.
Un adolescente che sente la presenza attiva di un genitore svilupperà una maggiore sicurezza in sé stesso e nel mondo che lo circonda.
2. L’attenzione: osservare per comprendere
Essere genitori attenti significa andare oltre le apparenze e cercare di cogliere i segnali nascosti nel comportamento dell’adolescente. Un ragazzo che si chiude in camera per ore o che risponde in modo brusco non sta solo mostrando ribellione, ma sta probabilmente comunicando un disagio.
L’attenzione non deve trasformarsi in un’interrogazione continua o in una sorveglianza invadente, ma in un’osservazione rispettosa e partecipe. Ciò significa:
- Prestare attenzione ai cambiamenti di umore, nelle abitudini alimentari o nel rendimento scolastico.
- Osservare il linguaggio del corpo, che spesso comunica molto più delle parole.
- Creare uno spazio sicuro in cui il figlio si senta libero di esprimere le proprie emozioni senza paura di essere giudicato.
Capire uno sguardo sfuggente, un tono di voce incerto o una chiusura improvvisa può essere fondamentale per intervenire nel modo giusto e dimostrare amore autentico.
3. Equilibrio tra libertà e guida: esserci senza soffocare
Molti genitori temono che essere troppo presenti o attenti possa risultare soffocante per il figlio. Tuttavia, il vero obiettivo è trovare un equilibrio tra il rispetto della libertà dell’adolescente e il ruolo di guida che un genitore deve mantenere.
Un adolescente ha bisogno di spazio per esplorare il proprio mondo, fare esperienze e commettere errori. Tuttavia, ha anche bisogno di una guida sicura che gli mostri i limiti e lo aiuti a comprendere le conseguenze delle proprie azioni. Per trovare questo equilibrio:
- Ascoltare senza interrompere o sminuire le emozioni del figlio.
- Offrire consigli basati sull’esperienza, ma senza imporre scelte.
- Consentire agli adolescenti di affrontare le loro sfide, ma rimanendo disponibili per supportarli in caso di difficoltà.
Essere genitori significa accompagnare senza dirigere, guidare senza imporre, proteggere senza soffocare.
4. La comunicazione: la chiave per un amore che si fa sentire
Presenza e attenzione devono tradursi in una comunicazione efficace. Parlare con un adolescente può essere difficile, soprattutto quando si chiude nel silenzio o risponde con monosillabi. Tuttavia, un dialogo aperto e sincero è essenziale per costruire un rapporto basato sulla fiducia.
Una comunicazione efficace prevede:
- Evitare rimproveri continui e critiche distruttive.
- Ascoltare senza interrompere, mostrando empatia e comprensione.
- Porre domande aperte, che stimolino una riflessione e incoraggino l’adolescente ad esprimersi.
- Utilizzare un linguaggio del corpo accogliente: un sorriso, uno sguardo di comprensione o un gesto affettuoso possono comunicare più di mille parole.
Quando la comunicazione è autentica, si rafforza il legame e il figlio si sentirà compreso e accettato.
Conclusione: consigli pratici per i genitori
- Dedica tempo di qualità: anche pochi minuti al giorno senza distrazioni possono fare la differenza. Scegli momenti strategici per dialogare, come i pasti o i viaggi in auto.
- Osserva senza giudicare: evita di trarre conclusioni affrettate. Se noti un comportamento insolito, fai domande aperte invece di rimproverare subito.
- Sii disponibile ma non invadente: rispetta i momenti di solitudine del tuo figlio, ma fai capire che sei sempre pronto ad ascoltarlo quando ne ha bisogno.
- Mostra affetto in modo concreto: gli adolescenti possono sembrare distanti, ma hanno bisogno di sentire l’affetto dei genitori. Un abbraccio, un complimento sincero o un gesto di attenzione possono rafforzare il legame.
- Accetta il cambiamento: l’adolescenza è una fase di trasformazione. Accogliere questa evoluzione con serenità aiuta a mantenere un rapporto solido e basato sulla fiducia.
L’amore vero non è solo dire “ti voglio bene”, ma dimostrare ogni giorno di esserci davvero, con presenza e attenzione autentiche.
E voi, riuscite asd essere presenti coi voistri ragazzi? Ad osservare per capirli?
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alla prossima amici:)
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