Monitorare i figli?

Sì ma senza invadere la loro privacy

Buongiorno amici. Oggi vi chiedo .. monitorare i figli? sì ma…vediamo un po’.

In adolescenza ragazzi e ragazze crescono rapidamente, i loro atteggiamenti si modificano, assumono dei rischi per mettersi alla prova, mettere alla prova le loro competenze e abilità, scoprire chi sono.

Spesso i genitori hanno la sensazione di trovarsi di fronte a degli sconosciuti, in cui non riconoscono più i loro bambini.

Hanno bisogno di conoscere i propri figli, le loro abitudini, le amicizie e le compagnie che frequentano.

Ed è ancora più importante accertarsi che non si trovino su una “cattiva strada” e non assumano comportamenti a rischio.

Sostenere o monitorare: due facce della stessa medaglia?

È difficile per i genitori monitorare i comportamenti degli adolescenti.

Concedere autonomia e libertà, far sentire sostegno e comprensione e, allo stesso tempo, controllare, dare regole e paletti, supervisionare ciò che fanno.

Il rischio, in alcuni momenti, può essere quello di trasformare il dialogo in una sorta di interrogatorio: “dove vai?”, “chi ci sarà?”, “cosa hai fatto a scuola?”, “cosa stai facendo col cellulare?”, “chi ti ha scritto?”, “hai fumato?”, “i tuoi amici fumano?”.

Di fronte a un atteggiamento che vivono come invadente o caratterizzato solo da regole e divieti, però, i ragazzi rischiano di chiudersi e non parlare con i genitori.

Tante sono le paure e le preoccupazioni dei genitori legate all’assunzione di comportamenti a rischio: fumo, alcol, guida in condizioni di pericolo, abuso della tecnologia.

E’ sicuramente fondamentale mantenere sempre un monitoraggio sui loro comportamenti per educarli e aiutarli a crescere in modo autonomo e responsabile.

In adolescenza, la criticità è propria quella di mantenere sempre aperta la comunicazione in modo che i ragazzi possano sentirsi compresi e continuino a parlare con i genitori.

hanno bisogno di esprimere anche dubbi o perplessità, rendendoli partecipi della loro vita e delle loro attività, nonostante il desiderio di indipendenza e autonomia.

Sostenere e monitorare i figli può fare la differenza? 

Sicuramente si!

Gli adolescenti i cui genitori utilizzano un monitoraggio efficace.

Infatti, hanno minori probabilità di prendere decisioni e assumere comportamenti che li espongono a rischi eccessivi e che li potrebbero mettere in pericolo.

Il monitoraggio genitoriale funziona meglio quando i genitori hanno una relazione positiva, aperta e sincera con i ragazzi.

Gli adolescenti, sentendosi tranquilli e compresi, saranno più disposti a parlare con i genitori e fidarsi di loro.

Accetterano più facilmente i consigli che essi potranno offrire e si mostreranno anche più aperti e disponibili al dialogo e all’ascolto.

Cosa possono fare i genitori per monitorare efficacemente i loro ragazzi?

– CHIAREZZA. È fondamentale mantenere sempre aperto il dialogo e parlare con i ragazzi, dando sempre regole chiare e condivise, spiegando e riflettendo insieme sulle conseguenze delle proprie azioni e dell’eventuale violazione delle regole.

– COMUNICAZIONE. Chiedete sempre ai ragazzi, anche quando non condividete un loro comportamento, come si sentono e cosa pensano, interessatevi anche al loro modo di vedere le cose e potrete così aiutarli a riflettere su quanto succede nella loro vita.

– CONOSCENZA. Chiedete informazioni e interessatevi ai loro interessi, le loro amicizie e le loro passioni, non per fare degli interrogatori estenuanti su ciò che fanno, dove e con chi vanno.

Per comprendere davvero cosa piace loro e cosa li fa stare bene, e aiutarli a riflettere sui rischi di alcuni comportamenti inadeguati o sui pericoli che possono incontrare nella vita reale e online.

– OSSERVAZIONE. Fate attenzione ai loro stati d’animo e al loro umore.

Non fate solo e sempre domande sulla scuola e sui voti o su ciò che fanno, ma osservateli nei loro comportamenti anche a casa.

Monitorate come spendono i soldi e la loro paghetta.

Seguite in modo discreto ma costante come trascorrono il loro tempo online e parlate con loro dell’importanza di usare Internet e gli strumenti tecnologici in modo sicuro. 

Monitorare

Monitorare un figlio non significa invadere i suoi spazi e impedirgli di esprimersi nella sua autonomia per contenere le proprie paure.

E’ normale che un genitore abbia ansie e preoccupazioni, che vorrebbe tenere il figlio lontano dai pericoli e da tutto ciò che potenzialmente può arrecargli un problema.

Ma così si rischia di non responsabilizzarli mai, di fargli sperimentare la loro auto efficacia e il loro crescere.

Hanno bisogno delle piccole e grandi prove della vita per confrontarsi con se stessi e con gli altri e per crescere diventando sempre più autonomi, giorno dopo giorno. 

Vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi qui nella sezione contatti e consulenze.

alla prossima:)


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