Molti credono alle fake news su internet e la maggior parte non usa precauzioni.
Buongiorno amici. Oggi discutiamo su ragazzi e sessualità.
I giovani milanesi non sono adeguatamente informati sul sesso: pur iniziando a farlo a un’età non così precoce (tra i 17 e i 18 anni) c’è chi ha detto di aver iniziato addirittura prima dei 13.
In più, uno su tre usa il coito interrotto come metodo contraccettivo e, soprattutto, quasi sei su dieci (il 56,2%) non utilizzano il preservativo.
Dati
I dati, preoccupanti, arrivano dalla sesta edizione del report annuale dell’Osservatorio dell’azienda Durex «Giovani e sessualità» che mostra come a Milano l’approccio al sesso da parte dei più giovani è «leggero, precoce e molto spesso inconsapevole» .
Cioè basato su «conoscenze errate e informazioni confuse che determinano comportamenti a rischio per sé stessi e per gli altri».
Per Filippo Nimbi, psicologo e consulente scientifico dell’azienda, «i dati sono una conferma che rispetto al passato non si sono fatti molti passi avanti: c’erano passaparola e falsi miti e ci sono ancora.
E di questo sistema i giovani sono vittime, perché fanno quello che possono con quello che hanno.
Oggi c’è più informazione, è vero, ma non c’è educazione quindi aumenta l’ignoranza, anche emotiva».
Il problema è nei comportamenti: «Tutti — spiega Nimbi — hanno sentito parlare di un’infezione o magari di un’altra, eppure quando si passa ai comportamenti da adottare per proteggersi, i più scelgono il “metodo fatto in casa”».
Ricerche
Dalla ricerca, condotta con Skuola.net e la cooperativa sociale Ebico su un campione eterogeneo di giovani tra gli 11 e i 24 anni, emerge che il 41,7% (+3% rispetto al dato nazionale) ha avuto il primo rapporto sessuale tra i 17 e i 18 anni. Tuttavia, il 9,5% lo ha avuto prima dei 13 anni.
Ma è sulla contraccezione e domande sessualmente trasmissioni che i milanesi sono più confusi: il 33,6% considera il coito interrotto un «metodo efficace contro le gravidanze indesiderate o le infezioni sessualmente trasmissibili».
Dialogo in famiglia
A complicare la situazione c’è anche il contesto in cui gli under 25 vivono, con pochi dialoghi sul tema in famiglia.
Tanto che il 47,1% preferisce rivolgersi a Internet per chiarire i dubbi e tra questi la maggior parte lo fa per l’imbarazzo di chiedere a qualcuno (31%) e perché non sa a chi rivolgersi (9,8%), con il rischio di esporsi a fake news e informazioni sbagliate.
Solo il 9,3% si rivolge ai genitori, il 5,5% al medico, il 15,2% chiede aiuto agli amici mentre l’11,9%, semplicemente, non chiede a nessuno.
E la ragione risiede, in quest’ultimo caso, nell’imbarazzo e nella vergogna che provano a chiedere o parlare con qualcuno di questi argomenti, oltre che nella mancanza di educazione.
quindi mi rivolgo a voi, cari genitori, meno tabu e più dialogo, anche su tema di educazione sessuale.
E se avete bisogno del mio aiuto contattatemi
Alla prossima amici:)