Buongiorno amici. Oggi diretta: iniziare a volersi bene. Come cambia la tua vita quando cominci a farlo? Analizziamo e riflettiamo insieme su tutto questo.
Fin da piccoli ci insegnano a prenderci cura del nostro aspetto fisico: lavarti i denti, fai la doccia, non sporcare gli abiti…
E per quanto riguarda la sfera emotiva? Purtroppo da questo punto di vista, la nostra generazione è stata fortemente penalizzata.
Nessuno di noi ha ricevuto un’educazione emotiva e tutto è stato lasciato al caso, o meglio, alla sensibilità del genitore che ci ha accudito elargendoci le più disparate cure.
E’ il tuo inconscio a decidere se sei capace o meno di fare una cosa
In base alle informazioni che il tuo bambino interiore ha filtrato con il passare degli anni, oggi, tu riesci a percepirti come una vincente o una perdente.
E’ il tuo inconscio a decidere se sei capace o meno di fare una cosa, è sempre lui che ti impedirà di fare un passo importante per la tua crescita, è determinante nella scelta della carriera così come nella sfera sentimentale.
Tutto questo perché è a livello inconscio che risiede la più ancestrale raffigurazione mentale che hai di te stessa.
Ti sei mai chiesto quanto la tua autostima abbia inciso sulla tua vita?
Hai già raggiunto qualche tuo obiettivo importante o almeno uno dei sogni che avevi immaginato di realizzare?
Se non è successo, può darsi che hai avuto una grossa carenza emotiva e non sei riuscita a riconoscere in te stessa il valore che hai. Come da piccola le tue emozioni sono state invalidate, oggi da adulta, continui a invalidarti senza darti la giusta dimensione.
Ma qual è questa giusta dimensione e soprattutto, come fare per trovarla?
Si parte dalla consapevolezza e l’accettazione, due sentieri che all’apparenza sono facili da percorrere ma che possono celare un cammino molto doloroso.
L’amara consapevolezza è che a tanti di noi manca l’amor proprio, quella spinta emotiva che ci porta a valorizzarci, apprezzarci e accettarci.
Ma cosa cambierà quando inizi a volerti bene?
Non vi spoilero più nulla.
Guardate e scaricate, se volete, la diretta registrata ieri e , se avete bisogno del mio aiuto, contattatemi.
..aiuta tantissimo nella vita. Ma on parlate di narcisismo.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sull’avere molta autostima.
Una revisione della letteratura scientifica pubblicata su American Psychologist afferma che l’autostima può influire positivamente su diversi aspetti della nostra vita, come le relazioni, la scuola, il lavoro, la salute mentale e fisica, e la socialità.
Avere fiducia in se stessi, però, è ben diverso dall’essere narcisisti: «Nonostante i due concetti spesso si sovrappongano», si legge sullo studio, «esistono importanti differenze concettuali tra autostima e narcisismo».
TANTI BENEFICI.
I ricercatori hanno esaminato centinaia di studi longitudinali che rispondevano a domande sulle conseguenze a lungo termine di un’alta autostima (ad esempio Gli adolescenti con un’alta autostima tendono ad avere più successo nel lavoro?).
I risultati hanno mostrato che, generalmente, chi si stima di più gode di maggior successo a scuola e nel lavoro, intesse migliori relazioni sociali, ha una migliore salute fisica e mentale, e meno comportamenti antisociali.
Tutti questi benefici, sostengono gli esperti, persisterebbero dall’adolescenza alla vecchiaia.
IL NARCISISMO È DIVERSO.
Gli autori sottolineano l’importanza di distinguere tra narcisismo e autostima.
Mentre il narcisismo è caratterizzato da sentimenti di superiorità, grandiosità, egoismo e presunzione, l’autostima ha a che fare con l’accettazione e il rispetto di se stessi.
I due atteggiamenti influiscono infatti in modo opposto nella nostra vita: se un’alta autostima porta ad esempio a migliorare le proprie relazioni sociali, il narcisismo le peggiora.
Quanto scoperto, conclude lo studio, suggerisce che degli interventi mirati ad aumentare l’autostima potrebbero avere benefici non solo sui singoli, ma anche su intere società.
Ragazzi
So che quando siamo ragazzi è difficile. Siamo bersagliati da messaggi assolutamente sbagliati ovunque, sui social in primis.
E se non c’è nessuno che ci ragguaglia, che pensa di far accrescere la nostra autostima per contrastare tutto questo è difficile riuscirci da soli.
E, in questo modo, saremo portati a credere che quello che, erroneamente dicono di noi, sia vero.
Chi sono le persone più importanti in questo ruolo? I genitori, la famiglia che, a volte, purtroppo, sono i primi ad abbassare la stima i se stessi dei figli. Come? Facendo paragoni, non aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi perché diversi da quelli che si aspettavano.
Signori, meno aspettative più vicinanza. E se avete bisogno di me contattatemi
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sul fatto che il tempo è un dono prezioso: dedichiamolo a chi merita davvero.
Diceva Carl Gustav Jung “Non rimpiango le persone che ho perso col tempo, ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, perché le persone non mi appartenevano, gli anni sì” E allora eccoci con il nostro tempo fra le mani, osserviamoci, e rendiamoci conto di come lo impieghiamo e a chi stiamo “regalando” questo bene così prezioso.
Il tempo non si pretende, si accetta come dono
“Se qualcuno si prende qualche minuto per confortarci, incoraggiarci o parlare con noi è perché ha scelto di farlo. È il suo modo di dirci che si preoccupa abbastanza per noi da darci un po’ del suo tempo“.
Purtroppo, non sempre apprezziamo abbastanza il tempo che qualcuno ci dona per risolvere un nostro problema o magari per migliorare il nostro umore.
A volte pecchiamo di superficialità, non ci immedesimiamo nella parta del nostro interlocutore, pensiamo che ci è dovuto essere ascoltati quando in realtà si tratta di una decisione personale.
Non condividere la tua vita con chi non apprezza il tuo tempo
Chi sono quelle persone che non meritano il nostro tempo, la nostra attenzione, il nostro spicchio di vita?
Non vi spoilero molto. Guardate la diretta di ieri sera e, se avete bisogno del mio aiuto, contattatemi pure.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sul bisogno d’amore di alcuni ragazzi..difficili.
Esperienza
Sono anni, tanti anni che ho a che fare con adolescenti e pre adolescenti. E molte, troppe volte, mi sono affacciata a scenari, vissuti di questi ragazzi davvero terribili.
Indipendentemente dall’ambiente in cui lavoro, che sia una comunità, un domicilio, una scuola, una cooperativa o per avvocati, il mood è sempre lo stesso: il comportamento apparentemente aggressivo dei ragazzi.
Comportamenti
Non puoi rapportarti ad ognuno di loro allo stesso modo, non è possibile. Perchè ognuno ha le sue sofferenze, ognuno è in una determinata situazione per diversi motivi. Ognuno di loro, soprattutto, ha una diversa personalità e se non si insegna ai ragazzi come affrontare una sofferenza, questa rimane dentro.
Apparenza-bisogno d’amore
Purtroppo, non è solo un errore dei genitori, ma spesso anche di miei colleghi.
Si percepisce che dietro un comportamento aggressivo, dietro ad una parola detta non nel modo giusto ci sia solo rabbia, maleducazione, non rispetto, menefreghismo.
Sbagliato. Molto spesso dietro un atteggiamento di questo tipo c’è una sofferenza talmente grande da sfogarla in questo modo.
Ed è proprio lì che i rimproveri servono a poco. Invece di condannarli subito, reagendo allo stesso modo ad una loro reazione, e quindi perdendo il ruolo del buon esempio e della guida, provate a capire il perché.
Provate a chiedervi il perché di una reazione, provate ad entrare nei vissuti di questi ragazzi e provate ad empatizzare con loro.
E sì, perchè è proprio quando ci sono questi atteggiamenti che capite che hanno bisogno di amore.
E troppe volte questo comportamento è un semplicissimo grido di aiuto.
Capiteli, e se avete bisogno di un aiuto contattatemi
Buongiorno amici. Oggi parliamo di famiglie digitali.
Oggi le famiglie si trovano ad affrontare sfide sempre nuove e a gestire ritmi di vita più frenetici.
Tecnologia
Vivere in un contesto di crescita sempre più tecnologico richiede una conoscenza e uno sviluppo di nuove abilità e competenze da parte di tutti i membri della famiglia.
L’impatto della tecnologia sulle relazioni umane, quanto e come usarla in funzione dell’età e come riconoscere i potenziali rischi che si possono incontrare.
Bambini e ragazzi smart
Tutto questo si traduce nella gestione di molteplici situazioni, che vanno dalla acquisizione di nuove competenze al fronteggiare, da parte delle nuove generazioni, nuove richieste differenziate in base all’età.
Bambini e ragazzi, infatti, sono costantemente immersi nella tecnologia smart: tutto è iperconnesso e interconnesso, infatti ormai con estrema facilità possono interagire con il mondo con qualsiasi strumento connesso alla rete.
Per i genitori risulta fondamentale, dunque, lavorare insieme ai figli su un utilizzo equilibrato e bilanciato della tecnologia.
Ricerca americana
Nel 2023 l’American Psychological Association ha pubblicato la sua prima guida sull’utilizzo della tecnologia in adolescenza: 10 punti rivolti agli adulti di riferimento come genitori, insegnanti ed educatori, ma anche ad aziende tecnologiche, con il fine di tutelare e sostenere i ragazzi verso un uso sicuro dei vari dispositivi tecnologici. Tra i suggerimenti, questi i principali:
I giovani devono essere incoraggiati a utilizzare la rete sfruttando funzioni e potenzialità che promuovono le relazioni e la socializzazione.
L’uso, le funzionalità e le autorizzazioni/consensi dei social media dovrebbero essere adattati al livello di sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi.
Durante la preadolescenza è consigliato un monitoraggio costante da parte degli adulti sui vari contenuti che i figli incontrano nel web. L’autonomia può aumentare gradualmente man mano che vengono acquisite competenze di alfabetizzazione digitale.
Ridurre l’esposizione a contenuti che incoraggiano comportamenti pericolosi, a rischio per la salute o comportamenti aggressivi. Inoltre, è fondamentale far capire ai ragazzi l’importanza di segnalare tali contenuti quando vengono visualizzati.
L’uso dei social media da parte degli adolescenti dovrebbe essere preceduto da una adeguata educazione digitale in grado di sviluppare competenze e abilità specifiche, per navigare online in sicurezza.
Io consiglio sempre a voi genitori di essere i primi ad essere informati sul corretto utilizzo della rete, dei social, della tecnologia in generale per poi educare i figli al corretto utilizzo.
Siate un esempio anche voi in modo da non far sì che, i vostri ragazzi, non incorrano in pericoli.
Buongiorno amici:) Oggi l’attenzione va ad un discorso di Bebe Vio agli studenti.
La campionessa paralimpica è intervenuta a Montecitorio in occasione della cerimonia per il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione Italiana
Il discorso
“È molto bello essere qui a rappresentare i giovani”, esordisce così l’atleta con quel sorriso che l’ha sempre contraddistinta.
Poi arriva l’esortazione rivolta ai giovani: “75 anni della Costituzione sono tantissimi, io ricordo qui l’articolo 34 che riguarda l’istruzione. Io l’ho vista come un mezzo per trasformare i sogni in obiettivi. Il sogno resta un sogno se resta nel cassetto, l’istruzione, invece, ci dà la possibilità di tirare fuori il sogno dal cassetto”.
“La squadra che si crea con i compagni di classe è pazzesca, ti fa dire ‘arriviamoci insieme’. Io mi sono finalmente laureata, è stata un’impresa, ma ce l’ho fatta”.
Tutti mi dicono come fai a fare tutto? In realtà siamo bravi ad inventarci scuse e dire ‘non ce la faccio, in realtà la mia fortuna è quella di avere una combo tra sport e scuola”
Insegnamento
Il discorso è toccante ed stato fatto da una delle persone, a mio avviso, più coraggiose, forti e caparbie che abbia mai conosciuto.
E’ vero, ci chiediamo sempre, in casi come il suo, “ma come fa?”..semplice, con la determinazione.
Ha dovuto, Bebe, affrontare momenti drammatici nella sua vita e on tutti, purtroppo, sanno reagire.
Lei, invece, a preso in mano la sua vita e, con la costanza, la voglia , la caparbietà di voler raggiungere i suoi obiettivi, ce l’ha fatta.
E, altra cosa importantissima, non si è fatta scoraggiare dalle mille, sicuramente, persone che invece di aumentare la sua autostima, di incoraggiarla hanno cercato di fermarla.
Non fatelo mai, per nessun motivo. Siete voi artefici del vostro destino ricordatevelo sempre.
Genitori
E voi, cari genitori, non sminuite mai i desideri dei vostri figli magari solo perché non sono quello che pensavate o volevate.
Aiutateli a diventare forti, sicuri di se stessi.
Insegnate loro, come dice Bebe, a essere caparbi, a sognare, mettercela tutta e lavorare. Lavorare sodo, mettendoci tutto l’impegno che hanno per poter realizzare i propri obiettivi.
Buongiorno amici:) Oggi un’importante diretta: perché è difficile essere genitori di un adolescente.
La fine dell’idealizzazione
L’adolescenza è un processo attraverso il quale il ragazzo e la ragazza vanno maturando la propria identità di giovani adulti, sessuati ed emancipati. Per l’adolescente è necessario uscir fuori dal mondo infantile, nel quale i genitori erano il principale, se non l’unico, modello cui riferirsi. Per arrivare a questo è necessario togliere i genitori dall’idealizzazione in cui erano stati messi. Devono, in questo processo ruvido e discontinuo, cogliere e sottolineare ogni mancanza dei genitori, ogni loro contraddizione, ogni loro difetto, ogni errore.
E quanto più i genitori erano stati precedentemente idealizzati, tanto più grande sarà per gli adolescenti il dolore e lo scandalo di accorgersi che essi non sono affatto ideali.
Non rinunciare a essere genitori
Allora, se è vero che un adolescente normale che sta vivendo il proprio normale processo di crescita è una persona in crisi, è ugualmente vero che è normale che anche i suoi genitori siano in crisi.
Se i genitori sono preparati a queste evenienze, è più probabile che reggano le onde d’urto interne ed esterne, e che non vengano meno ai loro compiti di genitori, assolutamente indispensabili in questo periodo.
È necessario, infatti, che essi continuino a esserci, senza fuggire, senza annullare il loro ruolocon atteggiamenti seduttivi o di sottomissione acritica, senza mettersi a giocare coi propri figli a chi fa più l’adolescente, senza soccombere all’invidia.
Buongiorno amici. Oggi il tema è “cara me stessa…mi merito il meglio dalla vita”.
cosa vedi dentro di te?
E mi rivolgo alle ragazze ma anche alle persone adulte.
Non importa cosa tu faccia e che cosa ottieni dalla tua vita: c’è sempre una piccola voce dentro di te che ti ripete che “non sei abbastanza”.
Vero? Una voce che ti dice che non vali quanto gli altri e che non meriti la felicità e il benessere che, in fondo, noi tutti ricerchiamo. Forse non ne puoi più di sentire il peso di queste voci, e di tutte le delusioni che hai ricevuto nella tua vita.
Basta con i sensi di colpa, basta con la paura di non valere o di essere giudicata. Basta con il senso di solitudine. Cara me stessa, da adesso si apre un nuovo capitolo! Da oggi voglio credere di valere.
Se ti guardassi dentro, cosa vorresti vedere?
Vuoi una vita migliore? Se non ci credi, non la otterrai. Nulla avviene per caso; dietro un successo c’è tanto lavoro e sofferenza.
Quasi tutte le tue credenze nascono da quello che hai accettato o meno come vero da quando eri piccola
Può darsi che i tuoi genitori non ti abbiano dato abbastanza sicurezza. Così sei diventata fragile, la tua autostima ne ha risentito molto e continua ad essere piuttosto bassa anche ora che sei adulta.
Pero, ciò che è stato nel passato ormai è fatto, ma nel presente hai la possibilità di trattarti nel modo in cui desideri.
Rimproverarti ora è un modo per continuare a spaventare ulteriormente il tuo bambino interiore che si sente insicuro e che soffre.
Se non desideri fare del male a uno sconosciuto, perché continui a trattare male il tuo bambino interiore?
Tratteresti così il figlio o la figlia di uno dei tuoi amici? Allora perché non iniziare ad amarlo? Comincia ad amarti e ad approvarti ora.
Perché è così difficile pensare di meritare il meglio dalla vita?
Ci sono tantissimi motivi per cui è così difficile non riconoscere il proprio valore.
Esiste però un aspetto che accomuna ognuno di questi: credere di NON meritare amore. E questo, se diventa il nostro mantra, può essere quanto di più dannoso possa esistere per noi.
Assicurati di essere disposta\o a ricevere
Ciò che sogni e ciò di cui hai bisogno nella vita arriva solo quando pensi di meritarlo davvero.
Apri la tua mente, apri il tuo cuore, e apri le braccia. La vita ti ama e vuole solo darti il meglio.
Non importa se certe cose non le hai imparate prima; tutto si può imparare nella vita!
Non importa quanti anni hai; non è un caso se la vita ti ha messo di fronte a un cambiamento proprio ora … prima forse non saresti stata pronta o forse c’è qualcosa che devi imparare ora.
Non importa se hai vissuto tanti anni in funzione dei tuoi genitori o dei tuoi figli, puoi ancora rimediare e coltivare le tue ambizioni!
Non importa se si è conclusa una storia d’amore con una persona che pensavi fosse la persona della tua vita, puoi incontrare chi davvero ti apprezza!
buongiorno amici. Oggi parliamo di violenza di genere negli adolescenti.
Ci sono varie manifestazioni di violenza di genere negli adolescenti, sebbene le molestie sessuali siano le più diffuse. Ciò è rilevante, soprattutto se si tiene conto del fatto che l’adolescenza è una fase cruciale nell’esplorazione dell’identità e nella comprensione delle aspettative sociali e delle norme di genere che vengono imposte. Una distorsione in questo porterebbe allo sviluppo di comportamenti violenti.
La violenza di genere assume molte forme, comprese le molestie sia fisiche che emotive, nonché le molestie online. Inoltre, le molestie sessuali nel contesto dell’adolescenza hanno il potenziale per essere piuttosto dannose per i giovani, abbassando la loro autostima e diminuendo la loro autostima e l’amor proprio. Isolamento, lesioni o bassa autostima sono solo alcuni dei suoi sintomi.
“La violenza di genere è una delle forme più estreme di discriminazione e una violazione dei diritti umani”.
-Ban Ki-Moon-
Cos’è la violenza di genere?
Questo è un tipo di violenza che ruota attorno a relazioni di potere ineguali tra uomini e donne. In generale, si verifica nel contesto di una relazione, indipendentemente dal fatto che ci sia stato un qualche tipo di convivenza. In questo senso, il rapido aumento del numero di casi che vengono denunciati, giorno dopo giorno, crea la necessità di portare sulla scena pubblica questo problema socio-sanitario.
La violenza di genere può iniziare con comportamenti finalizzati allo stretto controllo delle donne, un fatto che spesso passa inosservato e viene minimizzato. Tuttavia, potrebbe cristallizzarsi in colpi, esplosioni e altre aggressioni. Pertanto, emergono sintomi come mancanza di protezione, impotenza e diminuzione dell’autostima.
La tensione si accumula durante il primo periodo della relazione tra l’adolescente e la sua compagna. Di conseguenza emergono piccoli scoppi di rabbia e irritabilità che finiscono per produrre ansia all’interno della coppia.
Nella fase intermedia, la tensione di cui parliamo si proietta in esplosioni di violenza la cui potenza è variabile. La gravità è così diversa, a questo proposito, che potrebbe passare da uno schiaffo alla morte.
Infine, si verifica la cosiddetta “luna di miele”. In questo caso, l’autore del reato si scusa. Promette che il controllo eccessivo, le percosse o gli abusi verbali non si ripeteranno mai più.
Lungi dall’essere una verità certa, la “luna di miele” minaccia sempre di promesse non mantenute e diventa una speranza che finisce per essere infranta. Ricomincia il ciclo violento di controllo e aggressione fisica e verbale, come un orologio che ha compiuto le 24 ore, cosa si può fare per prevenirlo? Il punto di partenza è il rilevamento.
Chiavi che aiutano l’ambiente a rilevare la violenza di genere negli adolescenti
Essere genitori e vedere male un figlio è un fatto doloroso, come se fosse una legge. È un dolore emotivo che va oltre i margini quando la persona vulnerabile cade nelle reti dell’abuso. Se sei un parente o un amico, secondo la guida che abbiamo citato, ecco alcune chiavi che aiutano a rilevare la violenza di genere negli adolescenti:
Isolamento.
Bassa autostima.
Cambiamenti di atteggiamento.
Abbandono degli studi.
Segni di lesioni fisiche.
Riproduzione di idee maschiliste.
Comportamenti dirompenti come l’aggressività.
Mancanza di autonomia nel processo decisionale.
Cambiamenti nell’abbigliamento e nei rituali di toelettatura.
Abbandono delle attività (pittura, calcio, tennis, ecc.).
Giustificazione della gelosia da parte del partner (“è geloso perché mi ama”).
Dipendenza manifestata dal contatto permanente sui social network o attraverso lo smartphone.
Quando sei in una relazione, la cosa normale è che la relazione si basa sulla fiducia, l’ammirazione e il rispetto reciproci. Tuttavia, a volte questo è ben lungi dall’essere il caso. Se predomina la gelosia e la persona si sente alienata, è un segno di essere consapevoli che sta succedendo qualcosa di malsano. Potrebbe essere prima dell’abuso.
Questi segni consentono alla potenziale vittima di individuare il proprio scenario.
Sentirsi umiliati, controllati e sottovalutati può essere un buco nero capace di inghiottire anche la più piccola lama d’aria. È estenuante. Sembra infinita, poiché la strada che percorri è buia e pensi che non abbia né fine né luce. Chiedi aiuto ai tuoi genitori, ai tuoi insegnanti, alla polizia, al tuo medico se noti i seguenti segnali:
Controlla il tuo telefono.
Non ti fa lavorare.
Ti costringe a fare sesso.
Ti umilia, ti urla o ti insulta.
Ti mette in ridicolo, ti insulta o ti abbatte.
Ti isola dalla famiglia e dagli amici.
Controlla il modo in cui ti vesti.
Minaccia di ferire te o i tuoi cari.
Provi un costante senso di inferiorità.
Hai lasciato fuori i tuoi amici perché non gli piacevano.
Spesso ti ignora e ignora il modo in cui ti senti.
“La GBV può avere conseguenze a lungo termine per le relazioni future e la capacità dei giovani di formare connessioni sane e rispettose”.
-Emma Watson-
La violenza di genere può nascere nell’adolescenza e perpetuarsi per tutta la vita. In questo senso, la diagnosi precoce contribuisce a spezzare il ciclo. Parlare, riferire e contare sono i primi passi e il preludio alla cura di sé e al rispetto di sé. Implica dare priorità alla propria salute, sia fisica che mentale.
Questo tipo di violenza sta diventando sempre più pubblico. Preoccupa la società perché i suoi effetti negativi agiscono come una bomba a orologeria sul corpo e sulla mente. Per questo, se vedi qualcuno in una situazione come questa o ti senti in mezzo al caos che implica la violenza di genere, segnalalo.
Prevenzione e intervento: pilastri contro l’aggressione di genere nei giovani
La violenza di genere è uno degli scenari peggiori che un adolescente possa affrontare. Come risultato di questo atto dannoso, si producono comportamenti come l’isolamento, la giustificazione di un controllo eccessivo da parte dell’altra persona o quelli che si adattano a un quadro di ansia. Pertanto, è fondamentale investire nella prevenzione e intervenire quando identifichiamo una situazione di rischio.
La sfida è grande, sfaccettata e multicausale. L’approccio che richiede deve essere anche multidisciplinare. Richiede piccole azioni individuali che, in breve, diventano grandi azioni come gruppo sociale. A questo collaborano l’educazione all’uguaglianza e la promozione di una cultura della denuncia. Lavoriamo insieme.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di famiglia e del suo significato.
Famiglia
Che bella parola. Che sensazioni vi da’ di solito ?
Di gioia , di dolore, di paura…Attenzione, perché sto parlando della famiglia in senso molto lato, non solo in senso stretto.
Molto, parlando appunto di quella canonica di genitori e figli, non ne ha un ricordo particolarmente felice.
Si tratta di figli che non sono stati amati, legami disfunzionali, divorzi davvero atroci, infanzia per nulla serena. Sicché, una volta adulti, non hanno la minima intenzione di metter su famiglia.
C’è, invece, chi ha avuto una bella storia familiare e cerca di prenderne esempio costruendone una propria.
Il focolare
Quando parliamo di famiglia parliamo di un porto sicuro, del posto, sentimentalmente parlando, in cui ti senti a casa anche quando, magari, una casa non ce l’hai.
E’ quel nucleo che ti protegge, che i sta accanto e ti ama incondizionatamente. Che ti aiuta ad avere fiducia in te stesso, che ti sprona . Che aumenta la tua autostima.
Questo dovrebbe essere.
Il senso di…
Ma esiste davvero solo la quella canonica?
Eh no… anni fa ho conosciuto uno dei miei utenti poi come sempre divenuti amici, che non ne aveva una. Orfano di padre una volta adolescente e di madre. La sua famiglia era la sua dolce metà e la famiglia di lei.
La sua famiglia erano i suoi veri amici.
Erano tutte quelle persone che gli volevano bene e che avrebbero fatto qualsiasi cosa per lui.
Famiglia, ad esempio, sono i tuoi compagni di comunità, che affrontano le tue stesse battaglie e ti comprendono meglio di chiunque altro.
E’ la tua famiglia adottiva. Certo, non è di sangue, ma ti hanno scelto, voluto e ti amano come è giusto che tu venga amato.
E allora pensiamo , se ne abbiamo una in cui ci siamo sempre sentiti voluti, che en abbiamo tanta altre. Che no sono legate da un legame di sangue con noi…ma da un legame di anima.
Vi ricordo che se avete bisogno di me potete contattarmi qui