Buongiorno amici: Oggi parliamo del regalo più gradito: il tempo.
Doni
A chi non piace ricevere un regalo, soprattutto se inaspettato a tutte le età?
A tutti…la gioia negli occhi e la voglia di scoprire che cos’è..e, se siete voi a farlo, l’abbraccio come ringraziamento e vedere chi lo riceve felice.
Ma, purtroppo, molte volte i genitori adottano questo metodo per colmare le loro carenze nei confronti dei figli, che siano bimbi o ragazzi.
Genitori
Succede spesso che mamma o papà, o entrambi, arrivino a casa dopo il lavoro stanchi. La frase ad una richiesta, anche banale, di un figlio è “ti prego sono stanco, non ho voglia di ascoltare adesso”.
E lì la delusione negli occhi di chi riceve questa risposta. Una delusioni, purtroppo, che non rimane al singolo momento ma fa intendere che il genitore non ha tempo per stare con lui, che non vuole ascoltarlo.
La conseguenza? Un muro che si alza alla comunicazione, che deve essere essenziale, che difficilmente potrà essere abbattuto.
E che, oltretutto, porterà i ragazzi a chiedere anche un consiglio ad amici o persone che spesso non sono idonee allo scopo.
Cosa fare
Io regalo materiale non ha valore se non si passa del tempo con loro.
Il giocattolo non serve a nulla se poi mamma e papà non giocano con loro.
E allora? I ragazzi e i bambini prima ancora, hanno bisogno di tempo, di condivisione, di ascolto e vicinanza. Di amore, in una sola parola.
Invece di tante cose materiali pensate a passare del tempo con loro. Organizzate un’attività: passeggiata, escursione, una visita, una partita a qualsiasi cosa, un film insieme anche solo a casa.
questo li rende davvero felici .
E se avete bisogno del mio auto contattatemi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
Buongiorno amici! Oggi parliamo di adolescenti insoddisfatti del loro aspetto.
Non si piacciono, si guardano allo specchio e trovano soltanto difetti e imperfezioni, si vedono brutti e troppo diversi dai modelli ideali di perfezione con cui spesso si confrontano.
Durante il periodo adolescenziale i ragazzi sono spesso insoddisfatti del proprio aspetto e vivono con la paura di non essere accettati.
Oddio l’estate
L’arrivo dell’estate, inoltre, per molti di loro viene vissuto come un momento critico, in quanto hanno ancora più paura di mostrarsi, si vergognano e non si sentono per niente a loro agio.
Tutto questo è alimentato anche dalla cultura in cui sono immersi.
I ragazzi, già preoccupati dal peso e dall’aspetto estetico, sono bombardati da modelli sociali e social incentrati su rigidi canoni di bellezza e la loro autostima tende ad alzarsi e ad abbassarsi in funzione dei like ricevuti e dei commenti.
Quanto pesa il giudizio degli altri e del web?
Il 27% degli adolescenti (35,4% delle ragazze) si vede e si definisce come più grasso della media dei suoi amici (Dati Edizione 2022 dell’Indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, realizzata da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard).
Il giudizio dei coetanei, ma soprattutto quello di influencer e fashion blogger seguito in rete, influenzano il giudizio di se stessi.
Lo dichiarano il 59,1% dei ragazzi e il 77,6% delle ragazze. Il condizionamento, inoltre, aumenta con l’età passando dal 63,5% tra gli studenti delle scuole medie inferiori al 70,1% delle superiori.
Ossessioni
Crescere con l’ossessione dell’apparenza, non sentendosi mai soddisfatti di sé, può determinare vissuti di insicurezza e scarsa autostima.
Non sono ovviamente gli strumenti in sé a determinare effetti negativi, molto dipende dalla modalità con cui vengono utilizzati.
I social possono offrire un modo per connettersi con gli altri, ma possono anche alimentare fragilità già presenti offline.
È fondamentale, dunque, essere sempre attenti e non sottovalutare preoccupazioni e ansie dei ragazzi.
Mai sottovalutare
Aiutiamoli a vedere i loro punti di forza, andando oltre i difetti o le parti che non accettano di sé, per aiutarli a rinforzare la loro autostima. Se credono in loro stessi saranno anche più sicuri di relazionarsi con gli altri.
Aiutateli, voi genitori, a impegnarsi per dare il meglio di loro stessi per raggiungere i loro obiettivi, per migliorarsi giorno dopo giorno per essere delle persone migliori.
Autostima
Aiutateli a credere in loro stessi e a non focalizzarsi su quello che la gente pensa di loro perché, per la maggior parte delle volte, è mossa da cattiveria e invidia. Solo voi ragazzi, conoscete davvero il valore che avete.
Solo voi vi conoscete davvero . Quindi fate questo esercizio. A fine giornata mettetevi tranquilli n un posto silenzioso della casa..la vostra camera? sì…e guardatevi obiettivamente dentro. Parlate con voi stessi e datevi una paca sulla spalla per quanto siete belli e forti.
Buongiorno amici:) Oggi riflettiamo sul tema adolescenti e omosessualità.
Adolescenza
E’ noto a tutti che l ‘adolescenza è una fase della vita molto delicata, i ragazzi e le ragazze sono chiamati a raggiungere diversi compiti evolutivi come l’autonomia, accettare la propria immagine corporea, sviluppare un’identità sociale, costruire un proprio sistema di valori.
Definire, ancora, obiettivi specifici a medio termine, imparare a mediare tra la partecipazione nel gruppo e i propri spazi personali ed infine integrare la sessualità nell’immagine di sé e avere le prime esperienze amorose.
Dati
I dati suggeriscono che almeno il 5%-10% di adolescenti sono gay o lesbiche, questi ragazzi vivono questa fase di vita in profonda solitudine e in maniera molto più complicata e contorta la definizione di sé.
Il senso di solitudine e la vergogna li portano a restare più isolati e a comunicare meno con le famiglie e con i pari.
Ogni tanto si legge su qualche giornale notizie di ragazzi che muoiono suicidi, il rischio è doppio in adolescenti gay.
Tra i fattori di rischio ci sono l’ambiente socio culturale, le discriminazioni tra pari, sentimenti di disgusto verso sé stessi e stati depressivi. Un importante fattore di rischio è l’accettazione all’interno del nucleo familiare, fattore che diviene protettivo quando vi è un buon rapporto tra genitori e figlio/a.
Società
La nostra società è pervasa da messaggi omofobi sociali, basta pensare alle pubblicità di profumi, auto, ecc., che rinforzano un’idea fortemente eterosessuale escludendo la possibilità di comportamenti e orientamenti sessuali differenti.
Un genitore che osserva in un figlio un interesse sessuale verso uno dello stesso sesso può percepirlo come innaturale, immorale e / o pericoloso, come una forma di perversione.
Tali percezioni possono portare i genitori a sperimentare sentimenti di vergogna, di colpa, disgusto , imbarazzo che, a loro volta, possono indurre a una serie di comportamenti come il rifiuto, la disapprovazione, le minacce, le umiliazioni, gli abusi, la violenza fino ad arrivare a cacciare il figlio/a adolescente da casa.
Genitori-adolescenti e omosessualità
Quando i genitori sono rifiutanti e invalidanti rispetto all’orientamento sessuale del loro adolescente, il messaggio che arriva all’adolescente è che c’è qualcosa di sbagliato in lui/lei.
Tale messaggio, rimandato dalle persone più importanti e di riferimento per l’adolescente, può esacerbare il senso di disgusto di sé, la depressione e la disperazione che sono fattori tutti altamente correlati al suicidio come soluzione.
Dall’altra parte la coesione familiare sembra proteggere i giovani. infatti gli adolescenti che riportano alti livelli di supporto e un buon livello di comunicazione con i genitori, una buona relazione con loro presentano un minor numero di sintomi di disagio psicologico e minore ideazione suicidaria. I ragazzi/e si sentono accettati e validati.
L’obiettivo principale è l’integrazione dell’essere gay o lesbica come un’aspetto del proprio Sè e non ritenerlo identificativo della propria identità.
Riflettete
A voi ragazzi dico non abbiate paura di essere voi stessi, mai. E voi genitori, amate i vostri figli per le persone che sono non per le persone che amano.
E se avete bisogno del mio aiuto contattatemi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
Buongiorno amici:) Oggi diretta: perché è difficile amarsi?
Amarsi
E’ quello che tutti noi dovremmo fare…amarci. Ma per una serie di motivi, spesso, purtroppo, siamo portati a non farlo.
E per la maggior parte dei casi è perché siamo cresciuti in un ambiente in cu non siamo mai stati abbracciati, coccolati, ascoltati, capiti.
E questo, come dico sempre, si ripercuote nella vita dei ragazzi che diventeranno poi adulti e si comporteranno, coi figli, allo stesso modo.
Strategie diretta: perché è difficile amarsi?
Ma esistono delle strategie, dei trucchetti per imparare a farlo? Assolutamente sì. E ve li spiego accuratamente proprio nella diretta che state per vedere.
Lo sapete che non voglio mai spoilerare nulla delle live.
Ma vi assicuro che , questa, deve essere vista dai genitori,d ai figli, da tutti quelli che , per un motivo o per un altro, non si amano.
Per capire il motivo ma , soprattutto, per cominciare a farlo.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di body shaming adolescenza.
Viviamo in una società in cui la bellezza è considerata un valore.
Se si rispecchiano i canoni estetici si è socialmente accettati, altrimenti si rischia di diventare bersaglio di derisioni e sopraffazioni. E’ quello che accade in rete, dove sono sempre di più le vittime del body shaming.
Body shaming
E’ ormai diffusa l’abitudine di etichettare subito ogni fenomeno con nomi anglofoni che suonano molto bene, sono attraenti e facilmente spendibili sui social network sotto forma di hashtag, senza considerare che la matrice del problema è ben più profonda, legata al cyberbullismo e all’odio in rete.
Il body shaming, dall’inglese “body”, corpo, e “shaming”, far vergognare, non è altro che un vortice di commenti offensivi e sarcastici, rivolti verso chi appare “troppo grasso”, “troppo magro” o semplicemente ha un corpo che non corrisponde ai criteri imposti dalla società.
Si tratta di cattiverie e critiche gratuite che hanno l’obiettivo di mettere a disagio e umiliare l’altro attaccando il suo aspetto fisico, con i diversi commentatori sempre pronti ad arrogarsi il diritto di decidere il valore dell’altra persona in base alle forme del suo corpo.
Qual è il ruolo dei social network?
Si tratta di un elemento assolutamente centrale poiché, dietro ad uno schermo, e a volte protetti anche dall’anonimato, ci si sente legittimati a commentare, con messaggi e parole cariche di odio, fotografie che ritraggono indistintamente celebrità e persone comuni.
Sono numerosissimi, infatti, anche i personaggi del mondo dello spettacolo e i vip che vengono presi di mira per il loro aspetto e attaccati ogni qualvolta ingrassano, dimagriscono eccessivamente o manifestano anche una minima imperfezione estetica.
Screditare persone che neanche si conoscono nella vita reale e con le quali non si ha alcun tipo di legame, porta ancora di più a vomitare senza filtri sentenze e giudizi insindacabili, nel modo peggiore possibile.
I leoni da tastiera hanno l’obiettivo di colpire e distruggere
E’ ovvio che ci muoviamo in una cultura in cui manca una reale educazione all’affettività, dove la persona presa di mira è considerata quasi priva di emozioni e sentimenti, come se diventasse soltanto un oggetto di cui poter fare ciò che si vuole.
E’ implicito che chi ha bisogno di sentirsi forte dietro uno schermo, con una persona psicologicamente più debole e con meno strumenti per difendersi, sta mostrando le proprie fragilità, l’assenza di un senso morale ed è vittima a sua volta di un fallimento educativo.
Solitamente vengono prese di mira le ragazze, soprattutto se in sovrappeso o al contrario molto magre, come se solo per questo meritassero di essere maltrattate o umiliate.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza Onlus su un campione di 11.500 studenti italiani, il 22% degli adolescenti dai 14 ai 19 anni ammette di aver preso in giro intenzionalmente un compagno o un amico solo perché in sovrappeso, rispetto al 18% dagli 11 ai 13 anni.
In genere, gli autori di queste prepotenze sono i maschi (65%).
Anche per questa ragione si ritoccano le foto prima di pubblicarle, si cerca sempre di apparire “perfetti”, di omologarsi a quei canoni di bellezza imposti socialmente e si tende a considerare “diversi” coloro che non rispecchiano queste tendenze.
Quali sono le conseguenze?
Quando si è vittima di queste forme di violenza gratuita, si arriva a darsi la colpa, a odiare il proprio corpo e a pensare di meritarsi questo accanimento.
Da un punto di vista psicologico c’è una sopraffazione intenzionale, c’è una vittima, ci sono i social e si innesca un meccanismo che distrugge la persona, che intacca profondamente la sua autostima e la sicurezza di sé.
Essere umiliati pubblicamente in questo modo, sia da un punto di vista psicologico che fisico, significa essere distrutti moralmente, soprattutto durante la fase adolescenziale in cui il riconoscimento degli altri e l’approvazione dei coetanei sono fondamentali.
Tutto questo può avere delle conseguenze importanti sulla psiche di preadolescenti e adolescenti.
Ci sono ragazze che sviluppano comportamenti alimentari sbagliati, arrivando anche all’anoressia, altre commettono atti autolesivi, attaccando quel corpo individuato come “causa” di tutti i loro problemi, altre ancora si chiudono a riccio nella propria sofferenza andando ad intaccare profondamente anche le relazioni future.
I problemi legati all’umore sono strettamente connessi all’uso improprio dei social: è, infatti, estremamente complesso reggere il confronto costante e continuativo con gli altri, soprattutto quando si viene presi di mira e non ci si capacita della motivazione che spinge ad essere così crudeli e privi di sensibilità.
Io vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
Buongiorno amici. oggi parliamo di ” Terry i miei non sopportano il mio ragazzo”.
Normalità e disfunzionalità-“Terry i miei non sopportano il mio ragazzo”.
A chi non è capitato di presentare il proprio partner ai genitori e, invece di trovare gioia approvazione, trovano non sopportazione e disappunto?
E può succedere. Il problema è quando avviene in una famiglia disfunzionale dove il partner del figlio/a viene visto come una minaccia.
Perché? Perché spesso le mamma, soprattutto anche se c’è una buona percentuale anche di papà, vedono il figlio come un’estensione di sè senza del quale non potrebbero vivere.
Vendetta
Le conseguenze per la vita del figlio n questione sono devastanti e si possono sviluppare due atteggiamenti diversi.
Sudditanza del ragazzo nei confronti di una madre che cerca d ricattarlo moralmente :”i ho sacrificato la vita per te…nessuno ti ama come tua madre..”.
O atteggiamenti di rabbia e vendetta trasversale in cui, il ragazzo/a, cerca di relazionarsi appositamente con una tipologia di persona che sa non piacerà alla madre.
Diretta “Terry i miei non sopportano il mio ragazzo”
Quindi?
In questa diretta vedremo tutte le situazioni e le caratteristiche di questa tipologia di famiglia disfunzionale e cosa fare per…arginare i danni.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sul fatto che si educa coi fatti, poco con le parole.
Lo dico e lo dirò sempre: i genitori devono essere il buone esempio, la guida fin da quando siamo piccini.
Spugne
Perché dico tutto questo? Semplicemente perché è nei primi anni di vita che nascono i traumi, che si assorbono le abitudini, le, gestualità, la quotidianità che sia essa positiva o meno.
E’ in questo momento che cominciamo a portarci dietro, finché siamo adolescenti, insicurezze, paure e a coltivare atteggiamenti benevoli come aggressivi, e i fatti degli ultimi giorni ne sono una dimostrazione.
E da adulti? Se non prendiamo provvedimenti subito porteremo questi fardelli anche da adulti rovinando la crescita ai nostri figli e alle persone che ci stanno accanto e cercano di amarci.
Esempi
il senso è questo. Se io nasco in una famiglia dove per farsi ascoltare si urla, dove nessuno ha mai tempo per ascoltarmi…dove qualsiasi atto di violenza viene preso come normalità, come vita quotidiana allora ,per il bambino, diventano atti dovuti.
Lo fanno mamma e papà allora vuol dire che lo possono fare visto che sono la mia guida. Quindi prendo esempio da loro.
E allora comincio ad urlare a scuola se qualcuno non mi presta attenzione, o alzo la voce perché a casa si fa così…e arrivano i primi allontanamenti dai compagni o i rimproveri dai prof.. “ma perché?”.
Se in casa si considerano, ad esempio, i ragazzi gay come dei froci e la famiglia li deve allontanare cresceremo con l’idea che tutti i ragazzi gay sono feccia. Diventeremo così omofobi e se un giorno ci renderemo conto di esserlo anche noi, beh…o ci faremo del male o non avremo il coraggio di dirlo in famiglia.
Se vengo picchiato costantemente, tutti i giorni…”può darsi che vada bene così…che è colpa mia…forse me lo merito”.
No
E invece non è così. E’ solo che cresciamo con degli esempi sbagliati che possono danneggiare, in futuro, il nostro nucleo familiare che ci ha portato a questo, noi stessi e le persone che ci stanno accanto.
Quindi, genitori, dico a voi: cercate di dare il buon esempio ai figli, da quando sono piccini perché vi vedono come i loro supereroi, il loro unico esempio, la loro guida.
Quindi dico a voi ragazzi: se vi rendete conto che qualcosa non va non abbiate mai paura di chiedere aiuto.
E se avete bisogno, appunto di me, potete contattarmi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
Io spero che avete capito il senso del “si educa coi fatti”.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sul concetto del crescere con i figli.
Accolgo mamme che si rivolgono a me per avere un aiuto nella gestione del rapporto coi loro ragazzi.
Spesso, però, mi succede che, dopo aver detto la mia, la mamma in questione mi risponde così :”ma cosa crede che sono una cattiva mamma e che non ne ho provate tutte? E’ mio figlio che sbaglia non io”
Presunzione
Partiamo dal presupposto che se ti rivolgi a me è perché ti rendi conto che qualcosa non va. Ma purtroppo molte volte si vuole solo sentirsi dire “brava, hai fatto bene…vero, è tuo figlio quello sbagliato…hai ragione”.
Disclaimer: no, non funziona così. Io analizzo le situazioni, poi cominciamo un percorso insieme dove cerchiamo di ripristinare un rapporto molto importante, il più importante: quello tra genitori e figli.
Errori
Non si nasce genitori, ahimé. Genitori, buoni genitori, lo si diventa, e non rimanendo ancorati a come siamo stati cresciuti noi.
Perché a volte può succedere di esser stati vittime di un’educazione errata che trasportiamo sui nostri figli.
L’errore, il primo ma uno dei tanti, è di pensare che il miglior metodo educativo sia quello dispotico: Io sono il genitore, io decido tu obbedisci.
Sapete cos’è questa? L’anticamera della ribellione e dell’innalzare muri difficilmente scalfibili se non si prendono provvedimenti.
Un errore ulteriore è quello di pensare che educare un adolescente sia come educare il bambino che era o, ancora, che educare il secondo figlio sia come educare il primo.
Rivelazioni
Sono tutti errori, uno più grave dell’altro.
Il rispetto deve essere reciproco. Le regole si concordano. La porta del dialogo deve essere sempre aperta a priva di pregiudizi o giudizi.
Ma sapete qual’è il primissimo segreto per costruire un rapporto sano?Imparare a crescere con loro, insieme a loro.
Ognuno di noi, ognuno dei tuoi figli ha una personalità diversa, un carattere diverso e ha bisogno di un’educazione, attenzioni diverse, seppur nata da una base comune: amore incondizionato e rispetto.
Proprio perché non si nasce genitori, la cosa più importante è crescere crescere con i figli, stare al passo coi loro cambiamenti, cambiare come cambiano loro e con loro.
E se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
Buongiorno amici. Oggi parliamo di competizione malsana.
Vi è mai capitato di assistere ad una partita di qualsiasi sport, in questo caso calcio, e vedere genitori o parenti inveire contro la qualunque?
Contro l’arbitro perché è un cretino
contro l’allenatore perché non mette le persone bene in campo
contro il figlio/nipote perché deve correre
Stoooop!
Stop
Il cartello, affisso in non so quale città d’Italia ma da esempio, spiega nel migliore dei modi cosa bisogna fare in questi casi.
I ragazzini, purtroppo, sono molto spesso “Costretti” a fare questa o quell’attività extra scolastica per
desiderio dei genitori, della mamma, perché “Io non ho avuto la possibilità di farlo alla tua et tu sei fortunato”.
Ma vi siete ma chiesti se al ragazzino/a piace davvero fare quello che fa? Se ha davvero le capacità per fare questo sport ho ne ha per uno sport diverso?
O semplicemente è appassionato di altro?
Ecco, cominciamo a farci queste domande.
Competizione
La competizione deve esserci in uno sport a patto che sia sana.
Incitare a mettercela tutta è ottimo, dobbiamo farlo sempre in qualsiasi occasione.
Il che vuol dire non mortificare o riprendere se qualcosa non va ma aumentare l’autostima dei ragazzi che, in caso contrario, si sentono dei falliti che non sono.
Invece vedo molta violenza verbale durante queste partite che, poi, sono a livello amatoriale .
Genitori
Tutti diventano subito esperti…ma sapete qual’è l’unica cosa che dovete fare?
E’ starvene seduti sulle tribune ad incitare il vostro ragazzo, col sorriso sulle labbra.
Gratificarlo perché, comunque, si è impegnato ed è stato in campo. E se la partita è persa..va beh, andrà meglio la prossima, migliorerà.
Lasciate che i ragazzi vivano questo come uno sfogo , un momento di gioia, un gioco…non una brutta competizione.
Io spero che riflettere su questa competizione malsana vi sia stato utile.
E se avete bisogno di me contattatemi tramite la sezione contatti e consulenze del sito