qualcuno si chiede come riesci a fare tutto questo
Buongiorno amici:) Oggi riflettiamo su questo pensiero:” mentre dubiti di te…qualcuno si chiede come riesci a fare tutto questo”
La fragile autostima dell’adolescente
Cos’è l’autostima e perché è importante?
L’autostima non è altro che il modo in cui valutiamo noi stessi. È il risultato di ciò che pensiamo di noi, delle esperienze che viviamo e del modo in cui percepiamo il nostro valore agli occhi degli altri. Durante l’adolescenza, quando si costruisce la propria identità, l’autostima diventa una bussola che guida decisioni, relazioni e obiettivi.
Adolescenza: un terreno fertile per dubbi e insicurezze
Gli adolescenti affrontano sfide su più fronti:
- Cambiamenti fisici: Il corpo cambia rapidamente, spesso generando disagio o insicurezza.
- Sfide sociali: L’accettazione da parte dei pari diventa cruciale, e il rifiuto può essere vissuto come una crisi personale.
- Aspettative esterne: Scuola, sport, famiglia, amici: ci si sente sotto pressione per “essere perfetti” in ogni campo.
Come gli altri influenzano la percezione di sé
Un commento negativo, anche detto senza cattive intenzioni, può lasciare cicatrici profonde. Ad esempio, un insegnante che dice: “Non sei portato per questa materia” o un genitore che critica continuamente il comportamento del figlio rischiano di indebolire la sua autostima.
Il ruolo dei genitori nell’autostima dei figli
Genitori come specchi: il riflesso che un adolescente vede
Durante l’adolescenza, il ruolo dei genitori è cruciale nella formazione dell’autostima. Gli adolescenti tendono a vedersi attraverso lo sguardo dei loro genitori: ciò che questi ultimi dicono, fanno o non fanno diventa il metro di giudizio con cui i ragazzi valutano sé stessi.
Ad esempio, se un genitore trasmette fiducia e apprezzamento, il figlio si sentirà più sicuro di sé. Al contrario, critiche costanti, mancanza di supporto o confronti con gli altri possono far sentire l’adolescente inadeguato.
L’importanza di accettare il figlio per ciò che è
Ogni ragazzo ha il suo ritmo di crescita, i suoi talenti e le sue difficoltà. Tuttavia, molti genitori commettono l’errore di volere un figlio “ideale”, piuttosto che accettare il figlio reale. Questo porta a:
- Confronti distruttivi: “Perché non sei bravo in matematica come tuo cugino?”
- Critiche eccessive: “Non sei mai concentrato come dovresti essere.”
- Perfezionismo imposto: “Devi essere il migliore in tutto ciò che fai.”
Il risultato? L’adolescente si sentirà costantemente inadeguato, portandosi dietro un senso di inferiorità che può durare a lungo.
Evitare i confronti: ogni ragazzo è unico
Confrontare i figli con amici, fratelli o compagni di classe è uno degli errori più comuni. Frasi come “Guarda come tua sorella si impegna di più” o “Tuo cugino ha preso voti migliori” inviano un messaggio implicito: “Non sei abbastanza.”
Al contrario, è fondamentale riconoscere e valorizzare le caratteristiche uniche di ogni figlio, come:
- La creatività.
- La sensibilità.
- La capacità di affrontare sfide specifiche.
Un modo per evitare i confronti è concentrarsi sui progressi personali: “Hai migliorato molto in inglese rispetto al mese scorso, bravo!” Questo aiuta i ragazzi a capire che la competizione più importante è con sé stessi.
Criticare senza ferire: l’arte della critica costruttiva
La critica, se usata bene, può essere uno strumento utile per la crescita. Tuttavia, una critica mal formulata può demolire l’autostima. Qual è la differenza?
- Critica distruttiva:
- Sottolinea solo il fallimento.
- Non offre soluzioni.
- Fa sentire inadeguati.
- Esempio: “Non capisci mai niente, sei sempre distratto!”
- Critica costruttiva:
- Riconosce lo sforzo.
- Indica una soluzione.
- Motiva a migliorare.
- Esempio: “Capisco che hai avuto difficoltà in questa materia. Come possiamo lavorarci insieme per migliorare?”
Strategie per comunicare in modo positivo e supportivo
- Evitare etichette negative: Dire “Sei pigro” non motiva; anzi, rafforza il comportamento indesiderato. Meglio focalizzarsi sul comportamento specifico: “Ho notato che ultimamente fai fatica a organizzarti. Possiamo trovare un modo per aiutarti?”
- Riconoscere gli sforzi, non solo i risultati: Gli adolescenti hanno bisogno di sapere che il loro impegno è apprezzato, anche quando il risultato non è perfetto. Ad esempio: “So che hai studiato molto, e questo è già un grande passo avanti.”
- Usare il linguaggio del supporto: Frasi come “Sono qui per aiutarti” o “Possiamo farcela insieme” trasmettono l’idea che i genitori non sono giudici, ma alleati.
Il valore dell’empatia genitoriale
Gli adolescenti spesso si sentono incompresi, e ciò può portarli a chiudersi in sé stessi. Dimostrare empatia significa mettersi nei loro panni e comprendere le loro emozioni, anche quando sembrano esagerate.
Ad esempio, se un ragazzo è frustrato per un brutto voto, invece di dire “Non è la fine del mondo,” un genitore empatico potrebbe rispondere: “Capisco che sei deluso, ma possiamo lavorare insieme per migliorare.”
Aiutare i figli a costruire resilienza
Un altro ruolo fondamentale dei genitori è insegnare la resilienza, ovvero la capacità di affrontare le difficoltà senza arrendersi. Ecco alcune strategie:
- Normalizzare i fallimenti: Raccontare le proprie esperienze di insuccesso e come sono state superate aiuta i figli a vedere il fallimento come parte della crescita.
- Incoraggiare il problem solving: Invece di risolvere i problemi per loro, aiutarli a trovare soluzioni. Ad esempio: “Cosa pensi che potresti fare diversamente la prossima volta?”
- Rafforzare l’autonomia: Dare ai ragazzi la possibilità di prendere decisioni, anche piccole, per sviluppare fiducia nelle proprie capacità.
Creare un ambiente di crescita e accettazione
L’ambiente familiare gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dell’autostima. Un ambiente positivo è quello in cui il ragazzo:
- Si sente amato e accettato, indipendentemente dai successi o dai fallimenti.
- Riceve feedback costruttivi e incoraggiamenti regolari.
- Ha la libertà di esprimere le proprie emozioni senza paura di essere giudicato.
La fiducia in sé stessi come strumento di successo
Il valore della fiducia in sé stessi
La fiducia in sé stessi è molto più di una qualità caratteriale: è una competenza essenziale per affrontare le sfide della vita. Quando un adolescente crede nelle proprie capacità, è più incline a provare cose nuove, affrontare gli ostacoli con resilienza e non lasciarsi abbattere dai fallimenti. Tuttavia, la fiducia non è innata: si costruisce attraverso esperienze, rinforzi positivi e, soprattutto, l’incoraggiamento delle persone che ci circondano.
Come la fiducia si sviluppa (o si distrugge)
- Conferme positive: Un adolescente che si sente apprezzato per ciò che è, e non solo per ciò che fa, sviluppa una sicurezza di base che lo aiuta a esplorare il mondo senza paura.
- Paure e critiche: Frasi come “Non sei capace” o “Non farai mai niente di buono” si radicano profondamente, portando i ragazzi a mettere in dubbio le proprie capacità.
Il segreto sta nel credere nelle proprie capacità
Gli adolescenti spesso si trovano in bilico tra il desiderio di emergere e la paura di fallire. Raccontare storie di successo ispiratrici può aiutarli a comprendere che la fiducia in sé stessi non significa essere sempre perfetti, ma continuare a provare nonostante i dubbi.
Ad esempio, Martina Morandi, una pallavolista che ha superato le difficoltà legate alla dislessia, è un esempio di come le barriere possano essere affrontate con determinazione. Questa storia dimostra che avere il coraggio di affrontare le proprie debolezze può trasformarle in punti di forza.
Esercizi pratici per rafforzare la fiducia
Per aiutare un adolescente a costruire fiducia, genitori e ragazzi possono lavorare insieme su attività concrete:
- Diario delle conquiste: Ogni sera, scrivere tre cose positive fatte durante la giornata. Non devono essere grandi successi: anche il semplice aver fatto un compito difficile o aver aiutato un amico conta. Questo aiuta a sviluppare un’immagine positiva di sé.
- Affrontare il dialogo interno negativo: Gli adolescenti spesso si criticano duramente. Ad esempio, se pensano “Non sono bravo in matematica,” i genitori possono aiutarli a riformulare il pensiero in “Sto lavorando per migliorare in matematica.”
- Lista delle qualità personali: Riconoscere le proprie capacità è fondamentale. Creare insieme una lista di talenti, qualità e successi può rafforzare l’autostima.
- Obiettivi realistici: Aiutare i ragazzi a fissare piccoli obiettivi raggiungibili, come migliorare in una materia o imparare una nuova abilità. Ogni traguardo raggiunto diventa una fonte di fiducia.
Incoraggiare il coraggio di sbagliare
Un aspetto spesso trascurato della fiducia è l’accettazione degli errori. I genitori possono insegnare ai figli che sbagliare non significa fallire, ma apprendere. Ad esempio, possono condividere le proprie esperienze di errori e di come abbiano imparato da essi, dimostrando che nessuno è immune dal fallimento.
Capitolo 4: Il potere delle parole dei genitori
Le parole: strumenti di costruzione o distruzione
Le parole hanno un impatto enorme, soprattutto sugli adolescenti. In questa fase della vita, i ragazzi sono estremamente sensibili al linguaggio usato nei loro confronti. Un semplice “Non combini mai niente” può diventare una convinzione radicata, così come un “Hai fatto un ottimo lavoro” può motivare e rafforzare.
Frasi che lasciano il segno
Ecco alcuni esempi di frasi che i genitori possono usare per costruire l’autostima nei loro figli:
- “Sono fiero di come hai affrontato questa situazione, anche se è stata difficile.”
- “Il tuo impegno è più importante del risultato.”
- “So che non è stato facile, ma hai fatto del tuo meglio, e questo è ciò che conta davvero.”
Al contrario, ci sono frasi che andrebbero evitate:
- “Non sei capace di fare niente di giusto.”
- “Sei sempre il solito!”
- “Guarda come tuo fratello riesce meglio di te.”
Il silenzio: un errore comune
Non lodare o apprezzare i propri figli è altrettanto dannoso quanto criticarli. Un genitore che non esprime mai approvazione rischia di far sentire il figlio invisibile o non abbastanza valido. Anche un semplice “Bravo, mi fa piacere vederti così impegnato” può fare una grande differenza.
L’arte dell’ascolto attivo
Ascoltare è un dono che molti genitori sottovalutano. Spesso, l’adolescente cerca di esprimersi, ma si scontra con genitori che interrompono, giudicano o, peggio, ignorano.
Ecco alcune tecniche per migliorare l’ascolto:
- Dare spazio: Lasciare che il ragazzo parli senza interrompere o suggerire soluzioni immediate.
- Fare domande aperte: Ad esempio, “Come ti sei sentito in quella situazione?” o “Cosa pensi di fare ora?”
- Riflettere i sentimenti: Frasi come “Capisco che ti senti frustrato” aiutano l’adolescente a sentirsi compreso.
- Evitare giudizi: Commenti come “Non avresti dovuto fare così” possono bloccare la comunicazione.
Costruire un dialogo empatico
Un dialogo empatico non significa lasciare che il figlio faccia sempre ciò che vuole, ma piuttosto capire il suo punto di vista e guidarlo verso decisioni migliori. Ad esempio, se un adolescente si lamenta di un brutto voto, il genitore può dire: “So che ti senti deluso, ma possiamo lavorare insieme per migliorare. Cosa pensi che ti abbia bloccato?”
Il rinforzo positivo come pilastro
Il rinforzo positivo è uno strumento potente. Premiare i comportamenti desiderati, anche solo con un complimento o un sorriso, aiuta l’adolescente a sentirsi apprezzato. Questo non significa trascurare gli errori, ma bilanciare le critiche con riconoscimenti sinceri.
L’importanza di celebrare i propri traguardi
Piccoli successi, grandi passi
Incoraggiare i ragazzi a riconoscere e celebrare i loro progressi, anche minimi, aiuta a costruire fiducia. Ad esempio, completare un compito difficile o aiutare un amico può essere motivo di orgoglio.
Trasformare gli errori in opportunità
Gli adolescenti devono imparare che sbagliare fa parte del processo di crescita. I genitori possono aiutare a normalizzare gli errori condividendo le proprie esperienze e mostrando che ogni fallimento porta con sé una lezione.
L’autostima non si costruisce in un giorno, ma è un processo continuo che richiede pazienza, supporto e consapevolezza. Genitori e adolescenti, lavorando insieme, possono creare un ambiente in cui ognuno si sente valorizzato e rispettato.
Alla fine, ricordiamoci che il vero successo non sta nell’essere perfetti, ma nel continuare a credere in noi stessi, anche nei momenti di dubbio.
Vi ricordo che se avete bisogno di me potete contattarmi
Alla prossima amici:))