Buongiorno amici. Oggi parliamo di come aiutare i figli ad affrontare le difficoltà.
Aiutare i figli ad affrontare le difficoltà: l’importanza di dare ascolto e presenza, non soluzioni!
Aiutare i nostri figli a superare le sfide della vita è un compito importante e delicato.
Spesso ci sentiamo inclini a fornire soluzioni rapide ai loro problemi, pensando di fare loro un favore.
Tuttavia, c’è un approccio molto più efficace e benefico: dare loro ascolto e presenza emotiva. Scopriamo insieme perché questo approccio è così cruciale per lo sviluppo sano dei nostri figli.
Ascolto Empatico: La Chiave per la Connessione
Quando i nostri figli affrontano difficoltà o problemi, è naturale voler risolvere tutto per loro.
Tuttavia, spesso ciò che veramente desiderano non sono le soluzioni immediate, ma qualcuno che li ascolti e comprenda.
L’ascolto empatico va oltre il semplice udire le parole del bambino; implica mettersi nei suoi panni, cercando di comprendere i suoi sentimenti e le sue emozioni.
È importante mostrare interesse sincero per ciò che il ragazzo sta comunicando, porgendo domande aperte per incoraggiarlo a esprimersi completamente.
Riconoscere e convalidare i suoi sentimenti, anche se non li comprendiamo completamente, è essenziale per stabilire una connessione empatica.
Evitiamo di interrompere o giudicare durante questo processo, concentrandoci invece su ciò che nostro figlio sta provando.
Presenza Attiva: Essere Presenti Senza Giudicare
La presenza attiva significa essere completamente presenti nel momento in cui il nostro ragazzo condivide le sue preoccupazioni con noi.
Questo include guardare il bambino negli occhi, ascoltare con attenzione e rispondere in modo calmo e rassicurante.
Mostrare questa presenza comunica al bambino che siamo lì per lui, indipendentemente dalle circostanze.
Durante le conversazioni difficili, facciamo uno sforzo consapevole per rimanere emotivamente presenti.
Ciò significa limitare le distrazioni esterne, come il telefono o la televisione, per dimostrare al ragazzo che diamo priorità al suo benessere.
La nostra attenzione concentrata e il linguaggio non verbale positivo rafforzano il messaggio che il ragazzo è importante e che le sue preoccupazioni sono ascoltate e rispettate.
L’Importanza del Processo Rispetto al Risultato
Quando incoraggiamo i nostri figli a trovare le proprie soluzioni ai problemi, invece di risolvere tutto noi stessi, promuoviamo lo sviluppo delle loro capacità di problem solving e resilienza. Questo processo è fondamentale per la loro crescita emotiva e intellettuale. Oltre a offrire un supporto empatico, possiamo guidarli nel pensare in modo critico e creativo per trovare soluzioni efficaci.
Invitiamo i bambini a esplorare diverse opzioni e a considerare le conseguenze delle loro decisioni. Questo non solo li aiuta a risolvere il problema attuale, ma li prepara anche ad affrontare sfide future in modo più autonomo e sicuro.
Creare un Ambiente di Apertura e Accettazione
Un ambiente familiare aperto e accogliente è essenziale per aiutare i bambini a sentirsi a proprio agio nel condividere le proprie sfide e paure. Quando i bambini sanno di poter parlare senza paura di essere giudicati o interrotti, si sentiranno più inclini a cercare il nostro sostegno quando ne hanno bisogno.
**Approfondimento sull’ambiente familiare**
Creiamo un clima di fiducia e rispetto reciproco in famiglia, dove ogni membro si sente libero di esprimere i propri pensieri e sentimenti. I momenti di condivisione aperta e sincera contribuiscono a rafforzare il legame familiare e a costruire una rete di supporto emotivo che dura nel tempo
Conclusione
In sintesi, aiutare i nostri figli ad affrontare le difficoltà non significa necessariamente risolvere i loro problemi, ma piuttosto offrire ascolto empatico e presenza genuina.
Questo approccio non solo rafforza il legame emotivo tra genitori e figli, ma aiuta anche i ragazzi a sviluppare autonomia e fiducia in se stessi.
La prossima volta che tuo figlio si trova di fronte a una sfida, prova a offrire il tuo ascolto più che le soluzioni, e vedrai quanto possa fare la differenza nel suo percorso di crescita.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di quanto la fiducia sia importante per i ragazzi.
La fiducia è Fondamentale: Perché i Figli Adolescenti Hanno Bisogno di Essere Fidati
L’adolescenza è un periodo cruciale di crescita e cambiamento per i ragazzi. Durante questo periodo, i genitori spesso si trovano a navigare le sfide di concedere fiducia ai propri figli adolescenti.
Tuttavia, è importante capire che la fiducia reciproca tra genitori e figli è essenziale per favorire una sana relazione familiare e lo sviluppo positivo dei ragazzi.
In questo articolo, esploreremo l’importanza di concedere fiducia ai figli adolescenti, fornendo esempi concreti e consigli su come costruire un legame fiduciario forte.
L’Importanza della Fiducia nei Figli Adolescenti
Concedere fiducia ai figli adolescenti è fondamentale per diversi motivi. Innanzitutto, aiuta a costruire l’autostima e la fiducia in se stessi dei ragazzi. Quando i genitori dimostrano di credere nelle capacità e nell’integrità dei loro figli, questi ultimi sviluppano un senso di responsabilità e autostima positiva. In secondo luogo, la fiducia favorisce una comunicazione aperta e onesta. Se i ragazzi si sentono fiduciosi che i loro genitori li ascolteranno e li supporteranno senza giudicare, sono più inclini a condividere le loro esperienze e preoccupazioni.
Come Costruire Fiducia nei Figli Adolescenti
1. **Comunicazione Aperta**: Mantenere linee di comunicazione aperte è cruciale. I genitori dovrebbero essere disponibili per ascoltare senza giudicare o interrompere. Fare domande aperte per incoraggiare la condivisione di pensieri e sentimenti.
*Esempio*: Piuttosto che chiedere “Come è andata a scuola?”, potresti dire “Raccontami cosa hai fatto di interessante oggi a scuola.”
2. **Rispetto della Privacy**: È importante rispettare la privacy dei ragazzi. Anche se è importante essere informati sulle attività dei figli, è altrettanto cruciale rispettare i confini personali.
*Esempio*: Chiedere il permesso prima di entrare nella stanza del figlio e rispettare i suoi spazi personali.
3. **Delegare Responsabilità**: Concedere responsabilità adeguate all’età aiuta i ragazzi a sentirsi responsabili e rispettati.
*Esempio*: Assegnare compiti domestici o decisioni relative alla gestione del tempo.
4. **Essere un Modello di Comportamento Positivo**: I genitori devono essere coerenti e mostrare un comportamento basato sui valori che vogliono trasmettere ai loro figli.
*Esempio*: Mostrare rispetto per gli altri, onestà e responsabilità nelle proprie azioni.
Comunicazione Aperta: Il Cuore della Fiducia Familiare**
La comunicazione aperta tra genitori e figli adolescenti è fondamentale per instaurare e mantenere un legame di fiducia solido e positivo. Quando c’è una comunicazione aperta in famiglia, i ragazzi si sentono ascoltati, compresi e rispettati, il che favorisce uno sviluppo sano della loro identità e autostima. Ecco alcuni approfondimenti su come praticare e incoraggiare una comunicazione aperta con i figli adolescenti:
Ascolto Attivo e Senza Giudizio
Un elemento cruciale della comunicazione aperta è l’ascolto attivo da parte dei genitori. Questo significa non solo sentire le parole dei propri figli, ma anche mostrare interesse genuino per i loro pensieri, sentimenti e esperienze. I genitori dovrebbero evitare di interrompere o giudicare prematuramente ciò che i ragazzi stanno condividendo.
*Esempio*: Se il tuo figlio vuole raccontarti di un problema a scuola, assicurati di ascoltare attentamente senza interromperlo. Mostra empatia e rispetta i suoi sentimenti, anche se potresti non essere d’accordo con tutto ciò che sta dicendo.
Fare Domande Aperte e Incoraggiare la Condivisione
Le domande aperte sono un ottimo modo per incoraggiare la condivisione di pensieri più profondi e sentimenti autentici. Piuttosto che limitarsi a chiedere “Sì” o “No”, le domande aperte incoraggiano i ragazzi a esprimersi più completamente.
*Esempio*: Invece di dire “Hai avuto una buona giornata a scuola?”, prova con “Qual è stata la cosa più interessante che ti è successa oggi a scuola?” Questo tipo di domanda invita il tuo ragazzo a riflettere e condividere dettagli significativi.
Essere Disponibili e Presenti
I genitori dovrebbero dimostrare disponibilità e interesse sincero nei confronti dei loro figli adolescenti. Questo significa essere presenti fisicamente e emotivamente quando i ragazzi hanno bisogno di parlare o di condividere qualcosa di importante. Anche se può essere impegnativo trovare tempo nella frenesia quotidiana, dimostrare che sei disponibile e pronto a ascoltare è essenziale per costruire fiducia.
*Esempio*: Assicurati di mantenere tempo di qualità con il tuo figlio adolescente ogni giorno. Anche se sono brevi momenti, come durante i pasti o prima di dormire, dimostra che sei disponibile per loro.
Imparare a Gestire i Conflitti in Modo Costruttivo
Nel corso della comunicazione aperta, è normale incontrare situazioni di conflitto o disaccordo. È importante che i genitori imparino a gestire i conflitti in modo costruttivo, senza lasciare che il confronto danneggi il rapporto di fiducia.
*Esempio*: Se sorgono divergenze di opinioni o tensioni, evita di reagire impulsivamente. Prenditi del tempo per ascoltare il punto di vista del tuo ragazzo e cercare una soluzione che sia rispettosa e equa per entrambi.
Conclusione
La comunicazione aperta tra genitori e figli adolescenti è un pilastro fondamentale per costruire relazioni familiari sane e armoniose. Quando i genitori praticano l’ascolto attivo, fanno domande aperte, sono disponibili e gestiscono i conflitti in modo costruttivo, trasmettono ai loro figli un importante messaggio di fiducia e rispetto. In questo modo, i ragazzi imparano ad aprirsi e a comunicare in modo più efficace, sviluppando una fiducia reciproca che li guiderà attraverso l’adolescenza e oltre.
Rispetto della Privacy: Fondamentale per Costruire Fiducia**
Il rispetto della privacy dei figli adolescenti è un altro aspetto chiave nella creazione di un ambiente familiare basato sulla fiducia reciproca. I ragazzi hanno bisogno di spazi personali e di sentirsi rispettati nelle loro esigenze di privacy per sviluppare un senso di autonomia e integrità. Ecco perché il rispetto della privacy è così importante e come i genitori possono praticarlo efficacemente:
Riconoscere i Limiti Personali
I genitori dovrebbero riconoscere e rispettare i limiti personali dei loro figli adolescenti. Ogni ragazzo ha il diritto di avere spazi personali e di stabilire confini per ciò che desidera condividere o mantenere privato. Rispettare questi limiti dimostra sensibilità e considerazione per il benessere emotivo dei ragazzi.
*Esempio*: Se il tuo figlio preferisce trascorrere del tempo da solo nella sua stanza senza essere disturbato, rispetta questa esigenza di privacy e batti alla porta prima di entrare.
Chiedere il Permesso Prima di Accedere agli Spazi Personali
Quando i genitori hanno bisogno di accedere agli spazi personali dei loro figli, come la loro stanza o il loro telefono, è importante chiedere il permesso in modo rispettoso. Questo dimostra fiducia nel ragazzo e gli conferisce un senso di controllo sulla propria privacy.
*Esempio*: Prima di guardare nel telefono del tuo ragazzo o di entrare nella sua stanza, chiedi gentilmente il permesso e spiega il motivo della tua richiesta.
Rispettare la Confidenzialità delle Conversazioni
Se un adolescente condivide qualcosa di personale o delicato con i genitori, è essenziale mantenere la confidenzialità di queste informazioni, a meno che non sia necessario per proteggere la sicurezza o il benessere del ragazzo. I ragazzi devono sapere di potersi aprire senza timore di violazione della privacy.
*Esempio*: Se il tuo figlio ti confida un problema personale, assicurati di non divulgarlo ad altre persone senza il suo consenso, a meno che non sia necessario per ottenere supporto o assistenza appropriati.
Educare sul Concetto di Privacy
I genitori possono educare i loro figli sull’importanza della privacy e sui diritti personali. Spiegare perché il rispetto della privacy è cruciale per la salute mentale e emotiva può aiutare i ragazzi a comprendere l’importanza di questo valore nella vita familiare e oltre.
*Esempio*: Parla con tuo figlio dell’importanza di avere spazi personali e del rispetto reciproco nella famiglia e nelle relazioni con gli altri.
Conclusione
Il rispetto della privacy dei figli adolescenti è essenziale per costruire e mantenere una relazione di fiducia e rispetto reciproco all’interno della famiglia. Quando i genitori dimostrano sensibilità e rispetto per i confini personali dei loro ragazzi, questi ultimi si sentono valorizzati e rispettati. Questo, a sua volta, favorisce una comunicazione aperta e onesta, consentendo ai ragazzi di crescere in un ambiente familiare che promuove la fiducia e lo sviluppo sano della loro identità.
Delegare Responsabilità: Favorire l’Autonomia e la Fiducia
Delegare responsabilità ai figli adolescenti è un passo importante per favorire lo sviluppo dell’autonomia, della responsabilità e della fiducia in sé stessi. Quando i genitori danno ai ragazzi opportunità di assumersi compiti e decisioni significative, li incoraggiano a crescere e a maturare in un ambiente di fiducia e rispetto reciproco. Ecco come i genitori possono praticare efficacemente la delega di responsabilità:
Assegnare Compiti Adeguati all’Età
È importante assegnare compiti domestici o responsabilità in base all’età e alle capacità del ragazzo. In questo modo, i ragazzi imparano gradualmente a gestire compiti quotidiani e a sviluppare abilità pratiche essenziali per la vita.
*Esempio*: Un adolescente più giovane potrebbe essere incaricato di mettere via i giocattoli o di apparecchiare la tavola, mentre un adolescente più grande potrebbe essere responsabile di fare la spesa o di gestire un piccolo budget per le proprie spese.
Quando si delegano responsabilità, è importante fornire il giusto livello di supporto e orientamento. I genitori possono offrire istruzioni chiare, consigli utili e feedback costruttivo per aiutare i ragazzi a svolgere i compiti assegnati con successo.
*Esempio*: Se il tuo figlio è incaricato di preparare la cena per la famiglia, puoi fornirgli ricette semplici e mostrargli come utilizzare in modo sicuro gli utensili da cucina.
Consentire ai Ragazzi di Prendere Decisioni
Delegare responsabilità significa anche consentire ai ragazzi di prendere decisioni significative. I genitori dovrebbero incoraggiare i ragazzi a fare scelte autonome in situazioni appropriate, come gestire il proprio tempo libero o prendere decisioni riguardo agli studi.
*Esempio*: Se il tuo figlio sta considerando quali attività extracurricolari svolgere, incoraggialo a esplorare le opzioni e a prendere una decisione basata sui propri interessi e passioni.
Riconoscere e Celebrare i Successi
Quando i ragazzi completano con successo i compiti o le responsabilità assegnate, è importante riconoscere e celebrare i loro successi. Questo li motiva a continuare a crescere e a svilupparsi in un ambiente di fiducia e sostegno.
*Esempio*: Lodare il tuo figlio per aver gestito bene un compito domestico o per aver preso una decisione responsabile aiuta a rafforzare la fiducia nei propri mezzi.
Favorire il Progresso Graduale
La delega di responsabilità dovrebbe avvenire in modo graduale e progressivo. Con il tempo, i genitori possono assegnare compiti più complessi e decisioni più impegnative, consentendo ai ragazzi di sviluppare fiducia nelle proprie capacità e competenze.
*Esempio*: Un adolescente potrebbe iniziare con responsabilità minori, come prendersi cura di un animale domestico, e poi passare a compiti più impegnativi, come gestire parte del proprio programma giornaliero.
Conclusione
Delegare responsabilità ai figli adolescenti è un modo efficace per promuovere l’autonomia e la fiducia in sé stessi. Quando i genitori danno ai ragazzi l’opportunità di assumersi compiti e decisioni significative, li aiutano a crescere e a maturare in individui responsabili e sicuri di sé. Questo processo contribuisce a rafforzare il legame familiare basato sulla fiducia reciproca e sul rispetto, preparando i ragazzi per affrontare con successo le sfide della vita adulta.
Essere un Modello di Comportamento Positivo: Guidare con l’Esempio
Essere un modello di comportamento positivo è cruciale per influenzare positivamente il comportamento e lo sviluppo dei figli adolescenti.
I genitori sono i primi modelli di ruolo per i loro ragazzi e il modo in cui si comportano e si relazionano agli altri ha un impatto significativo sulla formazione dei valori e delle abilità sociali dei ragazzi.
Ecco alcuni approfondimenti su come essere un modello di comportamento positivo per i figli adolescenti:
Praticare la Coerenza e l’Integrità
I genitori dovrebbero mostrare coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno. Vivere con integrità e comportarsi in modo coerente con i valori che si desidera trasmettere ai propri figli aiuta a creare un ambiente familiare basato su fiducia e rispetto reciproco.
*Esempio*: Se desideri che tuo figlio sia onesto, assicurati di essere sempre onesto nelle tue interazioni quotidiane, anche quando è difficile.
Gestire le Emozioni in Modo Positivo
I genitori dovrebbero dimostrare capacità di gestire le proprie emozioni in modo positivo e costruttivo. Questo include il modo in cui si gestiscono lo stress, la rabbia o la frustrazione. Mostrare un comportamento calmante e assertivo in situazioni difficili insegna ai ragazzi l’importanza del controllo emotivo.
*Esempio*: Se ti trovi in una situazione stressante, mostra ai tuoi figli come affrontarla in modo calmo e razionale anziché reagire impulsivamente.
Coltivare Relazioni Positive
I genitori dovrebbero coltivare relazioni positive con gli altri, inclusi familiari, amici e colleghi. Mostrare rispetto, empatia e gentilezza nelle interazioni sociali aiuta i ragazzi a imparare l’importanza delle relazioni interpersonali sane.
*Esempio*: Mostra rispetto verso tutti gli individui con cui interagisci, indipendentemente dalla loro età, genere o background.
Essere Attivamente Coinvolti nella Comunità
Partecipare attivamente alla comunità locale attraverso il volontariato o altre attività benefiche dimostra ai ragazzi l’importanza dell’altruismo e della responsabilità sociale. Questo incoraggia l’emergere di cittadini consapevoli e impegnati.
*Esempio*: Coinvolgi i tuoi figli in progetti di volontariato o in attività di servizio per aiutare coloro che sono meno fortunati.
Promuovere uno Stile di Vita Salutare
Essere un modello di comportamento positivo include anche promuovere uno stile di vita sano e equilibrato. I genitori dovrebbero praticare abitudini salutari, come una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e il riposo adeguato.
*Esempio*: Coinvolgi la tua famiglia in attività fisiche divertenti, come passeggiate all’aperto o sport di squadra, e prepara pasti sani e nutrienti insieme.
Conclusione
Essere un modello di comportamento positivo per i figli adolescenti è un ruolo importante e responsabile per i genitori.
Il modo in cui i genitori si comportano e si relazionano agli altri ha un impatto duraturo sullo sviluppo e sulle scelte dei ragazzi. Dimostrare coerenza, integrità, controllo emotivo e relazioni positive aiuta i ragazzi a sviluppare abilità sociali e valori importanti per una vita soddisfacente e significativa.
Inoltre, essere un modello positivo promuove un ambiente familiare basato sulla fiducia, sull’amore e sul rispetto reciproco, preparando i ragazzi ad affrontare le sfide e le opportunità della vita con fiducia e determinazione.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sull’educate con l’esempio più che con le parole.
La teoria è conosciuta da tutti noi: sappiamo che i figli si educano con l’esempio.
Ma la teoria, come ben sai, non basta e non serve e dare il massimo per i tuoi figli.
Perché la maggior parte dei genitori riescono ad applicare la teoria quando le cose vanno bene ma poi appena si è davanti ad un problema o una difficoltà, saltano gli schemi e le cose cominciano ad andare male.
Succede anche a te? Educate con l’esempio
Sin dalle prime ore di vita dei nostri bambini, noi genitori siamo chiamati a una sfida unica e difficile: l’educazione dei nostri figli.
Sono le nostre scelte che determinano giorno dopo giorno l’insieme di regole che trasmettiamo ai nostri figli. E per scelte mi riferisco a tutto ciò che ci appartiene: quello che pensiamo, quello che viviamo con i nostri sentimenti, quello che diciamo, quello che facciamo.
Come educare efficacemente i figli? Educate con l’esempio
Capiterà anche a te di non riuscire a comunicare con tuo figlio, eppure tu hai così ben chiaro quali regole trasmettere e come fare, ma il comportamento di tuo figlio ti manda un chiaro messaggio: hai fallito.
A volte tuo figlio si ribella, non ti ascolta, fa i capricci, si rifiuta di fare ciò che gli hai chiesto e tu provi un enorme senso di inadeguatezza, ti senti sconfitto e fallito. Ti capisco, capita anche a me.
Esiste però una possibilità per vivere la relazione più bella della vita, quella fra genitore e figlio in modo nuovo.
In questo articolo ti fornirò delle indicazioni concrete per riuscire a comunicare con tuo figlio in maniera efficace, qualsiasi età egli abbia.
Intendo darti delle linee guida, che approfondirò nel mio prossimo incontro del 6 marzo, attraverso le quali, pian piano imparerai a rapportarti con tuo figlio in modo più efficace, anche quando sei stanco, stressato e hai poca pazienza.
È possibile educare un figlio senza conflitti e capricci? Come? educate con l’esempio
Sì, è assolutamente possibile. Occorre allenare alcune abilità. Forse sono già fra le tue abitudini oppure dovrai impegnarti nel portare nella tua vita 10 cose fondamentali + 1.
È impensabile continuare a fare quello che hai sempre fatto e aspettarti risultati diversi. Non funziona, d’altronde se funzionasse probabilmente non staresti leggendo questo articolo alla ricerca del consiglio giusto.
Non esiste una ricetta preconfezionata, valida ed efficace per tutti. Con i bimbi, in quanto persone, è tutto da contestualizzare e da valutare nell’unicità di ogni persona, ogni famiglia… Esistono solo delle linee guida universalmente valide, sperimentate da migliaia di genitori in tutto il mondo ed esaminate nei più grandi istituti di ricerca psicologia.
Vuoi un consiglio su come educare i tuoi figli?
Sono 10 strumenti fondamentali + 1 che ti aiuteranno in tutte quelle occasioni in cui hai bisogno di un piano B per salvare la situazione. Sono anche strumenti che utilizzati quotidianamente, ti aiutano ad avere un rapporto più sereno, fluido e bello, con i tuoi figli.
Sei pronto?
Cominciamo.
1. Sii paziente e ascoltalo con disponibilità: la fretta è nemica della gioia e per i bambini è una della maggiori fonti di stress. I bambini hanno i loro tempi, certamente diversi da quelli di noi adulti, e in questa diversità bisogna trovare un compromesso. Come? Te ne parlerò durante l’incontro del 6 marzo.
2. Evita di arrabbiarti e sorridi di più: l’essere severo non ti aiuta ad essere più efficace, tanto comunque dovrai risolvere e cercare la soluzione, tanto vale farlo nella calma. Il cervello più è calmo e più è intelligente, quindi più sei sereno e più riuscirai a prendere la decisione giusta.
3. Non trattarlo come un burattino: evita di dargli troppi comandi o cose da fare, l’eccesso di regole non fa bene. I bambini non si sentono liberi e sviluppano un profondo senso di incapacità che diventa insicurezza e poca fiducia in se stessi.
4. Ritagliati del tempo esclusivo per lui: gioca con lui e fatti guidare da lui nei giochi. Fai scegliere a lui i giochi da fare, non serve che tu gli dica sempre cosa va fatto. Nella sua natura lui sa di cosa ha bisogno e te lo chiede…ascoltalo e assecondalo.
5. Usa l’ empatia: Quando lo ascolti guardalo negli occhi e cerca di comprendere profondamente le emozioni che sta provando, se è terrorizzato accoglilo e consolalo, se è triste, fai qualcosa per fargli passare la tristezza. Se sta provando emozioni molto forti quello è il momento peggiore per insegnargli qualcosa. Non ti ascolta!
6. Sii fermo nelle decisioni: quando scegli di dire no è no, tuo figlio ha bisogno di vederti sicuro in ciò che bisogna fare. Se ti vede insicuro o indeciso, perderai leadership con lui e lui ne approfitterà. Ci sono no necessari che aiutano a crescere. Comunicali con dolcezza, non hai bisogno di essere duro, ma con fermezza. Così facendo aiuterai tuo figlio a crescere più sicuro di se con ottimi punti di riferimento.
7. Sdrammatizza: non attaccarti con rabbia e rancore ai conflitti, usa l’ironia per uscire da alcune situazioni. Il metodo danese prevede l’uso della risata, del gioco, dell’ironia per risolvere conflitti anche piuttosto importanti.
8. No alla rigidità: le punizioni, le urla, i rimproveri continui, la sculacciata, funzionano a breve termine ma a lungo termine ti allontanano da tuo figlio. Fanno covare in lui rancore, rabbia, che prima o poi viene fuori più violente e irruenta. I bambini sono persone e vanno trattati con rispetto. Non sono animali da ammaestrare (con tutti il rispetto per gli animali!).
9. Anticipa i suoi bisogni: se c’è qualcosa che puoi fare per lui e sai che a lui fa bene, fallo prima che te lo chieda, non è viziarlo ma farlo sentire compreso e accolto. Significa comunicargli che hai ascoltato, compreso e capito per bene le sue esigenze e che sei lì per aiutarlo.
10. Parlagli in modo costruttivo e non distruttivo: la comunicazione è un elemento molto importante, parla di soluzioni e non di problemi in una modalità di aiuto, lui sta imparando, non è perfetto, è normale che faccia degli errori, come non lo sei tu, ma ha bisogno di te, per crescere dal tuo esempio.
Approfondiamo il punto 10. Tieni ben presente che alcune parole sono più efficaci di altre e formulare una frase in modo o in un altro può avere effetti piuttosto differenti. Ci sono frasi che distruggono e frasi che incoraggiano anche se per entrambe ci può essere una intenzione positiva.
Pensa a: “Non fare, non pensare, non dire…”
Quante volte usiamo la negazione come strumento di comunicazione?
Eppure questa abitudine linguistica nasconde una pericolosa insidia perchè ci fa pensare proprio alla realizzazione della situazione. Il cervello funziona per immagini e le immagini sono più potenti delle parole. Quando parli chiediti: che tipo di immagine sto evocando in mio figlio con questa comunicazione?
Ecco un esempio per essere più chiari: famiglia riunita sul divano per guardare un cartone animato.
Giulia e Matteo sono sul divano e giocano. Giulia ha in mano un bicchiere di succo di frutta. La mamma riprende la bambina: “Giulia stai attenta, non rovesciare il succo sul divano!” Cosa farà Giulia? Giulia penserà (inconsciamente) al concretizzarsi di quella situazione, per poi cercare di eliminarlo e di non farlo verificare.
Meglio formulare le frasi in positivo, invitando i bambini a fare qualcosa.
Da tempo ho eliminato la parola “stai attenta” con mia figlia. Quando ho bisogno di chiederle attenzione la invito con un “concentrati”. Mi sembra più positivo e meno allarmante, e ha degli effetti meravigliosi perché la bambina sta sviluppando la capacità di concentrazione, una cosa che serve tantissimo ai nostri figli per la loro vita personale e scolastica.
Inoltre, è consigliato rinforzare i comportamenti positivi, riconoscendo i successi di tuo figlio per il suo impegno, indipendentemente dai risultati raggiunti. I risultati a volte non arrivano subito, ma l’impegno quello sì, lo vedi subito, e se lo sottolinei diventa per tuo figlio più facile.
Per di più, di fronte a un comportamento inappropriato dei bambini, è importante suggerire delle alternative, non ordinando un divieto categorico, ma con due ingredienti indispensabili: la fermezza e la comprensione.
Spesso è utile utilizzare “preferisci A o B?” e far scegliere il bambino piuttosto che dirgli con rigidità: “fai così e basta”.
In questo modo non ti comporti in modo ‘autoritario’ ma ‘autorevole’, tuo figlio percepisce la tua leadership che è per lui fonte di sicurezza, apprendimento e modellamento.
Una comunicazione più efficace significa seguire delle strategie linguistiche nuove che ti aiutano ad ottenere nuovi risultati per educare tuo figlio.
E l’ultimo ingrediente? Quello più importante, tanto da essere il 10 +1?
Ti svelo il segreto dei segreti:
Sii felice e sereno e lo sarà anche lui.
I nostri figli hanno bisogno di vederci pronti ad affrontare la vita, con tutte le sue sfide e difficoltà. Hanno bisogno di vedere che manteniamo la calma anche davanti ad un problema, che ci riempiamo dell’atteggiamento positivo giusto per risolverlo, che affrontiamo la vita – nei suoi dolori e le sue gioie – con la massima efficacia che possiamo, dimostrando che c’è sempre la speranza di qualcosa di migliore.
Oggi i nostri figli hanno il diritto alla speranza.
È una esigenza sociale fortissima. Molti bambini sono demotivati, scarichi, stufi, annoiati, tristi –soprattutto a scuola e nell’affrontare i compiti – perché noi adulti – genitori ed educatori – trasmettiamo loro la fatica di questa vita.
Se è tutto un problema, se è tutto difficile, se non c’è mai tempo, se siamo tutti sotto stress, perché mai un bambino dovrebbe mantenere nel suo cuore quella gioia di vivere con la quale nasce?
Impegniamoci a vivere una vita più leggera e più gioiosa, impegniamoci ad apprezzare le cose belle di cui tutti siamo pieni, offriamo ai nostri figli una visione positiva degli altri e della vita perché loro coltivino la speranza che il mondo è un posto bello in cui vivere e che la vita è ogni giorno scoperta, crescita, possibilità.
Educhiamo i nostri figli alla possibilità.– Educate con l’esempio
Perché il mondo ne è pieno e noi con le nostre scelte scegliamo ogni istante quali possibilità vivere.
Quando un genitore conquista una maggiore efficacia ottiene come risultato che la maggior parte dei figli ascolta quello che diciamo, alcuni fanno persino quello che diciamo, ma tutti i figli fanno quello che facciamo noi.
I nostri figli sono influenzati in ogni istante da ciò che noi siamo. Educate con l’esempio
Se noi per primi saremo più felici, più calmi e più sereni, lo saranno anche loro.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di trust me up tramite un piccolo video.
Cos’è
Semplicemente un’azienda formata da tanti ragazzi spettacolari che ha deciso di creare questa piattaforma, nel 2018, partendo da un’idea di fondo: aiutare gli altri.
Gli altri-trust me up
Chi sono questi altri?
Innanzitutto tutte le persone che hanno un’attività o una passione che vogliono tramutare in lavoro facendosi pubblicità.
Qualsiasi tipo di vendita prodotti o servizi su trust me up ha voce.
Una volta che ir agazzi lavorano sul tuo pofilo, comincerete a creare tre srvizi per la vostra vetrina. Poi, potete aggiungerne quanti ne volete in modo indipendente con costi e descrizione.
Ma qual’è la cosa bella, che ogni servizio avrà una percentuale dis conto per chi vuole comprare sulla piattaforma.
Esempio, le mie consulenze hanno il 10% di sconto su un prezzo già concorrenziale.
Ora, questa percentuale va in beneficienza all’associazione da me scelta: niente truffa, io ho scelto sos villaggio dei bambini e telethon.
Percentuale-trust me up
La percentuale sarà la cifra che andrà in beneficienza. In più , cosa ancora più comoda per voi, avrete il cashback della percentuale così che potrete sempre acquistare servizi.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di ragazzi interrotti e della loro mancata felicità.
C’ è poco da sorridere, scorrendo i dati dell’ultimo World Happiness Report resi pubblici ieri dalle Nazioni Unite.
Paesi felici
Aldilà delle classifiche che sanciscono che per il settimo anno consecutivo è la Finlandia ad aggiudicarsi il titolo di “Paese più felice al mondo“,.
L ’Italia risulta 41ª appena sopra il Guatemala ma parecchio sotto Kosovo e Romania, solo citando a caso, il dato decisamente più preoccupante è quello che riguarda i ragazzi.
Per la prima volta dal 2012 – anno in cui è stato redatto il primo “Report“ – “il trend positivo globale della soddisfazione di vita tra i 15 e i 24 anni si è interrotto”.
E secondo Vivek Murthy, il massimo funzionario Usa ad occuparsi di questioni di salute pubblica, la colpa di tanta infelicità tra i ragazzini è l’uso e soprattutto l’abuso dei social media .
Giovani e felicità
Il binomio gioventù-felicità è andato in crisi (pur se meno bruscamente) anche in Europa occidentale”.
“In Nord America e in Europa Occidentale è come se i giovani stessero vivendo una “crisi di mezz’età“.
“Passando – prosegue il Report – alle età più giovani (10-15 anni), i risultati degli studi sono più limitati. Nei paesi ad alto reddito, la soddisfazione per la propria vita è comunque diminuita dal 2019, soprattutto per le ragazze.
Le ragazze riportano una minore soddisfazione nei confronti della propria vita rispetto ai ragazzi intorno all’età di 12 anni. Questo divario si allarga tra i 13 e 15 anni, e la pandemia ha amplificato la differenza”
Social sotto accusa
Immediato il grido d’allarme lanciato – sulle pagine del Guardian – da Vivek Murthy, Surgeon general degli Stati Uniti: alla luce dei nuovi dati, Murthy ha ribadito l’urgenza di provvedimenti governativi sull’uso dei social media.
“È l’uso incontrollato dei social media a portare all’isolamento e alla depressione i nostri ragazzi – ha ripetuto ieri Murthy –, l’uso senza regole dei social media equivale a guidare macchine che non hanno dispositivi di sicurezza.
La battaglia di Murthy da mesi è volta al recupero della connessione sociale – tra i più giovani – attraverso la creazione di occasioni di attività culturali e sportive.
Emozioni
Nella quotidianità di coloro che oggi hanno dai 15 ai 24 anni negli Stati Uniti e in Europa occidentale, è evidente che a dominare siano le emozioni negative.
“Le protezioni per salvaguardare i più giovani sono necessarie immediatamente” ha detto Murthy: “se hai a che fare con un dodicenne o un quindicenne, non puoi aspettare tre o cinque anni e vedere se intanto la politica per caso fa qualcosa.
Temo che i governi non avvertano tutta l’urgenza che c’è: l’infanzia dei nostri figli è in corso adesso”. Ed è sempre meno felice.
Buongiorno amici. Oggi parliamo, in diretta:insoddisfazione cronica.
Da cosa nasce l’insoddisfazione cronica?
Tutti noi, probabilmente, ci siamo sentiti insoddisfatti almeno una volta.
Nessuno ha una vita perfetta. Tuttavia, il problema nasce quando questo sentimento domina ogni singola giornata.
In genere l’insoddisfazione cronica è relazionata a due elementi: non accettare la realtà ed essere incapaci di cambiare ciò che non va.
Entrambi gli elementi sono fondamentali per sentirsi bene. Applicarne solo uno produce stanchezza (psicologica e fisica, in ordine), ma favorisce anche le emozioni spiacevoli e persino la depressione.
Cosa succede se si accetta questa condizione?
Immaginate, per un momento, di scegliere il primo approccio. Esatto, quello dell’accettazione.
Anche se ci sono elementi nella vostra vita che non vi piacciono per niente, decidete di smettere di preoccuparvi. In fin dei conti, godersi il momento è uno dei segreti della felicità umana.
Quindi, smetterete di perdere tempo a pensare a ciò che non va.
Se il vostro capo è una cattiva persona, gli porgerete l’altra guancia. Se non avete abbastanza soldi per mettere su famiglia, vi rinuncerete. Ma quali saranno gli effetti di questo atteggiamento a lungo andare?
Vi lascio il link della diretta.
Potete anche scaricarla per guardarla e riguardarla, anche con i vostri ragazzi, quando e dove volete.
Buongiorno amici. Oggi parliamo del conflitto tra giovani e boomer.
I motivi principali?
I “grandi” fanno fatica a vedere che i tempi cambiano, oltre a manifestare una certa noncuranza verso le opinioni dei ragazzi.
Tanti adolescenti, poi, sentono una mancanza di comprensione del loro rapporto con il digitale
I grandi? Poco aggiornati e molto distratti
Tra gli elementi che, a detta delle generazioni Z e Alpha, contribuiscono ad allargare la distanza tra i due universi c’è prima di tutto il fatto che le “classi” precedenti non capiscono che i tempi sono molto cambiati rispetto a quando erano giovani loro: così per il 62% degli intervistati.
A seguire, l’idea che da parte dei grandi ci sia una totale noncuranza per quel che pensano i più piccoli: a dirlo è il 46%.
Al terzo posto, troviamo la percezione che i cosiddetti “boomer” non comprendano il rapporto tra i ragazzi e la dimensione digitale, in particolare con i social network: il 41% colpevolizza gli adulti per questo.
Molto quotata – indicata da circa 1 su 3 – anche l’accusa di non capire desideri, passioni, priorità, sentimenti e timori delle nuove generazioni.
Dialogo
E poi ci sono le questioni prettamente legate al “dialogo” in casa.
A renderlo parecchio complicato, lato genitori, ci sono soprattutto tre fattori.
Per cominciare, il fatto di non mettersi mai in discussione e di pensare di avere sempre ragione: lo afferma il 38%.
Quasi alla pari (37%) c’è l’abitudine di tirare fuori la fatidica frase “ai miei tempi…”, lontani però ormai decenni. Senza dimenticare l’utilizzo dei voti scolastici come indice universale di soddisfazione: se ne lamenta il 33%.
Da non sottovalutare, infine, anche l’apparire distratti e quasi di “fingere” di ascoltare ciò che dicono i figli (e i giovani in generale) ma anche di pretendere troppo dai ragazzi, caricandoli di responsabilità.
Entrambi gli aspetti vengono rilevati da oltre uno intervistato su quattro e, nel caso delle ragazze, le percentuali salgono ulteriormente.
A conti fatti, solo il 19% degli intervistati non si sente di rimproverare nulla agli adulti di riferimento.
Il confronto tra figli e genitori è ai minimi termini
Tutto quanto appena detto, all’atto pratico, si traduce in una diffusa incomunicabilità. Solamente il 40% dei ragazzi dice di condividere con una certa frequenza le proprie idee e i propri pensieri con i genitori.
Quasi il doppio (79%) preferisce di gran lunga farlo con amici e coetanei.
Ma mamme e papà sono fortemente insidiati anche da fratelli e sorelle, che ottengono un buon 30% di preferenze.
I genitori risalgono un po’ nella gerarchia dei “confessori” giusto se c’è un problema: in questi casi è il 43% a scegliere loro per parlarne.
I fratelli perdono un po’ di affidabilità, interpellati solo dal 22%. Ma la via che rimane più battuta è quella che porta verso i pari età, percorsa prioritariamente da circa i due terzi degli intervistati (64%) anche se la questione è più delicata.
Soluzioni?
Tante e tutte diverse in base alle situazioni, la caso, ai soggetti coinvolti.
Ma la cosa che accomuna tutti è una: l’empatia.
E la presenza. Crescete coi vostri figli, cercate di far capir loro che voi ci siete sempre, anche senza parlare.
E ogni volta che avranno bisogno di voi sarete pronti ad ascoltarli e supportarli davvero, senza essere giudicanti.
Interessatevi ai loro interessi, comprendeteli, capite i loro silenzi e se avete bisogno di me contattatemi
Come comprendere gli adolescenti attraverso il linguaggio del corpo.
Buongiorno amici, oggi parliamo di linguaggio non verbale, essenziale per comprendere i ragazzi.
Linguaggio non verbale e comportamento degli adolescenti
I genitori che hanno figli in età di adolescenza sanno quanto è difficile comunicare con loro. In questa fase di crescita i ragazzi spesso si chiudono e parlano poco con i genitori e le altre figure educative. Cosa fare allora di fronte a questi silenzi? Come decifrare il comportamento dei figli adolescenti? Ecco alcuni consigli tratti dal libro “Figli che tacciono, gesti che parlano” (Salani, 2020) di Susana Fuster, esperta di comunicazione non verbale che vuole insegnare ai genitori a capire il linguaggio del corpo degli adolescenti e leggere i loro stati d’animo.
6 passi per interpretare quello che gli adolescenti non dicono
1 – Impara ad osservare
Anche senza le parole, il corpo parla; e la differenza è che lui non sa mentire. È necessario dunque prestare attenzione ai segnali non verbali dei ragazzi, per capire meglio cosa stanno passando e accrescere quindi empatia e comprensione reciproca.
Sono sempre lì da vedere, ma il più delle volte non ci facciamo caso. Se invece impariamo a osservarli davvero, sapremo riconoscere cosa si nasconde dietro una certa espressione del volto, una postura corporea, un gesto o la scelta di un capo di abbigliamento.
2 – Tieni a mente il suo comportamento abituale
Un genitore osserva suo figlio per anni e impara a conoscerlo, ha un’idea di quale siano i suoi schemi comportamentali, ovvero come agisce normalmente.
È fondamentale averlo bene in mente per poter interpretare correttamente anche eventuali nuove e insolite manifestazioni.
Quanto vostro figlio gesticola, se è riservato o chiacchierone, se parla con tono alto o basso, se mantiene il contatto visivo o no, qual è la sua postura abituale: conoscere quella che gli analisti chiamano linea di base del comportamento o base line consente anche di accorgersi di un cambiamento, importante perché corrisponde a una sua variazione emotiva.
E poi? E poi ascoltate con attenzione la diretta della settimana.
Questo è il link: potete anche scaricarlo e rivederlo ogni volta che volete.
Buongiorno amici. Oggi parliamo de la rabbia degli adolescenti.
Molto spesso i figli, soprattutto se adolescenti, fanno fatica a condividere gli aspetti per loro più privati, le loro emozioni o i loro sentimenti.
Non riescono a comunicarlo apertamente, ma ciò non significa che non vogliano farlo o che non abbiano bisogno della presenza e della comprensione dei genitori.
Per conoscere maggiormente i figli adolescenti è fondamentale focalizzarsi sulle parole che utilizzano, perché se si impara ad ascoltarli davvero ci comunicano moltissimo di loro e di ciò che sentono dentro.
La tempesta emotiva degli adolescenti
I ragazzi fanno fatica a riconoscere e gestire nel modo più efficace le emozioni che provano e da cui, spesso, si sentono schiacciati.
In questa fase di sviluppo sono molto stimolate e attive le aree del sistema limbico, comprendenti una serie di strutture tra cui l’amigdala, responsabile della regolazione emotiva e delle reazioni più istintive.
Ciò spiega gli scoppi d’ira, i comportamenti impulsivi e le montagne russe emotive da cui sono pervasi gli adolescenti.
“La mia fame spesso è nervosa e non riesco a controllarla. Quando sono arrabbiata è inutile dirmi che mi arrabbio subito. E’ difficile per me gestire la rabbia e le mie paure che non riesco a superare non sono stupide. Quello che vorrei essere non è facile da costruire, datemi il tempo. Se ho delle fissazioni è inutile dirmi di toglierle”
Comportamenti
I comportamenti dei giovanissimi possono apparire più irrazionali perché, negli adolescenti, gli stimoli raggiungono direttamente l’amigdala, senza passare per la mediazione della corteccia prefrontale, che non ha ancora raggiunto un pieno sviluppo e che solitamente opera come una sorta di filtro emotivo.
Le emozioni, quindi, vengono fuori in tutta la loro potenza: la rabbia è esplosiva, la tristezza diventa disperazione, la gioia diventa euforia.
“Quando mi arrabbio è soltanto per un po’ di sfogo: vorrei che capissero che nonostante tutto gli voglio bene”
“Quando mi sale la rabbia, faccio davvero fatica a controllarla. In quel momento vorrei distruggere tutto e tutti. Devo però ammettere che quando i miei provano ad avvicinarsi, in automatico mi viene da allontanarmi e da rispondergli male, ma in realtà apprezzo il tentativo di starmi vicino e so che per me ci sono sempre”.
La rabbia
Spesso i ragazzi hanno bisogno di concedersi la rabbia. Il messaggio che si può leggere tra le righe è “anche se mi arrabbio, ti voglio bene lo stesso”: anche in questi momenti, infatti, sebbene sembri che vogliano attaccare il genitore, in realtà non mettono in discussione il rapporto o la relazione, anzi, è proprio il contrario.
Si sentono liberi di esprimere ciò che sono, provano e sentono perché si fidano di quella persona, perché sanno che la rabbia potente che esce fuori non intacca il rapporto. Se invece non sentono solido il legame, hanno più paura ad esprimersi o a sfogarsi.
La rabbia dei figli adolescenti: una sfida anche per i genitori
Può essere molto faticoso gestire i momenti in cui i figli si arrabbiano, rispondono male o si allontanano, ma essere consapevoli del fatto che lo fanno perché si sentono sicuri nel legame permette di dare una lettura diversa a ciò che si vive.
É importante fare attenzione anche alle parole che il genitore utilizza.
Quante volte capita, in modo quasi automatico, di reagire a propria volta con affermazioni del tipo “Non arrabbiarti”, “Non devi fare così”?
In quel momento, però, questo tipo di affermazioni attivano quella parte emotiva già sollecitata.
Anzitutto, perché non ci si sente compresi e capiti realmente e questo porta, ad arrabbiarsi ancora di più.
Comprendere non significa giustificare. E’ importante comprendere il meccanismo, senza però giustificare tutto: ascolto, dialogo, comprensione sono i primi strumenti che il genitore può e deve utilizzare. Dopo questo primo passaggio, si ha la possibilità di filtrare in maniera differente e più efficace, aiutando i figli ad esprimere e gestire ciò che stanno sperimentando.
Genitori
“Io vorrei che mia mamma non si arrabbiasse troppo spesso e che mi ascoltasse di più quando mi sfogo, anziché dirmi subito che sono sempre il solito e che con me non si riesce a parlare”
La capacità di gestire emozioni e relazioni ha le basi in un processo di apprendimento sociale in cui i genitori hanno un ruolo fondamentale, che si gioca anche attraverso l’esempio.
È fondamentale che essi comprendano e diano una lettura e un senso alle reazioni dei figli perché, molto spesso, loro da soli non possono ancora farlo.
Il loro cervello è in fase di “rimodellamento”.
Per questo, in alcune situazioni, è necessario che un adulto, senza valutazioni o giudizio, intervenga per aiutarli a riconoscere, verbalizzare, dare significato alle emozioni che sperimentano e modularle.
La chiave nelle emozioni e nell’affetto per i figli.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di genitori di successo. Esistono davvero? e qual’è la chiave ?
“La chiave per essere genitori di successo non si trova in teorie complesse, in regole familiari elaborate o in contorte formule comportamentali. Essa si trova nei sentimenti più profondi di amore e di affetto per i figli, e si dimostra attraverso l’empatia e la comprensione. Quando i genitori offrono empatia ai loro figli e li aiutano ad affrontare sentimenti negativi come la collera, la tristezza e la paura, gettano tra sé e loro un ponte di lealtà e attaccamento” (J. Gottman)
Bambini e ragazzi
Bambini e ragazzi sembrano fare spesso fatica a riconoscere, esprimere e gestire le emozioni che sperimentano.
Troppe volte si tende ancora a “negare” le emozioni che vengono considerate come negative, impedendo loro di vivere adeguatamente anche rabbia, frustrazione o tristezza.
La famiglia, d’altra parte, è la prima agenzia educativa, la prima “scuola di vita” per bambini e ragazzi e tutto ciò che viene appreso a casa influirà sulle loro capacità emotive, cognitive e relazionali.
L’esempio e la modalità con cui gli adulti riusciranno ad esprimere, gestire ed elaborare le emozioni saranno una guida per i figli, sin da piccolissimi, e li aiuteranno a sperimentarsi senza paure.
Esprimere e gestire in modo efficace le emozioni significa essere più efficaci nella vita!
Le emozioni hanno un ruolo centrale nello sviluppo e ciascuna di esse ha una propria funzione adattiva: imparare a riconoscerle, elaborarle e gestirle è fondamentale.
L’autoconsapevolezza rappresenta l’elemento chiave dell’intelligenza emotiva: essere consapevoli delle emozioni che si sperimentano significa anzitutto riuscire a trasformare in parole ciò che si vive, e questo rappresenta il primo passo per gestirle in modo efficace.
Le scoperte scientifiche sull’intelligenza emotiva hanno dimostrato che aumentare l’autoconsapevolezza, gestire in modo più efficace i sentimenti negativi, essere perseveranti nonostante le frustrazioni, sviluppare l’empatia e la capacità di prendersi cura degli altri, di cooperare e di stabilire legami, rappresentano delle risorse e delle competenze fondamentali per bambini e adolescenti che, nel corso dello sviluppo, permetteranno loro di affrontare più efficacemente la quotidianità e diventare adulti più consapevoli e sicuri.
Emozioni ed empatia: cosa accade nel cervello degli adolescenti?
Ogni situazione merita certamente di ricevere specifica attenzione e possono esserci condizioni in cui i ragazzi hanno difficoltà più importanti a gestire le relazioni, riconoscere le emozioni e risolvere incomprensioni e conflitti.
Esiste, tuttavia, anche una spiegazione fisiologica alla normale fatica che gli adolescenti fanno nel mettersi nei panni dell’altro.
Nel cervello umano è il lobo frontale, la parte più anteriore, che si occupa di una serie di funzioni cognitive importanti, definite funzioni esecutive, che permettono, tra le altre cose, anche di comprendere le intenzioni e il punto di vista degli altri.
Si tratta di capacità che, a causa dei processi di sviluppo ancora in atto anche nel cervello, in particolare nella corteccia prefrontale, ancora immatura, appaiono più carenti negli adolescenti.
Come essere degli “allenatori” per i figli: i 5 passi per accrescere l’intelligenza emotiva
Essere sensibili e attenti agli stati emotivi di bambini e ragazzi significa conoscere il loro mondo, ciò che li fa star bene o, al contrario, può trasmettergli ansie o preoccupazioni.
È importante dare sempre valore a ciò che i figli sperimentano e mostrarsi accoglienti anche di fronte alla rabbia, alla tristezza o alla paura che possono provare in determinate situazioni, senza cercare di annullare ciò che vivono, senza banalizzare i loro sentimenti e senza negarli.
Se i genitori riescono a non mostrarsi confusi o ansiosi di fronte alle emozioni che sperimentano, bambini e ragazzi impareranno ad accettarle, riusciranno a dar loro un nome e sapranno gestirle adeguatamente.
Anche se è difficile e si vorrebbe vedere i propri figli sempre felici, è fondamentale non cercare di anticipare tutto e di risolvere sempre ogni difficoltà al loro posto.
In questo modo, impareranno a fidarsi dei propri sentimenti, a regolare le proprie emozioni e a risolvere i problemi in autonomia.