Figli che crescono

Perché si chiudono in se stessi?

Buongiorno amici. Oggi parliamo di figli che crescono e del motivo per cui tendono a chiudersi in se stessi.

Adolescenza-figli che crescono

Quando i figli oltrepassano la soglia dell’adolescenza, non si può non rendersene conto, non solo cambiano da un punto di vista fisico, iniziano a mettere in discussione i modelli genitoriali, si concentrano sui loro interessi, tendono a parlare meno, possono essere più scontrosi.

Capita di frequente che i genitori non riconoscano più quello che era il loro bambino, hanno la sensazione di “perdere il controllo” del figlio che non è più gestibile come quando era piccolo.

Figli che crescono: cosa si nasconde dietro la chiusura degli adolescenti?

Definirli chiusi sarebbe un vero errore, non è scontato che quando si entra in adolescenza si attivi automaticamente un processo di chiusura.

Spesso si amplifica ciò che hanno covato silentemente dentro oppure emergono degli aspetti che si conoscevano sotto un’altra forma, nulla si crea, tutto si trasforma.

Che pretendano degli spazi privati, da non interpretare come chiusura, è anche giusto e soprattutto fa parte del naturale processo di crescita.

Devono sperimentarsi e avere la loro autonomia per farlo e per ottenere i loro spazi fisici e mentali, altrimenti non sarebbero adolescenti.

Chiusura

Adolescere significa crescere ed è quella fase che deve portare all’acquisizione dell’autonomia psichica e alla stabilità dei tratti di personalità e identitari.

La chiusura a volte è solo la manifestazione di un’educazione troppo poco basata sul dialogo e sul confronto ma solo sulla rendicontazione.

Capita anche che non si aprano perché dall’altra parte non trovano la giusta accoglienza o sono convinti di non trovarla,.

Non si sentono capiti, per paura delle reazioni genitoriali o perché non vogliono far vedere la loro fragilità. Non sempre è disfunzionale.

La verità è che se ascoltassimo le due campane suonare alle nostre orecchie arriverebbero spesso versioni a volte anche diametralmente opposte.


Genitori

Troviamo da un lato i genitori che non sanno come comportarsi con i figli adolescenti e, dall’altro, molti ragazzi riferiscono di non sentirsi compresi, accettati e riconosciuti per quello che sono e si lamentano del fatto che i genitori mettano al primo posto il rendimento scolastico e la condotta rispetto alle loro esigenze e al loro stato emotivo.

Questa è una delle lamentale più frequenti che ascoltiamo nella stanza dello psicologo e all’interno delle aule scolastiche.


Come sottolineavo in precedenza, di frequente gli adolescenti si tengono i vissuti dentro perché bloccati dalle possibili reazioni genitoriali.

Hanno paura di deluderli, di ferirli, di farli stare male o che si arrabbino.

Tantissimi genitori si impegnano per dare ai figli tutto ciò che possono, cercando di non fargli mancare niente, spesso eccessivamente preoccupati per loro, di ciò che fanno, di ciò che può succedere e di come si comportano.

Sintonizzarsi

Più che preoccuparsi, però, è importante occuparsi dei figli, nel senso di condividere con loro dei momenti, sintonizzarsi sui loro stati emotivi e sulle loro esigenze, spesso differenti da quelle del genitore.

Infine, anche se vogliono sembrare spavaldi e sicuri di sé, sono in realtà molto fragili, condizionabili dalle paure e dal giudizio degli altri, hanno timore di esprimersi, non riescono a gestire le difficoltà quotidiane e hanno bisogno di conferme e sicurezze.

E vi ricordo che se avete bisogno di me potete contattarmi tramite lasezione contatti e consulenze del sito

Alla prossima amici

Storie di bullismo

Vi leggo storie tratte dal libro “cuori connessi”.

Buongiorno amici. Oggi vi leggo due storie di bullismo, scritte dal pugno di chi lo ha subito, e redatto da Luca Pagliari.

Il libro in questione è “cuori connessi”, redatto, appunto , da Luca Pagliari, con la collaborazione della polizia di stato, ma scritto da chi il bullismo l’ha subito e, a volte, l’ha provocato.

Storie

Oggi vi presento due delle storie, riassunte ovviamente, che troverete nel libro, due delle tante.

Avevo già fatto uan diretta di questo tipo tempo fa, leggendo altre storie.

E’ un tema, lo sapete, cui sono legata e che voglio riproporre ciclicamente per cercare di combattere il bullismo, visto anche le due ultime notizie degli ultimi giorni.

E, allora, vi lascio alla visione, ma soprattutto all’ ascolto, della diretta.

https://www.instagram.com/p/ClWo63_rWxO/

Contatti- storie di bullismo

Vi ricordo che, se avete bisogno del mio aiuto, potete contattarmi nella sezione “contatti e consulenze” del sito

Oppure collegarvi alla piattaforma camtv (mi trovate come dottoressa napolitano o col nome del canale “adolescenti istruzioni per l’uso”).

o, ancora, a huknow sempre come dottoressa napolitano

Alla prossima amici

Depressione da social e adolescenti

Che correlazione c’è?

Buongiorno amici:) Oggi parliamo di depressione da social e adolescenti.

Una diretta correlazione tra il tempo trascorso sui social network e il calo del tono dell’umore nonché con lo sviluppo di disturbi di vario genere (alimentari, comportamentali, sessuali).

Che nelle forme peggiori può dare origine a una vera e propria patologia, chiamata “depressione da social”. Specialmente se chi è davanti allo schermo del computer o dello smartphone è un minore.

E’ la preoccupante conclusione a cui è giunto uno studio condotto dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), recentemente pubblicato sulla rivista International Journal of environmental research of public health, facendo ordine nella vasta letteratura scientifica prodotta sull’argomento negli ultimi 18 anni.

Depressione da social, bambini e ragazzi davanti allo schermo per troppo tempo

Come riporta il sito Skuola.net, sui 68 studi analizzati dai pediatri, ben 19 – ovvero circa 1 su 4 – segnalano un’associazione significativa tra depressione e uso delle piattaforme social.

Quello che resta da vedere, come sottolinea Rino Agostiniani, Consigliere Nazionale SIP, è “se l’uso dei social porti a una maggiore depressione o se questi sintomi depressivi inducano le persone a cercare di più i social media (il che potrebbe alimentare un circolo vizioso).

Ciò che però emerge in maniera inequivocabile dai lavori svolti sinora è che più tempo bambini e adolescenti trascorrono sui dispositivi digitali, più alti livelli di depressione vengono segnalati.

E ciò avviene senza grandi distinzioni geografiche: dalla Svezia all’Egitto”.

Meccanismi

Ma per quale motivo si innesca un meccanismo del genere? Sono gli stessi pediatri a provare a dare una spiegazione.

“La depressione è collegata a un rapido aumento della comunicazione digitale e degli spazi virtuali che sostituiscono il contatto faccia a faccia con uso eccessivo dello smartphone e delle chat online.

Bambini e adolescenti navigano in Internet per lo più da soli, consultando con assiduità i social media.

Primi tra tutti, Instagram, Tik-Tok e Youtube. Con inevitabili conseguenze sulla loro vita: dalle interazioni sociali e interpersonali al benessere fisico e psicosociale”.

Fragilità_ depressione da social e adolescenti

Perché è molto facile che questo stato di fragilità emotiva, dalla dimensione digitale, esca e vada a produrre effetti negativi sullo stato di salute generale.

Alcuni esempi?

La “depressione da social” potrebbe essere benissimo alla base di: problemi psicologici, disturbi del sonno, dipendenza, ansia, problemi comportamentali, distorsione della percezione del proprio corpo, ridotta attività fisica.

Nonché patologie strettamente legate all’uso delle nuove tecnologie, come disturbi visivi e posturali, rachialgia, tendinite, fino al cosiddetto “pollice da sms”.

Minori sui social esposti a messaggi sbagliati, soprattutto su alimentazione e la sessualità

Ma sono soprattutto i disturbi alimentari quelli su cui pongono di più l’accento i pediatri. Anche perché evidenziati da ben 15 studi – oltre 1 su 5 – tra quelli esaminati.

I bambini, rileva l’analisi, quando sono in Rete sono esposti alla commercializzazione di cibi malsani, che inducono a comportamenti non salutari.

Questo perché i minori sono più vulnerabili ai contenuti sponsorizzati e agli influencer e le piattaforme di social media si sono dimostrate inefficaci nel proteggerli dal marketing di cibo spazzatura.

Specie durante la pandemia, avverte la SIP, è aumentato il rischio di un aggravamento delle abitudini alimentari inadeguate, tanto che in un precedente rapporto la SIP ha indagato il fenomeno della “covibesity”.

All’opposto, i social potrebbero anche essere un fattore di rischio per i messaggi pro-anoressia.

Questi messaggi, sottolinea lo studio, non sono più limitati come in passato a siti web che possono essere facilmente monitorati, ma sono stati trasferiti su Snapchat, Twitter, Facebook, Pinterest.

Di conseguenza, i contenuti che incitano a comportamenti alimentari errati sono più facilmente accessibili, da tutti.

Così come bisognerebbe prestare attenzione agli effetti di un eccesso di Internet sulla sfera sessuale.

Le piattaforme social possono, infatti, negli adolescenti possono alterare la percezione della propria sessualità.

L’esposizione a materiale sessuale online anche attraverso finestre pop-up o pubblicità è un rischio reale della Rete e può predisporre a sviluppo di depressione, suicidio e abuso di sostanze. 

Cyberbullismo, un rischio reale che colpisce soprattutto i più giovani

Infine, non va dimenticato il ruolo determinante che un abuso dei social potrebbe avere sulle “devianze” più strettamente legate alla sfera digitale.

Come il cyberbullismo (anche questo collegamento è stato rilevati in 15 studi su 68) o il grooming (adescamento) online.

Ciò è dovuto principalmente alla crescente divulgazione negli ultimi anni di messaggi ostili e aggressivi tramite i dispositivi elettronici sotto forma di messaggi, immagini e video condivisi sui social media.

In questo contesto, l’uso problematico dei social media è stato ormai riconosciuto dalla letteratura quale un importante fattore di rischio di cyberbullismo, soprattutto nei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 15 anni.

“La diffusione dei social media, soprattutto tra i più giovani richiede un’attenzione particolare.

Un uso non responsabile può creare problemi rilevanti nella vita quotidiana dei ragazzi e delle loro famiglie.

L’età preadolescenziale e adolescenziale rappresenta una fase cruciale per lo sviluppo dell’individuo.

Darvi un ragguaglio sulla depressione da social e adolescenti sia stato utile.

Vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi nella sezione contatti e consulenze del sito

Alla prossima amici.

BODY SHAMING

Il fenomeno del body shaming e l'effetto negativo nella società per le  donne - Sociologicamente

Come affrontare ancora oggi questo increscioso problema.

Siamo nel 2020e si parla di body shaming.. “Corpo vergognoso”..

DI COSA PARLIAMO


Siamo nel 2020 e ancora ci sentiamo offesi, e offesi pesantemente a volte, per come siamo fatti. Sei troppo magra.. Sembri anoressica.. Sei un tappo.. Che tempo Fa lassù?.. Che ti sei mangiata la nonna?

E a volte sono offese quotidiane che ci fanno compiere gesti estremi.. A volte anche il suicidio.

Indubbiamente i ragazzi più giovani sono più esposti, sono più attaccati e attaccabili proprio per la loro giovane età.

Quando cresci impari ad affrontare in modo diverso le cose, a difenderti.

Anch’io, per ben un anno intero al liceo (avevo 15 anni) ho dovuto subire attacchi da gente stupida che prendeva il mio stessopullman due volta al giorno: quando andavo a ascuola e quando tornavo indietro.

Non avevo nulla che non andasse, ero in forma ma mi prendevano in giro lo stesso per avere un corpo ben formato. Non mi interessavano i loro pensieri ma,quello che mif eriva di più, erano le urla, i nomignoli che siinventavano ogni qual volta che mettevo il piede su quel maleetto pullman. La gente si chiedeva chi fosse questa persona e io diventavo piccolissimaogni volta.

A volte non prendevo il pullman per tornare a casa…aspettavo quello dopo proprio per evitarli. Per me era una sofferenza pazzesca e facevo l’errore, che commettono appunto molti ragazzi, di non dire niente a casa proprio perché me ne vergognavo.

Poi, un giorno, con la testimonianza anche di una mia comagna, ho deciso di parlare a casa co i miei e di denunciare il tutto alle autorità e a chi gestiva la compagnia di pullman che prendevo.

Beh, il giorno dopo lad enuncia, la polizia è salita e ha dato una bella multa salata a queste persone, multa arrivata ovviamente a casa, per calunnie.

CONSIGLI


Io posso solo dire che la troppa magrezza e la troppa carne sono segnali di una cattiva salute ed è giusto alimentarsi nel modo corretto per star bene dentro e fuori.

Ma nessuno, e dico nessuno, ha il diritto di giudicare come siamo fatti. Se continuate a subire offese denunciate, parlatene, e soprattutto non credete ma pensate ad amarvi.. Che col tempo il corpo cambia, il nostro animo resta.

e VOI GENITORI IMPARATE AD ASCOLTARE E NOTARE I SEGNALI, ANCHE SILENZIOSI, CHE VOSTRO FIGLIO O FIGLIA DA’. IMPARATE AD OSSERVARLI.

e, SE AVETE BISOGNO DI UNA PERSONA CHE VI INSEGNI A FARLO E CHE PRENDA PER MANO VOI E I VOSTRI FIGLI CONTATTATEMI QUI

Io spero che il mio pensiero sul body shaming vi sia stato utile.

Ricordatevi che io, per voi, ci sono, sempre.

www.dottoressanapolitano.it/

IL GRUPPO DI AMICI

Gruppo di amici che si divertono insieme | Foto Gratis

Come può influenzare il modo di essere di un ragazzo.

Ciao, oggi il focus è il gruppo di amici.

Cos’è? Sono gli amici, quelle persone in cui ci identifichiamo quando siamo ragazzi.. Quelli che un adolescente stima, vorrebbe essere e a volte, emula. Ed è questo il problema.

IL TIMIDO

Quante volte è capitato di vedere ragazzi timidi, introversi, che no vengono considerati dagli altri sia a scuola che fuori.

Poi, un giorno, questo ragazzino(o ragazzina) cresce e decide di voler far parte di un gruppo, proprio di quel gruppo che tutti apprezzano, quel gruppo in cui il leader viene stimato.

E allora che succede? Succede che quel ragazzino, per essere accettato da QUEL gruppo, da QUELLE persone, stravolge la sua personalità. Inizialmente fa un grandissimo sforzo.Poi, finisce per assomigliare sempre di più a quel modello di ragazzo bullo che non gli appartiene. Se ne impossessa e crede che, lui stesso, sia così…ma non lo è.


À volte, quindi, ci troviamo davanti a ragazzi timidi, deboli, che pur di far parte di un gruppo dimostrano quello che non sono.. Ma a lungo andare… Diventano bulli.

LA FAMIGLIA

In quelasiasi aspetto della crescita di vostro figlio vpi genitori siete fondamentali. Siete voi a educalri. Siete voi che dovete far capire loro che non serve a nulla emulare un’altra perosna. Che ognuno, fortunatamente, è fatto a modo suo e che nessuno può piacere a tutti.

Quello che devono capire i ragazzi giovani è che essere bulli, essere forti non piace a tutti. Quello che piace è la propria vera natura. Essere qualcun altro non paga mai. Ti sfinisce e , prima o poi, la tua vera personalità vien a galla.

E allora? Allora, sii sempre te stesso. Magari non troverai il consenso di tutta la popolazione mondiale ma alla fine che importa?

Le persone che ti rimarranno accanto sono poche ma sono quelle che non ti tradiranno mai.

Basate sempre tutto sulla qualità, non sulla quantità. E questo vale anche per le persone.

Osservate sempre i vostri ragazzi.. Da lontano.. Ma fatelo e siate sempre pronti al dialogo.

Dialogo non significa giudizio, attenzione. Dialogo è ascoltare, capire e venirsi incontro.

Spero che la mia piccola riflessione su il gruppo di amici vi sia stata utile e vi abbia fatto riflettere un po’.

Vi ricordo di consultare https://www.dottoressanapolitano.it/contatti-consulenza/ per una consulenza con me.

Alla prossima:)

Servizi

servizi di consulenza

Di seguito, vi elencherò i servizi di cui possono usufruire le persone che decidono di intraprendere un percorso con me.

SUPPORTO A MINORI DI OGNI ETA’

Il mio aiuto va a tutti quei ragazzi e ragazze che stanno vivendo un momento difficile della propria vita : che sia un rapporto incrinato, difficile con la propria famiglia; che sia una mancanza di autostima che porta i ragazzi a chiudersi in se stessi e a non riuscire nemmeno a socializzare nel modo giusto con gli amici e i compagni a scuola.

Che sia semplicemente una voglia, un bisogno di esternare le proprie emozioni, qualsiasi esse siano e preferiscono parlarne con una persona esterna al proprio nucleo familiare che non sia uno psicologo ma una persona “amica” che metterà loro a proprio agio.

Un supporto a quei minori che vivono il momento difficile della separazione dei genitori e non vogliono esternare le loro sofferenze e ansie perché nel mezzo tra le due parti.

Un aiuto a chi, anche solo per solitudine, si avvicina a qualsiasi forma di dipendenza.

Un aiuto a tutti quei ragazzi che vogliono ritrovare la propria serenità.

SUPPORTO ALLE FAMIGLIE IN SITUAZIONI DI DISAGIO

Un supporto non solo ai ragazzi ma anche ai genitori, spesso “deboli” di fronte a figli che non comunicano con loro, che alzano muri creando attrito all’interno del nucleo familiare.

Una sorta di mediazione familiare volta a ricreare un rapporto tra genitori e figli, una risocializzazione dopo un periodo più o meno lungo all’interno di comunità .

ASSISTENZA A MINORI AFFETTI DA DISTURBO DELL’ATTENZIONE

Negli anni ho aiutato, all’interno di scuole di diverso grado, ragazzi affetti da disturbo dell’attenzione. Insieme agli insegnanti abbiamo trovato il giusto modo per cercare di fare integrare al meglio un ragazzo con il resto della classe, lavorando, soprattutto per quel che mi riguarda, sulla gestione delle emozioni, della rabbia, dell’iperattività all’interno del gruppo.

METODO DI STUDIO E REVISIONE TESI

Aiuto ragazzi fino all’università insegnando un metodo di studio efficace che aiuterà i più giovani e i più adulti a memorizzare velocemente le nozioni da studiare. Essenziale quando devi superare degli esami importanti e la mole di studio è tanta.

Per i più adulti (ultimo anno di liceo e università) mi occupo di revisionare tesi e tesine.

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Questi tutti i servizi offerti.