La solitudine dei ragazzi

Iper connessi ma con un grande vuoto intorno

Buongiorno amici. Oggi parliamo de la solitudine dei ragazzi.

La solitudine

Potremmo dire che la solitudine è un problema di molti giovani di questa generazione che appaiono iper connessi e con un grande vuoto intorno, ma sarebbe una grossolana semplificazione di un tema che è molto presente in adolescenza perlomeno in quella delle ultime generazioni. La solitudine accompagna il percorso evolutivo dalla preadolescenza all’età adulta anche se è un tema molto “caldo” quasi una vergogna per un ragazzo. 

Il gruppo

Pensiamo a quanto sia importante far parte del gruppo dei “popolari” piuttosto che degli “sfigati” negli anni della scuola media: c’è chi si isola o viene isolato e chi si circonda sempre di compagni e non sta mai da solo. Ad aspetti di facciata opposti spesso corrispondono uguali sentimenti di solitudine. La solitudine è un sentimento tenuto nascosto, una debolezza da non mostrare e fa effetto il gesto di Potes che ammette la difficoltà di socializzare al netto della popolarità.

Popolarità

Una popolarità che parte probabilmente dal lockdown quando la necessità di depotenziare un virus ha costretto molti ragazzi all’isolamento, isolamento che per definizione è una minaccia in adolescenza.

Il perseguimento dell’autonomia, il consolidamento dell’identità personale, la relativizzazione delle figure genitoriali vengono perseguiti attraverso un graduale e costante allontanamento fisico e psicologico dalle famiglia.

È un percorso che inevitabilmente stimola sentimenti di solitudine visto che ogni aumento dell’autonomia porta con sé un aumento del senso di solitudine.

Sostegno

Per questo è importante il sostegno dei coetanei che durante il lockdown ha preso strade più virtuali, astratte che non sempre sono ritornate alla normalità alla fine del periodo di restrizioni. All’impossibilità di sfuggire al ritorno all’indietro tra le mura famigliari ed evadere dalla coercizione ognuno ha reagito a suo modo.

La ricerca di centralità e visibilità in internet è stato uno di questi e probabilmente è quello che è successo a Potes che ha fatto del problema un’opportunità. Ma non ha cambiato i bisogni, le criticità e i sentimenti adolescenziali che hanno sempre bisogno di condivisione e presenza per essere superati.

E vi ricordo che, se avete bisogno di me, potete contattarmi tramite la sezione contatti e consulenze del sito

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Alla prossima amici:)

Storie di bullismo

Vi leggo storie tratte dal libro “cuori connessi”.

Buongiorno amici. Oggi vi leggo due storie di bullismo, scritte dal pugno di chi lo ha subito, e redatto da Luca Pagliari.

Il libro in questione è “cuori connessi”, redatto, appunto , da Luca Pagliari, con la collaborazione della polizia di stato, ma scritto da chi il bullismo l’ha subito e, a volte, l’ha provocato.

Storie

Oggi vi presento due delle storie, riassunte ovviamente, che troverete nel libro, due delle tante.

Avevo già fatto uan diretta di questo tipo tempo fa, leggendo altre storie.

E’ un tema, lo sapete, cui sono legata e che voglio riproporre ciclicamente per cercare di combattere il bullismo, visto anche le due ultime notizie degli ultimi giorni.

E, allora, vi lascio alla visione, ma soprattutto all’ ascolto, della diretta.

https://www.instagram.com/p/ClWo63_rWxO/

Contatti- storie di bullismo

Vi ricordo che, se avete bisogno del mio aiuto, potete contattarmi nella sezione “contatti e consulenze” del sito

Oppure collegarvi alla piattaforma camtv (mi trovate come dottoressa napolitano o col nome del canale “adolescenti istruzioni per l’uso”).

o, ancora, a huknow sempre come dottoressa napolitano

Alla prossima amici