Come riconoscerla e cosa fare
Bongiorno amici. Oggi parliamo di depressione adolescenziale, come riconoscerla e cosa fare.
DEPRESSIONE
Siamo abituati a descrivere la depressione come uno stato di tristezza perenne. In realtà, negli adolescenti la depressione si manifesta più con rabbia e asocialità. E coinvolge tutti gli aspetti dell’adolescenza.
L’importanza, in questo caso di amici, parenti, famiglia, insegnanti per evitare gesti estremi è fondamentale.
SINTOMI
Molteplici sono i sintomi che dovrebberpo farci raddrizzare le antenne sul tema. Ecco quali:
- tristezza, ma non momentanea e legata a qualcosa successa al ragazzo. Una tristezza che l’accompagna durante tutta la giornata.
- irritabilità, rabbia,ostilità verso tutto e tutti
- frequenti pianti, apparentemente non giustificati e improvvisi
- distacco completo da amici, parenti
- perdita di qualsiasi tipo di interesse improvviso
- disturbi del sonno( dorme troppo o troppo poco) e dell’appetito.
- agitazione, iperattività o rallntmento dei movimenti
- mancnza di entusiasmo e di motivazione
- debolezza
- difficoltà di concentrazione
- pensieri di morte e di suicidio
COME CAPIRE SE IL RAGAZZO è DEPRESSO O ATTRAVERSA SOLO LA FASE ADOLESCENZIALE?
La differenza sta semplicemente nella durata dei sintomi.
Un adolescente ha frequenti sbalzi d’umore, sta crescendo e i conflitti in famiglia sono all’ordine del giorno. Ma hanno breve durata.
Invece, se i sintomi sopra citati si protraggono per molto tempo sta a significare che l’adolescente è depresso. E c’è un elevato rischio di gesti estremi, a volte, purtroppo, anche di suicidi, se non viene aiutato in tempo.
Queste alcune avvisaglie:
- il ragazzo parla spesso di togliersi la vita e scherza sull’argomento
- è convinto che non ci sia nulla da fare per poterlo aiutare a uscire da questo stato di cose
- idealizza la morte come un modo per essere ricordato
- ha comportamenti che mettono a rischi la sua persona
- saluta amici e parenti come fosse l’ultimo giorno
- vende o dona oggetti perosnali di valore
COME AIUTARE
Il ragazzo chiede non tanto di essere capito ma di essere realmente ascoltato.
Non c’è cosa peggiore, per tutti ma per loro soprattutto in questa condizione, di parlare e rendesi conto che, davanti, c’è qualcuno che non presta attenzione al suo sfogo.
Lo si porta all’isolamento completo, a credere che davvero non conta nulla.
La cosa fondamentale, appunto, è quella di mostrare al ragazzo tutte le risorse che ha per sentirsi bene. Risorse non solo esterne ma anche, forse soprattutto, interne.
Un consiglio è quello, per i genitori, di mostrarsi preoccupati pr il suo stato. Questo lo fa sentire amato e può essere quella piccola cosa che lo sprona a farsi aiutare. Ma, attenzione, non siate ossessivi perché otterreste l’effetto contrario.
In extremis, la consulenza con un professionista come me.
Le consulenze vengono svolte a scaglioni: prima con i genitori, poi col figlio in ultima tranche insieme.
Altro aiuto, i gruppi di ascolto. Gruppi in cui ci sono persone della stessa età e con le stesse problematiche con cui potersi confrontare perché non si è mai soli.
Amici, io spero che il mio post sulla depressione adolescenziale vi sia stato utile.
vi ricordo di prenotare la vostra consulenza qui
E seguitemi sulla pagine instagram @dottoressanapolitano
Alla prossima:)