OPINIONI DI UN CLOWN

Non farti influenzare dalle opinioni altrui

Prendi le distanze da chi ti impedisce di pensare con la tua testa.

Buongiorno cari. Oggi opinioni di un clown, che che ha deciso di non ascoltare chi pretende di influenzare il tuo modo di pensare.

Vero. Molte volte sento mamme che dicono “eh ma poi cosa direbbe il vicino.. Il parentado.. Gli amici”.. E quindi?

Perché devo vivere pensando come o cosa qualcuno pensa di te? Questo è l’errore che si fa e che porta le persone ad evitare di risolvere un problema.

L’OPNIONE ALTRUI, IL GIUDIZIO

Niente e nessuno deve influenzare il tuo modo di essere e di vivere, ma scherziamo?

Se devi andare dal dottore perché HO un Z problema non penso a cosa direbbe la gente che mi vede andarci no?

E perché per altro ci facciamo mille problemi?

Anche per farsi aiutare da me le persone si fanno mille problemi. E perché? perchè “se qualcuno lo viene a sapere poi mi prende per pazza” o ancora” poi chi sa la dottoressa che pensa della mia situazione” “che vergogna”:

VERGOGNA

Perché questo senso d vergogna? Non deve esistere. Tutti abbiamo, prima o poi, bisogno di essere aiutati per qualsiasi motivo, e nessuno di questi è banale o merita un giudizio.

Giudicare è sempre sbagliato e ancora di più lo è farsi influenzare dall’opinione degli altri che non ci conoscono e non sanno cosa stiamo passando.

Molti, infatti, per nascondere la testa sotto la sabbia o per non fomentare pettegolezzi, preferiscono accantonare il problema. Ma, col passare del tempo, questo diventerà sempre più grande tanto da non saperlo più gestire. E perché; allora, ridursi a questo?

Abbiamo una testa, possiamo ascoltare i consigli di chi c’è lì da’per riflettere sulla decisione da prendere ma poi faccio come la mia testa mi dice di fare.

E questo vale per ragazzi e adulti.

Io vi ricordo che potete trovare tuti i miei contatti qui

Vi ricordo di tenere sempre aggiornato il mio sito www.dottoressanapolitano.it4

Io spero che le opinioni di un clown vi siano state utile.

Vi spetto:)

FAME NERVOSA

Cosa comporta e perché arriva.

Ciao ragazzi. Oggi diciamo due parole sulla fame nervosa.

Fame nervosa: come gestirla

ESPERIENZA COI RAGAZZI

Giusto lo scorso anno ho lavorato con una, famiglia in cui, il figlio 13enne, soffriva di questo disturbo.

Ok il fatto che gli piacesse mangiare. Ma, alla base, c’era un profondo disagio.

E sì, perché la fame nervosa, per l’appunto, non nasec da una vera e porpira esigenza, da uns enso di fame funzionale, concreto.

E’ un po’ come, erroneamente, facciamo quando, per “rilassarci”, per scarcare tensione ci accendiamo una sigaretta.

Il cibo aiuta a far dimenticare, per quell’attimo, una problematica che sta alla bse della nostra azione.

LE MANIFESTAZIONI

Sono entrata subito in confidenza col ragazzo come faccio di solito, e notavo che mangiava in modo compulsivo nei momenti di noia, quando era nervoso, quando non riusciva a fare qualcosa, quando tocca i argomenti che gli provocavano ansia.

Era un po’ come sfogasse tutta la sua insoddisfazione, l sua rabbia aprendo il frigo e mangiando in modo compulsivo , mangiando e mischiando, tra loro, pietanze dolci e salate.

Durante il percorso si apriva, era sereno e pian piano la voglia di svuotare il frigo passava.

Cominciava ad interessarsi a me, alle conversazioni che facevamo, alle attività che gli proponevo. Rideva,scherzava…si rasserenava.

Se ti sei trovato o ti trovi in una situazione simile contattami. Troveremo la soluzione.

Io spero di aver toccato qualcuno di voi dicendo queste poche parole sulla fame nervosa.

Vi ricordo di prenotare la vostra consulenza collegandovi al sito e cliccando qui

Vi aspetto. Un abbraccio di cuore

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IL GRUPPO DI AMICI

Gruppo di amici che si divertono insieme | Foto Gratis

Come può influenzare il modo di essere di un ragazzo.

Ciao, oggi il focus è il gruppo di amici.

Cos’è? Sono gli amici, quelle persone in cui ci identifichiamo quando siamo ragazzi.. Quelli che un adolescente stima, vorrebbe essere e a volte, emula. Ed è questo il problema.

IL TIMIDO

Quante volte è capitato di vedere ragazzi timidi, introversi, che no vengono considerati dagli altri sia a scuola che fuori.

Poi, un giorno, questo ragazzino(o ragazzina) cresce e decide di voler far parte di un gruppo, proprio di quel gruppo che tutti apprezzano, quel gruppo in cui il leader viene stimato.

E allora che succede? Succede che quel ragazzino, per essere accettato da QUEL gruppo, da QUELLE persone, stravolge la sua personalità. Inizialmente fa un grandissimo sforzo.Poi, finisce per assomigliare sempre di più a quel modello di ragazzo bullo che non gli appartiene. Se ne impossessa e crede che, lui stesso, sia così…ma non lo è.


À volte, quindi, ci troviamo davanti a ragazzi timidi, deboli, che pur di far parte di un gruppo dimostrano quello che non sono.. Ma a lungo andare… Diventano bulli.

LA FAMIGLIA

In quelasiasi aspetto della crescita di vostro figlio vpi genitori siete fondamentali. Siete voi a educalri. Siete voi che dovete far capire loro che non serve a nulla emulare un’altra perosna. Che ognuno, fortunatamente, è fatto a modo suo e che nessuno può piacere a tutti.

Quello che devono capire i ragazzi giovani è che essere bulli, essere forti non piace a tutti. Quello che piace è la propria vera natura. Essere qualcun altro non paga mai. Ti sfinisce e , prima o poi, la tua vera personalità vien a galla.

E allora? Allora, sii sempre te stesso. Magari non troverai il consenso di tutta la popolazione mondiale ma alla fine che importa?

Le persone che ti rimarranno accanto sono poche ma sono quelle che non ti tradiranno mai.

Basate sempre tutto sulla qualità, non sulla quantità. E questo vale anche per le persone.

Osservate sempre i vostri ragazzi.. Da lontano.. Ma fatelo e siate sempre pronti al dialogo.

Dialogo non significa giudizio, attenzione. Dialogo è ascoltare, capire e venirsi incontro.

Spero che la mia piccola riflessione su il gruppo di amici vi sia stata utile e vi abbia fatto riflettere un po’.

Vi ricordo di consultare https://www.dottoressanapolitano.it/contatti-consulenza/ per una consulenza con me.

Alla prossima:)