Quello che i genitori hanno il dovere di dare ai figli
Buongiorno amici. Oggi parliamo de il nostro tempo, quello che i genitori hanno il dovere di dare ai figli.
Figli
Il regalo più bello che la vita può farti. Cercati, perché non vengono per caso. E proprio per questo, chi diventa genitori deve assumersi non solo le responsabilità legate al prendersi cura di una vita appena nata; ma, nel tempo, deve avere il dovere di stargli/le accanto, di dedicar loro del tempo.
Doveri
Spesso i genitori pensano che un figlio debba esser loro grato per il fatto che si occupi di lui. “io ti ho dato la vita. ti ho fatto crescere sano, mi sono occupata/o di te”…come se fosse una sorta di ricatto morale.
Ma non capiscono che quelli che vantano, solo i semplici over di un genitore, niente di eccezionale ma la base per poter crescere una vita.
Da lì al saperli crescere bene ce ne passa.
Un genitore deve crescere col figli, deve modificare anche il suo modo di stargli accanto, di comprenderlo, di empatizzare con lui, di educarlo.
Semplicemente, seguire le fasi della sua crescita. Ricordandosi che tutti noi abbiamo passato le stesse fasi di vita no?
Le fasi
Ogni fase della vita di un figlio ha delle tappe, importanti per la sua vita.
Quando un figlio è piccolo si pensa che l’unica cosa importante d fare sia nutrirlo e lavarlo. Ma non si pensa che, n questa fase, l’esempio è fondamentale.
Ma quando arriva la pre adolescenza e ancor più l’ adolescenza…beh, lì cominciano problemi…pregiudizi da parte dei genitori.
Sì, perché c’è lo spauracchio di quest’età: “oddio adesso chissà cosa combina..e gli amici…le droghe,…deve stare attento a chi frequenta”.
Calma genitori, calma, non mettete avanti le mani prima del tempo. Perché se i ragazzi hanno avuto un buon esempio da seguire tutto è più semplice, anche per voi.
Il tempo
Ma cos’è la cosa pi importante che molto, troppo spesso manca n famiglia? Il tempo…il tempo che troppe volte i genitori negano ai figli.
“sono troppo impegnata adesso” “devo lavorare, dopo ti ascolto” “mamma/papà è stanca/o…ti prego facciamo un’altra volta”…
Lavoro lavoro lavoro. S, è importante ma avete il dovere di dedicare tempo ai vostri figli..dovete. Per numerosissimi motivi.
Perché, semplicemente, siete i genitori, le persone da cui dovrebbero prendere esempio.
Quelle persone a cui si dovrebbero chiedere le cose più importanti, il cuscino che attutisce le botte della vita, la spalla su cui si è certi di poter piangere e di poter contare. Nessun tablet, nessuna baby sitter può sostituirsi all’importanza che deve avere un genitore.
Si predica tanto il rispetto. Ma attenzione: deve essere reciproco.
Se il ragazzo in questione non percepisce a vostra presenza, non si rivolgerà a voi. Si sentirà escluso, non ascoltato, messo da parte e non vi cercherà più. E, credetemi, in questa fase cruciale della loro vita la presenza dei genitori è fondamentale se non volete tirare su muri difficilmente abbattibili.
Lasciate la porta del dialogo sempre aperta, dedicate tempo ai vostri ragazzi. E’ il regalo più belo che potete far loro e, vi assicuro, che passare l’adolescenza così sarà molto più facile e piacevole per tutti.
Buongiorno amici. Oggi riflessione: Se cercate una persona che vi cambi la vita… guardate allo specchio, siete voi.
Impieghiamo gran parte del nostro tempo alla ricerca di quella persona speciale, magica e vibrante che ci cambi la vita. La sogniamo, la desideriamo come la consolazione ad ogni nostra pena.
Fino a quando, un bel giorno, la troviamo. Ci guardiamo allo specchio e ci rendiamo conto che quella persona è sempre stata lì: siamo noi.
Quando qualcuno non ha imparato ad essere sufficiente a se stesso, vive come un vagabondo che elemosina continuamente l’attenzione e le briciole di affetto, che lo rendono ancora più povero.
Dobbiamo capire che non sempre arriverà qualcuno a placare le nostre paure, a riempire i nostri vuoti e a spezzare le nostre insicurezze per trasformarci in persone coraggiose. Gli eroi non si aspettano. Gli eroi si creano. Per questo motivo, dobbiamo rivelarci esseri autosufficienti, persone degne e capaci di creare i propri sentieri.
Dialogo positivo con la persona che vi è nel nostro specchio- se cercate una persona che vi cambi la vita…
Carl Rogers diceva spesso che l’essere umano è come un’isola solitaria. A volte, lungi dall’investire il nostro tempo alla scoperta delle ricchezze dei nostri scenari personali, accettandone la loro varietà e singolarità, ci nascondiamo. Solo quando una persona è capace di essere esattamente com’è, sarà in grado di costruire ponti fermi e solidi verso altre isole. Verso altre persone.
Per riuscirci, non c’è niente di meglio che iniziare con quattro tipi di dialogo con quell’essere prezioso che vive nel nostro specchio e di cui non sempre teniamo conto.
1. Il dialogo razionale
Per favorire il ricongiungimento con noi stessi, dobbiamo innanzitutto dar vita ad un dialogo razionale.
Questo dialogo è inquisitivo e ha carattere di sfida: il suo obbiettivo è quello di farci svegliare.
Ci porremo domande precise sulla nostra realtà attuale, al fine di limitare molte di quelle distorsioni cognitive che si originano dentro di noi. Ecco alcuni esempi:“Perché mi preoccupo tanto dell’impressione che do agli altri?”
“Perché ho tanta paura di deludere la mia famiglia, i miei amici e il mio partner?”
“Perché penso che facendo questo o quell’altro non verrò accettato?”
Per semplificare questo dialogo interiore, dovremo porci anche domande riguardo il nostro futuro a breve e lungo termine.Come vorrei essere tra un anno?
Cosa sto facendo per raggiungere il mio obbiettivo?
Cosa mi impedisce di raggiungere questo obbiettivo?
2. Il dialogo comprensivo
Se il dialogo razione ha agito come un astuto avvocato, estrapolando realtà spiacevoli dal nostro specchio,
adesso è il momento di riconoscere le emozioni che proviamo. Siamo consapevoli di molte delusioni, di paure profonde e di amare frustrazioni.
Il dialogo comprensivo ci accoglie con frasi del tipo:
So come ti senti, piangi se ne hai bisogno.
Non avere paura di accettare i tuoi sentimenti.
Non sei debole solo perché in questi momenti ti senti vulnerabile. Forte è chi ha il coraggio di guardarsi allo specchio e scoprire che non sta bene. Ci sono ferite interiori che fanno male e che bisogna curare: fatelo.
3. La voce dei valori-se cercate una persona che vi cambi la vita….
La meravigliosa persona del nostro specchio sa già che ci sono cose che vanno cambiate. Che ci sono aspetti personali che vanno potenziati. Inoltre, abbiamo capito che esistono cose e persone che ci fanno sentire più tristi che felici. Accettare le nostre emozioni e il successivo sfogo ci permette di vedere le cose con maggiore lucidità e calma.
Dopo quell’alba razionale ed emotiva, arriverà un momento importante. Qual è allora il seguente passo dell’autoconoscenza? Ricordare quali sono i nostri valori.
I valori danno forma a quella voce affabile e serena della nostra coscienza. Sono le nostre radici e non dobbiamo agire contro esse.
Per favorire un’adeguata riflessione riguardo ai nostri valori, possiamo prendere un foglio bianco. Vi scriveremo una lista con varie colonne, ciascuna dedicata ad una delle seguenti categorie:“Io sono”
“Io credo”
“Io sono contrario a”
“Io sostengo”
Dedicate qualche minuto alla realizzazione di questo esercizio, completando ogni colonna. Può trattarsi di un’attività rivitalizzante e rassicurante.
Il dialogo motivante
A questo punto, la meravigliosa persona del nostro specchio è uscita dal buio e si mostra a noi. Ebbene, è il momento di tirarla fuori da questa dimensione per abbracciarla e fonderci con lei in un’unica entità coraggiosa e decisa.
Il dialogo motivante ci aiuta a realizzare i nostri propositi, armonizzando le nostre emozioni, i nostri sentimenti e i nostri valori.
Dobbiamo essere capaci di agire in accordo a ciò che proviamo tramite piccole auto-istruzioni ferme e positive. Ecco alcuni esempi:Oggi sarò capace di dire di “sì” senza paura e “no” senza sentirmi in colpa. È giunto il momento di sentirmi libero e sicuro di me stesso/a.
Darò il meglio di me senza farmi influenzare da quello che gli altri dicono o fanno. Non voglio più soffrire inutilmente.
Per concludere, quella persona speciale che vive nel nostro specchio desidera di essere visibile, di avere voce propria e libertà per dimostrare al mondo di cos’è capace. Che ci crediate o meno, potete ottenere molte cose, difatti, solo questa può cambiarci la vita…
Buongiorno amici. Oggi parliamo del saper negoziare coi figli.
L’adolescenza è una fase “ribelle” della vita. Gli adolescenti manifestano una serie di cambiamenti ormonali, oltre a portare a termine un’intensa ricerca dell’identità. Desiderano la loro indipendenza, credono che i genitori non li capiscano e che vogliano controllare la loro vita. Ed è per questo che è importante saper negoziare con i figli adolescenti in questa delicata fase.
Se giungete a dei compromessi con i vostri figli, vi risparmiate un sacco di problemi e i ragazzi si sentono trattati da adulti, sono portati a rispettare gli accordi presi, a parlare e a risolvere eventuali situazioni difficili, ma soprattutto si sentono amati.
A volte gli adolescenti tendono ad allontanarsi e, dato che non sempre si sa come avvicinarli, si sentono soli, incompresi e non si fidano di nessuno. Per questo motivo, la negoziazione può migliorare significativamente una circostanza del genere.
Saper negoziare con i figli adolescenti è un modo per trasmettere loro i valori
Tutti i genitori sono consapevoli dell’importanza di trasmettere i valori ai figli fin da piccoli. Stiamo parlando di valori sani che possano orientare i loro comportamenti, aiutandoli a prendere le decisioni più giuste. Non è sempre facile riuscire in questa impresa, ma negoziare sembra essere una strategia adatta. Cosa insegna ai giovani, e ai genitori, questa strategia?
Migliora la gestione delle emozioni: saper negoziare con i figli adolescenti permetterà a loro di imparare a fare lo stesso. Si renderanno conto che è molto difficile raggiungere un accordo quando una delle due parti è sempre guidata dall’ira, dalla rabbia, dalla frustrazione o dalla tristezza.
Apporta fiducia e coerenza: l’incoerenza nei rapporti familiari può scatenare crisi emotive negli adolescenti. Negoziare è un modo per aiutare tutti i membri della famiglia a ritrovare la fiducia l’uno nell’altro e a essere coerenti con quello che dicono, pensano e fanno.
Aiuta a esprimere sentimenti: per negoziare con i figli adolescenti bisogna parlare in maniera onesta e chiara, esaminando le possibili soluzioni a un problema. I figli si sentiranno a loro agio nell’esprimere i loro sentimenti e pensieri senza la paura di non essere compresi.
È risaputo che patti, limiti e regole sono necessari per facilitare la convivenza ed evitare l’insorgere di conflitti. Se con il partner è stata stabilita la regola di togliersi le scarpe prima di entrare in casa per non sporcare pavimenti e tappeti, la stessa regola vale per i figli.
Trovare degli accordi sul coprifuoco quando i figli escono con gli amici o su altre attività proibite dentro o fuori casa (
fumare, bere alcol, invitare amici a dormire, ecc.) è importante e questi accordi sono diversi per ogni famiglia. L’ideale è negoziarli, considerare i punti di vista di tutti e stabilire dei patti che tutti considerano giusti.
Errori che si commettono negoziando con i figli
Saper negoziare con i figli adolescenti non è facile come potrebbe sembrare. Questa difficoltà spesso non dipende dai figli, ma dai genitori. Se esercitate un’autorità quasi dittatoriale nei confronti dei vostri figli e se non tenete conto delle loro opinioni, state sabotando la negoziazione prima ancora di cominciarla.
Per questo motivo, è necessario trattare i figli adolescenti come persone che stanno maturando, crescendo e imparando. Non sono più bambini piccoli, sono individui con opinioni proprie, in grado di segnalare molti degli errori che commentate e commettete. Di certo non bisogna stabilire una relazione completamente simmetrica, l’ideale è ridurre l’asimmetria con il passare degli anni. In questo senso, se ascoltate i vostri figli, potrete imparare molto su voi stessi.
Per negoziare con i figli adolescenti bisogna eliminare certe “distorsioni”. Stiamo parlando, ad esempio, del classico “io sono tuo padre/madre e qui comando io”. Una frase del genere è deleteria per il processo di negoziazione: impone un principio di autorità che impedisce qualsiasi forma di dialogo. Quando i genitori abusano di questa formula, i figli evitano di dire quello che pensano:
si comportano in modo tale da non farsi scoprire dai genitori oppure si piegano ai loro desideri, ma difficilmente si prestano all’argomentazione dato che sanno di non avere alcuna possibilità di trovare soddisfazione dal dialogo stesso.
Bisogna evitare anche qualsiasi tentativo di manipolazione e incoerenza. Se negoziate qualcosa con i vostri figli, non potete venir meno al patto e giustificarvi dicendo: “a questo punto io non cambio quello che faccio da sempre” oppure “io posso fare quello che voglio e tu no”. Una situazione del genere non farà altro che alimentare ira, rabbia e i vostri figli si allontaneranno da voi.
Quando commettete certi errori nel negoziare con i vostri figli, la conseguenza è che il vostro rapporto si deteriora, non ci sarà armonia né possibilità di crescita. In questo senso, ricordate che tutti possiamo imparare da tutti. In qualità di genitori, siete delle guide e non avete motivo di imporre qualcosa in maniera autoritaria aspettandovi che vostro figlio lo accetti perché sì. Perché non parlarne e giungere a un accordo? Vostro figlio non perderà il rispetto nei vostri confronti e la vostra relazione non sarà simmetrica.
Dovete tenere conto dei sentimenti dei vostri figli e del fatto che durante l’adolescenza iniziano a costruire la loro identità e a definire i loro valori. Sono in grado di pensare per se stessi, hanno le loro idee su diversi argomenti e questo va rispettato a mano a mano che crescono. Saper negoziare con i figli adolescenti in maniera saggia migliorerà il vostro rapporto con loro, cioè la cosa per voi più importante.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di genitori critici.
Crescere con genitori molto critici influisce sulla nostra autostima, sul modo in cui ci relazioniamo con gli altri e sulle sfide che osiamo affrontare. Scoprite se questo è stato il vostro caso e come può influenzarvi oggi.
Gran parte del modo in cui pensi, senti e reagisci oggi è dovuto alle tue prime esperienze con i tuoi genitori. Il legame di attaccamento formatosi con loro e lo stile genitoriale con cui sei cresciuto hanno avuto un grande impatto sulla tua personalità e forse non è stato del tutto positivo. Se i tuoi genitori erano molto critici nei tuoi confronti, oggi probabilmente soffri di certi limiti e continui a vivere certe ferite difficili da chiudere.
Nello specifico,
vivere in un ambiente invalidante, concentrato sugli errori e incapace di incoraggiare e offrire un amore sicuro provoca un danno all’autostima. Anche se ora sei cresciuto e sei un adulto che si prende cura di te stesso, potrebbero esserci certi atteggiamenti, schemi di pensiero o forti emozioni che si innescano quando meno te lo aspetti, causandoti dolore e difficoltà.
Il primo passo per sbarazzartene è identificare se i tuoi genitori erano eccessivamente critici. E, per questo, vogliamo mostrarvi alcuni dei segnali più eclatanti.
Se ti concentri maggiormente sui tuoi fallimenti e su ciò che non sai o in cui non sei bravo in modo critico, è probabile che i tuoi genitori siano stati molto critici nei tuoi confronti.
Questi segni indicano che i tuoi genitori erano molto critici nei tuoi confronti
Pur essendo minorenne, è probabile che nella tua infanzia e adolescenza ti sia reso conto che i tuoi genitori non erano così flessibili, tolleranti e incoraggianti come vorresti. Tuttavia, è comune per molte persone minimizzare questi atteggiamenti genitoriali o normalizzarli, per lealtà verso coloro che hanno dato loro la vita. Se oggi da adulto vuoi rivisitare quei ricordi, ecco alcuni segni di critica eccessiva:
Non incoraggiavano la tua autonomia
Da un’educazione rispettosa e centrata sul bambino
, l’obiettivo principale è promuovere la loro autonomia; e, per fare ciò, vengono offerte loro varie opportunità per esercitarsi in compiti e abilità. D’altra parte, i genitori molto critici non hanno la pazienza e la tolleranza necessarie per questo, e preferiscono fare tutto da soli invece di accompagnare l’apprendimento del bambino.
Ad esempio, magari da bambino provavi a rifare il letto e quando andavi più piano di un adulto o non ottenevi gli stessi risultati, i tuoi genitori esprimevano il tipico: “toglilo, lo faccio io” oppure “tu” non stai facendo niente di giusto »
Si sono sempre concentrati sugli aspetti negativi.
Una delle chiavi per costruire l’autostima dei bambini è che i genitori siano sensibili e ricettivi ai risultati, agli sforzi e ai progressi del bambino; apprezzarli e celebrarli, dar loro riconoscimento.
Tuttavia, questi tipi di genitori di cui stiamo parlando tendono a concentrarsi sul fallimento, su ciò che può essere migliorato o semplicemente minimizzare il successo ottenuto. Per loro sembra che non ce ne sia mai abbastanza.
Hanno avuto intense reazioni emotive
Tutti i bambini sbagliano, fanno dispetti, sporcano o rompono oggetti: stanno imparando. Ci si aspetta che gli adulti responsabili comprendano questa realtà e siano flessibili e in grado di entrare in empatia e insegnare qualcosa di valore nella situazione, piuttosto che perdere il controllo di se stessi.
Tuttavia, se i tuoi genitori erano molto critici nei tuoi confronti, potrebbero aver reagito emotivamente in modo eccessivoa questi piccoli fallimenti legati all’età. Un vaso rotto, un tramezzo resistente o del latte versato erano motivi sufficienti per urlare, minacciare o incolpare te stesso eccessivamente.
Fecero frequenti confronti
È anche frequente che questi genitori tendano a confrontare i propri figli con i fratelli, cugini, amici o compagni di scuola. Alcuni mettono in risalto i migliori voti del resto dei bambini, altri la loro massima simpatia o la loro migliore capacità sportiva.
In ogni caso, il figlio perde sempre il confronto e finisce per sentirsi non all’altezza di quanto ci si aspetta da lui.
Hanno offerto amore condizionato
Infine, un atteggiamento molto comune in questi casi è il fatto che i genitori utilizzino l’affetto, l’attenzione e l’approvazione come merce di scambio. Lo offrono solo quando il bambino è obbediente, educato ed esemplare, ma lo ritirano quando il bambino esprime rabbia, disgusto o tristezza o quando è in qualche modo fastidioso. Sottolineano quali comportamenti considerano accettabili e quali no.
Ecco come ti senti se i tuoi genitori fossero molto critici nei tuoi confronti
Oltre ad analizzare i loro atteggiamenti e comportamenti, c’è un indicatore infallibile per sapere se sei cresciuto in un ambiente eccessivamente critico: il modo in cui ti senti, pensi e reagisci oggi. Ed è che questo trattamento lascia sequele che continuano ad essere visibili nell’età adulta. Tra i più comuni troviamo:
Hai la tendenza ad essere accomodante e cerchi di compiacere gli altri, anche a costo dei tuoi bisogni e desideri. Hai imparato che l’affetto ha delle condizioni e, quindi, hai paura di perderlo se non rispetti ciò che gli altri si aspettano da te.
Hai difficoltà a correre dei rischi, avere iniziativa e provare nuove sfide. La paura di fallire e di non essere capace ti paralizza e, quindi, tendi a perdere opportunità che ti interessano.
Sei molto sensibile alle critiche. Puoi arrivare a interpretare i commenti neutri come un attacco o un grande danno morale e prendi ogni osservazione molto sul personale. Tendi ad essere sulla difensiva perché sei cresciuto in un ambiente che lo richiedeva. Inoltre, hai un rischio maggiore di soffrire di fobia sociale.
Hai poca fiducia in te stesso. Generalmente ti senti debole, incapace e invalido per affrontare la quotidianità e le sue sfide. Inoltre, è probabile che tu sia una persona indecisa e piena di dubbi, che fa fatica a scegliere e risolvere per paura di sbagliare.
Tendi a scusarti eccessivamente, anche quando non hai alcuna responsabilità. Sei molto sensibile ai cambiamenti negli altri e quando noti che qualcuno si comporta in modo freddo o diverso, presumi che sia a causa di un errore che hai commesso e ti scusi.
Per te è difficile ricevere complimenti e affetto perché non ci sei abituato e, forse, senti di non meritarlo. Pertanto, cerchi sempre un modo per deviare quei campioni positivi verso di te. Ad esempio, se qualcuno ti fa un complimento per la tua camicia, sottolinei che è vecchia o che il colore non ti lusinga.
Sei una persona esigente e molto critica con te stessa. Il tuo dialogo interno è un costante giudizio negativo su tutto ciò che fai e dici, e sei incapace di autocommiserarti.
Sei un perfezionista per paura di sbagliare. Per lo stesso motivo, può volerci troppo tempo per svolgere qualsiasi attività ed è anche probabile che procrastini a causa dell’eccessiva pressione che senti.
Il perfezionismo e l’egoismo sono direttamente correlati a un’educazione basata sulla critica.
Se i tuoi genitori sono stati molto critici nei tuoi confronti, guarisci quel passato
Come puoi vedere, il danno che si verifica nell’autostima, nella fiducia e nella gestione emotiva è importante. Tuttavia, questa non è una frase. È sempre possibile disimparare ciò che si è appreso e acquisire nuovi modi più funzionali di interpretare le situazioni e di agire.
In questo caso è fondamentale
imparare ad essere flessibili e tolleranti con noi stessi ; inizia a incoraggiarci e incoraggiarci come farebbe un migliore amico e inizia ad affrontare le sfide anche a rischio di sbagliare.
Se questa ferita è profonda e queste reazioni sono molto marcate in te, non esitare a cercare un aiuto professionale. In questo modo potrai integrare ciò che hai vissuto e imparare ad offrirti l’amore incondizionato, la sicurezza e il sostegno che senti di non avere.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di olimpiadi: disciplina e maturità.
Questo è lo spirito giusto.
I migliori
Spesso vedo genitori che caricano di aspettative i ragazzi nello sport, ma in qualsiasi cosa decidano di fare… PERCHÉ DEVONO ESSERE I MIGLIORI.
Troppe aspettative che non permettono ai ragazzi di vivere lo sport per quello che è.
Avete mai fatto caso a quanti genitori vanno a vedere le partite di calcio dei bimbi e sembrano infiammati dir abbia manco l’allenatore della nazionale di calcio davanti a una partita giocata in modo orrendo?
Ecco, quelle sono le aspettative he uccidono i figli. Da bambini e da ragazzi.
La competizione
Deve essere sana, Innanzitutto, i ragazzi devono scegliere lo sport che più amano, non per imposizione dei genitori. Così come la scuola, le passioni…i genitori, molti non tutti, hanno il brutto vizio d sostituirsi a loro perché, loro pensano, essendo genitori, sanno tutto quello che i figli desiderano. Quindi, decidono per loro. E no. non funziona così.
I figli non sono e non devono essere il prolungamento dei genitori. Se desideravate essere X all’età di vostro figlio non vuol dire che dovete imporgli i vostri desideri mancati No.
Quello che dovete sempre fare è dar loro stimoli. E’ aiutarli a far valere le loro idee, al loro volontà.
E’ insegnar loro a combattere per quello in cui credono, per raggiungere i loro obiettivi, per sentirsi vivi. Impegno, costanza, se sic ade ci si rialza , si comprende l’errore e si riprova. Questo, deve fare un genitore.
La perfezione
Non fate credere loro che voi siete perfetti. Che “io alla vostra età ero x y z. Devi prendere esempio da me “…perché magari loro non hanno i sogni che avevate voi. E si sentono talmente in colpa per questo che pur di accontentarvi fanno quello che volete voi…ma non otterranno mai risultati perché è al di fuori delle proprie abilità.
Nessuno è perfetto. Godete dei momenti bellissimi che la vita vi regala. A volte anche arrivare quarti, a 19 anni, è bellissimo.
Buongiorno amici. Oggi riflessione su Il fallimento…non esiste.
Il fallimento
Quante volte ho sentito purtroppo, genitori lamentarsi perché “Mio figlio/a è un/a fallito/a…non farà mai nulla nella vita”. Il fallimento.
Mamma mia, che brutto sentire queste cose da un genitore nei confronti di un figlio.
Ma siete poi sicuri che è davvero come dite voi?
Allora rispondete a queste domande. Chiedetevi…
Domande
Vostro figlio fa davvero quello che Lui desidera e lo fa solo per compiacervi?
Quello che fa è, in realtà, quello che avresti voluto fare TU alla sua età?
Se hai risposto sì a entrambe…,beh, cambia..tu.
Aspettative-il fallimento
I genitori non comprendono, in realtà, le abilità dei loro figli che, per la maggior parte dei casi, sono completamente diverse dalle loro. E quindi si creano aspettative sbagliate…soprattutto qu la sua vita.
Pensate di sapere che scuola vuole fare, che lavoro vuol fare solo perché, secondo voi, è il meglio per lui.
Ma vi siete mai chiesti quali sono le sue reali abilità? Ecco, quello che deve fare il buon genitore è accettare le inclinazioni de figli e insegnar loro a dare anima e corpo per quello che vogliono realizzare.
Ma vi lascio al piccolo video. Scaricatelo pure, senza nessun problema e guardatelo, ogni giorno se serve.
Cosa significa essere vincenti a come allenare le risorse dei ragazzi
Buongiorno amici. Oggi vediamo il perché la forza di volontà da sola non basta!
Se vogliamo davvero comprendere cosa significhi costruire una mentalità vincente e, dunque, acquisire gli strumenti più giusti per aiutare anche i più giovani, sin da piccoli, a farlo, dobbiamo partire da una premessa: non basta la sola forza di volontà! Frasi come “credi in te stesso e vincerai”, “volere è potere” e cose simili rischiano di farci sentire, o di far sentire i figli, ancora più perdenti: se davvero bastasse volere per ottenere qualcosa, chi non riesce rischia automaticamente di sentirsi inadeguato, incapace, non portato.
Non esistono strumenti magici, ma strategie che necessitano di essere comprese, costruire e allenate!
Obiettivi
Per raggiungere obiettivi e risultati servono le conoscenze e gli strumenti adeguati, impegno, perseveranza e allenamento costante.
Per sviluppare una mentalità vincente, per imparare a vincere, bisogna avere le idee chiare su quello che si deve fare e che si può realmente e concretamente fare ed essere anche disposti a lottare.
Quando lotto per ottenere le cose nel modo giusto, mi attivo e genero energia per il corpo e la mente, si verifica un’attivazione chimica che mi permette di focalizzarmi su ciò che sto facendo e sul processo, su ciò che è necessario fare per arrivare a determinati risultati. Significa essere consapevoli che non basta uno schiocco di dita, che non è immediato il raggiungimento di un determinato tipo di prestazione.
Sentirsi vincenti
Sentirsi vincenti significa attivare una chimica interna positiva che permette di essere concentrati e presenti nella situazione e che fornisce una sensazione di gratificazione, associata non solo al risultato ma all’intero processo che è stato messo in atto, all’intero percorso che è stato compiuto. Significa anche affrontare e superare le proprie paure, acquisire consapevolezza e fiducia in se stessi, essere costanti e perseveranti.
I grandi obiettivi si raggiungono passo dopo passo, si costruiscono, non si può puntare direttamente a funzionare in maniera diversa. Avere chiaro nella nostra mente cosa fare e come farlo è uno strumento: il tempismo nello sport, come nella vita, è fondamentale. E questa è una lezione importante che dobbiamo trasmettere anche a bambini e ragazzi, sin da piccoli, a scuola, in famiglia, nelle relazioni, nello sport.
Mettersi in gioco
Vale la pena lasciare che i figli si mettano in gioco senza intervenire immediatamente, per costruire anche un modo nuovo di affrontare le cose e di funzionare. Agevolarli troppo, lottare per loro, fare le cose per loro o al posto loro significa renderli più fragili perché non possono sviluppare quelle competenze che la società invece richiede. Significa anche dirgli che non ci fidiamo di loro, perché nel momento in cui io ti permetto di farlo ti sto dicendo che tu sei in grado di farlo.
Per sviluppare una mentalità forte, di successo e vincente è fondamentale la fiducia che si acquisisce solo facendo, lotta dopo lotta, successo dopo successo. Dargli la possibilità di farlo, quindi, significa fargli capire che lo possono fare e dargli degli strumenti importanti per vivere e farli crescere.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di persone tossiche e di come influenzano, e rovinano, la nostra vita.
Anche se non ci crediamo, siamo circondati da gente dalla personalità tossica. Persone che ci fanno stare male anche se non abbiamo alcuna colpa, che ci usano senza che in apparenza sia possibile evitarlo, che ci tengono alla loro mercé senza che ce ne rendiamo conto. Molte di queste personalità ci sono note, ma non siamo consapevoli del loro influsso negativo.
Ecco i sette tipi di personalità tossiche più comuni nella vita quotidiana, che ci circondano di continuo. In questo modo, sarà possibile identificarle e provare a porre alcuni limiti e strategie per non rimanerne feriti.
“Molte volte permettiamo di entrare nella nostra cerchia più intima i pettegoli, gli invidiosi, gli autoritari, gli psicopatici, gli orgogliosi, i mediocri, ovvero gente tossica, persone sbagliate che giudicano continuamente quello che diciamo e facciamo o quello che non diciamo e non facciamo”.
-Bernardo Stamateas-
7 personalità tossiche
L’invidioso
Una persona invidiosa cercherà sempre di cercare alleati. Questo gli garantirà di avvelenare gli altri con le sue parole ed i suoi pensieri maligni. Una persona del genere non è felice. Desidera sempre quello che gli altri possiedono o conquistano e cerca di boicottarli.
Invidiosi. Si vedono arrivare. L’importante è sapersi allontanare da loro, non lasciare che ci influiscano con i loro pensieri tossici. Se siamo le vittime, dobbiamo cercare di ignorarli. Se ci trasformiamo in un loro probabile alleato, non dobbiamo lasciare che guidino i nostri pensieri nei confronti di un’altra persona.
Nessuno pensa allo stesso modo su qualcuno e dobbiamo averlo ben chiaro. Non permettete a nessuno di cambiare quello che pensate né che vi metta contro un’altra persona per via dei suoi pensieri tossici.
L’autoritario
La persona autoritaria di solito è un capo. Qualcuno che tiene al suo giogo gli altri. Spesso si tratta di persone molto insicure di sé e, per questo, intimoriscono i propri subordinati per mantenere il controllo ed il potere che hanno. Ma non finisce qui. Una persona autoritaria arriva ad umiliare, minacciare e gode nell’imporre la propria volontà. Si approfitta della necessità delle persone di mantenere il proprio posto di lavoro.
Nessuno dovrebbe tollerare questa situazione. Al giorno d’oggi godiamo di una legge per difenderci dal mobbing. Se vi trovate in un caso come questo, non temete ed adottate le misure necessarie. Andare al lavoro può divenire una vera tortura.
Il manipolatore
Una persona manipolatrice è difficile da individuare. Il manipolatore è una personalità tossica che può passare inosservata durante molto tempo. Si mostra gentile e compiacente, ha una grande capacità empatica. Tuttavia, quando la si conosce meglio, ci sono certi fattori che bisogna evitare nei suoi confronti.
Innanzitutto, non siate mai sinceri con una persona manipolatrice perché rigirerà la frittata; si sentirà attaccata e riuscirà a farvi sentire in colpa per la vostra sincerità. Sarete voi, dunque, gli unici colpevoli ed è così che vi farà sentire. Anche se sapete di avere ragione, finirete per controllare quello che dite per non stare poi male.
I manipolatori giocano sporco e spesso mentono. Se avete un problema, il loro sarà peggiore. Infine, hanno il dono di contaminare chi sta intorno a loro. Se sono tristi, chi li circonda si rattristerà.
Il pessimista
Come indica il nome stesso, il pessimista vede tutto in modo negativo. Sono persone che si risentono di tutto e che si arrendono con grande facilità. Questo pessimismo in cui vivono attrae ulteriore negatività, dunque si trasforma in un circolo vizioso. Si mostrano come vittime indifese dinanzi al mondo. Si lamentano sempre del proprio passato, del proprio presente e, probabilmente, del proprio futuro.
È necessario allontanarsi da persone di questo tipo. Per quanto cerchiate di fargli vedere che le cose non sono così negative come credono, vi contraddiranno e riusciranno ad alimentarsi del vostro positivismo per stare bene. La conseguenza è che voi, però, non vi sentirete altrettanto bene. Questi soggetti vengono chiamati anche vampiri emotivi.
Il sociopsicopata
È una delle personalità tossiche più pericolose. Ci incontriamo dinanzi a persone impulsive che non stabiliscono limiti affettivi e non provano rimorsi quando feriscono gli altri. Sono persone ambizione che raggiungono i propri obiettivi senza curarsi di chi distruggono lungo il cammino. Sono incapaci di dire “scusa”.
I sociopsicopati sono persone che appaiono incantevoli, vi diranno tutto quello che vorreste sentire dire. Di solito si interessano molto alla persona che hanno di fronte facendole molte domande per ottenere informazioni che ricorderà per utilizzarle, in un secondo momento, contro di lei. Mentirà ed ingannerà per ottenere quello che desidera. Fingerà sentimenti che non prova; è l’opposto di una persona empatica.
Come possiamo riconoscere un sociopsicopata? Dobbiamo essere abili osservatori. Dato che non provano emozioni, bisogna osservarne il viso, lo sguardo e i muscoli facciali. Se vi fissano negli occhi e non muovono un solo muscolo del viso, fate attenzione, probabilmente stanno cercando di manipolarvi.
Il critico
Il critico gode nel disprezzare, nel manipolare e nel destabilizzare emotivamente gli altri. Questo porta l’altra persona a mostrarsi insicura e a dipendere dalle sue opinioni.
Si mostrerà come un grande amico, ma utilizzerà tutto il possibile per, nel momento adatto, sminuirvi davanti agli altri. In questo modo, finge di mostrarsi interessato a quello che gli viene raccontato. Gioca con il fattore sorpresa.
Il nevrotico
La persona nevrotica è di solito insicura. Per questo motivo, riuscirà ad ottenere una buona posizione sociale anche se si prefisserà obiettivi che non potrà raggiungere a causa dei suoi sentimenti di inferiorità che la bloccano. Non sopporta che nessuno sappia più di lui/lei riguardo un tema, per questo
cercherà sempre di attirare l’attenzione.
Per via di queste insicurezze che soffre sin da piccolo e che non è riuscito a risolvere, il nevrotico sviluppa una condotta perfezionista, conflittuale, egoistica ed infantile. Questo lo induce a controllare le altre persone. I suoi sbalzi d’umore, inoltre, rendono impossibile la convivenza con loro.
Ognuna di queste personalità tossiche contamina chi sta loro intorno tramite le sue energie negative. Rendersi conto della natura delle persone con cui ci relazioniamo è altrettanto importante per la nostra salute.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sull’ossessione dei ragazzini per l’estetica.
L’estetica
L’estetica, le modificazioni, l’uso e la strumentalizzazione del corpo, come mezzo per ottenere approvazione social, e quindi sociale, e per incrementare anche l’autostima e il senso di sicurezza personale, sono già al centro della vita di troppi ragazzi. Anche i più piccoli, già in tenera età, mettono ai primi posti della scala personale dei valori l’estetica intesa come bellezza, come apparire, come ricerca di perfezione.
Un processo messo in atto per eliminare quelli che vengono ritenuti “difetti”, per rispecchiare dei modelli di bellezza (ideali) con i quali si confrontano anche quotidianamente. I ragazzi e le ragazze che ricorrono a trattamenti estetici o alla chirurgia per correggere i loro “difetti”, quando i genitori sono d’accordo, sono in crescita e sono più numerosi di quanto possiamo pensare. Sento molto spesso i più giovani esprimere la volontà di volersi modificare le labbra, gli zigomi, le cosce, gli addominali, i pettorali.
E non parlo di cura estetica, ma di interventi più invasivi, tali da modificare il proprio corpo in una fase della crescita in cui stanno ancora strutturando l’identità, c’è una stabilizzazione dei tratti di personalità e stanno definendo ancora un’immagine in fase di cambiamento. Un corpo che sta diventando adulto: vanno a modificare un qualcosa che si sta già modificando per diventare come qualcos’altro.
L’ossessione
Sono immersi in questo mare di estetica. Non dobbiamo ragionare in termini di giusto e sbagliato, non dobbiamo fare una crociata contro la chirurgia estetica o a favore, dobbiamo inserire la questione all’interno del contesto in cui vivono e si muovono i ragazzi, per evitare inutili generalizzazioni. È un contesto dove il corpo e l’estetica hanno ancora il sopravvento su altri aspetti.
Dovremmo equilibrare questo sbilanciamento e trasmettere ai ragazzi un concetto importante: quello di cura. Quando si parla di cura si parla di cura di sé stessi, ed è fondamentale attivare questo processo fin dall’infanzia. Cura di sé stessi intesa anche come cura del corpo, perché non si può scindere la mente dal corpo.
Anche l’estetica in questo senso è importante perché significa valorizzare sé stessi, prendersi cura del proprio corpo. È il modo con il quale decidiamo di rappresentare noi stessi, il modo in cui ci vediamo, viviamo, come vogliamo che ci vedano.
La cura
Insito nel concetto di cura c’è anche quello di igiene e di prevenzione. È fondamentale insegnare ai più giovani a curare la propria pelle, come pulirla a fondo, come mantenerla sana ed elastica, perché nel concetto di cura c’è anche il sano. In parallelo, dobbiamo parlare anche di come curare la propria postura, visto che oggi hanno tanti problemi legati a questo aspetto, anche a causa delle famose “posture da smartphone”.
Un altro concetto fondamentale è la cura della respirazione che garantisce l’equilibrio mente-corpo. Va, inoltre, fatto capire come curare l’alimentazione: ci sono troppi bambini e adolescenti che mangiano male senza sapere che una corretta alimentazione non è sinonimo di magrezza e bellezza, significa nutrirsi in modo adeguato e garantire un funzionamento ottimale. Se stiamo bene, funzioniamo bene. Nell’intestino c’è quello che viene definito il nostro secondo cervello, collegato direttamente al primo cervello.
Dobbiamo inoltre porre particolare attenzione all’attività sportiva. La cura del fisico, sì, ma legata a tutti i benefici dello sport, compresa la biochimica cerebrale, la respirazione, l’ossigenazione e tutte quelle condizioni che garantiscono un benessere in termini di star bene, vedersi bene, “essere bene”.
star bene
È proprio questo il concetto che dobbiamo far arrivare forte e chiaro. Ovviamente ci sono tante situazioni specifiche da analizzare però, prima di modificare un fiore che sta ancora sbocciando, aspetterei di vederlo sbocciare e lo curerei per fare in modo che sbocci al meglio, per far si che possa imparare anche ad accettarsi e a vedersi allo specchio senza inseguire un’immagine ideale.
Tante volte si rincorre quello che non si ha, pensando che sia più accettato e dimenticando che siamo tutti diversi e che le bambole sono uguali perché prodotte artificialmente. Quando c’è qualcosa che si vuole migliorare, si può migliorare con l’alimentazione e lo sport.
Oggi i ragazzi si basano troppo sul “non mi piace”, vado da un chirurgo, lo cambio, divento altro, taglio, cucio come se si potesse cambiare con un semplice e rapido click.
Buongiorno amici. oggi parliamo di genitori tossici e comportamenti.
Si può considerare tossica una qualunque persona negativa, che ci induce a dubitare di noi stessi, del nostro valore e del fatto che possiamo meritare amore. Quando tutto questo si verifica in famiglia è doppiamente doloroso, soprattutto se a trattarci così è un genitore, proprio colui che dovrebbe difenderci e amarci incondizionatamente.
I genitori svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella crescita dei loro figli. Tuttavia, a volte alcuni genitori possono manifestare comportamenti tossici che possono avere un impatto negativo sul benessere emotivo e psicologico dei loro bambini.
Genitori e comportamenti tossici
I genitori che adottano certi atteggiamenti tossici, non sono consapevoli che, invece di aiutarli, stanno danneggiando i loro figli. Nel tentativo di voler essere buoni genitori commettono gravi errori. Come sempre, la cosa migliore è riconoscere che non siamo perfetti, che ci possiamo sbagliare come capita a tutti. A volte, ciò che ci sembra positivo non giova affatto in realtà.
I cosiddetti genitori tossici sono quelli che creano attorno a loro, spesso inconsapevolmente, una famiglia disfunzionale, che cioè non soddisfa i bisogni primari di una famiglia.
essere un fondamentale punto di riferimento emotivo e affettivo in cui trovare sostegno;
far sentire al sicuro i suoi membri;
soddisfare i bisogni fisici, emotivi e psicologici dei figli;
insegnare ai bambini a far parte della società, con il suo delicato insieme di valori, rituali e cultura;
dare un modello di schema relazione e affettivo che influenzerà le future relazioni dei figli.
In ogni famiglia, anche la più felice, si litiga e si discute, ma in una famiglia disfunzionale liti, conflitti e veri e propri abusi fisici e psicologici sembrano essere all’ordine del giorno. Il punto è che chi fa parte di questo nucleo famigliare ritiene che quella sia la normalità, interiorizzando dolore e disagio.
Atteggiamenti tossici dei genitori verso i figli
Nell’articolo di oggi, quindi, vedremo dieci comportamenti tossici che noi genitori dobbiamo saper riconoscere, per correre ai ripari e non ripetere gli stessi errori. È importante tenere la mente aperta e accettare che, anche se siamo genitori, non siamo infallibili e possiamo sbagliare.
1. Manipolare per raggiungere i propri obiettivi
Si può essere genitori e manipolatori allo stesso tempo? Che ci crediate o meno, ci sono genitori che usano i propri figli per raggiungere i propri scopi personali. Anche se, a prima vista, sembra che il bambino non se ne renda conto, in realtà questo atteggiamento può causare una ferita emotiva molto profonda che lo segnerà e influenzerà il suo futuro.
Quando un genitore manipola i propri figli, li fa sentire colpevoli e in balia della volontà genitoriale. In questo modo li tiene in pugno, completamente sottomessi e disposti a fare sempre ciò che il genitore dice e a pensare come lui.
2. A volte si perde il controllo
Non ci riferiamo tanto ad aggressioni fisiche, quanto, e soprattutto, ad aggressioni verbali. È il caso di certi genitori che lanciano insulti e parole offensive che generano una mancanza di autostima nei bambini.
A volte, a causa della stanchezza, delle responsabilità, delle occupazioni quotidiane, i genitori non hanno la pazienza di affrontare, con le buone maniere e un atteggiamento positivo, i problemi che possono sorgere. “Sei stupido”, “sei un idiota”, “non sai comportarti come si deve”, “non sei capace di parlare”… Sono tutte frasi che causano gravi ferite emotive nei figli.
3. Dare per scontato che i nostri figli sappiano che li amiamo
La mancanza di dimostrazioni e gesti di affetto è una delle principali cause che creano, in futuro, una carenza emotiva nei figli e che li porterà a essere persone emotivamente dipendenti. Si tratta di un atteggiamento tossico che può generare sfiducia in se stessi e gravi squilibri nelle future relazioni interpersonali.
L’amore e l’affetto sono importanti e vanno sempre dimostrati. Non dobbiamo cadere nell’errore di dare per scontato che i nostri figli sappiamo già che li amiamo. Al contrario è necessario dimostrarglielo continuamente. Solo così cresceranno in modo sano e felice.
4. Ignorare ciò che li preoccupa
Ricordiamo quando i nostri genitori non ci davano ascolto? Abbiamo mai confidato loro i nostri segreti? La mancanza di dialogo crea sfiducia e porta i nostri figli a non sentirsi liberi di esprimersi con noi.
I genitori poco comunicativi trasmettono ai loro figli la stessa incapacità di dialogare, che li porterà a nascondere i propri sentimenti e le proprie emozioni. Questo, di conseguenza, sfocerà in una difficoltà a gestire il proprio carico emotivo e in una terribile repressione, dovuta all’incapacità di esternarlo. Ascoltare i nostri figli, invece, li farà sentire amati e presi in considerazione. L’ascolto attivo è molto importante.
5. Non accettare gli amici dei nostri figli
Dobbiamo accettare che non possiamo controllare con quali persone escono i nostri figli, in quali gruppi si sentono più a loro agio… Infatti non accettare i loro amici li farà solo allontanare da noi e ribellarsi.
Dobbiamo capire che i nostri figli non sono semplici copie di noi stessi. Forse fanno parte di una banda, forse i loro amici non ci vanno molto a genio, magari perché fumano… Tuttavia, ci sono cose che non possiamo controllare.
Se i nostri figli si mostrano rispettosi ed educati, se vediamo che continuano a essere loro stessi e sono felici, dobbiamo essere capaci di lasciar loro la libertà di stare con chi vogliono.
6. Fare progetti sul loro futuro…senza di loro
A volte nutriamo una serie di aspettative nei confronti dei nostri figli: vorremmo che diventino insegnanti, medici, musicisti… Ma, abbiamo mai chiesto loro cosa vorrebbero fare da grandi?
Molto spesso, non si tratta solo di volontà, ma anche di capacità. Se i nostri figli non sono portati per la matematica o le scienze, come possiamo pensare che possano diventare medici?
Un atteggiamento estremamente esigente causerà loro soltanto frustrazione, angoscia e la disapprovazione della famiglia per non aver raggiunto gli obiettivi previsti. Permettiamo loro di essere ciò che vogliono.
7. Il peggiore degli atteggiamenti tossici: predicare bene, razzolare male
Uno dei problemi principali dei genitori con atteggiamento tossico è il fatto di volere insegnare ai figli le buone maniere quando loro per primi non le sanno usare. Prendiamo come esempio le parolacce o un atteggiamento aggressivo verso gli altri. Se ai nostri figli diciamo che non è così che ci si comporta, ma poi siamo i primi a insultare gli altri, che insegnamento dovrebbero trarre i bambini da questa scena?
8. Pretendere sempre il massimo dei voti
Ci sono genitori tossici che sono molto esigenti con i loro figli. Forse possiamo ancora ricordare quel nostro vecchio compagno di classe che piangeva quando non prendeva il voto più alto della classe. E noi, magari, così felici per aver portato a casa un sei tirato…
Da genitori, dovremmo imparare a non chiedere sempre il massimo. Certo, siamo tutti d’accordo che prendere dieci è meglio, ma non possiamo sottomettere i nostri figli a una pressione costante, affinché portino a casa solo il massimo dei voti.
Ci sono molti fattori che influiscono sul risultato scolastico: la materia che non piace, una brutta giornata… Se invece dell’eccellenza, ci troviamo davanti a un voto più basso o a una insufficienza, non succede nulla.
9. Essere iperprotettivi
L’iperprotettività è uno degli atteggiamenti tossici peggiori che un genitore possa avere. Questo comportamento, infatti, non permette ai nostri figli di imparare a prendere decisioni e affrontare i loro problemi.
Finché vivono con noi, sembra che tutto vada bene. Tuttavia, quando decidono di andarsene e iniziano la loro vita indipendente e autonoma, iniziano i problemi. È allora che si sentono persi e non sanno come affrontare le circostanze. Non è affatto positivo proteggere i nostri figli facendoli vivere nella bambagia, lontano da qualunque cosa possa ferirli. In fin dei conti, è solo grazie alle cadute e agli errori commessi che si impara a stare al mondo.
10. Insegnare cattive abitudini fa parte degli atteggiamenti tossici
Non insegnare ai nostri figli uno stile di vita sano e buone abitudini può avere ripercussioni molto negative su di loro. Li incita a bere alcol da giovani, fumare o seguire abitudini alimentari altrettanto insalubri, causando loro gravi danni in futuro.
È un atteggiamento tossico non solo dal punto di vista della salute, ma anche perché, in tal modo, insegneremo che non esistono regole o restrizioni nella vita. Inoltre, i rischi per la salute sono molto gravi, come ad esempio l’obesità.
Correre ai rimedi contro gli atteggiamenti tossici
La famiglia è il luogo in cui l’autostima dovrebbe avere lo spazio necessario per potersi sviluppare al meglio. I genitori dovrebbero insegnarci che meritiamo amore incondizionato semplicemente perché siamo al mondo. Che il nostro valore non dipende da un comportamento cattivo o da un nostro fallimento, che gli errori esistono e appartengono a tutti gli esseri umani e che i nostri successi vanno sottolineati e lodati. Purtroppo, non sempre questo accade.
Non aspettare che siano gli altri a farlo, non aspettarti considerazione dall’esterno!
Hai presente quando vedi un bambino andare per la prima volta in bicicletta sotto gli occhi ammirati dei genitori? Il bambino dice «guardami, mamma, guarda quanto sono bravo». Molti adulti vivono bloccati in questa modalità. «vi prego, mondo! Nota quanto sono bravo». Questo arresto è legato a carenze nel passato. Nessuno può tornare indietro e darti la considerazione e la comprensione che non hai mai avuto quando più ne avevi bisogno. Quel bisogno, però, ora è rimasto intatto e ciò che posso fare è darti i mezzi per soddisfarlo da solo. Perché tu puoi farlo.
Puoi guardare a te stesso come farebbe un genitore fiero e orgoglioso di ciò che sta diventando il suo bambino. Puoi e anzi, meriti di essere considerato, stimato e amato. L’unico inconveniente è che gli altri inizieranno a notarti solo quanto tu noterai te stesso. Gli altri, inizieranno ad amarti davvero solo quando tu inizierai ad amarti.