La pappa pronta non va mai bene

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Ispirata ad un pensiero di Paolo Crepet.

Buongiorno amici:) Oggi voglio puntare l’attenzione sul fatto che “la pappa pronta non va mai bene”.

Questa la citazione di Crepet

basterebbe che un genitore si ponesse uan semplice domanda: se a un ragazzo o a una ragazza non è mai mancato nulla, come potrà conoscere la necessità di costruire da sé qualcosa per il proprio futuro?

GENITORI

Ho sempre amato il pensiero accademico di crepet.

Ha occupato una bella parte della mia tesi di laurea anni fa. E anche stavolta mi trovo in totale accordo con lui.

Spesso, sbagliando, i genitori riempiono di cose materiali i figli per sopperire alla loro mancanza fisica, o per accontentarlo in tutto.

Spesso, infatti, l’adulto si sostituisce al ragazzo che si ritrova “la pappa pronta” e non fa nemmeno lo sforzo di impegnarsi per ottenere ciò che desidera, perché tanto fanno tutto mamma e papà.

Più commettete questo errore, però, più i ragazzi non crescono e crescere vuol dire fare errori, ricevere no e delusioni.

Crescere vuol dire faticare per arrivare alla meta, per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Se manca tutto questo manca… Vita.

CONSIGLIO

Quindi, non siate apprensivi e iper protettivi nei confronti dei vostri figli, che siano ragazzi o ragazze. Non teneteli troppo sotto una campana di vetro. Non è una vostra proprietà.

I ragazzi devono ricevere tutti gli stimoli esterni al loro nucleo famigliare.

Errori, come dicevo prima, delusioni, gioie, fatica fanno parte della loro crescita, del loro essere adulti. Fate i genitori, aiutateli a CRESCERE.

Ragazzi io spero che il mio breve post pensiero su la pappa pronta non va mai bene vi sia interessato e sia utile per riflettere su alcune dinamiche famigliari.

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Alla prossima amici miei.

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AMO IL MIO LAVORO

Una piccola confessione, un’importante condivisione

Amo il mio lavoro ma non è sempre facile.. Ma è proprio questa la parte meravigliosa.


Ho rinunciato anni fa al posto fisso per dedicarmi alla gente che ha bisogno di aiuto.
Per dedicarmi ai ragazzi e ai loro problemi..
Alle famiglie..

Quando mi sono iscritta all’università lavoravo presso un’importante multinazionale, ero apprezzatissima dal mio capo e dal mio team, parlavo le tre lingue che avevo studiato ma…

Sentivo che qualcosa mi mancava,che la mia indole non era quella di stare dietro ad una scrivania per tante ore, anche se comunque avevo contatto con i clienti, con la gente.

Ma io, fin Da piccola, ho sempre cercato di aiutare chi aveva bisogno di me e, la mia spirazione, era quell di convertire il mio essere in lavoro.

COSA è SUCCESSO.

E non mi pento un solo giorno.. Anche se spesso la strada è in salita, se siamo poco tutelati.. E sapete perché?

Perché questi abbracci, i ti voglio bene, i grazie, i sorrisi sono la ricompensa migliore.

Perché con le famiglie che si rivolgono a me, con i ragazzi con cui vngo a contatto si instaura un rapporto di confidenza, di fiducia, di empatia talmente grande che, nel tempo, si trasforma in amicizia.

Perché, per me, vedere i loro sorrisi, ricevere i loro abbracci, le loro lettere, i loro messaggi è forza. Quella forza che a volte, anche a me, manca per affrontare le difficoltà. Ma è proprio questa che mi fa andare avanti.

Mi aiutate tanto e io voglio aiutare voi.

Amo il mio lavoro.

Seavete bisogno di me, contattatemi alla pagin contatti del sito

Vi aspetto:))

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IL DOLORE DELL’ANIMA

Quanto è importante esternare le nostre sensazioni, sentimenti, paure.

Oggi parliamo de Il dolore dell’anima.

dottoressanapolitano

Mamma mia, questa frase l’ho amata appena l’ho letta.

Vero ragazzi. Mai tenersi dentro le cose.

ESTERNIAMOIL DOLORE DELL’ANIMA

Le gioie, come le sofferenze devono trovare uno spazio per essere lasciate scorrere.

È vero, spesso non vogliamo condividere con chi ci ama il nostro malessere per non dare preoccupazioni ma sbagliamo. Parlarne aiuta, aiuta anche a superare un trauma. Da soli spesso non è possibile..

Quante volte, è capitato anche a me, avreste voluto sfogarvi, confidare le vostre preoccupazioni con qualcuno che poteva capirvi, che poteva quanto meno starvi vicino come volevate e invece?

E invece vi siete chiusi nella vostra stanza, in un posto isolato, sicuro della vostra casa e vi siete sfogati da soli. E i motivi possono essere tantissimi: non far preoccupare chi ci ama, vergogna, imbarazzo, paura.

Piangere fa bene ma a volte non basta e ogni volta che reprimiamo un sentimento il nostro corpo ne risente.. Mal di stomaco, nausea, mal de testa.

Non trattenete mai le vostre emozioni…perché farete preoccupare ancora di più chi amate…perché, anche solo inconsciamente, stiamo ancora più male noi. Perché, appunto, il nostro copro reagisce.

Ragazzi se avete bisogno di me mi trovate ai recapiti della sezione contatti del sito

Vi abbraccio, tutti

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