Riflessione di un’adolescente
Buongiorno amici. Oggi parliamo del parlate Con non Per loro.
Fa riflettere e pensare come una ragazza così giovane abbia tali pensieri, che, oltretutto, condivido, da adulta e professionista del settore, in toto.
A parlare è Jolanda Renga, figli …si sa di chi. Una ragazza come tutte, se non avesse due genitori famosi. Una ragazza che, come tante, ha subito cattiveria e bullismo. Una ragazza che vive la realtà di molti adolescenti e che da’ voce ai suoi pensieri, posso dirlo, da ragazza matura.
Gli adulti parlano per noi non con noi.
Come non posso essere d’accordo. Ovviamente, e lo dico sempre, non si può nè si deve generalizzare.
In molte famiglie, fortunatamente c’è dialogo e sana comunicazione. Ma ce ne sono altre che, invece, sono pinee i pregiudizi, giudizi, aspettative.
Il parlare per e non cn noi ha un significato importantissimo.
Sono tutti quegli adulti, quei genitori che sembrano avere le verità assolute sul mondo dei ragazzi E perché? Perché sono spinti dai luoghi comuni e dal pregiudizio. Senza davvero conoscere le loro realtà fatte davvero di mille sfaccettature.
Dialogo
“Mio figlio è fatto così e cosà…deve essere un avvocato, medico, ingegnere ,..bla bla…ma certo che è il più bravo di tutta la classe, deve esserlo. No, a mio figlio non piace questo o quello, te lo dico io che lo conosco”..
a invece di avere tutte queste aspettative, invece di parlare così non sarebbe meglio chiedere al diretto interessato quali sono i suoi reali interessi?
Quante volte i ragazzi vanno male a scuola perché genitori impongono o scelgono la scuola per loro(secondo i gusti e le aspettative dei genitori intendo) vedendoli poi “Fallire” e pensare che non faranno mai nulla nella vita?
E quanti ragazzi sono venuti da me disperati perché credevano davvero a questo o, altre volte perché vorrebbero parlare coi genitori ma “ogni volta è un ,uro. non mi capiscono, è inutile”..
E purtroppo questo atteggiamento non va bene.
Autorevolezza non despotismo
Più volte si è detto che i genitori non devono essere amici ma genitori Attenzione, questo non deve essere frainteso.
Con i veri amici, coetanei, si gioca, scherza, si parla di ragazzi/e…
Ai genitori si fanno altre domande, si chiede consiglio.
genitori devono essere re non autoritari perché, se lo sono(autoritari) otterranno solo chiusure, bugie, atti non piacevoli.
Il genitore non deve parlare per il figlio, non deve fare le sue veci sempre comunque.
Il genitore deve aiutare il ragazzo a crescere nel modo più sano ma, per farlo, deve essere autorevole. Se fai una cazzata io te lo faccio notare .
Se voglio che tu rispetti una regola ne discuto con te, ti dico il perché di un no. No ti lascio senza risposte, non ti lascio con un “è così perché te lo dico io”: Non funziona.
I genitori devono mettersi in testa che durante l’adolescenza avrete di fronte una persona nuova che sta cercando se stesso, che non è più un bambino ma nemmeno un adulto. E’ in un bimbo ed è per questo che si cresce insieme, voi con loro.
La porta del dialogo dev’ essere sempre aperta. Solo così creerete un rapporto sano e di fiducia, reciproca, con i vostri ragazzi.
Ascoltateli, capiteli e immergetevi nel loro fantastico mondo in cui, voi, ci sarete sempre.
E se avete bisogno del mio aiuto contattatemi
Alla prossima amici:)