Buongiorno amici. Oggi argomento diretta: 10 atteggiamenti tossici dei genitori verso i figli.
Genitori- diretta: 10 atteggiamenti tossici
Si può considerare tossica una qualunque persona negativa, che ci induce a dubitare di noi stessi, del nostro valore e del fatto che possiamo meritare amore.
Quando tutto questo si verifica in famiglia è doppiamente doloroso, soprattutto se a trattarci così è un genitore, proprio colui che dovrebbe difenderci e amarci incondizionatamente.
I genitori che adottano certi atteggiamenti tossici, non sono consapevoli che, invece di aiutarli, stanno danneggiando i loro figli. Nel tentativo di voler essere buoni genitori commettono gravi errori.
Tossicità
I cosiddetti genitori tossici sono quelli che creano attorno a loro, spesso inconsapevolmente, una famiglia disfunzionale, che cioè non soddisfa i bisogni primari di una famiglia:
essere un fondamentale punto di riferimento emotivo e affettivo in cui trovare sostegno;
far sentire al sicuro i suoi membri;
soddisfare i bisogni fisici, emotivi e psicologici dei figli;
insegnare ai bambini a far parte della società, con il suo delicato insieme di valori, rituali e cultura;
dare un modello di schema relazione e affettivo che influenzerà le future relazioni dei figli.
Ma quali sono gli atteggiamenti tossici ce danneggiano la vita e la salute psicofisica dei ragazzi?
Diretta: 10 atteggiamenti tossici dei genitori verso i figli
Come sempre niente spoiler. Vi lascio il link diretto per poter vedere la diretta.
Buongiorno amici:) Oggi parliamo di vacanze in autonomia.
Crescono i ragazzi, cresce la voglia di libertà e crescono anche i rischi
Per gli adolescenti estate non significa soltanto riposo e libertà dagli impegni scolastici, ma anche voglia di autonomia e indipendenza.
Desiderio di trascorrere maggior tempo con gli amici, di uscire di più e fare tardi la sera e magari di sperimentarsi nelle prime vacanze da soli.
Godersi le vacanze oppure oltrepassare i limiti?
Durante il periodo estivo moltissimi ragazzi, liberi dai doveri invernali e senza altri tipi di stress, si spingono oltre, mettono in atto più facilmente comportamenti a rischio e assumono di più, oppure per la prima volta, alcol e droghe.
Durante le vacanze, ci sono più occasioni per fumare, bere, partecipare a giochi alcolici, fare mix di sostanze.
Si abbattono così i freni inibitori e ci si espone a tutta una serie di rischi, tra cui intossicazioni alcoliche, guida in stato di ebrezza, ma anche comportamenti sessuali promiscui e a rischio.
Spesso i ragazzi rischiano, dunque, di oltrepassare i limiti ed esporsi a situazioni di pericolo, anche perché inconsapevoli delle reali conseguenze e di alcuni rischi legati al proprio comportamento, arrivando anche a mettere a repentaglio la loro vita e quella degli altri.
Genitori
Certamente i genitori giocano un ruolo molto delicato in cui devono monitorare i comportamenti dei figli e, allo stesso tempo, concedere gradualmente maggiore autonomia e indipendenza.
È fondamentale lasciare ai ragazzi maggiore spazio per sperimentare, senza però mai smettere di vigilare, così da poter intervenire quando necessario e aiutarli ad affrontare eventuali difficoltà o problemi.
Primi viaggi da soli: nuove esperienze e sfide per i figli
Molti adolescenti, in questo periodo, stanno per partire o sono già partiti per trascorrere dei periodi di vacanza da soli e c’è chi sta facendo per la prima volta un viaggio lontano dalla famiglia.
I ragazzi non vedono l’ora di vivere nuove esperienze in totale autonomia e dimostrare di riuscire a cavarsela anche da soli.
Si tratta, per loro, di una tappa davvero importante.
I genitori si trovano a sperimentare emozioni ambivalenti: da un lato l’orgoglio di vedere il proprio figlio crescere e la consapevolezza che sta diventando grande, dall’altro il timore che non sia ancora così maturo e non sappia come affrontare eventuali rischi.
L’obiettivo non deve essere né quello di farlo restare un bambino perenne, né lasciarlo a se stesso come se fosse già un adulto, ma farlo crescere e maturare.
Bisogna trovare l’equilibrio giusto attraverso il quale dare fiducia ai ragazzi, credere nelle loro potenzialità e, al contempo, fornire quelle regole che possano dare dei confini, entro i quali muoversi in sicurezza nella sperimentazione di se stessi.
Conquista
Ogni conquista per un adolescente è un’occasione per dimostrare a se stesso le sue risorse.
E’, pertanto, fondamentale che i ragazzi possano fare le loro esperienze per acquisire maggiore consapevolezza, esprimersi e scoprirsi.
L’estate è comunque vacanza, i ragazzi devono potersi dedicare anche al riposo e allo svago, modificando i ritmi rispetto al periodo scolastico. Non gli si può concedere tutto, ma non gli si può impedire di fare tutto.
Sarebbe importante applicare la famosa regola del buon senso, comprendere i loro bisogni, mettendosi anche nei loro panni e cercando insieme di trovare dei compromessi.
Non significa perdere il ruolo genitoriale, ma acquistare autorevolezza.
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Buongiorno amici:) Oggi parliamo de l’attesa ai tempi di whatsapp.
Lo scritto
Non sappiamo più attendere. Tutto è diventato istantaneo, in “tempo reale”.
La parola chiave è: “Simultaneo”. Scrivo una email e attendo la risposta immediata. Se non arriva m’infastidisco: perché non risponde?
Per non dire poi dei sistemi di messaggi istantanei cui ricorriamo: WhatsApp. Botta e risposta.
Eppure tutto intorno a noi sembra segnato dall’attesa: la gestazione, l’adolescenza, l’età adulta.
C’è un tempo per ogni cosa, e non è mai un tempo immediato. Attendere significa rivolgere l’animo verso qualcosa.
I suoi significati implicano ascolto, attenzione, applicazione, mantenere la parola data. Chi ha oggi tempo di attendere e di sopportare la noia?
Tutto e subito. È evidente che la tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale nel ridurre i tempi d’attesa, o almeno a farci credere che sia sempre possibile farlo.
La verità è che noi non sopportiamo queste zone intermedie, gli spazi e i tempi in cui siamo costretti a esercitare la pazienza.” (M. Belpoliti- Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp)
Elogio dell’attesa
“Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp” è stata la traccia più scelta tra gli studenti che hanno affrontato la prima prova della maturità.
Spesso, infatti, gli adolescenti colmano con lo smartphone la paura della noia e della solitudine e la maggior parte delle loro comunicazioni, avviene ormai attraverso le chat di messaggistica istantanea.
L’invio di emoticon (le famose faccine) o la registrazione di note audio sostituiscono la comunicazione verbale, anche perché si ha la sensazione di risparmiare tempo e di poter dire molte più cose senza dover attendere i turni di una comunicazione faccia a faccia.
L’attesa
Il concetto di attesa è cambiato radicalmente: deve essere tutto instant, veloce, rapido e breve oppure c’è il rischio che l’altro si annoi, non risponda o inizi a parlare con qualcun altro.
I ragazzi ci raccontano, inoltre, di come alcuni compagni, quando non ricevono una risposta immediata dopo aver visualizzato la famosa doppia spunta blu, iniziano a preoccuparsi o a diventare pressanti, fino ad arrivare a fare squilli sul telefono o a chiamare solo per sollecitare una reazione.
Non è concepibile che se si legga il messaggio senza rispondere immediatamente: la si vive come un’offesa personale e non si pensa che quello spazio possa essere condiviso con altre persone o altre attività, come ad esempio mangiare o studiare.
Quale impatto sul cervello degli adolescenti?
Il massiccio uso che si fa delle comunicazioni multimediali attraverso messaggi vocali, storie, video, hashtag, emoticon e selfie, rischia di modificare le loro funzioni cognitive ed emotive.
Tutto questo ha, dunque, un importante impatto sull’organizzazione del pensiero dei ragazzi, sempre più sintetico ed esecutivo, dove si finisce per vomitare parole su parole, senza ascoltare l’altro, dove il rispetto e l’empatia, elementi che dovrebbero essere alla base di ogni relazione, rischiano di perdersi e di condizionare profondamente la capacità di riconoscere le emozioni dell’altro.
La comunicazione a scuola
Infatti, una delle difficoltà maggiormente incontrate dai docenti nella gestione della classe, e che emerge anche quando incontriamo i ragazzi nelle scuole, è legata proprio alla comunicazione.
Sembrano non essere più in grado di rispettare i tempi dell’altro, fanno molta fatica a tollerare le attese e i turni propri di un dialogo, tendono a parlare contemporaneamente senza attendere che gli altri abbiano terminato il loro intervento, magari intrattenendo più conversazioni contemporaneamente.
Ma noi?
In realtà anche noi adulti siamo dipendenti, ormai, e purtroppo, da questo modo di comunicare.
Se qualcuno a cui abbiamo scritto un messaggio visualizza e non risponde pensiamo “ecco, che cafone, ha letto ma non risponde”.
Il problema che questo è il modo di comunicare maggiore di questi tempi. Per carità, possiamo comunicare in tempo reale con chi sta dall’altra parte del mondo.
non dobbiamo attendere tempistiche bibliche come attendendo una lettera. Ma cerchiamo sempre come in tutte le cose, di non esserne dipendenti.
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Buongiorno amici. Oggi diretta: i figli si perdono in casa, non fuori.
Perché
I figli non si “perdono” per strada.
Quella perdita, infatti, inizia dentro casa, con gli stessi genitori assenti, con quella madre che è sempre impegnata, con una montagna di necessità che vengono ignorate e di frustrazioni che non vengono risolte.
Un adolescente si allontana dopo un’infanzia satura di distanza e di un amore che non ha mai saputo educare, orientare, aiutare.
Responsabilità-diretta: i figli si perdono in casa
In realtà, e per quanto possa sembrare curioso, un padre o una madre non sempre riescono ad accettare del tutto le loro responsabilità genitoriali.
Infatti, quando un ragazzo mostra comportamenti aggressivi a scuola, per esempio, e i professori si mettono in contatto con i suoi genitori, è comune che la famiglia dia la colpa al sistema, all’istituto scolastico stesso e alla comunità scolastica perché “non sanno educare”, perché non intuiscono le sue necessità e non usano le giuste strategie.
E quindi cosa fare? diretta: i figli si perdono in casa
Vi lascio il link della diretta, che potete benissimo scaricare e riguardarlo, come per tutte le altre, quando volete.
Ascoltate attentamente le ragioni per cui non c’è comunicazione tra genitori e figli, e non per colpa dei figli, e cosa fare.
ai genitori dei maturandi. Il voto non vi classifica.
Buongiorno amici:) Oggi riflettiamo su una lettera di un preside di Singapore ai genitori dei maturandi.
Maturità
E’ proprio in questi giorni che i ragazzi cominciano i tanto terrorizzanti e attesi esami di maturità…e i più piccini quelli di terza media.
E spesso i genitori banalizzano le loro ansie , le loro paure. Ed è sbagliato.
Sono le prime prove serie della vita e l’adrenalina mista a paura ci sta.
Rassicurateli, non dite frasi del tipo “ma cosa vuoi che sia rispetto ai problemi che abbiamo noi”..oppure “ma dai è una stupidata, tutta sta ansia inutile”..
Ecco questo, per l’appunto, è il modo sbagliato di incoraggiarli.
Incoraggiamenti
E’ vero, quello che consiglio sempre a tutti i ragazzi che affrontano gli esami è quello, per assurdo, di viversi ogni attimo. Perché anche solo l’unione tra compagni non tornerà più.
Perché in fondo è discutere di un qualcosa che hai preparato tu, che hai creato tu e che devi essere orgoglioso di quello che hai portato a termine, con persone che sono semplicemente felici di ascoltarti.
Ok, vero, ti faranno qualche domanda ma perché mostrano interesse per il tuo lavoro. Quindi va bene l’ansietta ma fa che non sia troppo pesante.
Io
Parlo io che ad ogni esame all’università morivo, non dormivo, avevo il mal di stomaco…e perché? perché volevo finire il prima possibile.
Ma col senno di poi , mi dicevo” che problemi ho? Ho studiato quindi non può andare male”…
E infatti, la mattina dell’esame, sembravo la persona più spavalda del mondo. Mi sedevo davanti al prof e via, andata.
E la discussione della tesi sì, me la sono davvero goduta.
Voti-lettera di un preside di Singapore…
Onesta? Andavo e sono sempre andata bene a scuola e prendere dei bei voti mi rendeva felice perché era un ripagarmi per quello che avevo fatto e, soprattutto, per l’impegno che ci avevo messo in tutto questo.
E all’università? Mi sono laureata nei tempi giusti, mai bocciata ma…i voti? Belli ma non erano un problema.
Ragazzi, e genitori che fate pressione per il 9 piuttosto che per un 6, i vot non identificano la persona che siete.
Non sarete persone migliori se prendete 9 e peggiori se prendete un 6.
Ognuno eccelle in cose diverse e ognuno deve essere orgoglioso di quello che è, dell’impegno che ci mette in tutto quello che fa e farà nella vita.
L’importante è mettercela tutta, dare il meglio di noi. E poi se sarà un voto più basso o più alto chi se ne frega.
Lavorare su se stessi-lettera di un preside di Singapore…
Lavorate su voi stessi piuttosto, sulla vostra persona, sui vostri personali obiettivi, non quelli che pretendono gli altri.
Questa competizione accesa e i continui paragoni con gli altri, cari genitori, non sono necessari.
Tuo figlio sarà bravo in alcune cose qualcun altro in altre.
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Buongiorno amici: Oggi parliamo del regalo più gradito: il tempo.
Doni
A chi non piace ricevere un regalo, soprattutto se inaspettato a tutte le età?
A tutti…la gioia negli occhi e la voglia di scoprire che cos’è..e, se siete voi a farlo, l’abbraccio come ringraziamento e vedere chi lo riceve felice.
Ma, purtroppo, molte volte i genitori adottano questo metodo per colmare le loro carenze nei confronti dei figli, che siano bimbi o ragazzi.
Genitori
Succede spesso che mamma o papà, o entrambi, arrivino a casa dopo il lavoro stanchi. La frase ad una richiesta, anche banale, di un figlio è “ti prego sono stanco, non ho voglia di ascoltare adesso”.
E lì la delusione negli occhi di chi riceve questa risposta. Una delusioni, purtroppo, che non rimane al singolo momento ma fa intendere che il genitore non ha tempo per stare con lui, che non vuole ascoltarlo.
La conseguenza? Un muro che si alza alla comunicazione, che deve essere essenziale, che difficilmente potrà essere abbattuto.
E che, oltretutto, porterà i ragazzi a chiedere anche un consiglio ad amici o persone che spesso non sono idonee allo scopo.
Cosa fare
Io regalo materiale non ha valore se non si passa del tempo con loro.
Il giocattolo non serve a nulla se poi mamma e papà non giocano con loro.
E allora? I ragazzi e i bambini prima ancora, hanno bisogno di tempo, di condivisione, di ascolto e vicinanza. Di amore, in una sola parola.
Invece di tante cose materiali pensate a passare del tempo con loro. Organizzate un’attività: passeggiata, escursione, una visita, una partita a qualsiasi cosa, un film insieme anche solo a casa.
questo li rende davvero felici .
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Buongiorno amici. Oggi diretta: come trasmettere fiducia agli altri.
diretta: come trasmettere fiducia agli altri
Quello che tutti sperano di trovare in una persona con la quale apriamo il nostro cuore e le nostre paure.
Quello che cerchiamo di infondere, se siamo amici o genitori, ai ragazzi per far sì che si aprano a noi ( la base oltretutto di chi fa il mio lavoro).
Ma così, come il rispetto, la fiducia bisogna guadagnarsela.
Autostima-diretta: come trasmettere fiducia agli altri
La base per fare tutto questo è una: l’autostima, la fiducia in noi stessi.
Sì, perché solo se abbiamo fiducia in noi possiamo infonderla agli altri. Solo se le persone vedono che siamo sicuri di noi, che siamo i primi ad amarci allora potranno avere fiducia in noi.
Non solo autostima
Ma, oltre all’autostima, ci sono altre cose che dobbiamo imparare a fare.
Ma, al solito, non voglio spoilerare nulla. vi dirò tutto nella diretta di cui vi lascio il link.ù
Buongiorno amici! Oggi parliamo di adolescenti insoddisfatti del loro aspetto.
Non si piacciono, si guardano allo specchio e trovano soltanto difetti e imperfezioni, si vedono brutti e troppo diversi dai modelli ideali di perfezione con cui spesso si confrontano.
Durante il periodo adolescenziale i ragazzi sono spesso insoddisfatti del proprio aspetto e vivono con la paura di non essere accettati.
Oddio l’estate
L’arrivo dell’estate, inoltre, per molti di loro viene vissuto come un momento critico, in quanto hanno ancora più paura di mostrarsi, si vergognano e non si sentono per niente a loro agio.
Tutto questo è alimentato anche dalla cultura in cui sono immersi.
I ragazzi, già preoccupati dal peso e dall’aspetto estetico, sono bombardati da modelli sociali e social incentrati su rigidi canoni di bellezza e la loro autostima tende ad alzarsi e ad abbassarsi in funzione dei like ricevuti e dei commenti.
Quanto pesa il giudizio degli altri e del web?
Il 27% degli adolescenti (35,4% delle ragazze) si vede e si definisce come più grasso della media dei suoi amici (Dati Edizione 2022 dell’Indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, realizzata da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard).
Il giudizio dei coetanei, ma soprattutto quello di influencer e fashion blogger seguito in rete, influenzano il giudizio di se stessi.
Lo dichiarano il 59,1% dei ragazzi e il 77,6% delle ragazze. Il condizionamento, inoltre, aumenta con l’età passando dal 63,5% tra gli studenti delle scuole medie inferiori al 70,1% delle superiori.
Ossessioni
Crescere con l’ossessione dell’apparenza, non sentendosi mai soddisfatti di sé, può determinare vissuti di insicurezza e scarsa autostima.
Non sono ovviamente gli strumenti in sé a determinare effetti negativi, molto dipende dalla modalità con cui vengono utilizzati.
I social possono offrire un modo per connettersi con gli altri, ma possono anche alimentare fragilità già presenti offline.
È fondamentale, dunque, essere sempre attenti e non sottovalutare preoccupazioni e ansie dei ragazzi.
Mai sottovalutare
Aiutiamoli a vedere i loro punti di forza, andando oltre i difetti o le parti che non accettano di sé, per aiutarli a rinforzare la loro autostima. Se credono in loro stessi saranno anche più sicuri di relazionarsi con gli altri.
Aiutateli, voi genitori, a impegnarsi per dare il meglio di loro stessi per raggiungere i loro obiettivi, per migliorarsi giorno dopo giorno per essere delle persone migliori.
Autostima
Aiutateli a credere in loro stessi e a non focalizzarsi su quello che la gente pensa di loro perché, per la maggior parte delle volte, è mossa da cattiveria e invidia. Solo voi ragazzi, conoscete davvero il valore che avete.
Solo voi vi conoscete davvero . Quindi fate questo esercizio. A fine giornata mettetevi tranquilli n un posto silenzioso della casa..la vostra camera? sì…e guardatevi obiettivamente dentro. Parlate con voi stessi e datevi una paca sulla spalla per quanto siete belli e forti.
Buongiorno amici:) Oggi riflettiamo sul tema adolescenti e omosessualità.
Adolescenza
E’ noto a tutti che l ‘adolescenza è una fase della vita molto delicata, i ragazzi e le ragazze sono chiamati a raggiungere diversi compiti evolutivi come l’autonomia, accettare la propria immagine corporea, sviluppare un’identità sociale, costruire un proprio sistema di valori.
Definire, ancora, obiettivi specifici a medio termine, imparare a mediare tra la partecipazione nel gruppo e i propri spazi personali ed infine integrare la sessualità nell’immagine di sé e avere le prime esperienze amorose.
Dati
I dati suggeriscono che almeno il 5%-10% di adolescenti sono gay o lesbiche, questi ragazzi vivono questa fase di vita in profonda solitudine e in maniera molto più complicata e contorta la definizione di sé.
Il senso di solitudine e la vergogna li portano a restare più isolati e a comunicare meno con le famiglie e con i pari.
Ogni tanto si legge su qualche giornale notizie di ragazzi che muoiono suicidi, il rischio è doppio in adolescenti gay.
Tra i fattori di rischio ci sono l’ambiente socio culturale, le discriminazioni tra pari, sentimenti di disgusto verso sé stessi e stati depressivi. Un importante fattore di rischio è l’accettazione all’interno del nucleo familiare, fattore che diviene protettivo quando vi è un buon rapporto tra genitori e figlio/a.
Società
La nostra società è pervasa da messaggi omofobi sociali, basta pensare alle pubblicità di profumi, auto, ecc., che rinforzano un’idea fortemente eterosessuale escludendo la possibilità di comportamenti e orientamenti sessuali differenti.
Un genitore che osserva in un figlio un interesse sessuale verso uno dello stesso sesso può percepirlo come innaturale, immorale e / o pericoloso, come una forma di perversione.
Tali percezioni possono portare i genitori a sperimentare sentimenti di vergogna, di colpa, disgusto , imbarazzo che, a loro volta, possono indurre a una serie di comportamenti come il rifiuto, la disapprovazione, le minacce, le umiliazioni, gli abusi, la violenza fino ad arrivare a cacciare il figlio/a adolescente da casa.
Genitori-adolescenti e omosessualità
Quando i genitori sono rifiutanti e invalidanti rispetto all’orientamento sessuale del loro adolescente, il messaggio che arriva all’adolescente è che c’è qualcosa di sbagliato in lui/lei.
Tale messaggio, rimandato dalle persone più importanti e di riferimento per l’adolescente, può esacerbare il senso di disgusto di sé, la depressione e la disperazione che sono fattori tutti altamente correlati al suicidio come soluzione.
Dall’altra parte la coesione familiare sembra proteggere i giovani. infatti gli adolescenti che riportano alti livelli di supporto e un buon livello di comunicazione con i genitori, una buona relazione con loro presentano un minor numero di sintomi di disagio psicologico e minore ideazione suicidaria. I ragazzi/e si sentono accettati e validati.
L’obiettivo principale è l’integrazione dell’essere gay o lesbica come un’aspetto del proprio Sè e non ritenerlo identificativo della propria identità.
Riflettete
A voi ragazzi dico non abbiate paura di essere voi stessi, mai. E voi genitori, amate i vostri figli per le persone che sono non per le persone che amano.
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Buongiorno amici:) Oggi diretta: perché è difficile amarsi?
Amarsi
E’ quello che tutti noi dovremmo fare…amarci. Ma per una serie di motivi, spesso, purtroppo, siamo portati a non farlo.
E per la maggior parte dei casi è perché siamo cresciuti in un ambiente in cu non siamo mai stati abbracciati, coccolati, ascoltati, capiti.
E questo, come dico sempre, si ripercuote nella vita dei ragazzi che diventeranno poi adulti e si comporteranno, coi figli, allo stesso modo.
Strategie diretta: perché è difficile amarsi?
Ma esistono delle strategie, dei trucchetti per imparare a farlo? Assolutamente sì. E ve li spiego accuratamente proprio nella diretta che state per vedere.
Lo sapete che non voglio mai spoilerare nulla delle live.
Ma vi assicuro che , questa, deve essere vista dai genitori,d ai figli, da tutti quelli che , per un motivo o per un altro, non si amano.
Per capire il motivo ma , soprattutto, per cominciare a farlo.