Come salvaguardare la serenità dei figli
Buongiorno amici. Oggi parliamo di parenti invadenti e comportamenti tossici che minano la serenità dei figli.
Che si tratti della Vigilia di Natale o di un pranzo domenicale, per alcuni bambini le riunioni di famiglia possono diventare un vero incubo a causa di commenti inappropriati e giudizi non richiesti da parte di parenti che, pur senza volerlo, finiscono per sminuire o mettere a disagio i più piccoli.
Per i genitori, queste situazioni sono particolarmente difficili da affrontare: da un lato, è doloroso vedere un figlio in difficoltà in un contesto familiare, dove invece dovrebbe sentirsi al sicuro; dall’altro, rispondere ai discorsi imbarazzanti di nonni, zii o cugini rischia di portare a litigi o tensioni che potrebbero infrangere la serenità familiare.
Per questo, dicono gli esperti, risulta fondamentale stabilire in anticipo dei confini chiari e rispettosi per mettere al proprio posto i parenti invadenti e tenere al sicuro i bimbi da ciò che può alimentare confusioni, incertezze o pensieri negativi. Ma come riuscire a farlo senza scatenare conflitti?
Stabilire confini chiari e non aver paura di farlo
Le statistiche confermano che il periodo delle feste è fonte di stress per molte famiglie. Un’indagine del 2023 pubblicata dall’American Psychological Association ha rivelato che il 22% degli adulti statunitensi ritiene che le tensioni familiari siano uno dei principali motivi di ansia durante le vacanze e le ricorrenze come Natale o il giorno del Ringraziamento.
In simili occasioni sia fondamentale per i genitori proteggere se stessi e i propri figli da comportamenti tossici, anche se provengono da persone vicine come i familiari. Stabilire dei limiti, sia limitando il tempo trascorso con alcuni parenti, sia scegliendo di non partecipare a certi eventi, è una strategia valida e necessaria per garantire un ambiente sano per i bambini.
Non bisogna affatto sentirsi in colpa per aver stabilito dei paletti da non superare. “I confini rappresentano le regole su cosa si è disposti a tollerare e cosa no”, ha detto Yip, suggerendo però di comunicare le proprie decisioni in modo assertivo e senza troppe scuse, pur evitando toni o modi maleducati o aggressivi.
Come riconoscere i segnali di un ambiente tossico
Simili approcci, non solo tutelano i genitori, ma diventano un modo per insegnare ai bambini come difendersi in futuro. Ma come può una madre o un padre capire quando è il momento di stabilire questi confini? Secondo la dottoressa Tovar i segnali d’allarme più comuni comprendono comportamenti offensivi come critiche continue, insulti, commenti sprezzanti o atteggiamenti sminuenti, specialmente nei confronti dei bambini.
Un altro indicatore può essere il mancato rispetto delle regole già comunicate in passato: se, ad esempio, i genitori hanno più volte chiesto di non parlare di certi argomenti percepiti dai bambini con disagio o imbarazzo, come una difficoltà scolastica o un problema legato alla sfera emotiva, è bene che i familiari rispettino questa volontà.
Tutto ciò, insieme alla sensazione che l’ambiente familiare sia teso, insicuro o emotivamente pesante per i più piccoli, può spingere mamme e papà a prendere provvedimenti. Proteggere i bambini da queste esperienze, spiega Tovar, può aiutare a prevenire problemi a lungo termine, come bassa autostima, ansia o modelli comportamentali negativi. Ascoltare l’istinto genitoriale e riflettere sui confini da imporre è dunque essenziale per garantire un’esperienza familiare più serena.
Come stabilire i giusti limiti
Se si prevede di partecipare a un evento in cui potrebbero verificarsi comportamenti spiacevoli, la prima cosa da fare è definire in anticipo quali comportamenti sono considerati accettabili e quali no. Ad esempio, si potrebbe decidere che i parenti non dovrebbero parlare dell’aspetto fisico, del peso o dei successi personali dei bambini.
Durante simili conversazioni, gli esperti suggeriscono di mostrarsi risoluti e far capire come la richiesta non sia data da desideri o volontà personali (che pur sarebbero legittime), ma dalla convinzione che certi argomenti potrebbero far stare male il bambino. Così facendo, gli interlocutori non si sentono attaccati e saranno meglio predisposti a rispettare il limite tracciato.: “Voglio che queste feste siano serene per tutti, quindi chiediamo di evitare argomenti personali con i bambini,” è un esempio di frase non conflittuale riportata dalla dottoressa Tovar.
Anche la durata dell’interazione può essere ridotta. Partecipare solo per un breve periodo o addirittura optare per incontri virtuali può limitare la possibilità di scontri. Inoltre, preparare i bambini prima dell’evento, spiegando loro cosa aspettarsi e rassicurandoli sul fatto che non sono obbligati a rispondere a domande scomode, è un buon modo per proteggerli.
Cosa fare se i parenti sconfinano
Nonostante le precauzioni, può capitare che i limiti vengano comunque ignorati. In questi casi, è importante intervenire in modo deciso, ma educato, ribadendo i confini da non infrangere.
Un metodo può essere quello di reindirizzare la conversazione:”Se un parente inizia a parlare di un argomento che avevate dichiarato off-limits, provate a spostare l’attenzione su qualcosa di positivo: manteniamo un clima leggero e parliamo di qualcosa di piacevole” . Avere un piano B, come concordare con il partner una strategia per allontanarsi con il bambino in caso la situazione diventi tesa, può aiutare a ridurre la pressione durante i raduni familiari.
L’esempio dei genitori può fare la differenza
Tenere al sicuro i piccoli dagli imbarazzi di una domanda posta male o un commento che potrebbe ferirlo non significa solo salvaguardarne la serenità. I bambini che vedono i genitori gestire situazioni spinose, con calma e sicurezza possono anche trarre una preziosa lezione per imparare a fare lo stesso durante il percorso che li porterà all’età adulta. Insomma, non c’è nulla di egoistico nel prendersi cura di sé e dei propri figli, anche a costo di imporre degli argini ai parenti più invadenti.
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Alla prossima amici:))