Ecco cosa vogliono i vostri ragazzi per le vacanze.
Buongiorno amici. Oggi parliamo dei desideri de ragazzi per le vacanze.. voi.
Vacanze E’ arrivato il momento tanto desiderato dai ragazzi: le vacanze estive.
Quelle più lunghe, quelle dove ci si può rilassare dopo tante ore di studio e impegni.
Quelle dove si ha più voglia di uscire e vedere gli amici.
Ma sono anche quelle in cui si ha più voglia, soprattutto per i più piccini, di passare più tempo con mamma e papà.Presi, di solito, dai loro mille impegni.
Genitori Eh sì, voi siete fondamentali, siete la guida, il porto sicuro, il buon esempio che aiutano i figli a crescere nel modo più sereno possibil, aiutandoli, anche , a sbagliare per poter imparare e fortificarsi.
Voi siete coloro che camminano vicino e mai avanti o dietro.
Ma siete anche coloro che, spesso, pensano di accontentare i ragazzi riempiendoli di cose da fare.
O…per tenerli occupati visto che voi…non avete tempo.
Impegni
Ovvio, i genitori lavorano e non possono passare tutta la giornata coi ragazzi. Ma, come dico sempre, non deve essere la quantità ma la qualità del tempo passato insieme.
Organizzare la loro giornata con mille e più attività, che sia durante l’anno scolastico e ancor meno durante le vacanze, non fa bene.
Lasciate che siano loro a scegliere cosa fare. Lasciate che trovino un po’ il tempo, ora, di rilassarsi e svagare la mente.
E soprattutto, lasciate che soddisfino il desiderio di stare un po’ più di tempo con voi.
E, altro consiglio, condividete gli interessi dei ragazzi. Guardate quel film che a loro piace tanto anche se non l’avete mai sopportato. Ascoltate la loro musica, giocate a quello che desiderano, guardate quella partita X.
Condividete, empatizzate e conquisterete i vostri ragazzi.
Dopo aver scoperto che al compagna non poteva avere figli.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di papà trans partorisce dopo aver scoperto che la compagna nn poteva avere figli.
Un uomo transgender ha smesso di assumere testosterone per avere un bambino dopo che la sua compagna ha scoperto di non poter avere figli.
La storia
Caleb Bolden, 27 anni, direttore di un negozio di Chatteris, Gran Bretagna, ha iniziato la transizione sei anni fa, più o meno nello stesso periodo in cui lui e la sua compagna, Niamh Bolden, 25 anni, hanno iniziato a provare ad avere un figlio tramite donatore.
I protegonisti
Niamh ha subito tre aborti spontanei e due gemelli sono nati morti a 23 e 27 settimane prima che le venisse detto che probabilmente non avrebbe mai potuto evere figli.
Piuttosto che pagare circa 70.000mila sterline per un trattamento per la fertilità, la coppia ha così deciso che Caleb avrebbe interrotto le sue iniezioni giornaliere di testosterone e avrebbe usato un donatore di sperma nel tentativo di rimanere incinta lui stesso.
La bambina, alla fine, è nata lo scorso a maggio.
I fatti
Nonostante abbia sopportato alcuni commenti crudeli da parte di estranei e soffra di disforia di genere durante la gravidanza, Caleb ama essere papà e progetta di avere un altro figlio.
«Uscire dal testosterone è stata una strada rocciosa perché avevo così tanti ormoni che giravano per il mio corpo», ha detto Caleb parlando della decisione di provare ad avere un bambino.
«La transizione era qualcosa che sapevo di voler fare fin dalla giovane età, ma per me e la mia compagna [avere un figlio] era qualcosa che avevamo sempre desiderato e volevo provarci».
Caleb ha iniziato la transizione nel 2017, mentre la sua compagna Niamh, anche lei store manager, ha scoperto di non essere in grado di concepire naturalmente nel 2022.
Per me…
Tantissime le critiche a questo articolo e ai fatti.
Onestamente…perché?
Io lo vedo come un atto d’amore. Il tutto è stato deciso dal momento che la compagna non poteva avere figli ed entrambi lo volevano.
Riprenderà, poi, le sue cure e sarà un bravissimo papà.
Lo vedo assolutamente un atto d’amore nei confronti della persona che ama.
Voi come la pensate?
Vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi qui
Riflettiamo su questo bellissimo e reale pensiero.
Buongiorno amici:) Oggi riflettiamo sul fatto che ognuno è un genio.
Paragoni
Qual’ è uno dei difetti e degli errori più grande e deleterio che un genitore possa fare nei confronti di suo figlio?
Paragonarlo a qualcun altro.
Deleterio. Sì, perché ognuno di noi ha la sua unicità .
Ognuno di noi ha le sue caratteristiche, i suoi talenti, i suoi tempi, le sue emozioni e i suoi pensieri e obiettivi.
Succede, però, che spesso i genitori trattino i figli come un riflesso di loro stessi. Cosa vuol dire?
Proiezioni
Che vogliono che questi facciano tutto quello che loro non sono riusciti a fare per diverse motivazioni.
Ed quindi che frequentino una scuola che per loro, genitori, vada bene.
Che frequentino un corso X perché “io non sono riuscita a farlo. Guarda tu che fortuna hai”.
Conseguenze
E le conseguenze quali sono ?
Che parte spesso il ricattino morale per cui il ragazzo è quasi costretto a farlo per soddisfare i genitori ma, in corso dopo, subisce un fallimento dietro l’altro. E on per colpa sua.
Non poi portare un ragazzo a fare un qualcosa, qualsiasi cosa, che non sia nelle sue corde perché rischierà di fallire e di sentirsi un fallito a vita.
E in realtà semplicemente non sta inseguendo il suo sogno ma quello di un’altra persona.
Riflessione
Il ruolo principale de genitore è quello di aiutare il figlio a sviluppare le SUE, del figlio, capacità, anche se non sono quelle che vorremmo fossero.
Tuo figlio è abile nello sport? nell’arte? nelle scienze? perfetto, allora aiutalo a diventare quello che vuole.
Ovviamente la responsabilità del ragazzo è quella di impegnarsi con tutte le sue forze in quello che fa perché solo così potrà riuscire.
E se si inciampa? Non importa, si riflette sul motivo per cui si è inciampati e si risolve.
Navigando online mi sono imbattuta in questo video meraviglioso dove viene spiegato, senza troppi giri di parole, cos’è l’empatia.
Empatia
Il termine empatia deriva dal greco, en-pathos “sentire dentro”, e consiste nel riconoscere le emozioni degli altri come se fossero proprie, calandosi nella realtà altrui per comprenderne punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni.
L’empatia è la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” percependo, in questo modo, emozioni e pensieri. E’ l’abilità di vedere il mondo come lo vedono gli altri, essere non giudicanti, comprendere i sentimenti altrui mantenendoli però distinti dai propri.
Si tratta di un’abilità sociale di fondamentale importanza e rappresenta uno degli strumenti di base di una comunicazione interpersonale efficace e gratificante.
Nelle relazioni interpersonali l’empatia è una delle principali porte d’accesso agli stati d’animo e in generale al mondo dell’altro.
Grazie a essa non solo riusciamo a capire il messaggio che il nostro interlocutore ci sta dando ma ne comprendiamo anche le sue vere emozioni, senza dover dire nulla, solo col linguaggio del corpo.
ESEMPI DI EMPATIA: COSA FANNO LE PERSONE EMPATICHE
Come abbiamo spiegato, l’empatia insorge già dai primi giorni di vita. La mamma riesce così a intercettare i bisogni del suo bambino, garantendo la sua presenza, permettendo al piccolo di sentirsi bene.
Se questa manca, allora i suoi bisogni affettivi non trovano riscontro e soddisfazione, facendolo crescere come frustrato e incompreso.
Le persone empatiche, inoltre, sono molto intuitive rispetto a tutto quello che le circonda, oltre a percepire i dettagli con facilità.
Non si tratta, quindi, solo di sentimenti ma anche di un’abilità a riconoscere i comportamenti degli altri. Sanno riconoscere, ad esempio, se qualcuno sta mentendo o nascondendo qualcosa, o anche se l’altra persona si sta sentendo ferita o offesa da un loro comportamento.
Non solo chi è empatico sente quello che provano quelli che gli stanno vicini ma, a sua volta, è in grado di provare delle emozioni molto forti.
Ha una sensibilità spiccata ed è capace di stare bene anche da solo. Le persone empatiche riescono infatti a connettersi meglio con quello che sentono.
Attenzione, però, questo non significa che per gli empatici sia tutto più semplice.
Anzi, potrebbero recepire il mondo come molto complicato. Sanno lottare per una società migliore, per se stessi e per gli altri. Sanno gioire con molta facilità.
Grazie a questa loro capacità, sono in grado di liberarsi dalle emozioni costrittive e vedono il mondo con occhi sinceri, senza preconcetti o sovrastrutture.
Buongiorno amici:) Oggi parliamo di vacanze in autonomia.
Crescono i ragazzi, cresce la voglia di libertà e crescono anche i rischi
Per gli adolescenti estate non significa soltanto riposo e libertà dagli impegni scolastici, ma anche voglia di autonomia e indipendenza.
Desiderio di trascorrere maggior tempo con gli amici, di uscire di più e fare tardi la sera e magari di sperimentarsi nelle prime vacanze da soli.
Godersi le vacanze oppure oltrepassare i limiti?
Durante il periodo estivo moltissimi ragazzi, liberi dai doveri invernali e senza altri tipi di stress, si spingono oltre, mettono in atto più facilmente comportamenti a rischio e assumono di più, oppure per la prima volta, alcol e droghe.
Durante le vacanze, ci sono più occasioni per fumare, bere, partecipare a giochi alcolici, fare mix di sostanze.
Si abbattono così i freni inibitori e ci si espone a tutta una serie di rischi, tra cui intossicazioni alcoliche, guida in stato di ebrezza, ma anche comportamenti sessuali promiscui e a rischio.
Spesso i ragazzi rischiano, dunque, di oltrepassare i limiti ed esporsi a situazioni di pericolo, anche perché inconsapevoli delle reali conseguenze e di alcuni rischi legati al proprio comportamento, arrivando anche a mettere a repentaglio la loro vita e quella degli altri.
Genitori
Certamente i genitori giocano un ruolo molto delicato in cui devono monitorare i comportamenti dei figli e, allo stesso tempo, concedere gradualmente maggiore autonomia e indipendenza.
È fondamentale lasciare ai ragazzi maggiore spazio per sperimentare, senza però mai smettere di vigilare, così da poter intervenire quando necessario e aiutarli ad affrontare eventuali difficoltà o problemi.
Primi viaggi da soli: nuove esperienze e sfide per i figli
Molti adolescenti, in questo periodo, stanno per partire o sono già partiti per trascorrere dei periodi di vacanza da soli e c’è chi sta facendo per la prima volta un viaggio lontano dalla famiglia.
I ragazzi non vedono l’ora di vivere nuove esperienze in totale autonomia e dimostrare di riuscire a cavarsela anche da soli.
Si tratta, per loro, di una tappa davvero importante.
I genitori si trovano a sperimentare emozioni ambivalenti: da un lato l’orgoglio di vedere il proprio figlio crescere e la consapevolezza che sta diventando grande, dall’altro il timore che non sia ancora così maturo e non sappia come affrontare eventuali rischi.
L’obiettivo non deve essere né quello di farlo restare un bambino perenne, né lasciarlo a se stesso come se fosse già un adulto, ma farlo crescere e maturare.
Bisogna trovare l’equilibrio giusto attraverso il quale dare fiducia ai ragazzi, credere nelle loro potenzialità e, al contempo, fornire quelle regole che possano dare dei confini, entro i quali muoversi in sicurezza nella sperimentazione di se stessi.
Conquista
Ogni conquista per un adolescente è un’occasione per dimostrare a se stesso le sue risorse.
E’, pertanto, fondamentale che i ragazzi possano fare le loro esperienze per acquisire maggiore consapevolezza, esprimersi e scoprirsi.
L’estate è comunque vacanza, i ragazzi devono potersi dedicare anche al riposo e allo svago, modificando i ritmi rispetto al periodo scolastico. Non gli si può concedere tutto, ma non gli si può impedire di fare tutto.
Sarebbe importante applicare la famosa regola del buon senso, comprendere i loro bisogni, mettendosi anche nei loro panni e cercando insieme di trovare dei compromessi.
Non significa perdere il ruolo genitoriale, ma acquistare autorevolezza.
E se avete bisogno di me contattatemi pure alla sezione contatti e consulenze del sito
Buongiorno amici. Oggi diretta: come trasmettere fiducia agli altri.
diretta: come trasmettere fiducia agli altri
Quello che tutti sperano di trovare in una persona con la quale apriamo il nostro cuore e le nostre paure.
Quello che cerchiamo di infondere, se siamo amici o genitori, ai ragazzi per far sì che si aprano a noi ( la base oltretutto di chi fa il mio lavoro).
Ma così, come il rispetto, la fiducia bisogna guadagnarsela.
Autostima-diretta: come trasmettere fiducia agli altri
La base per fare tutto questo è una: l’autostima, la fiducia in noi stessi.
Sì, perché solo se abbiamo fiducia in noi possiamo infonderla agli altri. Solo se le persone vedono che siamo sicuri di noi, che siamo i primi ad amarci allora potranno avere fiducia in noi.
Non solo autostima
Ma, oltre all’autostima, ci sono altre cose che dobbiamo imparare a fare.
Ma, al solito, non voglio spoilerare nulla. vi dirò tutto nella diretta di cui vi lascio il link.ù
Buongiorno amici. Oggi parliamo di body shaming adolescenza.
Viviamo in una società in cui la bellezza è considerata un valore.
Se si rispecchiano i canoni estetici si è socialmente accettati, altrimenti si rischia di diventare bersaglio di derisioni e sopraffazioni. E’ quello che accade in rete, dove sono sempre di più le vittime del body shaming.
Body shaming
E’ ormai diffusa l’abitudine di etichettare subito ogni fenomeno con nomi anglofoni che suonano molto bene, sono attraenti e facilmente spendibili sui social network sotto forma di hashtag, senza considerare che la matrice del problema è ben più profonda, legata al cyberbullismo e all’odio in rete.
Il body shaming, dall’inglese “body”, corpo, e “shaming”, far vergognare, non è altro che un vortice di commenti offensivi e sarcastici, rivolti verso chi appare “troppo grasso”, “troppo magro” o semplicemente ha un corpo che non corrisponde ai criteri imposti dalla società.
Si tratta di cattiverie e critiche gratuite che hanno l’obiettivo di mettere a disagio e umiliare l’altro attaccando il suo aspetto fisico, con i diversi commentatori sempre pronti ad arrogarsi il diritto di decidere il valore dell’altra persona in base alle forme del suo corpo.
Qual è il ruolo dei social network?
Si tratta di un elemento assolutamente centrale poiché, dietro ad uno schermo, e a volte protetti anche dall’anonimato, ci si sente legittimati a commentare, con messaggi e parole cariche di odio, fotografie che ritraggono indistintamente celebrità e persone comuni.
Sono numerosissimi, infatti, anche i personaggi del mondo dello spettacolo e i vip che vengono presi di mira per il loro aspetto e attaccati ogni qualvolta ingrassano, dimagriscono eccessivamente o manifestano anche una minima imperfezione estetica.
Screditare persone che neanche si conoscono nella vita reale e con le quali non si ha alcun tipo di legame, porta ancora di più a vomitare senza filtri sentenze e giudizi insindacabili, nel modo peggiore possibile.
I leoni da tastiera hanno l’obiettivo di colpire e distruggere
E’ ovvio che ci muoviamo in una cultura in cui manca una reale educazione all’affettività, dove la persona presa di mira è considerata quasi priva di emozioni e sentimenti, come se diventasse soltanto un oggetto di cui poter fare ciò che si vuole.
E’ implicito che chi ha bisogno di sentirsi forte dietro uno schermo, con una persona psicologicamente più debole e con meno strumenti per difendersi, sta mostrando le proprie fragilità, l’assenza di un senso morale ed è vittima a sua volta di un fallimento educativo.
Solitamente vengono prese di mira le ragazze, soprattutto se in sovrappeso o al contrario molto magre, come se solo per questo meritassero di essere maltrattate o umiliate.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza Onlus su un campione di 11.500 studenti italiani, il 22% degli adolescenti dai 14 ai 19 anni ammette di aver preso in giro intenzionalmente un compagno o un amico solo perché in sovrappeso, rispetto al 18% dagli 11 ai 13 anni.
In genere, gli autori di queste prepotenze sono i maschi (65%).
Anche per questa ragione si ritoccano le foto prima di pubblicarle, si cerca sempre di apparire “perfetti”, di omologarsi a quei canoni di bellezza imposti socialmente e si tende a considerare “diversi” coloro che non rispecchiano queste tendenze.
Quali sono le conseguenze?
Quando si è vittima di queste forme di violenza gratuita, si arriva a darsi la colpa, a odiare il proprio corpo e a pensare di meritarsi questo accanimento.
Da un punto di vista psicologico c’è una sopraffazione intenzionale, c’è una vittima, ci sono i social e si innesca un meccanismo che distrugge la persona, che intacca profondamente la sua autostima e la sicurezza di sé.
Essere umiliati pubblicamente in questo modo, sia da un punto di vista psicologico che fisico, significa essere distrutti moralmente, soprattutto durante la fase adolescenziale in cui il riconoscimento degli altri e l’approvazione dei coetanei sono fondamentali.
Tutto questo può avere delle conseguenze importanti sulla psiche di preadolescenti e adolescenti.
Ci sono ragazze che sviluppano comportamenti alimentari sbagliati, arrivando anche all’anoressia, altre commettono atti autolesivi, attaccando quel corpo individuato come “causa” di tutti i loro problemi, altre ancora si chiudono a riccio nella propria sofferenza andando ad intaccare profondamente anche le relazioni future.
I problemi legati all’umore sono strettamente connessi all’uso improprio dei social: è, infatti, estremamente complesso reggere il confronto costante e continuativo con gli altri, soprattutto quando si viene presi di mira e non ci si capacita della motivazione che spinge ad essere così crudeli e privi di sensibilità.
Io vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
buongiorno amici. Oggi parliamo di autostima e degli errori da non fare coi ragazzi.
“lascia stare, tanto non andari da nessuna parte”
“ma dai, fai qualcosa di serio che tanto non sei bravo”
Ecco…questo è quello che, purtroppo, spesso troppo spesso sento dire da genitori e insegnanti nei confronti dei ragazzi, che siano figli o alunni.
In entrambi i casi, gli adulti compiono un gravissimo errore: uccidere l’autostima.
Adolescenti
L’adolescenza , ma il discorso è esteso anche a bimbi e pre adolescenti, è quella fascia d’età che ama essere ribelle…che vuole scoprire il mondo, che ha bisogno di guida , di esempi positivi, di stimoli per poter dare sempre il meglio di se stessi per raggiungere i propri obiettivi.
E’ l’età della scoperta di se stessi a 360°. Del conoscere persone nuove che possono essere positive o meno, ed è qui che devono intervenire i genitori.
L’età del cambio idea ogni 10 minuti perché devo cercare di capire cosa voglio fare da grande, quando, poi, anche da grande faccio difficoltà a capirlo.
Autostima
L’autostima, sempre ma in questa fase di vita ancora di più, è fondamentale perché il ragazzo possa avere sempre più fiducia in se stesso e combattere per superare ostacoli, limiti che si crea da solo, per raggiungere gli obiettivi che si è posto( e non quelli dei genitori).
Un genitore, che è il primo educatore, deve essere da incoraggiamento per il ragazzo.
Se questo , appunto, sente parole come quelle citate sopra perderà entusiasmo, crederà che non vale nulla, crederà che, nella vita, non concluderà mai nulla .
E questo perché è il genitore per primo che lo cresce inculcando quest’idea. “io sono un fallito” “meglio se non nascevo”…parole che ho sentito pronunciare a soli 16 anni.
Insegnanti
I secondi educatori. Non hanno il peso che hanno i genitori nella vita e nella crescita di un ragazzo…ma importanti lo sono lo stesso.
Soprattutto se fanno continui paragoni con gli altri alunni. Il così detto cocco della pro…e vi assicuro che esistono.
Questo atteggiamento può portare conseguenze e comportamenti negativi non solo verso se stessi, per l’appunto, ma anche verso chi li ha fatti sentire una nullità. E’ cronaca de nostri giorni di episodi di suicidi e di omicidi nei confronti di genitori ed insegnanti.
Stimoli
I ragazzi hanno bisogno di stimoli, di essere incoraggiati, spronati a fare sempre il meglio, di alzar un pochino l’asticella non per essere migliori degli altri perché ognuno, a modo suo e co i propri tempi, vale e ha le, proprie abilità che, fortunatamente, sono diverse da quelle di chiunque altro.
Perché noi siamo unici perché meritiamo di essere unici.
E se avete bisogno del mio aiuto, ragazzi, scrivetemi qui e mi raccomando.
Se trovate qualcuno che nella vita cerca di buttarvi a terra voi non ascoltate, non date retta ma andate sempre per la vostra strada.
Io spero che parlare di autostima vi sia stato utile.
Potete contattarmi tramite la sezione “contatti e consulenze” del sito
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo su quanto su l’importanza di esplorare per bimbi e ragazzi e cosa devono fare i genitori.
Esplorare significa mettere in pratica una certa competenza in un contesto sicuro ma allo stesso tempo stimolante. Esplorare significa imparare dall’esperienza, permettersi di sbagliare, e avere una base sicura, un rifugio sicuro, che mi accoglie sempre… Qualcosa che sembra complesso ma alla fine è semplice buon senso. Ma quali sono i bisogni dei bambini?
L’importanza dell’esplorazione
Stare con il tuo bambino non è solo un momento emozionante e felice per te. Per i più piccoli è la loro occasione per iniziare a scoprire il mondo
I bambini sperimentano ogni giorno cose nuove ed eccitanti attraverso il vedere, toccare, gustare e ascoltare. Svuotare i cassetti, usare scale e corridoi come percorsi avventura, fare dolci torte dal terreno, entrare di notte nella mamma e nella stanza di papà – è tutto parte della crescita.
Voi genitori, che nell’ultimo anno avete accolto il bambino nella vostra vita, ora scoprite che lui inizia a crearsi uno spazio proprio; la sfida sta nell’incoraggiare queste nuove capacità occupandosi al contempo della sicurezza, offrendo dei limiti, talvolta anche fisici, al piccolo. Nel tempo avverrà un processo di interiorizzazione che lo aiuterà a riconoscere i pericoli, nonché i limiti necessari per agire nell’ambiente e in relazione alle altre persone.
Per favorire lo sviluppo dell’autonomia potreste proporre attività motorie libere, rispettando i tempi e le iniziative del bambino, favorendo anche attività ludiche con oggetti che consentono di esercitare le abilità quotidiane. Potrete osservare il vostro piccolo mentre gioca e sperimenta in tranquillità, e divertirvi nel vederlo utilizzare gli oggetti nei modi più creativi.
Infine, ricercate le occasioni per farlo partecipare ad attività e conversazioni familiari, dandogli il tempo di esprimere i suoi desideri e di fare delle scelte, facendogli sentire che viene ascoltato.
I ragazzi e l’importanza di esplorare
I genitori crescono insieme ai figli. E il metodo educativo che adottate quando il bimbo ha 6 anni non potrà essere identico a quando vostro figlio sarà un adolescente.
Semplicemente perché le esigenze saranno diverse, perché vorrà continuare ad esplorare ma il mondo che lo circonda, gli amici, tutto ciò che ‘è fuori casa.
L’errore più grande, infatti, è quello di essere troppo protettivi e soffocanti. I ragazzi hanno bisogno di esplorare, di crescere, di sbagliare per imparare dai loro errori e i genitori devono osservare, essere attenti , far loro da guida, da supporto lasciandoli, comunque, esprimere la loro personalità in continuo sviluppo.
Ricordate, autorevoli ma non autoritari.
E se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi trmaite la sezione “contatti e consulenze” del sito
Buongiorno amici. Oggi vi chiedo .. monitorare i figli? sì ma…vediamo un po’.
In adolescenza ragazzi e ragazze crescono rapidamente, i loro atteggiamenti si modificano, assumono dei rischi per mettersi alla prova, mettere alla prova le loro competenze e abilità, scoprire chi sono.
Spesso i genitori hanno la sensazione di trovarsi di fronte a degli sconosciuti, in cui non riconoscono più i loro bambini.
Hanno bisogno di conoscere i propri figli, le loro abitudini, le amicizie e le compagnie che frequentano.
Ed è ancora più importante accertarsi che non si trovino su una “cattiva strada” e non assumano comportamenti a rischio.
Sostenere o monitorare: due facce della stessa medaglia?
È difficile per i genitori monitorare i comportamenti degli adolescenti.
Concedere autonomia e libertà, far sentire sostegno e comprensione e, allo stesso tempo, controllare, dare regole e paletti, supervisionare ciò che fanno.
Il rischio, in alcuni momenti, può essere quello di trasformare il dialogo in una sorta di interrogatorio: “dove vai?”, “chi ci sarà?”, “cosa hai fatto a scuola?”, “cosa stai facendo col cellulare?”, “chi ti ha scritto?”, “hai fumato?”, “i tuoi amici fumano?”.
Di fronte a un atteggiamento che vivono come invadente o caratterizzato solo da regole e divieti, però, i ragazzi rischiano di chiudersi e non parlare con i genitori.
Tante sono le paure e le preoccupazioni dei genitori legate all’assunzione di comportamenti a rischio: fumo, alcol, guida in condizioni di pericolo, abuso della tecnologia.
E’ sicuramente fondamentale mantenere sempre un monitoraggio sui loro comportamenti per educarli e aiutarli a crescere in modo autonomo e responsabile.
In adolescenza, la criticità è propria quella di mantenere sempre aperta la comunicazione in modo che i ragazzi possano sentirsi compresi e continuino a parlare con i genitori.
hanno bisogno di esprimere anche dubbi o perplessità, rendendoli partecipi della loro vita e delle loro attività, nonostante il desiderio di indipendenza e autonomia.
Sostenere e monitorare i figli può fare la differenza?
Sicuramente si!
Gli adolescenti i cui genitori utilizzano un monitoraggio efficace.
Infatti, hanno minori probabilità di prendere decisioni e assumere comportamenti che li espongono a rischi eccessivi e che li potrebbero mettere in pericolo.
Il monitoraggio genitoriale funziona meglio quando i genitori hanno una relazione positiva, aperta e sincera con i ragazzi.
Gli adolescenti, sentendosi tranquilli e compresi, saranno più disposti a parlare con i genitori e fidarsi di loro.
Accetterano più facilmente i consigli che essi potranno offrire e si mostreranno anche più aperti e disponibili al dialogo e all’ascolto.
Cosa possono fare i genitori per monitorare efficacemente i loro ragazzi?
– CHIAREZZA. È fondamentale mantenere sempre aperto il dialogo e parlare con i ragazzi, dando sempre regole chiare e condivise, spiegando e riflettendo insieme sulle conseguenze delle proprie azioni e dell’eventuale violazione delle regole.
– COMUNICAZIONE. Chiedete sempre ai ragazzi, anche quando non condividete un loro comportamento, come si sentono e cosa pensano, interessatevi anche al loro modo di vedere le cose e potrete così aiutarli a riflettere su quanto succede nella loro vita.
– CONOSCENZA. Chiedete informazioni e interessatevi ai loro interessi, le loro amicizie e le loro passioni, non per fare degli interrogatori estenuanti su ciò che fanno, dove e con chi vanno.
Per comprendere davvero cosa piace loro e cosa li fa stare bene, e aiutarli a riflettere sui rischi di alcuni comportamenti inadeguati o sui pericoli che possono incontrare nella vita reale e online.
– OSSERVAZIONE. Fate attenzione ai loro stati d’animo e al loro umore.
Non fate solo e sempre domande sulla scuola e sui voti o su ciò che fanno, ma osservateli nei loro comportamenti anche a casa.
Monitorate come spendono i soldi e la loro paghetta.
Seguite in modo discreto ma costante come trascorrono il loro tempo online e parlate con loro dell’importanza di usare Internet e gli strumenti tecnologici in modo sicuro.
Monitorare
Monitorare un figlio non significa invadere i suoi spazi e impedirgli di esprimersi nella sua autonomia per contenere le proprie paure.
E’ normale che un genitore abbia ansie e preoccupazioni, che vorrebbe tenere il figlio lontano dai pericoli e da tutto ciò che potenzialmente può arrecargli un problema.
Ma così si rischia di non responsabilizzarli mai, di fargli sperimentare la loro auto efficacia e il loro crescere.
Hanno bisogno delle piccole e grandi prove della vita per confrontarsi con se stessi e con gli altri e per crescere diventando sempre più autonomi, giorno dopo giorno.
Vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi qui nella sezione contatti e consulenze.