Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sulla storia di Asia: combattere contro un tumore e gli haters.
A “Le Iene” parla Asia, la 14enne di Sala Consilina, in provincia di Salerno, che da tempo combatte contro un tumore. Negli ultimi giorni la ragazza, che è in cura presso il reparto di Oncologia pediatrica dell’ospedale Santobono – Pausillipon di Napoli, racconta sui social il proprio percorso con la malattia postando video e foto dall’ospedale dove si sottopone alla chemioratepia.
A rendere più complicata la sua vicenda è il bullismo che la ragazza sta subendo: Asia ha trovato la forza di rispondere agli hater e la sua storia è diventata virale, tanto da arrivare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che su instagram le ha inviato un messaggio: “Asia, ho visto il tuo video e sei bravissima! Complimenti per la tua forza e auguri! Sergio Mattarella”.
Intervista
L’intervista di Asia a “Le Iene” A parlare con Asia è l’inviato del programma di Italia 1 Gaetano Pecoraro. “Essendo autoironica mi sono messa a ridere – ha commentato la ragazza parlando degli attacchi ricevuti la ragazza -, e mi sono messa ancora più a ridere pensando che lo fanno con l’anonimo”. E ancora, perché lo fanno secondo Asia? Sono frustrati“.
Asia ha parlato anche dell’emozione per il messaggio ricevuo dal presidente Mattarella: “Sono rimasta spiazzata – ha spiegato la ragazza -, c’era mamma che tremava”. E ancora: “Mi farebbe piacere se un giorno ci incontrassimo, lo vorrei conoscere, per una chiacchiera”.
La de Filippi
Il messaggio di Maria De Filippi Un altro augurio speciale è stato recapitato dalla ragazza, proprio dalle Iene.
Ed è quello di una persona che la ragazza stima molto: si tratta di Maria De Filippi. La conduttrice è molto seguita dalla ragazza e ha voluto inviare un messaggio di solidarietà per lei: “Ciao Asia, volevo dirti che so che sei forte, che so che suoni il pianoforte – ha esordito De Filippi -.
So che hai parlato di te sui social e che ti hanno scritto brutte cose. È capitato anche a me. Purtroppo deficienti in giro sono tanti, non devi fermarti, devi solo provare a ignorarli.
Un grande abbraccio, un grande bacio e in bocca al lupo per tutto, forza eh”. Asia resta senza parole: “Che bello ma non ci credo!” E poi risponde: “In molti mi hanno consigliato di cancellarmi dai social, ma non lo farò, perché devo limitarmi io?”.
La cattiveria
Io mi e vi chiedo, come può esserci tanta cattiveria? E per quale motivo inveire contro una ragazzina che sta vivendo, con una forza da leoni, una battaglia difficile e che, al contrario, dovrebbe essere sostenuta e incoraggiata?
Forse, anzi sicuramente, perché le persone sono frustrate. Forse perché una persona che lotta col sorriso fa paura ed invidia.
Forse solo perché certa gente non è stata educata e, come sempre, tutto questo non deriva dall’utilizzo dei social ma dalla famiglia d’origine.
Buongiorno amici. Riflettiamo.. più spessa è l’armatura…più fragile è chi la indossa
Fragilità
Essere una persona fragile implica avere una particolare sensibilità che aiutiamo a proteggere con una corazza, aggiungendo strati su strati ogni volta che soffriamo una delusione o ci sentiamo frustrati. Persino la persona più sensibile può diventare una persona fredda quando si sente minacciata da una situazione che non è disposta ad affrontare.
Ci sono situazioni che per tutti noi sono difficili da affrontare, da accettare o da gestire, come può essere l’abbandono, il rifiuto, il disprezzo, la colpa, ecc. Nelle situazioni in cui ci sentiamo particolarmente vulnerabili, facciamo sempre un passo indietro per proteggerci. Questo comportamento è fondamentale per preservare la nostra integrità.
Il carattere e l’atteggiamento di ognuno di noi influisce sul comportamento che si decide di adottare di fronte a quelle situazioni che possono essere fonte di grande dolore emotivo. Per questo motivo, c’è chi si espone a situazioni dolorose senza protezione, e anche con una certa tendenza masochista, fino a rimanere alquanto malmenato e ferito.
Altri tipi di persone, invece, hanno un atteggiamento più prudente: quando anticipano una situazione simile ad un’esperienza precedente, sono in grado di innalzare delle barriere e diventare impermeabili, indifferenti di fronte a qualsiasi emozione o sentimento.
“Non ci sono dubbi, la tua corazza ti protegge dalle persone che vogliono distruggerti. Eppure, se non la togli mai, ti isolerà anche dall’unica persona che potrà mai amarti”.
-Richard Bach-
Essere fragili non significa essere deboli
I due tipi di persone che abbiamo appena descritto si trovano ai due poli opposti, anche se entrambe dipendono dalla stessa fragilità. Buttarsi nel vuoto non è certo un’opzione sana, ma non lo è nemmeno circondarsi da mura per rendersi insensibili.
La fragilità viene spesso collegata e confusa con la debolezza: essere fragili è un indicatore che ci mostra l’intensità delle nostre emozioni, la sensibilità con cui viviamo i nostri sentimenti e la difficoltà che abbiamo nel mostrarci tali e quali siamo, per paura di essere feriti.
Essendo fragile, posso essere forte di fronte alle circostanze, andando avanti e conquistando le mie paure. Nonostante ciò, non mi permetto di mostrarmi sensibile, anche se dentro sto soffrendo, sto male e mi sento solo. Voglio mostrarmi forte indossando la mia armatura, facendo credere agli altri che niente può ferirmi, quando, in realtà, mi fa talmente male che sento di non poterlo sopportare.
Siamo in grado di mettere alla prova la nostra forza quando continuiamo ad avere fiducia nonostante i tradimenti, quando andiamo avanti nonostante le paure e la nostra tristezza, quando mostriamo la nostra vulnerabilità e sensibilità a chi se lo merita.
Mostrarsi tali e quali siamo-più spessa è l’armatura…
Quando sopprimiamo le nostre emozioni, quando alziamo dei muri di fronte a tutto ciò che proviamo, diamo agli altri il permesso di conoscerci solo in modo superficiale e finiamo persino per trattare gli altri allo stesso modo, avendo così relazioni superflue, senza nessun impegno speciale.
In questo modo, possiamo conoscerci per le persone che siamo davvero? Diamo agli altri l’opportunità di conoscerci a fondo? Aggiungere strati alla nostra armatura ha delle conseguenze, perché perdiamo chi siamo. Viviamo intrappolati nella paura per cercare di chiudere fuori il dolore.
“Se voglio conoscere me stesso, tutto il mio essere, la totalità di ciò che sono e non solo uno o due strati, allora, ovviamente, non devo condannare, devo essere aperto ad ogni pensiero, ad ogni sentimento, a tutti gli stati d’animo, a tutte le inibizioni”.
-Krishnamurti-
Quando siamo particolarmente sensibili, sviluppiamo la capacità di evitare di essere noi stessi, affrontiamo il mondo creando diverse personalità, che cambiano a seconda del proprio carattere: i timidi e vergognosi, gli scontrosi, gli impertinenti, i compiacenti, quelli che si prendono sempre cura degli altri, quelli che ci sono sempre per tutti, ecc.
In un certo senso, tutte queste sono le nostre maschere, quelle con le quali ci proteggiamo adottando un certo ruolo. In questo modo, e ogni volta che ci è possibile, evitiamo di parlare di noi stessi e di indossare i panni di chi siamo davvero.
Imparare a conoscersi facendo spazio alle proprie emozioni-più spessa è l’armatura…
Di sicuro mi tradiranno di nuovo, mi faranno ancora del male e le cicatrici delle mie ferite torneranno ad aprirsi. È qualcosa che non posso evitare, perché fa parte della vita stessa, del mio camminare lungo i suoi sentieri. Se voglio viverla davvero, imparare a conoscermi e ad entrare in sintonia con gli altri, devo correre il rischio che tutto ciò possa accadere, anche se mi sento fragile.
La mia insensibilità, la mia freddezza, la mia armatura, la mia corazza e i muri che ho innalzato non sono la soluzione. Nascondermi confondendomi tra gli altri è il mio autoinganno, il ruolo che assumo per sentirmi sicuro. È tutta una menzogna, uno stratagemma che mi impedisce di riconoscermi.
Anestetizziamo la nostra sensibilità impedendoci di esprimerla, perché quando in passato abbiamo avuto l’impressione di aver trovato la persona giusta con la quale condividerla, siamo stati traditi. Quando ci siamo aperti, abbiamo perso il nostro ritmo e il nostro amore per poterci accettare tornando a costruire un amore ancora più vero.
Questo processo è ciò che ci rende ancora più vulnerabili, poiché stiamo ricostruendo la nostra identità, facendo un passo dopo l’altro, imparando ad esplorare e a riconoscere quella sensibilità che abbiamo nascosto e chiuso a chiave. Ovviamente, essendo più esposti, c’è anche più probabilità di restare feriti, perché questi cambiamenti implicano anche una trasformazione nelle relazioni che abbiamo con gli altri e nei ruoli stabiliti.
Le delusioni che abbiamo affrontato, causate sia da noi stessi sia dagli altri, ci aiutano a vedere più chiaramente con quali persone vogliamo stare. Poco alla volta riusciamo a fare una selezione grazie a questioni più profonde come i valori, l’onestà e l’autenticità.
Contatti
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Buongiorno amici:) Oggi parliamo di fragilità. Ma essere fragili vuol dire davvero essere deboli?
FRAGILE
Quando parliamo di qualcosa di fragile parliamo di qualcosa che si rompe, qualcosa di delicato o di una persona che cede facilmente alle tentazioni.
Ma non è così. In realtà, la persona fragile è quella che meglio comprende ed è cosciente dei suo punti deboli e li affronta, cerca di migliorarsi e di superarli.
Solo, infatti, chi ha la consapevolezza delle proprie fragilità tira fuori il meglio di sè, conosce la sua forza che permetterà lui di reagire, di superare questi punti deboli e trasformarli in punti di forza, in proprie pecularietà.
Chi, invece, tende a nascondere le proprie fragilità, col tempo si sentirà frustrato, represso e si porrà agli occhi della gente come prepotente, arrogante.
Solo chi è fragile e affronta le sue fragilità è realmente empatico perché la tua esperienza, il tuo migliorarti come persona può aiutare gli altri che non riescono ad esternare le loro emozioni. Quindi, la fragilità spinge gli uomini ad essere solidali gli uni con gli altri.
Molte persone che, col tempo, sono diventate di successo sono state persone fragili che hanno reso questo un loro punto di forza. Qualche esempio? Leopardi, Michael Jordan, da errori corretti.
ESEMPI
Ma facciamo qualche esempio concreto.
Il progresso scientifico ad esempio. La scienza progredisce per lo studio delle fragilità. Se non esistessero, appunto, la scienza non avrebbe lavoro, non potrebbe progredire.
Prendiamo una persona malata. Quanti esempi possiamo prendere, Bebe Vi è uno di questi, per parlare di persone che non si sono arrese, che hanno affrontato le loro fragilità fisiche e hanno cominciato a lavorare su di esse per poter vivere una vita serena, felice.
Ma a volte la fragilità, per alcune persone, porta altra fragilità. Questo, per l’appunto, è tipico di quelle persone che invece d affrontare si rassegnano cadendo nelle tentazioni e nella depressione.
Chi crede, penateci, di essere forte bullizzando una persona fragile, in realtà dimostra le sue fragilità ancor più della persona bullizzata.
Vi lascio riflettere con questa frase:
L’uomo maturo è colui il quale è consapevole delle proprie fragilità.
Il saggio capisce che, da solo, non è possibile stare per la vita, che da soli non si è uomini.
L’uomo, invece, è colui il quale comprende che non è il solo ad affrontare le difficoltà e, per questo, non ha paura.
Io spero che il mio discorso sulla fragilità vi sia stato utile.
Vi ricordo che, se volete cominciare un percorso con me, se avete bisogno di aiuto potete contattarmi in questa sezione del sito
Buongiorno ragazzi:) Oggi parliamo di come affrontare i momenti difficili della vita.
DIFFICOLTà
Tutti nella vita, almeno una volta, ci siamo scontrati con momenti difficili, situazioni improvvise che non pensavamo di dover superare.
Ma anche questi momenti sono important perché, grazie a loro, abbiamo la possiblità di crescere, imparare, evolverci.
Le persone affrontano i problemi in due modi: con un atteggiamento positivo o negativo. Quest’ultimo, però, non porta nient’altro che a paralizzarci di fronte ai problemi e non ci permette di reagire.
Il primo passo da fare, quindi, è quello di prendere coscienza della situazione che si deve affrontare, sotto tutti gli aspetti.
Essere sempre in fuga, infatti, non porta a nulla di buono. Porta solo a scappare dalle proprie responsabilità.
Pensiamo alla filosofia orientale. Questa, infatti ice, saggiamente: tutto quello che ci accade è per il 10% fato, per il 90% è come noi affrontiamo la vita.
SUGGERIMENTI
pRIMO PASSO: ACCOGLIERE LE NOSTRE EMOZIONI, TUTTE. nON NEGHIAMO LA TRISTEZZA, L’ANSIA, LA RABBIA. tUTTE LE EMOZIONI PORTANO A QUALCOSA. lA RABBIA, AD ESEMPIO, PORTA A REAGIRE, LA TRISTEZZA CI FA SFOGARE E DIO SOLO SA QUNTO è IMPORTANTE FARLO.
SECONDO: accettiamo gli alti e i bassi perché l’uno non può esistere senza l’altro. Affrontiamo, quindi, la tristezza e accogliamo la felicità delle piccole cose quotidiane. Anche in un momento triste e difficile, se qualcosa o qualcuno vi porta un attimo di gioia non negatelo ma vivetelo.
TERZO: ricordatevi che la felicità può arrivare all’improvviso. Può, infatti, manifestarsi come un amico che vuole aiutarvi, può essere un dono inaspettato. Confrontatevi, poi, sempre con gli altri per valutare la vostra situazione sotto diversi punti di vista.
QUARTO: trasformiamo la sofferenza in occasione per reagire. Capita a tutti una battuta d’arresto che sembra bloccare i nostri sogni. Ricordate che queste situazioni nella vita non sono eterne. Non rendiamole tali ma affrontiamole per avere il modo di tornare alla nostras serenità il più inf retta possibile. Anche questo è un momento per crescere.
La felicità è l’obiettivo da raggiungere.
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Io spero che parlare di come affrontare i momenti difficili della vita visia stato utile.