Quanto è importante esternare le nostre sensazioni, sentimenti, paure.
Oggi parliamo de Il dolore dell’anima.
Mamma mia, questa frase l’ho amata appena l’ho letta.
Vero ragazzi. Mai tenersi dentro le cose.
ESTERNIAMO–IL DOLORE DELL’ANIMA
Le gioie, come le sofferenze devono trovare uno spazio per essere lasciate scorrere.
È vero, spesso non vogliamo condividere con chi ci ama il nostro malessere per non dare preoccupazioni ma sbagliamo. Parlarne aiuta, aiuta anche a superare un trauma. Da soli spesso non è possibile..
Quante volte, è capitato anche a me, avreste voluto sfogarvi, confidare le vostre preoccupazioni con qualcuno che poteva capirvi, che poteva quanto meno starvi vicino come volevate e invece?
E invece vi siete chiusi nella vostra stanza, in un posto isolato, sicuro della vostra casa e vi siete sfogati da soli. E i motivi possono essere tantissimi: non far preoccupare chi ci ama, vergogna, imbarazzo, paura.
Piangere fa bene ma a volte non basta e ogni volta che reprimiamo un sentimento il nostro corpo ne risente.. Mal di stomaco, nausea, mal de testa.
Non trattenete mai le vostre emozioni…perché farete preoccupare ancora di più chi amate…perché, anche solo inconsciamente, stiamo ancora più male noi. Perché, appunto, il nostro copro reagisce.
Ragazzi se avete bisogno di me mi trovate ai recapiti della sezione contatti del sito
Prendi le distanze da chi ti impedisce di pensare con la tua testa.
Buongiorno cari. Oggi opinioni di un clown, che che ha deciso di non ascoltare chi pretende di influenzare il tuo modo di pensare.
Vero. Molte volte sento mamme che dicono “eh ma poi cosa direbbe il vicino.. Il parentado.. Gli amici”.. E quindi?
Perché devo vivere pensando come o cosa qualcuno pensa di te? Questo è l’errore che si fa e che porta le persone ad evitare di risolvere un problema.
L’OPNIONE ALTRUI, IL GIUDIZIO
Niente e nessuno deve influenzare il tuo modo di essere e di vivere, ma scherziamo?
Se devi andare dal dottore perché HO un Z problema non penso a cosa direbbe la gente che mi vede andarci no?
E perché per altro ci facciamo mille problemi?
Anche per farsi aiutare da me le persone si fanno mille problemi. E perché? perchè “se qualcuno lo viene a sapere poi mi prende per pazza” o ancora” poi chi sa la dottoressa che pensa della mia situazione” “che vergogna”:
VERGOGNA
Perché questo senso d vergogna? Non deve esistere. Tutti abbiamo, prima o poi, bisogno di essere aiutati per qualsiasi motivo, e nessuno di questi è banale o merita un giudizio.
Giudicare è sempre sbagliato e ancora di più lo è farsi influenzare dall’opinione degli altri che non ci conoscono e non sanno cosa stiamo passando.
Molti, infatti, per nascondere la testa sotto la sabbia o per non fomentare pettegolezzi, preferiscono accantonare il problema. Ma, col passare del tempo, questo diventerà sempre più grande tanto da non saperlo più gestire. E perché; allora, ridursi a questo?
Abbiamo una testa, possiamo ascoltare i consigli di chi c’è lì da’per riflettere sulla decisione da prendere ma poi faccio come la mia testa mi dice di fare.
E questo vale per ragazzi e adulti.
Io vi ricordo che potete trovare tuti i miei contatti qui
Uno dei disturbi più subdoli che colpisce tantissime persone.
Buongiorno ragazzi. Oggi diamo un accenno a cos’è l’anoressia, un subdolo nemico di molte persone, indistintamente se uomini o donne.
QUEL BISOGNO IMPELLENTE DI..
A volte accettare se stessi è difficile. A volte vediamo nello specchio un’immagine distorta di noi, diversa da quella che vedono gli altri.
Ho avuto delle ragazze con questa problematica e vi assicuro che nessuna era legata solo al fatto di sentirsi brutta.
L’anoressia è un male che viene da dentro e le motivazioni sono davvero tantissime.
È un po’ come eliminare quello che è successo a noi, quel trauma facendoci del male. O perché vogliamo l’attenzione dei nostri genitori. O perché ci sentiamo di poter avere il controllo su tutto.
Proprio così. Quando abbiamo, o pensiamo di avere, il controllo su noi stessi cominciamo a pensare di essere invincibili ma non è così.
Ecco perché chiedere aiuto non deve essere una vergogna, nemmeno per voi mamme.
Non sottovalutate mai nessun sintomo, nessuna variazione di comportamento o di umore, nessun silenzio che, la maggior parte delle volte, parla più di un intero discorso.
Se avete bisogno possiamo risolvere il problema insieme.
Io spero che questa piccola finestra su questo grosso problema vi sia servito.
Buongiorno a tutti:) Oggi parliamo di bambini e cellulari.
Leggevo la notizia di quel bimbo di 11anni che si è suicidato gettandosi dal decimo piano della sua abitazione lasciando un messaggio ai suoi genitori e accennando ad un uomo col cappuccio.
Gli inquirenti stanno indagando sull’accaduto e ipotizzano, tra le altre cose, a un “gioco” online (come la blue whales o qualche creepy pasta americano) che abbia potuto indurre il bimbo a fare quel brutto gesto.
LA TECNOLOGIA E I MINORI
Personalmente sono un’amante e sostenitrricedella tecnologia ma? se ben utilizzata.
Dare in mano ad un bambino un celllare che funge da babysitter quando mamma e papà non hanno tempo è deleterio. Ormai i bambini sono abiliad usare let ecnologie e spesso cadono in luoghi, siti, posti incnsapevoli di quello che possa uccedere.
Sono contro quei genitori che continuano a postare foto dei piccini perché, per quanto una persona possa essere social e amare la tecnologia e internet come modo di comunicazione, deve anche pensare che una foto di questo tipo può essere utilizzata per scopi e da persone che non ne fanno di sicuro un uso…benevolo.
Quanti gruppi di pedofili, se si tratta di bambini. Quante ragazzine che si divertono a fare le donne davanti ad una fotocamera vengono adescate da malintenzionati.
La tecnologia è progresso ma, vi prego, non lasciatela nelle mani di bambini, altamente influenzabili e malleabili psicologicamente parlando. E’ un attimo cadere in un tranello per loro, è facile convincerli a fare cose che non si sognerebbero nemmeno di fare, nella vita reale, per ottenere, forse, un premio, un qualcosa che li attrae.
Cercate sempre di monitorare, nel modo corretto, i vostri figli se minorenni. La loro tutela, la loro educazione e protezione è vostra responsabilità. Sono piccoli grandi uomini e donne che stanno crescendo e senza guida è difficile.
Il mondo di oggi ha molte più insidie e dobbiamo avere gli occhi ben aperti soprattutto nei confronti dei più piccoli.
Se volete, parlatene con me e insieme percorreremo un percorso per …correggere alcuni errori.
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Buongiorno a tutti:)Oggi voglio sottoporvi come argomento la paghetta, croce e delizia di tutti i genitori e i figli.
Giusto che ci sia ma non deve essere uno stipendio.
L’ERRORE
Molte volte mi ritrovo di fronte a famiglie, a genitori che elargiscono fior di soldi ai figli. Non va bene. Gli estremi, in tutte le cose, non vanno bene.
Può essere educativo se ben gestito ilg esto di dare una paghetta settimanale ad un raazzo. Ma tutto dipende, anche, dal comporamento del minore, all’uso che ne fa.
Sicuramente elargire troppo non è mai la cosa più giusta. Un ragazzo che vive in famiglia non ha bisogno di uno stipendio per imparare a gestire il proprio denaro per comprarsi qualche sfizio.
E, oltretutto, non è nemmeno il modo giusto per far comprendere il valore dei soldi, la sua importanza e il fatto che, per ottenerli, bisogna lavorare , impegnarsi in qualcosa…bisogna meritarseli, insomma.
GENITORI
Dal mio punto di vista va benissimo stabilire voi genitori di comune accordo, il valore della paghetta settimanale ma bisogna anche educare e responsabilizzare i ragazzi che, a volte, se ne approfittano.
Lo scorso anno, in ragazzo con cui lavoravo era capace di spendere tutta la paghetta data dai genitori in meno di una settimana per poi dire “ma io ho finito i soldi” e la coppia che, nonostante non fosse finita la settimana, dava altro denaro.
Se vi trovate nella stessa situazione non fatevi convincere. I soldi sono finiti? La prossima volta li gestisci meglio. Devi aspettare la prossima.
Bisogna stabilire regole precise che devono essere rispettate.
Ciao ragazzi. Oggi diciamo due parole sulla fame nervosa.
ESPERIENZA COI RAGAZZI
Giusto lo scorso anno ho lavorato con una, famiglia in cui, il figlio 13enne, soffriva di questo disturbo.
Ok il fatto che gli piacesse mangiare. Ma, alla base, c’era un profondo disagio.
E sì, perché la fame nervosa, per l’appunto, non nasec da una vera e porpira esigenza, da uns enso di fame funzionale, concreto.
E’ un po’ come, erroneamente, facciamo quando, per “rilassarci”, per scarcare tensione ci accendiamo una sigaretta.
Il cibo aiuta a far dimenticare, per quell’attimo, una problematica che sta alla bse della nostra azione.
LE MANIFESTAZIONI
Sono entrata subito in confidenza col ragazzo come faccio di solito, e notavo che mangiava in modo compulsivo nei momenti di noia, quando era nervoso, quando non riusciva a fare qualcosa, quando tocca i argomenti che gli provocavano ansia.
Era un po’ come sfogasse tutta la sua insoddisfazione, l sua rabbia aprendo il frigo e mangiando in modo compulsivo , mangiando e mischiando, tra loro, pietanze dolci e salate.
Durante il percorso si apriva, era sereno e pian piano la voglia di svuotare il frigo passava.
Cominciava ad interessarsi a me, alle conversazioni che facevamo, alle attività che gli proponevo. Rideva,scherzava…si rasserenava.
Se ti sei trovato o ti trovi in una situazione simile contattami. Troveremo la soluzione.
Io spero di aver toccato qualcuno di voi dicendo queste poche parole sulla fame nervosa.
Vi ricordo di prenotare la vostra consulenza collegandovi al sito e cliccando qui
Come affrontare ancora oggi questo increscioso problema.
Siamo nel 2020e si parla di body shaming.. “Corpo vergognoso”..
DI COSA PARLIAMO
Siamo nel 2020 e ancora ci sentiamo offesi, e offesi pesantemente a volte, per come siamo fatti. Sei troppo magra.. Sembri anoressica.. Sei un tappo.. Che tempo Fa lassù?.. Che ti sei mangiata la nonna?
E a volte sono offese quotidiane che ci fanno compiere gesti estremi.. A volte anche il suicidio.
Indubbiamente i ragazzi più giovani sono più esposti, sono più attaccati e attaccabili proprio per la loro giovane età.
Quando cresci impari ad affrontare in modo diverso le cose, a difenderti.
Anch’io, per ben un anno intero al liceo (avevo 15 anni) ho dovuto subire attacchi da gente stupida che prendeva il mio stessopullman due volta al giorno: quando andavo a ascuola e quando tornavo indietro.
Non avevo nulla che non andasse, ero in forma ma mi prendevano in giro lo stesso per avere un corpo ben formato. Non mi interessavano i loro pensieri ma,quello che mif eriva di più, erano le urla, i nomignoli che siinventavano ogni qual volta che mettevo il piede su quel maleetto pullman. La gente si chiedeva chi fosse questa persona e io diventavo piccolissimaogni volta.
A volte non prendevo il pullman per tornare a casa…aspettavo quello dopo proprio per evitarli. Per me era una sofferenza pazzesca e facevo l’errore, che commettono appunto molti ragazzi, di non dire niente a casa proprio perché me ne vergognavo.
Poi, un giorno, con la testimonianza anche di una mia comagna, ho deciso di parlare a casa co i miei e di denunciare il tutto alle autorità e a chi gestiva la compagnia di pullman che prendevo.
Beh, il giorno dopo lad enuncia, la polizia è salita e ha dato una bella multa salata a queste persone, multa arrivata ovviamente a casa, per calunnie.
CONSIGLI
Io posso solo dire che la troppa magrezza e la troppa carne sono segnali di una cattiva salute ed è giusto alimentarsi nel modo corretto per star bene dentro e fuori.
Ma nessuno, e dico nessuno, ha il diritto di giudicare come siamo fatti. Se continuate a subire offese denunciate, parlatene, e soprattutto non credete ma pensate ad amarvi.. Che col tempo il corpo cambia, il nostro animo resta.
e VOI GENITORI IMPARATE AD ASCOLTARE E NOTARE I SEGNALI, ANCHE SILENZIOSI, CHE VOSTRO FIGLIO O FIGLIA DA’. IMPARATE AD OSSERVARLI.
e, SE AVETE BISOGNO DI UNA PERSONA CHE VI INSEGNI A FARLO E CHE PRENDA PER MANO VOI E I VOSTRI FIGLI CONTATTATEMI QUI
Io spero che il mio pensiero sul body shaming vi sia stato utile.
Come può influenzare il modo di essere di un ragazzo.
Ciao, oggi il focus è il gruppo di amici.
Cos’è? Sono gli amici, quelle persone in cui ci identifichiamo quando siamo ragazzi.. Quelli che un adolescente stima, vorrebbe essere e a volte, emula. Ed è questo il problema.
IL TIMIDO
Quante volte è capitato di vedere ragazzi timidi, introversi, che no vengono considerati dagli altri sia a scuola che fuori.
Poi, un giorno, questo ragazzino(o ragazzina) cresce e decide di voler far parte di un gruppo, proprio di quel gruppo che tutti apprezzano, quel gruppo in cui il leader viene stimato.
E allora che succede? Succede che quel ragazzino, per essere accettato da QUEL gruppo, da QUELLE persone, stravolge la sua personalità. Inizialmente fa un grandissimo sforzo.Poi, finisce per assomigliare sempre di più a quel modello di ragazzo bullo che non gli appartiene. Se ne impossessa e crede che, lui stesso, sia così…ma non lo è.
À volte, quindi, ci troviamo davanti a ragazzi timidi, deboli, che pur di far parte di un gruppo dimostrano quello che non sono.. Ma a lungo andare… Diventano bulli.
LA FAMIGLIA
In quelasiasi aspetto della crescita di vostro figlio vpi genitori siete fondamentali. Siete voi a educalri. Siete voi che dovete far capire loro che non serve a nulla emulare un’altra perosna. Che ognuno, fortunatamente, è fatto a modo suo e che nessuno può piacere a tutti.
Quello che devono capire i ragazzi giovani è che essere bulli, essere forti non piace a tutti. Quello che piace è la propria vera natura. Essere qualcun altro non paga mai. Ti sfinisce e , prima o poi, la tua vera personalità vien a galla.
E allora? Allora, sii sempre te stesso. Magari non troverai il consenso di tutta la popolazione mondiale ma alla fine che importa?
Le persone che ti rimarranno accanto sono poche ma sono quelle che non ti tradiranno mai.
Basate sempre tutto sulla qualità, non sulla quantità. E questo vale anche per le persone.
Osservate sempre i vostri ragazzi.. Da lontano.. Ma fatelo e siate sempre pronti al dialogo.
Dialogo non significa giudizio, attenzione. Dialogo è ascoltare, capire e venirsi incontro.
Spero che la mia piccola riflessione su il gruppo di amici vi sia stata utile e vi abbia fatto riflettere un po’.
Insieme possiamo superare le difficoltà. La vita è un bene prezioso, da vivere attimo per attimo.Se hai bisogno di me contattami, posso aiutarti.Avrai il supporto di cui hai bisogno.
Buongiorno a tutti. Questa è la homepage del mio sito, Qui mi presento e vi spiego di cosa mi occupo, del supporto che offro e della mia esperienza con famiglie e minori.
Mi chiamo Maria Teresa e sono un’educatrice esperta in problemi legati all’adolescenza, alle mille problematiche che caratterizzano questo periodo delicato della vita non solo i diretti interessati ma anche delle famiglie.
FAMIGLIE E RAGAZZI A SCUOLA
Ho aiutato famiglie in situazioni di forte disagio; ho aiutato genitori e figli a ritrovare un dialogo, un rapporto che sembrava ormai perso.
Molta della mia esperienza l’ho maturata in comunità di minori vittime di violenze e abbandoni,in scuole di ogni grado di istruzione affiancando ragazzi con alle spalle delle situazioni familiari molto complesse.
Ragazzi che provenivano da comunità che non avevano nessuno. C’era chi era affetto da disturbi dell’attenzione che, quindi, avevano difficoltà a prestare attenzione all’interno della classe disturbando l’operato di insegnanti e compagni.
Altri non riuscivano a interagire nel modo corretto con i coetanei, che non riuscivano ad esprimere nel modo corretto i loro pensieri, bullizzati o semplicemente timorosi.
Altri ancora che avevano bisogno di sostegno, iperattivi, con ansie da prestazione che, poi, si riflettevano anche nella vita personale.
ESPERIENZA IN TUTELA MINORI
Ho lavorato, in tutela minori, presso cooperative sociali svolgendo a.d.m. (assistenze domiciliari minori presso famiglie sotto decreto emesso dal tribunale dei minori, nel mio caso Brescia) e svolto molti incontri protetti tra minori e genitore o intero nucleo familiare allontanato da loro. Ho collaborato con avvocati, con famiglie affidatarie e con minori, e non, vittime di dipendenze, che fossero di droga, di alcool o di gioco.
Il mio bagaglio di esperienze è vasto. Ma io non vedo quello di educatrice un semplice lavoro. La mia, come ho sempre detto, è una vera e propria missione.
L’EMPATIA, BASE DEL MIO OPERARE
Con le famiglie e con i ragazzi riesco ad instaurare un legame particolare che dura negli anni, anche dopo aver concluso il percorso professionale.Non solo supporto lavorativamente parlando ma la mia è una vera missione: aiutare gli altri.
Il mio approccio è empatico. Ho basato la mia professione e la mia vita su questa bellissima qualità, caratteristica. Empatizzare significa entrare nei vissuti non solo delle persone che ti chiedono aiuto ma anche delle persone che ti stanno accanto.
ARTE, MUSICA E MIMICA
Nel mio percorso di formazione, ma anche per puro interesse personale che mi ha portato a tenermi costantemente aggiornata sull’argomento, rientra anche lo studio del linguaggio del corpo, della mimica facciale involontaria, dell’intonazione della voce per poter capire davvero a fondo chi ho davanti, anche senza dire una parola. Il detto “gli occhi sono lo specchio dell’anima” non sapete quanto è vero.
Ho studiato per anni in conservatorio, pianoforte, e la musica, spesso, la uso come una forma di comunicazione, un’ennesima. E’ un linguaggio universale che ti permette di esprimere quello che, a volte, a parole non riusci a fare. Un ottimo supporto alternativo.
Dipingo e anche l’arte pittorica è comunicazione. Sono tutti linguaggi non verbali ma che nascondono un mondo, il mondo interiore complesso ma estremamente affascinante di ognuno di noi.
METODO DI STUDIO EFFICACE E…GIOCHI DI RUOLO
E, infine, ultimo ma non per importanza, insegno a ragazzi dalle scuole medie fino all’università, un metodo di studio efficace per poter superare esami, verifiche, accessibile davvero a tutti.
Lo sapete cosa sono i giochi di ruolo? Ecco, uno dei progetti che spesso ho cercato di presentare alle scuole è proprio quello dei giochi di ruolo, utilissimo per conoscere le difficoltà nascoste dei ragazzi, per cooperare, per imparare a relazionarsi e ad affrontare le piccoli grandi paure. Non a caso, i giochi di ruolo sono spesso utilizzati dalle aziende per il team building .
Gli orari e il modo per contattarmi li trovate nella sezione “Contatti”. Io sono qui, se avete bisogno di un aiuto concreto che non sia solo fatto di parole chiamatemi, sono qui per voi.
Insieme possiamo risolvere tutto. La vita va vissuta in ogni piccolo istante.