Buongiorno amici. Oggi ci soffermiamo a parlare di ansia adolescenziale.
L’ansia è una risposta naturale del corpo. Nel corso di migliaia di anni, ha permesso agli esseri umani di sopravvivere.
E sebbene si manifestino episodi di questo disturbo a tutte le età, durante l’infanzia e l’adolescenza si presentano con caratteristiche particolari.
L’ansia è la stessa cosa della paura?
I concetti di paura, fobia e ansia non sono gli stessi. Sebbene sia comune che questa confusione appaia nel contesto della psicoterapia infantile, vale la pena evidenziare le differenze.
Un’immagine ansiosa è una risposta a una minaccia. È qualcosa di naturale e atteso, ma quando viene superato compaiono i disturbi.
Anche se abbiamo una visione molto negativa di questi episodi, dobbiamo capire che sono necessari. Senza questa risposta non ci sarebbe l’evoluzione umana.
Forse oggi non esisteremmo nemmeno come specie, poiché ci è servito in più occasioni per sfuggire ai pericoli o per affrontarli con successo.
D’altra parte, la paura è un’emozione naturale che, se soddisfa determinati parametri in base allo sviluppo del bambino, è considerata normale. ”
C’è da aspettarsi che un bambino fino a due anni abbia paura della separazione dai genitori o a sei anni abbia paura degli esseri immaginari. Quando la paura è eccessiva entriamo nel regno delle fobie.
Perché compare l’ansia eccessiva nei bambini?
Tutti i bambini soffriranno di ansia in momenti diversi della loro vita. È una risposta fisiologica. Ma perché in alcune persone si manifesta in modo estremo e genera un disturbo?
L’origine dell’ansia è multifattoriale. È legato a fattori biologici, genetici, psicologici e sociali. Diamo un’occhiata a ciascuno di essi in dettaglio:
Psicologico: in particolare, le esperienze e il modo in cui le affrontiamo durante l’infanzia. Tutto ciò genera tracce emotive dai traumi, sia da ciò che viviamo sia da ciò che non viviamo.
Biologico: gli squilibri nelle concentrazioni di neurotrasmettitori, come la serotonina o la dopamina, possono influenzare la regolazione emotiva. Anche alterazioni nella modalità di risposta del sistema nervoso autonomo, soprattutto nell’attivazione del sistema nervoso simpatico.
Genetica: è dimostrato che esistono geni associati allo sviluppo di disturbi di ansia e depressione. Ci sono anche persone che sono ipersensibili allo stress a causa di tratti caratteriali ereditati. Tuttavia, la genetica non determina completamente e l’interazione con gli elementi dell’ambiente è cruciale.
Sociale: l’ambiente familiare può influenzare notevolmente il modo di affrontare la situazione del bambino. Gli stili educativi che gli adulti metteranno in atto saranno fondamentali. L’iperprotezione e l’attaccamento evitante sono associati ad ansia estrema durante l’infanzia. Al contrario, l’attaccamento sicuro, con affetto e limiti, sarebbe protettivo. Qui va menzionato anche il social network di supporto, compresi gli amici.
Tipi di ansia nei bambini
Questo disturbo può manifestarsi in diversi modi durante l’infanzia. I sintomi dell’ansia nei bambini variano e talvolta ci sarà o meno espressione verbale. Di seguito sono riportate le presentazioni più comuni:
Disturbo di panico: è la forma acuta di ansia. I sintomi compaiono improvvisamente con manifestazioni fisiche, come palpitazioni e mancanza di respiro.
Disturbo d’ansia sociale: è la paura delle situazioni sociali con altre persone. Si tratta solitamente di bambini che non vogliono andare a scuola o che preferiscono non uscire con i coetanei per paura del giudizio che verrà loro trasmesso.
Disturbo d’ansia generalizzato (GAD): questa è una forma estrema e grave. I bambini presentano molteplici sintomi, come incubi, pianto frequente, irritabilità, difficoltà di concentrazione e scarso appetito.
Disturbo d’ansia da separazione: è un’ansia necessaria per lo sviluppo del bambino. Di solito si manifesta intorno agli 8 mesi, quando il bambino ha paura degli estranei ed esprime disperazione quando viene lasciato solo o perde di vista i genitori. La persistenza di questo comportamento oltre l’età prescolare deve essere affrontata.
Perché compaiono episodi di ansia in adolescenza?
Gli adolescenti possono avere difficoltà a gestire le emozioni che provengono dall’infanzia. L’adolescenza è una fase di labilità emotiva, per cui il rischio di soffrire di disturbi mentali è maggiore.
Secondo la psicologa Martín, molti giovani si presentano nel suo ufficio parlando come sulle montagne russe. Non capiscono cosa sta succedendo loro e sono i primi a disperarsi per questo.
Fattori che influenzano l’ansia adolescenziale
Gli ormoni giocherebbero un ruolo importante nel comportamento ansioso.
Il cortisolo, la molecola associata allo stress, è elevato nel periodo adolescenziale. Quando c’è un eccesso di cortisolo, l’elaborazione emotiva e le capacità decisionali vengono influenzate.
Un altro fattore è la famiglia. La prima rete di contenimento che dovrebbe essere presente potrebbe fallire.
Una famiglia che fin dall’infanzia offre uno spazio di dialogo e una solida base di legame offre all’adolescente l’opportunità di affrontare meglio i propri problemi.
Al contrario, l’assenza di questi fondamenti favorisce comportamenti ansiosi.
«Ci sono adolescenti che non parlano con i loro genitori di questioni con peso emotivo perché la loro famiglia non si è precedentemente interessata a cose con meno peso emotivo, come i loro interessi quotidiani . citazione-atomica]
Un’opzione da proporre è la scrittura terapeutica.
Cioè, scrivere per incanalare ciò che accade loro. Naturalmente questo deve essere adattato al mondo digitale dei teenager, dando loro la possibilità, ad esempio, di scrivere appunti sul cellulare.
L’ansia è multifattoriale e l’ambiente è fondamentale per aiutare
Un disturbo d’ansia non può essere attribuito ad un’unica causa; molto meno nei bambini e negli adolescenti.
È possibile prevenire il problema? Con una comunicazione familiare aperta e assertiva basata su un attaccamento sicuro, è almeno possibile ridurre il rischio che i nostri figli attraversino uno stato di estrema ansia.
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Buongiorno amici. Oggi ci chiediamo ma è vero che i ragazzi sono menefreghisti?
Genitori e figli spesso si trovano a navigare in acque agitate, dove le emozioni sembrano nascoste dietro una facciata di indifferenza e menefreghismo.
Bambino affettuoso
“Il bambino affettuoso del passato, sempre pronto ad accettare i suggerimenti e gli ordini paterni, non esisteva più. I genitori, al momento dell’adolescenza del figlio, vivono un vero e proprio lutto: non esiste più il bambino tanto amato che li faceva sentire importanti e addirittura indispensabili” (Tratto dal libro Nel nome del figlio di Nicolò e Massimo Ammaniti).
Tuttavia, dietro questo velo di apparente distacco si cela spesso un mondo interno ricco di sfumature e sentimenti profondi.
Gli adolescenti, infatti, si trovano in una fase della vita in cui stanno cercando di scoprire chi sono e come vogliono essere visti dagli altri.
In questo percorso di scoperta ed esplorazione, spesso si ritrovano ad indossare una maschera, che il genitore potrebbe percepire come un muro di gomma, piuttosto frustrante da gestire.
Genitori lamentosi
“E’ tornato a casa con l’ennesimo 4 e me lo dice con una tranquillità disarmante: possibile che la scuola non gli interessi a tal punto? Ma neanche un po’ di vergogna, io mi sentirei piccola così”
“Mi dispiace dirlo, ma mio figlio ha il cuore di pietra. Non gli importa assolutamente nulla di noi, potrei morirgli davanti e mi scavalcherebbe”
“Mia figlia quando mi rivolge parola è perché mi deve chiedere qualcosa: sono la sua banca e il suo taxi. Possibile che non le abbia insegnato nulla?”
“Dopo una giornata di lavoro, tornare a casa e trovarla in uno stato pietoso con ancora sul tavolo la tazza della colazione, mi fa uscire letteralmente fuori di testa. Ma come è possibile che mia figlia non riesca ad empatizzare minimamente con me e con la mia stanchezza e non collabori neanche un minimo?”
Vulnerabilità
Molti ragazzi adolescenti, per proteggere se stessi e mascherare la propria vulnerabilità, possono optare per un atteggiamento freddo e indifferente.
Questo comportamento può trarre in inganno i genitori, spingendoli a interpretare erroneamente la situazione come mancanza di interesse o affetto da parte dei propri figli.
Il problema non è certo quello di perdere qualche volta la pazienza: i genitori non possono e non devono essere sempre perfetti e fare sempre la cosa giusta al momento giusto. L’errore è normale, l’importante è usare queste situazioni come momento di riflessione e, se serve, di messa in discussione.
Spesso, l’indifferenza e il menefreghismo sono solo una maschera che nasconde paure, fragilità e difficoltà nel tirare fuori i propri sentimenti ed è fondamentale riuscire ad andare oltre.
Cosa si può fare?
Diventano grandi senza preavviso e spesso si ha la sensazione che siano cambiati nel giro di pochi mesi o addirittura giorni, senza dare ai genitori il tempo necessario per adattarsi a questo cambiamento.
Si trovano in un’età in cui l’identità è ancora in fase di costruzione e la maschera può rappresentare un modo per sentirsi più sicuri e meno esposti alle critiche esterne.
Eppure, questo non significa che non abbiano bisogno degli adulti o che non gliene importi nulla.
Hanno bisogno di essere visti, di essere riconosciuti nelle loro idee e nei loro nuovi bisogni, di sapere che il genitore, pur non condividendo sempre le loro posizioni, riesce comunque a comprendere ciò che vivono, le loro emozioni, i loro sentimenti e sia pronto ad ascoltare, prima ancora che fornire soluzioni.
Diventano, dunque, ingredienti indispensabili il saper ascoltare senza giudicare, mostrare empatia e offrire supporto incondizionato, per instaurare un rapporto di fiducia e favorire un’apertura emotiva.
È importante non scoraggiarsi se non vogliono parlare o se tendono a chiudere la conversazione rapidamente.
Se si continua a mostrare interesse nei loro confronti, al momento giusto si apriranno, sapendo che mamma e papà sono un punto di riferimento.
Intransigenza
“Un fattore che rende difficile la comunicazione sono gli atteggiamenti intransigenti. Soltanto se usiamo lo stesso tono che desideriamo che gli altri usino con noi consentiamo il dialogo.
[…]L’empatia consente di calarsi nei panni dell’altro. In alcuni momenti bisogna saper spingersi al di là delle parole per comprendere lo stato d’animo e le reali esigenze del nostro interlocutore.
L’autocontrollo richiede perseveranza. Invece di scattare alla minima contrarietà, […] e provocare chiusure e irrigidimenti, meglio riflettere e usare toni pacati”
(Tratto dal libro Sopravvivere con un adolescente in casa di Anna Oliverio Ferraris)
Non esiste una formula magica per decifrare il linguaggio criptico di un figlio adolescente.
Ma con pazienza, amore e comprensione si può gradualmente costruire un ponte verso la reciproca comprensione e la condivisione di emozioni autentiche.
Con la consapevolezza che gli aspetti più profondi e intimi sono solo nascosti dietro quella facciata di insensibilità e che non vedono l’ora di trovare uno spazio per essere espressi.
E vi ricordo che se avete bisogno di me potete contattarmi
Perché l’insicurezza non è solo degli adulti ma anche dei minori.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di come identificare l’insicurezza dei nostri figli.
Perché vostro figlio è insicuro?
I bambini sono esseri indifesi, soprattutto quando hanno meno di 6 anni. La loro innocenza e l’incapacità di gestire le emozioni e i problemi che possono dover affrontare li trasforma in facili prede della manipolazione, sia mentale sia fisica.
È un fatto del tutto normale dato che nessuno nasce con il sapere in sé ed è solo l’esperienza a permetterci di affrontare le innumerevoli circostanze con cui ci scontriamo ogni giorno.
I bambini, inoltre, assorbono tutto ciò che c’è attorno a loro; sicuramente avrete sentito più di una volta l’espressione “i bambini sono come delle spugne”. Questo vale per tutti gli aspetti della loro vita.
Litigi
I litigi in famiglia, la pressione a cui vengono sottoposti, la mancanza di attenzione da parte dei genitori possono provocare in loro una forte insicurezza. State dando ai vostri figli l’attenzione necessaria? Vi preoccupate per i loro problemi?
“La migliore eredità che un genitore può lasciare ai suoi figli è un po’ del suo tempo quotidiano”
Spesso riteniamo sciocchezze tutti i bisogni dei nostri bambini… E la maggior parte delle volte è proprio così!
È solo che per loro non sono stupidaggini: sono arrivati da poco a questo mondo e stanno ancora imparando.
I bambini hanno bisogno di essere compresi e di comunicare; in caso contrario, diventeranno bambini insicuri.
Aiutate i vostri figli a superare la loro insicurezza
È importante che tendiate sempre la mano ai vostri figli, affinché possano superare i loro problemi di insicurezza. Se non lo farete, rischierete di trasformarli in adulti insicuri che non sapranno affrontare tale questione.
Se individuate il problema, è bene che prendiate provvedimenti il prima possibile per ristabilire la percezione di sicurezza nel vostro bimbo.
Cosa pensate che succederà quando entrerà nella fase adolescenziale? In quella fase dovrà affrontare molti problemi, non lasciate che l’insicurezza sia uno di essi.
Come sapere se vostro figlio è insicuro?
Come sapere se vostro figlio soffre di insicurezza? Quali sono i segnali?
Per quanto riguarda l’igiene personale, soffre di una sorta di dipendenza nei confronti della madre, dato che lascia a lei l’onere di occuparsene.
Nel suo comportamento affettivo prevalgono l’instabilità emotiva, la disubbidienza e l’aggressività.
Quando gioca, tende a ripetere sempre lo stesso gioco e a voler interpretare il ruolo di un bambino piccolo e/o pauroso.
Ha timori irrazionali e piange per richiamare l’attenzione.
Parla di notte, soffre di insonnia, chiede di dormire con la luce accesa o di farsi raccontare una storia.
A scuola, ha difficoltà nel concentrarsi.
Fa le smorfie o fa uso di altre espressioni corporali od orali innaturali.
Possiede un oggetto (una coperta, un pupazzo, ecc.) da cui non vuole separarsi.
Quando vostro figlio ha un problema, non ditegli che si tratta di una sciocchezza, perché, così facendo, gli starete dando un futuro infelice.
Coltivare l’autostima
Invece di arrabbiarvi coi vostri bambini perché possiedono irrazionalmente un oggetto o perché disobbediscono, è meglio parlare con loro.
Rimproverarli non risolverà il problema: i vostri figli hanno bisogno che stiate dalla loro parte, non che diventiate il loro peggior nemico.
Se non sapete come agire, potete parlare coi loro maestri o con qualche professionista che vi mostri come aumentare la loro autostima affinché smettano di essere insicuri.
L’autostima è il rimedio migliore per questa terribile circostanza, affatto semplice da risolvere, persino negli adulti.
Sintomi
Se non baderete a questi sintomi e li ignorerete, renderete vostro figlio una persona triste, con una bassa autostima e particolarmente esposto al rischio di soffrire di depressione. In questo modo, la sua vita sarà un’esperienza dolorosa, piena di limiti e di emozioni ingestibili.
In quanto genitori, avete il dovere di insegnare ai vostri figli ad essere felici.
Tutti siamo stati bambini una volta, quindi non dimentichiamoci dell’importanza delle sensazioni e delle esperienze in questa prima fase della vita.
Non dobbiamo neanche dimenticarci di quanto influisce il vissuto dell’infanzia sulla vita adulta, provocando problemi che poi sono difficili da risolvere. Il momento per porre fine a tutto questo è ora!
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sul pensiero “ma la felicità è un obbligo?“.
Il Mito dell’Obbligo di Essere Sempre Felici: Accettare Tutte le Emozioni Come Parte della Vita Reale
Viviamo in un’epoca in cui l’idealizzazione della felicità è diventata una sorta di imperativo sociale.
I social media sono pieni di immagini di vite perfette e sorrisi smaglianti, ma dietro questa facciata di allegria si nascondono spesso storie più complesse e sfide personali.
Ci sentiamo così obbligati a mostrare solo il lato positivo delle nostre vite, temendo il giudizio degli altri se dovessimo ammettere di non essere sempre felici.
Questo costante tentativo di conformarsi a un’idea distorta di felicità può trasformarsi in una prigione emotiva, imprigionandoci in una ricerca perenne di un’irraggiungibile perfezione emotiva.
La Trivialità della Felicità Perenne
C’è una differenza sostanziale tra cercare di essere felici e sentirsi obbligati a essere sempre felici.
La vera felicità non è qualcosa che possiamo forzare o costringere; è un’esperienza autentica che nasce dalla nostra connessione con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Pretendere di essere sempre felici trascura il fatto che le emozioni sono un linguaggio universale attraverso il quale esprimiamo le nostre esperienze.
La tristezza, ad esempio, può essere un’opportunità per la riflessione e la crescita personale, mentre la rabbia può indicare la necessità di porre dei limiti o difendere i nostri valori. Accettare la complessità delle nostre emozioni ci permette di abbracciare la totalità della nostra esperienza umana.
La Variegata Gamma delle Emozioni Umane
Immagina di essere su un’isola deserta e di vedere un arcobaleno dopo una tempesta: senza la tristezza e la rabbia, non apprezzeremmo pienamente la bellezza e la magia di quel momento.
Allo stesso modo, senza sperimentare la gamma completa delle nostre emozioni umane, non potremmo veramente gustare le gioie della vita.
Le emozioni negative non sono da evitare, ma da abbracciare come parte integrante della nostra esperienza.
Rifiutare le emozioni meno piacevoli significa negare la nostra umanità e limitare il nostro potenziale di crescita e comprensione di noi stessi e degli altri.
Embracing Real Life
La vera felicità non è una destinazione finale da raggiungere, ma un percorso da percorrere con tutte le sue curve e deviazioni.
Dobbiamo imparare a coltivare la compassione per noi stessi e gli altri nelle nostre esperienze emotive.
Essere gentili con noi stessi significa permetterci di essere umani, con tutte le nostre imperfezioni e contraddizioni.
Accettare la nostra intera gamma di emozioni ci consente di vivere in modo più autentico e connesso con il mondo che ci circonda.
Liberarsi dalla Prigione dell’Obligo di Felicità
In conclusione, la ricerca ossessiva della felicità continua può diventare una sorta di prigione emotiva.
Dobbiamo liberarci da questa aspettativa irrealistica e abbracciare la totalità delle nostre esperienze emotive.
Accettare le emozioni negative non significa essere pessimisti, ma piuttosto essere realisti riguardo alla complessità della vita.
Solo abbracciando la nostra umanità nella sua interezza possiamo sperare di vivere una vita autentica e appagante.
Buongiorno amici. Oggi parliamo de l’invidia, brutto sentimento.
Cosa si nasconde dietro il sentimento dell’invidia?
Purtroppo non tutti i rapporti interpersonali sono facili e non sempre si ci si ritrova ad avere a che fare con persone piacevoli. Tra i sentimenti negativi che purtroppo, delle volte, ci si trova ad affrontare e con cui bisogna convivere è l’invidia.
L’invidia può celare differenti sentimenti: senso di inferiorità, inadeguatezza, frustrazione, impotenza, odio e rabbia per il successo dell’altro che sembra oscurarci.
Chi tendenzialmente prova invidia non riesce a percepire le sue risorse, potenzialità e possibilità; il suo pensiero si concentra sullo svalutare l’altro nel tentativo di preservare il suo valore.
Sentimento
L’invidia è un sentimento molto antico che nasce con l’individuo.
Si instaura fin dalla nascita (alcuni autori affermano che possa instaurarsi già nella vita intrauterina) ed è un sentimento che durante l’età evolutiva va elaborato ogni volta che si presenta affinché non diventi distruttivo per sé e per gli altri.
Già Sigmund Freud parlava del complesso di evirazione: la bambina, quando viene a conoscenza del sesso maschile, si accorge che il bimbo è provvisto di qualcosa che lei non ha (pene) e per il solo fatto di non possederlo lo desidera (il sentimento di invidia del pene).
Questo accade perché l’assenza del pene viene percepita come una mancanza, il marchio di un’evirazione piuttosto che il segno di una differenza, di un’alterità connessa al possesso di un organo diverso, la vagina.
In sintesi, se le esperienze buone, relative soprattutto all’affettività e all’emotività, prevalgono su quelle cattive, il senso d’invidia man mano diminuisce per cedere il posto al senso di soddisfazione e gratitudine.
Si creano, quindi, nel bambino quegli ‘anticorpi psichici’ necessari per fronteggiare lo spiacevole senso di invidia che può facilmente insinuarsi in ognuno di noi.
Questo è un compito che spetta nei primi anni ai caregiver (genitori e chi per loro) e successivamente anche a coloro che sono preposti alla formazione/educazione civile/sociale (docenti scolastici) di bambini e adolescenti.
15 caratteristiche delle persone invidiose
1. Si aspettano il peggio
L’invidioso salta subito alle conclusioni (negative); vede sempre la parte vuota del bicchiere, fosse anche l’1% del volume totale, ma vede proprio quella. E’ passivo verso la vita e il mondo esterno, non prende iniziative perché pensa che comunque le cose andranno male.
2. Negano la verità
Attua meccanismi di rimozione, letteralmente, esclude dalla coscienza gli eventi che l’hanno messo in cattiva luce. In qualsiasi circostanza nega di aver fatto una brutta figura, non ricorda le sue mancanze, i ritardi, gli errori commessi.
3. Portano rancore
Non conosce sentimenti di perdono perché in lui/lei scatta un meccanismo automatico che lo porta ad essere rancoroso. Non si rende conto che il risentimento e il rancore portano soltanto dolore nella propria vita.
4. Non sono riconoscenti
L’invidioso ha una visione molto distorta del mondo, quindi non trova alcun motivo per provare gratitudine. Se gli fai un piacere tende a ridimensionare il tutto, anzi sembra proprio che quel piacere gli sia dovuto. Tende a fare facilmente terra bruciata perché troppo concentrato su se stesso.
5. Non amano il cambiamento
L’invidioso da la colpa alle circostanze, alle persone, al fato… per come stanno le cose nella sua vita. Resta fermo, intrappolato nei suoi malesseri senza mai agire. Se commette errori o fallisce, ne fa un dramma: piuttosto che considerare un fallimento come qualcosa di costruttivo, infierisce sugli altri.
6. Tendono a ingigantire anche un minimo intoppo
La parola “imprevisto” è sinonimo di “tutte a me capitano” per la persona invidiosa. Crede che ogni ostacolo si presenti come una montagna difficile da scalare.
7. Non accettano la loro condizione
Nei momenti difficili l’invidioso vede la realtà come un muro su cui i sogni sono destinati a infrangersi. E per questo motivo tende a vivere il rapporto con gli altri con intenso astio.
8. Evidenziano i tuoi difetti
Non sempre è facile smascherare l’invidioso, spesso si tratta di una persona che si nasconde tra i nostri affetti.
A volte è quasi un insospettabile, per cui dobbiamo fare un po’ di attenzione e tenere gli occhi aperti per stanarlo. Il suo comportamento più frequente è quello di far critica.
L’invidioso trova mille pretesti per farti sentire inadeguato e fuori posto. In sua presenza ti starà male il vestito, il trucco, i capelli. Il tuo lavoro non sarà mai migliore del suo e per quanto ti sforzerai non sarai mai abbastanza.
9. Elargisce falsi complimenti
Per darsi un tono e confermare la sua superiorità, l’invidioso è estremamente ipocrita. La sua ipocrisia s’incarna in falsi complimenti per dimostrarsi gentile e migliorare l’immagine che dà di sé.
10. Fanno continuamente confronti con gli altri
E’ iper-critico, rigido, e giudicante nei confronti degli altri; non ammette che ciascuno di noi è a suo modo diverso, con i propri pregi e i propri difetti, i propri tempi e le proprie peculiarità. Giudicare se stesse in base al confronto con altri.
Ad esempio, se la crisi nasce dalla vita sentimentale, è solito dire: «Gli altri sono tutti accoppiati, soltanto io sono da solo».
Se deriva da scarsi risultati lavorativi ed economici: «Io sono un fallito, gli altri riescono in tutto quello che fanno».
Se nasce da una serie di sintomi e malattie: «Agli altri va sempre bene, non hanno mai niente. A me ne capitano di tutti i colori».
11. Colpevolizzano gli altri per le loro sventure
Per l’invidioso il fallimento non è contemplato….il successo è alle porte (forse ha un cattivo rapporto con il tempo dato che gli anni passano e la sua posizione non migliora).
E se qualcosa dovesse andare storto, sa come uscirne “pulito”: la colpa è degli altri. L’invidioso punta il dito accusatore contro gli altri.
Tutte le sue eventuali disgrazie sono sempre colpa degli altri: aver scelto il partner sbagliato, aver avuto un figlio troppo presto, un padrone-despota sul lavoro… Ogni capro espiatorio è buono.
12. Sminuiscono il tuo operato
Ti osserva, ti scruta, sta con gli occhi puntati a osservare ciò che fai. E, ovviamente, non va mai bene.
Ti critica in continuazione, spesso senza alcun motivo. Poco importa se si rende ridicolo, farà di tutto per convincersi che tu non vali niente. Ne ha bisogno, per nascondere a se stesso di non avere le stesse capacità.
13. Non sopportano i successi altrui
L’invidioso non è capace di provare sincera gioia per i successi altrui. Il suo apprezzamento appare spesso forzato, poco spontaneo, non naturale. Con una notevole astuzia cerca di sminuire i vostri traguardi ridimensionandoli con dei paragoni. Ma con una falsa obiettività di fondo.
14. Sono vampiri energetici
Il vampiro non rispetta nessuna regola e vede le relazioni interpersonali come qualcosa da poter sfruttare a proprio vantaggio.
Di solito ha un atteggiamento amichevole che nasconde il suo vero intento che è quello di servirsi degli altri per ottenere dei benefici senza dare nulla in cambio.
La sua strategia è quella di dare alle sue vittime l’illusione della sua disponibilità che non si concretizzerà mai. In altre parole siamo di fronte ad un personaggio che cerca di manipolare gli altri approfittando della loro disponibilità.
Un’altra strategia che viene adottata dal vampiro è quella del ricatto emotivo che sfrutta facendo sorgere in noi dei forti sensi di colpa che lo aiuteranno a manipolarci con maggior facilità.
Altra tattica è quella del vittimismo emotivo che mette in atto impersonando il ruolo della vittima.
15. Non hanno empatia
Le persone invidiose sono incapaci di provare empatia, incapaci cioè di immedesimarsi negli altri e di coglierne pensieri e stati d’animo, sensibili solo sulle questioni che le riguardano direttamente.
Ricorda…l’invidia è un freno, non un acceleratore
A volte può sembrare una cosa positiva che ti spinge ad agire, ma ricordati che la cosa più importante nella vita non è realizzare grandi cose, ma essere felici.
Se ti paragoni a qualcun altro e in qualche modo ti senti meno capace, meno forte, meno sicuro di te stesso, non lavorerai col tuo pieno potenziale. Non lavorerai come una persona libera da questi pensieri, motivata dalla passione invece che dall’invidia.
Proteggersi dall’invidia altrui
L’unico modo che hai per proteggerti dall’invidia altrui è affermarti, lavorare sul tuo valore ed esserne sempre consapevole.
In questo modo, qualsiasi critica distruttiva, ti scivolerà via! Ricordi cosa ti ho scritto all’inizio del testo? Tutti i problemi della vita insorgono quando perdiamo di vista il nostro valore.
Quando dimentichiamo il nostro valore, vogliamo a tutti i costi che anche gli altri lo riconoscano. A te non servono riconoscimenti, medaglie o coppe. Non ti serve che il tuo nome venga inciso su una targa se sei già consapevole di quanto vali.
Buongiorno amici. Oggi trust me up diretta, ascoltate davvero molto bene quello che ho da dirvi insieme a Valentina perché è davvero importante.
Buongiorno amici. Questa è una diretta importantissima per me per diversi motivi.
Innanzitutto vi presento la piattaforma di trust me up e, per farlo al meglio, ospite della diretta Valentina Pili, attiva all’interno della piattaforma e dell’azienda.
Trust me up diretta
Cos’è trustmeup. E’ una piattaforma dedicata alle attività, servizi, , e-commerce che vogliono far conoscere semplicemente quello che fanno.
E’ importantissima per chi lavora ma è importantissima anche per chi usufruisce dei servizi che tutti i membri, me compresa, offrono.
Associazioni
La cosa che caratterizza trust me up, la filosofia che sta alla base della piattaforma è aiutare gli altri. Come? Non solo dando modo di far conoscere di cosa ci occupiamo( nel mio caso di arte e di consulenze a famiglie e adolescenti con moltissimi servizi correlati).
Ma anche dando la possibilità a chi acquista un servizio di fare beneficienza ad una delle associazioni presente nella piattaforma, senza dovere spendere di più, ricevendo uno sconto sul servizio acquistato da voi e avendo anche il cashback sempre.
Cashback utilizzabile come volete e cumulabile sempre con gli sconti fissi sulla piattaforma.
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Buongiorno amici. Oggi parliamo di come aiutare i figli ad affrontare le difficoltà.
Aiutare i figli ad affrontare le difficoltà: l’importanza di dare ascolto e presenza, non soluzioni!
Aiutare i nostri figli a superare le sfide della vita è un compito importante e delicato.
Spesso ci sentiamo inclini a fornire soluzioni rapide ai loro problemi, pensando di fare loro un favore.
Tuttavia, c’è un approccio molto più efficace e benefico: dare loro ascolto e presenza emotiva. Scopriamo insieme perché questo approccio è così cruciale per lo sviluppo sano dei nostri figli.
Ascolto Empatico: La Chiave per la Connessione
Quando i nostri figli affrontano difficoltà o problemi, è naturale voler risolvere tutto per loro.
Tuttavia, spesso ciò che veramente desiderano non sono le soluzioni immediate, ma qualcuno che li ascolti e comprenda.
L’ascolto empatico va oltre il semplice udire le parole del bambino; implica mettersi nei suoi panni, cercando di comprendere i suoi sentimenti e le sue emozioni.
È importante mostrare interesse sincero per ciò che il ragazzo sta comunicando, porgendo domande aperte per incoraggiarlo a esprimersi completamente.
Riconoscere e convalidare i suoi sentimenti, anche se non li comprendiamo completamente, è essenziale per stabilire una connessione empatica.
Evitiamo di interrompere o giudicare durante questo processo, concentrandoci invece su ciò che nostro figlio sta provando.
Presenza Attiva: Essere Presenti Senza Giudicare
La presenza attiva significa essere completamente presenti nel momento in cui il nostro ragazzo condivide le sue preoccupazioni con noi.
Questo include guardare il bambino negli occhi, ascoltare con attenzione e rispondere in modo calmo e rassicurante.
Mostrare questa presenza comunica al bambino che siamo lì per lui, indipendentemente dalle circostanze.
Durante le conversazioni difficili, facciamo uno sforzo consapevole per rimanere emotivamente presenti.
Ciò significa limitare le distrazioni esterne, come il telefono o la televisione, per dimostrare al ragazzo che diamo priorità al suo benessere.
La nostra attenzione concentrata e il linguaggio non verbale positivo rafforzano il messaggio che il ragazzo è importante e che le sue preoccupazioni sono ascoltate e rispettate.
L’Importanza del Processo Rispetto al Risultato
Quando incoraggiamo i nostri figli a trovare le proprie soluzioni ai problemi, invece di risolvere tutto noi stessi, promuoviamo lo sviluppo delle loro capacità di problem solving e resilienza. Questo processo è fondamentale per la loro crescita emotiva e intellettuale. Oltre a offrire un supporto empatico, possiamo guidarli nel pensare in modo critico e creativo per trovare soluzioni efficaci.
Invitiamo i bambini a esplorare diverse opzioni e a considerare le conseguenze delle loro decisioni. Questo non solo li aiuta a risolvere il problema attuale, ma li prepara anche ad affrontare sfide future in modo più autonomo e sicuro.
Creare un Ambiente di Apertura e Accettazione
Un ambiente familiare aperto e accogliente è essenziale per aiutare i bambini a sentirsi a proprio agio nel condividere le proprie sfide e paure. Quando i bambini sanno di poter parlare senza paura di essere giudicati o interrotti, si sentiranno più inclini a cercare il nostro sostegno quando ne hanno bisogno.
**Approfondimento sull’ambiente familiare**
Creiamo un clima di fiducia e rispetto reciproco in famiglia, dove ogni membro si sente libero di esprimere i propri pensieri e sentimenti. I momenti di condivisione aperta e sincera contribuiscono a rafforzare il legame familiare e a costruire una rete di supporto emotivo che dura nel tempo
Conclusione
In sintesi, aiutare i nostri figli ad affrontare le difficoltà non significa necessariamente risolvere i loro problemi, ma piuttosto offrire ascolto empatico e presenza genuina.
Questo approccio non solo rafforza il legame emotivo tra genitori e figli, ma aiuta anche i ragazzi a sviluppare autonomia e fiducia in se stessi.
La prossima volta che tuo figlio si trova di fronte a una sfida, prova a offrire il tuo ascolto più che le soluzioni, e vedrai quanto possa fare la differenza nel suo percorso di crescita.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di quanto la fiducia sia importante per i ragazzi.
La fiducia è Fondamentale: Perché i Figli Adolescenti Hanno Bisogno di Essere Fidati
L’adolescenza è un periodo cruciale di crescita e cambiamento per i ragazzi. Durante questo periodo, i genitori spesso si trovano a navigare le sfide di concedere fiducia ai propri figli adolescenti.
Tuttavia, è importante capire che la fiducia reciproca tra genitori e figli è essenziale per favorire una sana relazione familiare e lo sviluppo positivo dei ragazzi.
In questo articolo, esploreremo l’importanza di concedere fiducia ai figli adolescenti, fornendo esempi concreti e consigli su come costruire un legame fiduciario forte.
L’Importanza della Fiducia nei Figli Adolescenti
Concedere fiducia ai figli adolescenti è fondamentale per diversi motivi. Innanzitutto, aiuta a costruire l’autostima e la fiducia in se stessi dei ragazzi. Quando i genitori dimostrano di credere nelle capacità e nell’integrità dei loro figli, questi ultimi sviluppano un senso di responsabilità e autostima positiva. In secondo luogo, la fiducia favorisce una comunicazione aperta e onesta. Se i ragazzi si sentono fiduciosi che i loro genitori li ascolteranno e li supporteranno senza giudicare, sono più inclini a condividere le loro esperienze e preoccupazioni.
Come Costruire Fiducia nei Figli Adolescenti
1. **Comunicazione Aperta**: Mantenere linee di comunicazione aperte è cruciale. I genitori dovrebbero essere disponibili per ascoltare senza giudicare o interrompere. Fare domande aperte per incoraggiare la condivisione di pensieri e sentimenti.
*Esempio*: Piuttosto che chiedere “Come è andata a scuola?”, potresti dire “Raccontami cosa hai fatto di interessante oggi a scuola.”
2. **Rispetto della Privacy**: È importante rispettare la privacy dei ragazzi. Anche se è importante essere informati sulle attività dei figli, è altrettanto cruciale rispettare i confini personali.
*Esempio*: Chiedere il permesso prima di entrare nella stanza del figlio e rispettare i suoi spazi personali.
3. **Delegare Responsabilità**: Concedere responsabilità adeguate all’età aiuta i ragazzi a sentirsi responsabili e rispettati.
*Esempio*: Assegnare compiti domestici o decisioni relative alla gestione del tempo.
4. **Essere un Modello di Comportamento Positivo**: I genitori devono essere coerenti e mostrare un comportamento basato sui valori che vogliono trasmettere ai loro figli.
*Esempio*: Mostrare rispetto per gli altri, onestà e responsabilità nelle proprie azioni.
Comunicazione Aperta: Il Cuore della Fiducia Familiare**
La comunicazione aperta tra genitori e figli adolescenti è fondamentale per instaurare e mantenere un legame di fiducia solido e positivo. Quando c’è una comunicazione aperta in famiglia, i ragazzi si sentono ascoltati, compresi e rispettati, il che favorisce uno sviluppo sano della loro identità e autostima. Ecco alcuni approfondimenti su come praticare e incoraggiare una comunicazione aperta con i figli adolescenti:
Ascolto Attivo e Senza Giudizio
Un elemento cruciale della comunicazione aperta è l’ascolto attivo da parte dei genitori. Questo significa non solo sentire le parole dei propri figli, ma anche mostrare interesse genuino per i loro pensieri, sentimenti e esperienze. I genitori dovrebbero evitare di interrompere o giudicare prematuramente ciò che i ragazzi stanno condividendo.
*Esempio*: Se il tuo figlio vuole raccontarti di un problema a scuola, assicurati di ascoltare attentamente senza interromperlo. Mostra empatia e rispetta i suoi sentimenti, anche se potresti non essere d’accordo con tutto ciò che sta dicendo.
Fare Domande Aperte e Incoraggiare la Condivisione
Le domande aperte sono un ottimo modo per incoraggiare la condivisione di pensieri più profondi e sentimenti autentici. Piuttosto che limitarsi a chiedere “Sì” o “No”, le domande aperte incoraggiano i ragazzi a esprimersi più completamente.
*Esempio*: Invece di dire “Hai avuto una buona giornata a scuola?”, prova con “Qual è stata la cosa più interessante che ti è successa oggi a scuola?” Questo tipo di domanda invita il tuo ragazzo a riflettere e condividere dettagli significativi.
Essere Disponibili e Presenti
I genitori dovrebbero dimostrare disponibilità e interesse sincero nei confronti dei loro figli adolescenti. Questo significa essere presenti fisicamente e emotivamente quando i ragazzi hanno bisogno di parlare o di condividere qualcosa di importante. Anche se può essere impegnativo trovare tempo nella frenesia quotidiana, dimostrare che sei disponibile e pronto a ascoltare è essenziale per costruire fiducia.
*Esempio*: Assicurati di mantenere tempo di qualità con il tuo figlio adolescente ogni giorno. Anche se sono brevi momenti, come durante i pasti o prima di dormire, dimostra che sei disponibile per loro.
Imparare a Gestire i Conflitti in Modo Costruttivo
Nel corso della comunicazione aperta, è normale incontrare situazioni di conflitto o disaccordo. È importante che i genitori imparino a gestire i conflitti in modo costruttivo, senza lasciare che il confronto danneggi il rapporto di fiducia.
*Esempio*: Se sorgono divergenze di opinioni o tensioni, evita di reagire impulsivamente. Prenditi del tempo per ascoltare il punto di vista del tuo ragazzo e cercare una soluzione che sia rispettosa e equa per entrambi.
Conclusione
La comunicazione aperta tra genitori e figli adolescenti è un pilastro fondamentale per costruire relazioni familiari sane e armoniose. Quando i genitori praticano l’ascolto attivo, fanno domande aperte, sono disponibili e gestiscono i conflitti in modo costruttivo, trasmettono ai loro figli un importante messaggio di fiducia e rispetto. In questo modo, i ragazzi imparano ad aprirsi e a comunicare in modo più efficace, sviluppando una fiducia reciproca che li guiderà attraverso l’adolescenza e oltre.
Rispetto della Privacy: Fondamentale per Costruire Fiducia**
Il rispetto della privacy dei figli adolescenti è un altro aspetto chiave nella creazione di un ambiente familiare basato sulla fiducia reciproca. I ragazzi hanno bisogno di spazi personali e di sentirsi rispettati nelle loro esigenze di privacy per sviluppare un senso di autonomia e integrità. Ecco perché il rispetto della privacy è così importante e come i genitori possono praticarlo efficacemente:
Riconoscere i Limiti Personali
I genitori dovrebbero riconoscere e rispettare i limiti personali dei loro figli adolescenti. Ogni ragazzo ha il diritto di avere spazi personali e di stabilire confini per ciò che desidera condividere o mantenere privato. Rispettare questi limiti dimostra sensibilità e considerazione per il benessere emotivo dei ragazzi.
*Esempio*: Se il tuo figlio preferisce trascorrere del tempo da solo nella sua stanza senza essere disturbato, rispetta questa esigenza di privacy e batti alla porta prima di entrare.
Chiedere il Permesso Prima di Accedere agli Spazi Personali
Quando i genitori hanno bisogno di accedere agli spazi personali dei loro figli, come la loro stanza o il loro telefono, è importante chiedere il permesso in modo rispettoso. Questo dimostra fiducia nel ragazzo e gli conferisce un senso di controllo sulla propria privacy.
*Esempio*: Prima di guardare nel telefono del tuo ragazzo o di entrare nella sua stanza, chiedi gentilmente il permesso e spiega il motivo della tua richiesta.
Rispettare la Confidenzialità delle Conversazioni
Se un adolescente condivide qualcosa di personale o delicato con i genitori, è essenziale mantenere la confidenzialità di queste informazioni, a meno che non sia necessario per proteggere la sicurezza o il benessere del ragazzo. I ragazzi devono sapere di potersi aprire senza timore di violazione della privacy.
*Esempio*: Se il tuo figlio ti confida un problema personale, assicurati di non divulgarlo ad altre persone senza il suo consenso, a meno che non sia necessario per ottenere supporto o assistenza appropriati.
Educare sul Concetto di Privacy
I genitori possono educare i loro figli sull’importanza della privacy e sui diritti personali. Spiegare perché il rispetto della privacy è cruciale per la salute mentale e emotiva può aiutare i ragazzi a comprendere l’importanza di questo valore nella vita familiare e oltre.
*Esempio*: Parla con tuo figlio dell’importanza di avere spazi personali e del rispetto reciproco nella famiglia e nelle relazioni con gli altri.
Conclusione
Il rispetto della privacy dei figli adolescenti è essenziale per costruire e mantenere una relazione di fiducia e rispetto reciproco all’interno della famiglia. Quando i genitori dimostrano sensibilità e rispetto per i confini personali dei loro ragazzi, questi ultimi si sentono valorizzati e rispettati. Questo, a sua volta, favorisce una comunicazione aperta e onesta, consentendo ai ragazzi di crescere in un ambiente familiare che promuove la fiducia e lo sviluppo sano della loro identità.
Delegare Responsabilità: Favorire l’Autonomia e la Fiducia
Delegare responsabilità ai figli adolescenti è un passo importante per favorire lo sviluppo dell’autonomia, della responsabilità e della fiducia in sé stessi. Quando i genitori danno ai ragazzi opportunità di assumersi compiti e decisioni significative, li incoraggiano a crescere e a maturare in un ambiente di fiducia e rispetto reciproco. Ecco come i genitori possono praticare efficacemente la delega di responsabilità:
Assegnare Compiti Adeguati all’Età
È importante assegnare compiti domestici o responsabilità in base all’età e alle capacità del ragazzo. In questo modo, i ragazzi imparano gradualmente a gestire compiti quotidiani e a sviluppare abilità pratiche essenziali per la vita.
*Esempio*: Un adolescente più giovane potrebbe essere incaricato di mettere via i giocattoli o di apparecchiare la tavola, mentre un adolescente più grande potrebbe essere responsabile di fare la spesa o di gestire un piccolo budget per le proprie spese.
Quando si delegano responsabilità, è importante fornire il giusto livello di supporto e orientamento. I genitori possono offrire istruzioni chiare, consigli utili e feedback costruttivo per aiutare i ragazzi a svolgere i compiti assegnati con successo.
*Esempio*: Se il tuo figlio è incaricato di preparare la cena per la famiglia, puoi fornirgli ricette semplici e mostrargli come utilizzare in modo sicuro gli utensili da cucina.
Consentire ai Ragazzi di Prendere Decisioni
Delegare responsabilità significa anche consentire ai ragazzi di prendere decisioni significative. I genitori dovrebbero incoraggiare i ragazzi a fare scelte autonome in situazioni appropriate, come gestire il proprio tempo libero o prendere decisioni riguardo agli studi.
*Esempio*: Se il tuo figlio sta considerando quali attività extracurricolari svolgere, incoraggialo a esplorare le opzioni e a prendere una decisione basata sui propri interessi e passioni.
Riconoscere e Celebrare i Successi
Quando i ragazzi completano con successo i compiti o le responsabilità assegnate, è importante riconoscere e celebrare i loro successi. Questo li motiva a continuare a crescere e a svilupparsi in un ambiente di fiducia e sostegno.
*Esempio*: Lodare il tuo figlio per aver gestito bene un compito domestico o per aver preso una decisione responsabile aiuta a rafforzare la fiducia nei propri mezzi.
Favorire il Progresso Graduale
La delega di responsabilità dovrebbe avvenire in modo graduale e progressivo. Con il tempo, i genitori possono assegnare compiti più complessi e decisioni più impegnative, consentendo ai ragazzi di sviluppare fiducia nelle proprie capacità e competenze.
*Esempio*: Un adolescente potrebbe iniziare con responsabilità minori, come prendersi cura di un animale domestico, e poi passare a compiti più impegnativi, come gestire parte del proprio programma giornaliero.
Conclusione
Delegare responsabilità ai figli adolescenti è un modo efficace per promuovere l’autonomia e la fiducia in sé stessi. Quando i genitori danno ai ragazzi l’opportunità di assumersi compiti e decisioni significative, li aiutano a crescere e a maturare in individui responsabili e sicuri di sé. Questo processo contribuisce a rafforzare il legame familiare basato sulla fiducia reciproca e sul rispetto, preparando i ragazzi per affrontare con successo le sfide della vita adulta.
Essere un Modello di Comportamento Positivo: Guidare con l’Esempio
Essere un modello di comportamento positivo è cruciale per influenzare positivamente il comportamento e lo sviluppo dei figli adolescenti.
I genitori sono i primi modelli di ruolo per i loro ragazzi e il modo in cui si comportano e si relazionano agli altri ha un impatto significativo sulla formazione dei valori e delle abilità sociali dei ragazzi.
Ecco alcuni approfondimenti su come essere un modello di comportamento positivo per i figli adolescenti:
Praticare la Coerenza e l’Integrità
I genitori dovrebbero mostrare coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno. Vivere con integrità e comportarsi in modo coerente con i valori che si desidera trasmettere ai propri figli aiuta a creare un ambiente familiare basato su fiducia e rispetto reciproco.
*Esempio*: Se desideri che tuo figlio sia onesto, assicurati di essere sempre onesto nelle tue interazioni quotidiane, anche quando è difficile.
Gestire le Emozioni in Modo Positivo
I genitori dovrebbero dimostrare capacità di gestire le proprie emozioni in modo positivo e costruttivo. Questo include il modo in cui si gestiscono lo stress, la rabbia o la frustrazione. Mostrare un comportamento calmante e assertivo in situazioni difficili insegna ai ragazzi l’importanza del controllo emotivo.
*Esempio*: Se ti trovi in una situazione stressante, mostra ai tuoi figli come affrontarla in modo calmo e razionale anziché reagire impulsivamente.
Coltivare Relazioni Positive
I genitori dovrebbero coltivare relazioni positive con gli altri, inclusi familiari, amici e colleghi. Mostrare rispetto, empatia e gentilezza nelle interazioni sociali aiuta i ragazzi a imparare l’importanza delle relazioni interpersonali sane.
*Esempio*: Mostra rispetto verso tutti gli individui con cui interagisci, indipendentemente dalla loro età, genere o background.
Essere Attivamente Coinvolti nella Comunità
Partecipare attivamente alla comunità locale attraverso il volontariato o altre attività benefiche dimostra ai ragazzi l’importanza dell’altruismo e della responsabilità sociale. Questo incoraggia l’emergere di cittadini consapevoli e impegnati.
*Esempio*: Coinvolgi i tuoi figli in progetti di volontariato o in attività di servizio per aiutare coloro che sono meno fortunati.
Promuovere uno Stile di Vita Salutare
Essere un modello di comportamento positivo include anche promuovere uno stile di vita sano e equilibrato. I genitori dovrebbero praticare abitudini salutari, come una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e il riposo adeguato.
*Esempio*: Coinvolgi la tua famiglia in attività fisiche divertenti, come passeggiate all’aperto o sport di squadra, e prepara pasti sani e nutrienti insieme.
Conclusione
Essere un modello di comportamento positivo per i figli adolescenti è un ruolo importante e responsabile per i genitori.
Il modo in cui i genitori si comportano e si relazionano agli altri ha un impatto duraturo sullo sviluppo e sulle scelte dei ragazzi. Dimostrare coerenza, integrità, controllo emotivo e relazioni positive aiuta i ragazzi a sviluppare abilità sociali e valori importanti per una vita soddisfacente e significativa.
Inoltre, essere un modello positivo promuove un ambiente familiare basato sulla fiducia, sull’amore e sul rispetto reciproco, preparando i ragazzi ad affrontare le sfide e le opportunità della vita con fiducia e determinazione.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sulla frase “parlo ma non mi capiscono”.
Nel nostro percorso di relazioni interpersonali, una delle sfide più comuni che dobbiamo affrontare è quella di sentirci incompresi nonostante i nostri sforzi di comunicazione. Questo articolo esplora i motivi per cui ciò accade e fornisce strategie attuabili per migliorare l’efficacia della comunicazione.
L’enigma della comunicazione
Le interruzioni della comunicazione sono più che semplici parole perse nella traduzione; spesso derivano da problemi più profondi, come stili di comunicazione diversi, barriere emotive e aspettative non soddisfatte.
Certo, possiamo continuare parlando di come comprendere il proprio stile di comunicazione. Ecco qualche approfondimento su ciascuno dei punti:
Comprendere il Tuo Stile di Comunicazione
1. Verbale vs. Non Verbale
La comunicazione verbale riguarda le parole che usiamo per esprimere pensieri, sentimenti e idee. È importante considerare il tono di voce e il modo in cui dici le cose, poiché ciò può influenzare il modo in cui il messaggio viene ricevuto. D’altra parte, la comunicazione non verbale include espressioni facciali, linguaggio del corpo e contatto visivo. Questi segnali possono trasmettere emozioni e intenzioni che possono essere più potenti delle parole stesse.
2. Diretto vs. Indiretto
Il tuo stile di comunicazione può essere diretto o indiretto. Le persone con uno stile diretto tendono a essere chiare e concise nel modo in cui si esprimono, mentre quelle con uno stile indiretto potrebbero preferire suggerire piuttosto che dichiarare apertamente. Capire il proprio stile può aiutare a comunicare in modo più efficace con gli altri, rispettando allo stesso tempo le preferenze individuali di comunicazione.
3. Ascolto vs. Parlato
La comunicazione non riguarda solo l’esprimersi, ma anche l’ascoltare. Essere un buon ascoltatore è fondamentale per una comunicazione efficace. Chiediti se tendi a parlare di più durante le conversazioni o se sei più propenso a prestare attenzione e a rispondere alle esigenze degli altri. Trovare un equilibrio tra ascolto attivo e partecipazione alla conversazione può contribuire a stabilire connessioni più profonde con gli altri.
Superare le Barriere alla Comprensione
1. Chiarezza è Fondamentale
Per comunicare in modo efficace, è essenziale esprimere i propri pensieri in modo chiaro e comprensibile. Evita frasi complesse o ambigue e cerca di essere diretto nei tuoi messaggi. La chiarezza aiuta a ridurre le possibilità di fraintendimenti e facilita una comunicazione più efficace.
2. Ascolto Attivo
L’ascolto attivo significa prestare attenzione non solo alle parole dell’altro, ma anche alle emozioni e al contesto sottostante. Pratica l’ascolto empatico, mettendoti nei panni dell’altro e cercando di comprendere il suo punto di vista. Fai domande per chiarire i dubbi e confermare di aver capito correttamente.
3. Empatia
Essere empatici significa essere in sintonia con le emozioni e le esperienze degli altri. Mostra comprensione e rispetto per i sentimenti altrui, anche se non sei d’accordo con le loro opinioni. L’empatia favorisce un clima di fiducia e apertura nelle relazioni interpersonali.
Affrontare queste barriere alla comprensione può rendere le tue interazioni più significative e autentiche, promuovendo relazioni più sane e soddisfacenti.
Strumenti per una Comunicazione Efficace
1. Utilizzare le Dichiarazioni “Io”
Le dichiarazioni “Io” sono un modo efficace per esprimere i sentimenti e le esigenze personali senza accusare gli altri. Ad esempio, anziché dire “Mi fai sempre aspettare”, potresti dire “Mi sento frustrato quando devo aspettare”. Questo approccio favorisce una comunicazione aperta e riduce il rischio di conflitti.
2. Chiedere Chiarimenti
Non esitare a chiedere chiarimenti durante una conversazione se qualcosa non è chiaro. Fare domande per ottenere informazioni aggiuntive può aiutare a evitare fraintendimenti e a garantire che entrambe le parti siano sulla stessa lunghezza d’onda.
3. Consapevolezza del Linguaggio del Corpo
Il linguaggio del corpo gioca un ruolo importante nella comunicazione. Mantieni un linguaggio del corpo aperto e coinvolto durante le interazioni, facendo attenzione alla postura, agli occhi e alla gestualità. Questo può aiutare a trasmettere fiducia e apertura durante le conversazioni.
4. Pratica dell’Ascolto Attivo
L’ascolto attivo è una capacità preziosa per una comunicazione efficace. Assicurati di dedicare attenzione piena alla persona che sta parlando, facendo contatto visivo e rispondendo in modo appropriato. Evita di interrompere e mostra interesse sincero per ciò che viene detto.
5. Gestione dei Conflitti
Saper gestire i conflitti in modo costruttivo è essenziale per mantenere relazioni sane. Impara a negoziare e a cercare soluzioni di compromesso quando le opinioni divergono. Focalizzati sull’obiettivo comune di trovare una risoluzione piuttosto che insistere sulla propria posizione.
6. Esprimere Gratitudine
Esprimere gratitudine verso gli altri può rafforzare i legami e promuovere una comunicazione positiva. Mostra apprezzamento per le opinioni altrui e per gli sforzi fatti durante le conversazioni. Questo crea un clima di reciprocità e sostegno nelle interazioni quotidiane.
7. Crescita Personale
Investire nella crescita personale può migliorare notevolmente le capacità di comunicazione. Partecipare a corsi di comunicazione o di gestione dello stress, leggere libri sull’argomento o praticare la meditazione possono aiutare a sviluppare competenze di comunicazione più avanzate.
Implementando questi strumenti nella tua vita quotidiana, potrai migliorare significativamente la qualità delle tue interazioni e costruire relazioni più autentiche e soddisfacenti con gli altri.
Coltivare una Mentalità Comunicativa
1. Pratica la Pazienza
La pazienza è fondamentale per una comunicazione efficace. Prenditi il tempo necessario per ascoltare e comprendere gli altri senza fretta. Evita di interrompere o di saltare alle conclusioni. Mostrare pazienza crea un ambiente di rispetto reciproco e favorisce una comunicazione più profonda.
2. Abbraccia la Vulnerabilità
Essere disposti a essere vulnerabili durante le interazioni può migliorare notevolmente la comunicazione. Esprimere i propri sentimenti e condividere esperienze personali può incoraggiare gli altri a fare lo stesso. Questo favorisce la connessione emotiva e rende le conversazioni più autentiche.
3. Cerca il Feedback
Chiedere e accettare feedback costituisce un modo efficace per migliorare le proprie capacità comunicative. Chiedi agli altri cosa pensano delle tue abilità di comunicazione e quali aree potresti migliorare. Utilizza il feedback per adattare e perfezionare il tuo approccio comunicativo nel tempo.
4. Promuovi l’Empatia
L’empatia è la capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri. Pratica mettendoti nei panni degli altri e cercando di vedere le cose dalla loro prospettiva. Mostrare empatia nei confronti degli altri crea un clima di comprensione reciproca e aiuta a costruire relazioni più significative.
5. Sviluppa una Mentalità Aperta
Mantieni una mentalità aperta e flessibile durante le conversazioni. Accetta opinioni diverse dalle tue e sii disposto a esplorare nuove idee e punti di vista. Una mentalità aperta favorisce la creatività e stimola discussioni più profonde e stimolanti.
6. Pratica la Gentilezza
La gentilezza è una qualità importante per una comunicazione efficace. Tratta gli altri con rispetto e cortesia, anche durante le discussioni più difficili. Una comunicazione gentile crea un clima positivo e favorevole alla collaborazione e alla comprensione reciproca.
7. Focalizzati sull’Apprendimento Continuo
La comunicazione è una competenza che può essere migliorata costantemente nel tempo. Cerca opportunità di apprendimento, partecipando a workshop, leggendo libri sull’argomento o seguendo corsi online. L’investimento nell’apprendimento continuo ti aiuterà a sviluppare competenze di comunicazione sempre più avanzate.
Coltivare una mentalità comunicativa richiede impegno e pratica costante, ma i benefici sono inestimabili. Sviluppando una mentalità comunicativa positiva e consapevole, potrai migliorare le tue relazioni interpersonali e trasformare le tue interazioni quotidiane in esperienze significative e gratificanti.
Buongiorno amici. Oggi parliamo della storia di una bambina data in adozione a tre mesi.
Far crescere un figlio richiede tempo e dedizione, ma per qualcuno può essere troppo.
Come dimostra questa storia arrivata dall’America attraverso il sito Reddit.
Due neogenitori hanno deciso di dare in adozione la loro figlia di soli tre mesi, perché sono troppo presi con il lavoro.
L’infelicità cresce
A raccontare la vicenda è stato il padre, che ha spiegato come sua moglie Catherine, di 33 anni, abbia cominciato ad essere infelice subito dopo il parto.
Ha lavorato fino a poco prima di entrare in ospedale, è rientrata in ufficio dopo due settimane dalla nascita della loro bambina Elizabeth e si sentiva sempre triste.
Soprattutto era infelice quando doveva badare alla piccola.
Si relazionava con lei per I bisogni concreti, ma non voleva abbracciarla o starle vicino con affetto e trasporto, come in genere accade alle neomamme.
Anche quando la bimba piangeva, alla madre non veniva spontaneo abbracciarla.
Una vita complicata
La loro vita era diventata complicata. La madre usciva presto per il lavoro e il padre si prendeva cura della bimba nelle prime ore del mattino, poi era la nonna, che viveva insieme a loro, a seguire la neonata.
Nel pomeriggio, quando la mamma rientrava, sarebbe stato compito suo occuparsene, ma Catherine si sentiva a disagio.
La famiglia non fa per noi
Per questa ragione la coppia si è resa conto che non era tagliata per avere una famiglia.
Quindi hanno pensato di dare in adozione la bambina, per il benessere proprio e anche della piccola.
La nonna non ha accettato positivamente la loro idea, quindi i neogenitori le hanno proposto di prendere in adozione Elizabeth, così da non dover cercare alternative.
Non è adatta al lavoro
La spiegazione fornita dall’uomo su Reddit è stata che la bambina non si adattava al loro stile di vita e gli utenti del sito non sono rimasti passivi di fronte a questa affermazione.
Hanno reagito con commenti decisamente negativi e contestato la loro decisione. Anche se sono maniaci del lavoro, i due genitori non possono dimenticarsi dei loro doveri.
La nonna interviene
Quanto alla nonna, ha accettato di prendersi cura anche ufficialmente della bambina, mentre il padre precisava online che poteva immaginare la propria vita senza sua figlia, ma non senza sua moglie.
“Tenere la piccola potrebbe distruggere la nostra relazione” ha sottolineato.
Fondata probabilmente sulla condivisione del valore che il lavoro viene prima di tutto. Anche prima degli affetti familiari o di un figlio.
Riflettiamo
Potrei scrivere dissertazioni in merito a quanto success ma cercherò di essere sintetica.
Mettere al mondo un figlio deve essere un atto cercato, pensato e fortemente voluto. Anche un solo dubbio deve dirti di aspettare o, in altri casi, di riflettere sul voler essere o meno genitori.
Un figlio non è un peluche che lo acquisti, lo coccoli per un po’ e alla fine puoi buttarlo via perché…non mi piaceva più, dava fastidio..potevo vivere anche senza.
Responsabilità
Dal momento in cui diventi una mamma o un papà devi mettere in conto che quella piccola vita che hai generato ha bisogno di tante cure, attenzioni, amore e non solo appena nata ma durante tutto l’arco della sua vita.
E non è vero che nei primi tre mesi, da piccini, non sono in grado di comprendere quello che accade loro. I bambini assorbono tutto: le reazioni, il senso di abbandono, la freddezza e la mancanza di affetto che, teoricamente, un genitore dovrebbe dare ad un figlio incondizionatamente.
Ormai sappiamo come evitare di avere figli. Ci sono tanti modi per farlo ma non mettete al mondo un infelice perché i figli non chiedono di venire al mondo.
e vi ricordo che se avete bisogno di me potete contattarmi.