Bongiorno amici. Riflessione del giorno: vediamo cosa ne pensate del pensiero di Gramellini.
Succede che, quando i ragazzi sono piccini, spesse volte i genitori hanno aspettative di cosa vorrebbero diventassero da grandi senza pensare ai loro veri talenti.
“mio figlio vorrei facesse”…riflessione del giorno
No, tu non devi pensare a come vorresti che fosse tuo figlio, a cosa vorresti diventasse, facesse, a come dovrebbe lavorare.
Non dovete avere troppe aspettative su di loro. E questo perché è deleterio per la loro crescita come ragazzi e persone adulte.
Succede che spingano i ragazzi a scegliere una scuola perché, in mente, hanno un progetto che non è realizzabile. Succede che i ragazzi si adattano ma si sentono frustrati perché non riescono ad essere quello che i genitori vogliono.
Frustrazione-riflessione de giorno
Ed è qui che cominciano i fallimenti. Ed è quiche i ragazzi cominciano a pensar, erroneamente, che non sono capaci di, che non valgono nulla, che hanno deluso la loro famiglia.
No, ragazzi, non è così, semplicemente non state coltivando i vostri veri talenti che, evidentemente, non corrispondono alle idee dei vostri genitori.
Cari genitori vi dico…
Seguite i loro talenti, alimentate le loro abilità anche se sono diverse a quelle che amereste voi e aumentate, ogni giorno, la loro autostima.
Gli adolescenti sono i nuovi adulti. Se non date loro gli strumenti per esserlo, per diventarlo , per crearsi una propria strada nella vita e nel lavoro dovranno far fronte alle loro frustrazioni che portano, inevitabilmente, a rovinare la vita.
E ne vale la pena? Assecondate i loro obiettivi e, anzi, cercate di insegnar loro a impegnarsi anima a cuore per quello che davvero vogliono.
E se vi serve un aiuto per comprenderli, che voi siate genitori o figli, contattatemi
Io spero che la riflessione del giorno sia stata di vostro gradimento:)
La compagna non passa i compiti .L e altre la picchiano in strada.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di bullismo tra compagne.
Non fa copiare i compiti in classe e per questo, appena fuori da scuola, subisce l’aggressione delle coetanee, con una che per giunta riprende tutto col telefonino. L’episodio di pesante bullismo è accaduto nei giorni scorsi in centro a Cesena.
Violenza
Dopo l’episodio di ieri mattina a Bari, dove un diciassettenne in classe ha sparato al professore con una pistola giocattolo a pallini provocandogli un malore, da Cesena oggi arriva notizia di alcune adolescenti che si sono rese protagoniste di un’aggressione particolarmente violenta.
Nel filmato – riporta il Corriere di Romagna – si vedono le ragazzine, giovanissime, circondarne una, buttarle a terra il cellulare e cominciare a strattonarla e colpirla con calci e pugni.
Il filmato
Tre contro una.
Una quarta ha filmato la scena col telefonino.
Sarebbero compagne di classe di un istituto professionale della città, mentre la «colpa» della vittima sarebbe quella di non aver fatto copiare i compiti.
«Un episodio che colpisce per la sua violenza, un fatto grave che non va banalizzato», ha detto al quotidiano romagnolo il sindaco Enzo Lattuca.
L’intervento della preside
Il dirigente dell’istituto – cui si sono rivolti diversi genitori una volta appreso l’accaduto – aveva inizialmente sottolineato che «l’episodio è avvenuto in contesto extra scolastico», dunque fuori dalla scuola e non in orario delle lezioni.
Una presa di distanza costatagli diverse critiche dai genitori stessi degli alunni che frequentano la scuola.
Poi, come sottolineato anche dal sindaco, il preside ha cambiato atteggiamento.
Il sindaco
«Ho contattato il dirigente e mi ha riferito che si sono attivati con gli insegnanti, parlando con i diretti interessati e coinvolgendo anche i genitori», spiega il primo cittadino.
«Che possano esserci conflitti in una classe che si va formando, è comprensibile, forse anche normale – dice Lattuca – ma quel video ci trasferisce una violenza che colpisce e non può essere minimizzata.
La scuola ha attivato i suoi percorsi anche per cercare di riportare serenità nella classe.
Come Comune ci siamo messi a disposizione, sia per pensare ad eventuali iniziative, sia come competenze, ma anche se servisse il supporto di servizi e operatori sociali, noi siamo disponibili a collaborare».
A Bari, invece, ha parlato Pasquale Pellicani, il docente di diritto ed economia all’istituto tecnico Romanazzi, che ieri, appena seduto in cattedra, si è visto sparare da un allievo alcuni pallini di plastica.
«Pensavo si trattasse di una pistola vera – rivela – e sono rimasto scioccato. Questo, secondo me, è un gesto di bullismo: ‘ti faccio vedere che sono più forte di te, ti posso mettere i piedi in testa e faccio ridere la classe, questo è il significato».
Il docente non denuncerà gli studenti «per non rovinarli» – uno aveva portato la pistola a scuola, l’altro l’ha utilizzata – ma vuole adottare una pena severa dal punto di vista scolastico, «sono a favore dell’espulsione e servono provvedimenti serissimi o le scuole le possiamo chiudere».
Bullismo
E’ terribile come, a 14 anni, tu possa anche solo pensare di fare atti di violenza su una tua coetanea . La motivazione’ Non mi ha passato i compiti.
Ogni volta che sento e vedo e assisto ad azioni di bullismo così atroci, penso al background di questi ragazzi.
Background
Dico sempre che i genitori sono i loro influencer, il loro esempio ma dovrebbero esser un buon esempio. Se un ragazzo, fin da bimbo, abituato a vedere e giustificare atti di questo tipo in famiglia è ovvio che li farà propri.
Ma come intervenire, arrivati ad un punto del genere?
Prendendo dei provvedimenti. Ingiustificata la reazione del preside di Cesena.
Non sei il buttafuori di un pub che puoi lavartene le mani se un atto violento avviene fuori dal locale e, oltretutto, tra persone adulte.
Se queste azioni vanno sempre fatte passar anche, purtroppo a volte, giustificandole, mi dite che esempio date ai ragazzi?
Si Sentiranno liberi di continuare a comportarsi in questo modo. La scuola deve formare e deve anche punire in questi casi.
Cosa ne pensate? Ditemi la vostra e se avete bisogno di me contattatemi
Buongiorno amici. Oggi educhiamo con i gesti🙂 attraverso un bellissimo video
oggi non voglio fare nessun discorso particolare.
Lo sapete che molte volte uno sguardo, delle immagini, un gesto valgono più di mille e più pole .
E questo è il caso.
Giappone-educhiamo con i gesti
Stavo giusto postando un argomento riguardante i nostri cari adolescenti quando, online, vedo questo video e me ne innamoro.
Un video che dovrebbe essere visto quotidianamente da grandi e piccini perché riassume, in pochi secondi, il senso del rispetto e della gentilezza. L’educazione che, i genitori in primis, dovrebbero insegnare ai propri figli.
I genitori, che devono essere una guida e un buon esempio per i ragazzi fin dalla nascita perché, come dico sempre, i più piccini apprendono dai comportamenti più che dalle parole. Ed è questo il senso di questo video.
Educhiamo con i gesti
Se ad un bimbo così piccino viene detto mille volte, e magari anche a mo’ di rimprovero, che bisogna essere gentili, bisogna fare sedere prima le persone anziane, o una dona incinta, qualsiasi persona abbia più bisogno di noi di un posto sull’autobus, molto probabilmente non apprenderebbe se prima non vedo il, genitore che lo fa.
In Giappone hanno trovato un modo molto carino per insegnare tutto questo.
Nel video i bambini sono impegnati coi gesti, non con le parole, ad essere rispettosi e gentili verso chi ha più bisogno di noi.
E come sono rimasta colpita io, da adulta, di tutto questo lo saranno stati sicuramente tutti i bimbi che hanno visto e che ne sono stati convolti.
Esempio
Quindi imparate, voi adulti , ad educare col vostro esempio. Siate i migliori influencer dei vostri figli.
Possono realmente influenzare la crescita di un minore?
Buongiorno amici. Ogg riflettiamo su film-serie tv-social che possono influenzare la crescita di un bambino e di un ragazzo.
Influenza
Ormai, film, serie tv, social occupano la maggior parte del nostro tempo libero, giusto o sbagliato che sia.
Ma dobbiamo, noi adulti, e soprattutto genitori, stare attenti a cosa guardano i più piccini.
Bimbi
Sappiamo tutti che i bimbi, soprattutto, non avendo altro esempio che il nucleo familiare, assorbono comporamente e credenze della familgia.
Ma anche un film, una serie, uncartone animato, soprattutto se si identificano col protagonista di una storia, può unfluenzare il modo di agire di un bambino.
Ma on voglio dirvi tanto di più
Guardate con attenione la diretta, molto itneressante, e fate le vostre riflessioni e, se avete bisogno del mio aiuto, contattatemi trmaite la sezione “contatti e consulenze” del sito
Qual’ è il limite e come devono intervenire i genitori
L’importanza dei primi rapporti adolescenziali viene spesso sottovalutata dai genitori: “sono ragazzi”, “si lasciano, si rimettono insieme, litigano”, “vivono in simbiosi” ecc..
Spesso si pensa che si tratti di relazioni superficiali o comunque a breve termine, eppure; a volte però diventano esperienze che lasciano il segno e possono anche condizionare le relazioni future.
Mi confronto spesso con ragazzi impauriti, scottati, rifiutanti e soffocati, già “vittime” di amore sbagliati.
In più, non ci dobbiamo dimenticare che ciò che seminano oggi lo raccolgono domani e le esperienze che fanno in questa fascia di età, come del resto quelle che fanno indirettamente guardando la coppia genitoriale e il modo di amarsi delle persone affettivamente importanti per loro, rappresenteranno il termine di paragone con il quale confrontarsi e un apprendimento indiretto dello stare in coppia.
Erroneamente non si pensa che certe dinamiche di violenza e prevaricazione possano essere presenti e avere inizio in adolescenza.
Per tale ragione è importante cogliere i segnali di allarme sin da subito, facendo ad esempio attenzione ad atteggiamenti legati al possesso e al controllo, che possono portare a frequenti litigi e discussioni.
Come riconoscere i primi campanelli d’allarme?
Riconoscere precocemente i segnali è fondamentale per evitare di restare incastrati in relazioni patologiche, che possono causare nelle vittime una profonda sofferenza interna, lasciando cicatrici indelebili e distruggendo l’autostima.
Non bisogna pensare, infatti, solo alle aggressioni fisiche e verbali, ma anche a tutte quelle forme di prevaricazione agite dal partner attraverso la gelosia eccessiva e la possessività che portano l’altro a non sentirsi più libero. L’amore non è costrizione e castrazione. La gelosia e la possessività non sono segnali d’amore, ma di possesso, controllo e insicurezza che sfociano in prevaricazione della libertà dell’altro.
Inoltre, sebbene molto diffusa, spesso viene sottovalutata la violenza digitale, ossia quella forma di violenza messa in atto attraverso la tecnologia, come ad esempio monitorare i social network, richiedere le password d’accesso, farsi inviare la geolocalizzazione, verificare i like sotto ogni post, controllare gli orari di accesso e le conversazioni nelle chat private.
Infine, bisogna fare attenzione ai ricatti o alle minacce da parte del partner di pubblicare o inviare ad amici e parenti foto intime e compromettenti, che portano la vittima a sentirsi incastrata nella relazione e a non essere più libera di scegliere, come alle minacce di togliersi la vita qualora l’altro decida di lasciarlo.
Ho conosciuto tantissimi adolescenti non più innamorati e nel contempo terrorizzati dalle minacce del partner. “E se si ammazza davvero io lo avrò sulla coscienza per tutta la vita”. Questo pensiero, spesso li porta a non lasciare l’altro pur non provando pur niente per lui: anche questa è violenza perché non c’è libertà di scelta.
Come può tutelarsi un figlio? Alcuni consigli per i genitori
NON SOTTOVALUTARE. Se i figli nella loro relazione di coppia iniziano a sentirsi oppressi, preoccupati e a disagio, significa che qualcosa non va. Bisogna insegnargli che le prepotenze e il controllo non sono “normali”: tutto questo non è eccesso di amore o gelosia, ma invasione dei propri spazi.
DIFENDERE SEMPRE LA PROPRIA LIBERTA’. Essere innamorati non significa isolarsi, trascurare gli amici, lo sport o altre attività. I ragazzi devono avere ben chiaro che ci sono dei limiti anche in amore, che è importante rispettare la propria individualità e che non si deve essere l’oggetto di un’altra persona.
NON CREDERE ALLA “FAVOLA DELL’ULTIMA VOLTA”. Gli scatti d’ira e di violenza non devono mai essere accettati, anche quando il partner si giustifica con problemi familiari o scolastici. Spesso possono arrivare messaggi del tipo: “scusami, non lo farò più”, “non mi lasciare, ti prometto che cambierò” ma non bisogna cedere offrendo un’altra possibilità: si tratta, infatti, di una modalità che cresce e si struttura nel corso degli anni.
NON AVER PAURA DI CHIEDERE AIUTO. E’ importante che un figlio sappia di poter contare sul sostegno dei genitori e si senta libero di raccontare ciò che gli sta accadendo senza vergogna e sensi di colpa. Bisogna fargli capire che isolarsi e tenersi tutto dentro non porta da nessuna parte se non a chiudersi nel proprio dolore e a sentirsi ancora più soli.
È fondamentale trasmettere ai figli il messaggio che si deve mettere sempre al primo posto il rispetto per se stessi, perché solo così potranno vivere con serenità ed equilibrio una relazione d’amore.
E se hai bisogno d aiuto, che tu sia un genitore e non sai come muoverti; che tu sia un adolescente intrappolato in una situazione simile, contattami e