Bambina data in adozione a tre mesi

La storia terribile di cui vi parlo oggi

Buongiorno amici. Oggi parliamo della storia di una bambina data in adozione a tre mesi.

Far crescere un figlio richiede tempo e dedizione, ma per qualcuno può essere troppo.

Come dimostra questa storia arrivata dall’America attraverso il sito Reddit.

Due neogenitori hanno deciso di dare in adozione la loro figlia di soli tre mesi, perché sono troppo presi con il lavoro.

L’infelicità cresce

A raccontare la vicenda è stato il padre, che ha spiegato come sua moglie Catherine, di 33 anni, abbia cominciato ad essere infelice subito dopo il parto. 

Ha lavorato fino a poco prima di entrare in ospedale, è rientrata in ufficio dopo due settimane dalla nascita della loro bambina Elizabeth e si sentiva sempre triste.

Soprattutto era infelice quando doveva badare alla piccola.

 Si relazionava con lei per I bisogni concreti, ma non voleva abbracciarla o starle vicino con affetto e trasporto, come in genere accade alle neomamme.

Anche quando la bimba piangeva, alla madre non veniva spontaneo abbracciarla.

Una vita complicata

La loro vita era diventata complicata. La madre usciva presto per il lavoro e il padre si prendeva cura della bimba nelle prime ore del mattino, poi era la nonna, che viveva insieme a loro, a seguire la neonata.

Nel pomeriggio, quando la mamma rientrava, sarebbe stato compito suo occuparsene, ma Catherine si sentiva a disagio.

La famiglia non fa per noi

Per questa ragione la coppia si è resa conto che non era tagliata per avere una famiglia.

Quindi hanno pensato di dare in adozione la bambina, per il benessere proprio e anche della piccola. 

La nonna non ha accettato positivamente la loro idea, quindi i neogenitori le hanno proposto di prendere in adozione Elizabeth, così da non dover cercare alternative.

Non è adatta al lavoro

La spiegazione fornita dall’uomo su Reddit è stata che la bambina non si adattava al loro stile di vita e gli utenti del sito non sono rimasti passivi di fronte a questa affermazione. 

Hanno reagito con commenti decisamente negativi e contestato la loro decisione. Anche se sono maniaci del lavoro, i due genitori non possono dimenticarsi dei loro doveri.

La nonna interviene

Quanto alla nonna, ha accettato di prendersi cura anche ufficialmente della bambina, mentre il padre precisava online che poteva immaginare la propria vita senza sua figlia, ma non senza sua moglie. 

“Tenere la piccola potrebbe distruggere la nostra relazione” ha sottolineato.

Fondata probabilmente sulla condivisione del valore che il lavoro viene prima di tutto. Anche prima degli affetti familiari o di un figlio.

Riflettiamo

Potrei scrivere dissertazioni in merito a quanto success ma cercherò di essere sintetica.

Mettere al mondo un figlio deve essere un atto cercato, pensato e fortemente voluto. Anche un solo dubbio deve dirti di aspettare o, in altri casi, di riflettere sul voler essere o meno genitori.

Un figlio non è un peluche che lo acquisti, lo coccoli per un po’ e alla fine puoi buttarlo via perché…non mi piaceva più, dava fastidio..potevo vivere anche senza.

Responsabilità

Dal momento in cui diventi una mamma  o un papà devi mettere in conto che quella piccola vita che hai generato ha bisogno di tante cure, attenzioni, amore e non solo appena nata ma durante tutto l’arco della sua vita.

E non è vero che nei primi tre mesi, da piccini, non sono in grado di comprendere quello che accade loro. I bambini assorbono tutto: le reazioni, il senso di abbandono, la freddezza  e la mancanza di affetto che, teoricamente, un genitore dovrebbe dare ad un figlio incondizionatamente.

Ormai sappiamo come evitare di avere figli. Ci sono tanti modi per farlo ma non mettete al mondo un infelice perché i figli non chiedono di venire al mondo.

e vi ricordo che se avete bisogno di me potete contattarmi.

Trovate tutti i miei servizi anche qui

Alla prossima amici:)

AMO IL MIO LAVORO

Una piccola confessione, un’importante condivisione

Amo il mio lavoro ma non è sempre facile.. Ma è proprio questa la parte meravigliosa.


Ho rinunciato anni fa al posto fisso per dedicarmi alla gente che ha bisogno di aiuto.
Per dedicarmi ai ragazzi e ai loro problemi..
Alle famiglie..

Quando mi sono iscritta all’università lavoravo presso un’importante multinazionale, ero apprezzatissima dal mio capo e dal mio team, parlavo le tre lingue che avevo studiato ma…

Sentivo che qualcosa mi mancava,che la mia indole non era quella di stare dietro ad una scrivania per tante ore, anche se comunque avevo contatto con i clienti, con la gente.

Ma io, fin Da piccola, ho sempre cercato di aiutare chi aveva bisogno di me e, la mia spirazione, era quell di convertire il mio essere in lavoro.

COSA è SUCCESSO.

E non mi pento un solo giorno.. Anche se spesso la strada è in salita, se siamo poco tutelati.. E sapete perché?

Perché questi abbracci, i ti voglio bene, i grazie, i sorrisi sono la ricompensa migliore.

Perché con le famiglie che si rivolgono a me, con i ragazzi con cui vngo a contatto si instaura un rapporto di confidenza, di fiducia, di empatia talmente grande che, nel tempo, si trasforma in amicizia.

Perché, per me, vedere i loro sorrisi, ricevere i loro abbracci, le loro lettere, i loro messaggi è forza. Quella forza che a volte, anche a me, manca per affrontare le difficoltà. Ma è proprio questa che mi fa andare avanti.

Mi aiutate tanto e io voglio aiutare voi.

Amo il mio lavoro.

Seavete bisogno di me, contattatemi alla pagin contatti del sito

Vi aspetto:))

https://www.dottoressanapolitano.it/

ANCORA QUARANTENA

…E i nostri stati d’animo

Buongiorno amici…ah sì…ancora quarantena. Mai tema più sentito e azzeccato in questo periodo.

Sembra davvero un cerchio la vita…quello che è accaduto potrebbe tornare…ed eccoci qui, ancora a parlare di quarantena…ancora a casa, ancora abbattuti.

RAGAZZI, FAMIGLIE, MAMME

“uffi ci chiudono in casa ancora”
La frase che ieri ho sentito di più, e con tono triste, dai ragazzi.. Con tono preoccupato e incavolato dalle mamme.


Vero. Ci risiamo. E la cosa sbagliata è il modo di vivere questi giorni.
Genitori attaccati al PC per lo smart working, viva dio, i ragazzi attaccati a qualsiasi dispositivo elettronico per…


Per solitudine per farsi passare la giornata in fretta… Perché non hanno altro.. Perché è il modo più semplice e immediato di passare il tempo.

Il problema è questo…costretti a casa, dobbiamo cercare di farci passare la giornata nel modo più sereno possibile.

Ed ecco che, i genitori, soprattutto dei ragazzi più giovani, devono trovare il tmepoper loro.

Vero, dobbiamo lavorare da casa( e fortunato chi può farlo perché non per tutti è così) ma cerchiamo di dedicare del tempo anche ai ragazzi.

ORGANIZZAZIONE

In fondo chiedono presenza, condivisione, compagnia. E se non riusciamo, noi adulti, a fare questo allora si attaccano a quello che possono: videogiochi, tv, smartphone, videochat.

E ci sta.. Per un po ‘.. Ma non per tutto il giorno.


Dopo il lavori state con i ragazzi… Guardate un film… Ballate.. Sì perché no?

Mettete un po’ di musica, cantate, ballate come se foste ad una festa.

Giochi in scatola ne abbiamo? Bene… giocate,insieme senza guardare cellulari e orologio.

Siete appassionati di cucina? preparate un dolce, dei biscotti…disegnate…ma fatelo insieme.

Passerà… Fatelo passare nel modo migliore possibile.
Io ci sono

Se volete prenotare una consulenza consultate la sezione contatti del sito dottoressanapolitano

Vi aspetto numerosi. Io ci sono per voi, ricordatelo.