..aiuta tantissimo nella vita. Ma on parlate di narcisismo.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sull’avere molta autostima.
Una revisione della letteratura scientifica pubblicata su American Psychologist afferma che l’autostima può influire positivamente su diversi aspetti della nostra vita, come le relazioni, la scuola, il lavoro, la salute mentale e fisica, e la socialità.
Avere fiducia in se stessi, però, è ben diverso dall’essere narcisisti: «Nonostante i due concetti spesso si sovrappongano», si legge sullo studio, «esistono importanti differenze concettuali tra autostima e narcisismo».
TANTI BENEFICI.
I ricercatori hanno esaminato centinaia di studi longitudinali che rispondevano a domande sulle conseguenze a lungo termine di un’alta autostima (ad esempio Gli adolescenti con un’alta autostima tendono ad avere più successo nel lavoro?).
I risultati hanno mostrato che, generalmente, chi si stima di più gode di maggior successo a scuola e nel lavoro, intesse migliori relazioni sociali, ha una migliore salute fisica e mentale, e meno comportamenti antisociali.
Tutti questi benefici, sostengono gli esperti, persisterebbero dall’adolescenza alla vecchiaia.
IL NARCISISMO È DIVERSO.
Gli autori sottolineano l’importanza di distinguere tra narcisismo e autostima.
Mentre il narcisismo è caratterizzato da sentimenti di superiorità, grandiosità, egoismo e presunzione, l’autostima ha a che fare con l’accettazione e il rispetto di se stessi.
I due atteggiamenti influiscono infatti in modo opposto nella nostra vita: se un’alta autostima porta ad esempio a migliorare le proprie relazioni sociali, il narcisismo le peggiora.
Quanto scoperto, conclude lo studio, suggerisce che degli interventi mirati ad aumentare l’autostima potrebbero avere benefici non solo sui singoli, ma anche su intere società.
Ragazzi
So che quando siamo ragazzi è difficile. Siamo bersagliati da messaggi assolutamente sbagliati ovunque, sui social in primis.
E se non c’è nessuno che ci ragguaglia, che pensa di far accrescere la nostra autostima per contrastare tutto questo è difficile riuscirci da soli.
E, in questo modo, saremo portati a credere che quello che, erroneamente dicono di noi, sia vero.
Chi sono le persone più importanti in questo ruolo? I genitori, la famiglia che, a volte, purtroppo, sono i primi ad abbassare la stima i se stessi dei figli. Come? Facendo paragoni, non aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi perché diversi da quelli che si aspettavano.
Signori, meno aspettative più vicinanza. E se avete bisogno di me contattatemi
Riflettiamo su questo bellissimo e reale pensiero.
Buongiorno amici:) Oggi riflettiamo sul fatto che ognuno è un genio.
Paragoni
Qual’ è uno dei difetti e degli errori più grande e deleterio che un genitore possa fare nei confronti di suo figlio?
Paragonarlo a qualcun altro.
Deleterio. Sì, perché ognuno di noi ha la sua unicità .
Ognuno di noi ha le sue caratteristiche, i suoi talenti, i suoi tempi, le sue emozioni e i suoi pensieri e obiettivi.
Succede, però, che spesso i genitori trattino i figli come un riflesso di loro stessi. Cosa vuol dire?
Proiezioni
Che vogliono che questi facciano tutto quello che loro non sono riusciti a fare per diverse motivazioni.
Ed quindi che frequentino una scuola che per loro, genitori, vada bene.
Che frequentino un corso X perché “io non sono riuscita a farlo. Guarda tu che fortuna hai”.
Conseguenze
E le conseguenze quali sono ?
Che parte spesso il ricattino morale per cui il ragazzo è quasi costretto a farlo per soddisfare i genitori ma, in corso dopo, subisce un fallimento dietro l’altro. E on per colpa sua.
Non poi portare un ragazzo a fare un qualcosa, qualsiasi cosa, che non sia nelle sue corde perché rischierà di fallire e di sentirsi un fallito a vita.
E in realtà semplicemente non sta inseguendo il suo sogno ma quello di un’altra persona.
Riflessione
Il ruolo principale de genitore è quello di aiutare il figlio a sviluppare le SUE, del figlio, capacità, anche se non sono quelle che vorremmo fossero.
Tuo figlio è abile nello sport? nell’arte? nelle scienze? perfetto, allora aiutalo a diventare quello che vuole.
Ovviamente la responsabilità del ragazzo è quella di impegnarsi con tutte le sue forze in quello che fa perché solo così potrà riuscire.
E se si inciampa? Non importa, si riflette sul motivo per cui si è inciampati e si risolve.
Bunogiorno amici. Oggi parliamo di paragoni deleteri e dei danni sui ragazzi.
Paragoni
Quanto possono danneggiare i paragoni che facciamo noi a noi stessi e genitori ai figli?
“Guarda tuo fratello/tua sorella com’è bravo/a…dovresti fare come lui/lei”
“i tuoi compagni sono più veloci”
“tua cugina è diventata mamma ed è più giovane di te…”
E mille altri esempi banali che potrei fare. Dico banali non per gli argomenti ma perché …se ci pensate…mi dite che senso hanno?
Famiglie e non solo
Purtroppo molto spesso sento mamme o papà o entrambi i genitori, di ragazzi che hanno affrontato un percorso con me, fare paragoni costantemente tra il ragazzo in questione e persone x: amici, parenti, fratelli, compagni di classe.
Errore madornale. Perché il ragazzo passa da uno stato di frustrazione e depressione perché si sente inferiore a uno dir abbia nei confronti di se stesso, di chi ha fatto questo o quel paragone e della persona cui viene paragonato.
Inferiore a chi?
Il fatto è che nessuno, e sottolineo nessuno, è superiore o inferiore a qualcun altro.
Dovete capire, ragazzi e genitori, che siamo tante bellissime individualità e , come tali, abbiamo le nostre caratteristiche, le nostre abilità, i nostri talenti e i nostri tempi.
Tutto questo, per l’appunto, deve essere rispettato.
Se Giorgio a scuola finisce il compito in meno di un’ora e a tuo figlio ne serve un’ora e mezza non vuol dire che è incapace. Vuole semplicemente dire che ha bisogno di più tempo.
Se mamma vuole che faccia il corso X per cui non sono portata a vuole Lei che lo faccia, la colpa non è mia di quell’insuccesso. Ma forse sono portata più per il corso Y.
Se ho bisogno di aiuto per una determinata cosa è perché ho qualche difficoltà da superare.
Ognuno ha i suoi talenti e deve essere rispettato.
Rispetto
I ragazzi non hanno bisogno di un genitore che li mortifichi.
I ragazzi hanno bisogno di genitori positivi, che invece di mortificarli diano loro la forza, l’incoraggiamento giusto per aumentare la propria autostima.
Hanno bisogno di chi fa capir loro che solo se si insegnano con tutte le loro forze possono raggiungere gli obiettivi prefissati. Se vuoi davvero con tutte le tue forze una cosa , beh, allora mettici tutto l’impegno possibile, ma fallo davvero.
Vedrai che andrà tutto bene e se durante il percorso inciampi ci si rialza e si riprova finché non ce l’abbiamo fatta.
E se invece non va’ Non importa, l’importante è aver dato tutto il massimo che potevamo dare per non sentirsi in colpa di non aver fatto abbastanza.
E se hai bisogno del mio aiuto contattami tramite la sezione contatti e consulenze del sito
Buongiorno amici. Oggi parliamo, nella diretta, del positive parenting.
Cos’è
Ma che cos’è il positive parenting?
Sono tutte quelle pratiche, piccole regoline e accorgimenti che permettono ai genitori di essere davvero dei genitori positivi.
Il che vuol dire, adottare un metodo educativo che si allontana dai due eccessi: l’autoritarismo e il permessivismo eccessivo.
Entrambi metodi sbagliati, entrambi non portano a nulla.
Regole del positive parenting
Durante la diretta, di cui non spoilero come sempre nulla , parleremo anche di qualche regola necessaria per metterlo in pratica.
Una di queste? Proprio essere empatici coi figli senz però essere amici. Mi soffermo molto per spiegarvi il significato di tutto questo perché è molto molto importante.
O, altra e poi mi fermo, non mortificare ma incoraggiare se vostro figlio non riesce a fare qualcosa. Niente paragoni ma imparare a crescere con loro; imparare a dialogare in base alle loro capacità, al loro modo di essere.
Spero, ovviamente, di avervi messo un po’ di curiosità. Vi dico che, durante la diretta, una mamma mi ha chiesto un consiglio che potrebbe essere utile a tutti.
Diretta positive parenting
Vi lascio il link della diretta e vi ricordo che se avete bisogno di me potete contattarmi tramite la sezione contatti e consulenze del sito.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sulla scuola senza voti.
Notizia d qualche giorno fa. Una docente di un liceo di Palermo fa una proposta: la scuola senza voti. Perché’ Per non far sì che i ragazzi, a scuola, vivano con l’ansia del voto. Solo alla fine dell’anno potranno essere visibili.
Pareri
I pareri sono ovviamente contrastanti. Da un lato c’è chi dice che è giusto si prenda un provvedimento d questo tipo perché i ragazzi non devono essere giudicati coi voti.
Dall’altra parte, c’è chi dice che anche un due è educativo. Riflettiamo? sì.
Riflettiamo
Penso, e lo dico sempre, che un ragazzo non debba essere giudicato bravo ragazzo o meno, e parlo della sua persona, per i voti che prende a scuola. Ho sempre detto anche che genitori e insegnanti, perché purtroppo spesso la fanno anche loro, non devono fare paragoni.
Con nessuno: che siano compagni, fratelli, vicini di casa, parenti.
Semplicemente perché nessuno è superiore p inferiore a nessuno. Ognuno di noi ha le sue peculiartà, i suoi personali obiettivi. Ognuno di noi ha abilità differenti che non sono né superiori né inferiori a quelle di qualcun altro.
Se un ragazzo ha tutti 8 non vuol dire che è una persona migliore di chi ha tutti 6.
Il voto deve essere visto solo, come un monito, un reminder che ti dice se è il caso di impegnarti di più o se stai andando per la strada giusta. Ma solo per aver raggiunto o meno un obiettivo scolastico..
Il voto aiuta
Una parte di ragione ce l’ha anche chi dice che, in realtà, il voto aiuta a maturare.
Sì, vero. Proprio per il discorso fatto prima. Se l’obiettivo della pro è quello di vedere se avete capito o meno la lezione il voto negativo vuol dire al ragazzo che non lo ha fatto completamente.
Quindi, vista così, un due è educativo, deve essere un incentivo per il ragazzo, quindi, di di impegnarsi di più e infatti, spesso, il prof vuole vedere semplicemente un impegnarsi.
Reminder per i prof però, siate giusti con i voti, non fate preferenze( sì, è, capitato anche questo) prendete anche voi il voto come modo per incentivare i ragazzi a impegnarsi di più e allora, in questo modo, va bene anche un due.
E, se avete bisogno di me, contattatemi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
Io spero che aver parlato di scuola senza voti vi sia stato utile.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di gelosia per il fratellino minore.
Gelosia
Molti bambini sono gelosi quando arriva un nuovo fratellino: ora dovranno condividere gli spazi e le attenzioni con un essere inizialmente estraneo, che fa davvero poco e che pretende gli si dedichi molto tempo. Un tempo che prima era tutto per loro.
Se non ben gestita, questa situazione può dare spazio a una notevole quantità di episodi di gelosia nei confronti del fratellino, motivo sufficiente a scatenare comportamenti non auspicabili o che pensavamo addirittura che il piccolo avesse già superato.
Uno dei fantasmi che si nasconde dietro la gelosia è la paura. Questo sentimento peggiora all’arrivo del nuovo fratellino in casa: avrà bisogno di attenzioni quasi 24 ore al giorno.
Il bambino sente di non essere emotivamente corrisposto (o, almeno, non come prima), si sente ignorato.
Per questo motivo, le gelosie insorgono e il neonato appena arrivato si trasforma in un rivale. Tuttavia, questa situazione può essere affrontata senza particolari conseguenze. Vediamo in che modo.
Come gestire la gelosia nei confronti del fratellino
Preparare l’incontro
Per prevenire la gelosia nei confronti del fratellino, il primogenito deve capire perché il nuovo membro della famiglia ha bisogno di tante attenzioni. Per questo motivo, è importante che i genitori gli mostrino foto di quando era neonato e gli parlino delle attenzioni di cui aveva bisogno. In tal modo, quando arriverà il fratellino, capirà meglio cosa sta succedendo.
Se un bambino non capisce in che modo ci si prende cura di un neonato, perché i genitori sono così tanto a sua disposizione e per quali motivi è costretto a condividere le attenzioni con suo fratello, potrebbe mostrare rifiuto.
Per prevenire tutto ciò, i genitori devono parlargli della situazione con parole che il bambino possa comprendere e organizzare una buona gestione del tempo, in modo che “il principe detronizzato” non perda tutti i suoi spazi.
Allo stesso tempo, i genitori possono regalare qualcosa al bambino da parte del bebè che sta per arrivare.
Può essere una bambola, un paio di babbucce o qualunque altro oggetto. E questo allo scopo di risvegliare la curiosità per il fratellino o la sorellina in arrivo e indurlo a ricambiare allo stesso modo, preparando qualcosa in dono per il loro incontro.
Quando provano gelosia, alcuni bambini si mostrano particolarmente irritabili; altri, invece, manifestano il disagio con segnali di tristezza.
Cosa succede all’arrivo del neonato?
Preparare l’incontro per prevenire la gelosia nei confronti del fratellino è molto importante.
Questo primo incontro sarà il punto di partenza, la prima impressione, il momento in cui il maggiore sceglierà quale atteggiamento adottare verso il fratello e che poi tenderà a mantenere. Una buona organizzazione ci consentirà di evitare molti problemi futuri.
Nonostante gli sforzi, potrebbe succedere che il bambino si dimostri comunque reticente nel voler conoscere il nuovo arrivato o riconoscerlo come membro della famiglia. Può essere un segnale di timidezza, ma anche di rifiuto.
Capire se si tratta dell’uno o dell’altro atteggiamento ci aiuterà a lavorare a partire da questo punto, dandogli uno spazio per poter esprimere le sue emozioni e offrendosi di aiutarlo ad affrontarle.
In molti casi, i genitori proibiscono ai loro figli di prendere in braccio il nuovo arrivato, anche se ne fanno richiesta.
Si tratta di un grave errore, perché una delle premesse affinché un bambino non provi gelosia è coinvolgerlo nelle attività che interessano il neonato.
Ovviamente, lasciare che un bambino tenga in braccio un neonato può essere pericoloso, ma possiamo permetterglielo se è seduto e se ci siamo noi al suo fianco a monitorare la situazione passo dopo passo.
Il contatto tra i due bambini è essenziale per evitare la gelosia nei confronti del fratellino
È un bene permettere al primogenito di partecipare alla cura del nuovo arrivato. Durante il bagnetto, può collaborare se lo desidera o se riusciamo a convincerlo (senza obbligarlo in alcun caso né facendo ricatti emotivi).
Ad esempio, chiedendogli di prendere un asciugamano, passandogli lo shampoo, permettendogli di strofinare dolcemente con esso la testa del fratellino… Il contatto è essenziale.
Più tempo condivideremo con entrambi, maggiore sarà l’integrazione e meno saremo costretti a dividerli.
A tal proposito, dobbiamo anche evitare di arrivare all’estremo opposto. In alcun caso deve ricadere sul fratello maggiore la responsabilità di prendersi cura del piccolo.
Se si impedisce a un bambino di avvicinarsi al fratello e di toccarlo, usando come scusa che le mani sono sporche o che potrebbe fargli male, è probabile che la gelosia nei confronti del fratellino affiori e così anche il rifiuto.
Arriva un nuovo fratello, ma le abitudini non devono cambiare
Tutte le azioni compiute e lo sforzo attuato per evitare la gelosia nei confronti del fratellino non devono sostituire il tempo di qualità di cui il bambino ha bisogno.
Per quanto grandi siano i bisogni del neonato, il più grande ha comunque i suoi e vi sarà grato per il tempo in esclusiva che gli dedicherete. Dobbiamo pensare che i legami non cessano di essere unici e non sono trasferibili.
In questo senso, i genitori dovranno fare uno sforzo per cercare di mantenere intatte le precedenti abitudini, soprattutto quelle che apportavano un forte benessere.
In questo modo, il bambino sentirà vicino a lui i propri genitori e di essere ancora importante per loro.
Io spero che parlare di gelosia per il fratellino minore vi sia stato utile.
Se avete bisogno di un aiuto concreto vi invito a contattarmi tramite la sezione contatti e consulenze del sito
QUANDO LE ASPETTATIVE DEIG ENITORI DANNEGGIANO I FIGLI
Ciao amici. Oggi parliamo di aspettative che danneggiano.
Tutti noi abbiamo aspettative su qualcuno o su noi stessi. I nostri genitori le anno sempre avuto per noi. Ma queste aspettative sono sempre state positive o anno danneggiato il corretto sviluppo emotivo dei ragazzi?
TRE FATTORI PER UN CORRETT SVILUPPO EMOTIVO
Partiamo col dire che ci sono tre fattori fondamentali perché un bimbo, un ragazzo adolescente cresca emotivamente sereno.
L’affetto: beh, dovrebbe essere scontato ma tanto scontato, a volte, non è. I figli sono sangue del vostro sangue e l’amore che donate loro deve essere incondizionato.
Supporto: anche da questo passa l’amore e il corretto sviluppo emotivo di un ragazzo. I genitori devono supportare le loro scelte, devono spronare i ragazzi a dare sempre il meglio di loro stessi per poter raggiungere i loro obiettivi.
Regole e liniti chiari: non crediate che i ragazzi non hanno bisogno di regole, non le cerchino solo perché, sistematicamente, sono pronti ad infrangerle. Regole chiare, concordate insieme, dette e fatte nel modo giusto perché non siamo dittatori ma educatori.
GLI ERRORI
L’errore più grande che un genitore fa nei confronti di un ragazzo che sta vivendo, come dico sempre , il periodo più bello e complicato della sua esistenza è pretendere troppo da lui.
Molto spesso, i genitori pretendono che il figlio segua le proprie orme, che faccia quello che in gioventù non era riuscito a fare o a concludere. Pretende che il figlio sia come persona X.
Ma vi siete mai messi nei suoi panni? Vi siete mai chiesti in cosa eccelle davvero vostro figlio?
Se pretendete che faccia qualcosa che non è nelle sue corde, che a lui non pace, qualcosa che fa solo pe non deludere voi…ecco, questa è la vera strada verso il fallimento. E non prché non ne abbia le capacità, perché è meno intelligente di tizio e caio . Ma, semplicemente, perché non ha interesse nel farlo.
Perché magari non ha le capacità per eccellere nel diventare un avvocato, un medico , un calciatore ma le avrà per altri settori.
Altro errore: intervenire ad ogni difficoltà che si presenti davanti, anche la più piccola. Questo denota la mancanza di fiducia nelle sue capacità e fanno sentire un ragazzo davvero un fallito.
Si cresce soprattutto con le difficoltà, sbagliando e quindi lasciateli sbagliare. Piuttosto, aiutatelo a capire dove migliorare e come trovare una soluzione al suo problema.
E poi, non sostituitevi sempre a lui nel risolvere momenti, problemi. Ci saranno i più furbetti che penseranno” beh, non mi impegno nemmeno, tanto c’è mamma che lo fa per me”.. altri, invece, si sentiranno sempre degli incapaci nella vita quando saranno da soli.
I “TO DO”
Cosa fare allora?
Innanzitutto non fare paragoni, d esempio, con fratelli, figli di amici…non hanno senso. Tutti siamo bravi n qualcosa ma è un qualcosa di personale.
Non montate aspettative non realistiche ma , piuttosto, adoperatevi affinché vostro figlio si impegni sempre al massimo delle sue possibilità per raggiungere i suoi obiettivi. E sull’impegno che dovete premiarlo la maggior parte delle volte..
Insegnate la perseveranza e la costanza, due caratteristiche fondamentali per essere felici ed avere successo in qualsiasi ambito.
Se dimostrate, in questo modo, di avere fiducia in lui lui avrà fiducia in sè stesso.
Queste sono le semplicissime ma fondamentali regole da mettere in pratica per vivere serenamente.
Io spero che parlare di aspettative che danneggiano vi sia stato di aiuto pr aggiustare il tiro sul comportamento da tenere coi ragazzi:)
Se avete bisogno di una consulenza, di cominciare un percorso con me consultate questa pagina
Chiedere aiuto non è mai una vergogna, ricordatelo:)