La paura

E’ davvero da demonizzare?

Bunogiorno amici. Oggi parliamo de la paura.

Paura

Un conto è parlare di paure altro di fobie, di cui tra l’altro avevamo già discusso tempo fa in uno dei miei post.

La paura è un sentimento come un altro, eppure, come altri scomodi, deve essere demonizzato.

O meglio, è demonizzata la persona che prova questo sentimento.

Un po’ come, appunto, succede per il pianto. Sento troppo spesso dire ad un bambino, prima, ed ad un ragazzino poi” se piangi, se hai paura sei un debole, una femminuccia…non devi mostrarti debole ok?

“…e anche con una certa veemenza e rabbia da parte di chi, in quanto genitore, dovrebbe lasciar andare le emozioni.

Le emozioni

Il genere umano è fatto di emozioni. Di qualsiasi tipo di emozione.

Non esiste solo la gioia. Esiste anche la tristezza, la rabbia, la paura.

E perché considerare, allora, solo le emozioni positive e scacciare quelle negative, o presunte tali?

Perché dico presunte tali? Perché nessuna emozione va repressa, negata, evitata.

Il pianto è , infatti, uno sfogo per i momenti triti. 

Riflettiamo

E’ come se avessimo paura di lei. No, non è un gioco di parole.

Rifletteteci…la reprimiamo, la evitiamo, la sentiamo dentro di noi e, a volte, è così pressante e forte che sentiamo di doverla esternare…ma ci hanno insegnato a non farlo, a non condividere un’emozione così.

E quindi? La reprimiamo e stiamo male…e siamo porta ad avere paura della paura stessa, paura di avere paura delle nostre paure.

Semplicemente non possiamo, secondo altri, confidarle a nessuno…perché saremmo considerati male, deboli, appunto. E invece, ragazzi e genitori, non è così.

Esternare

La paura, come tutte le emozioni, vanno assolutamente esternate e canalizzate nel modo giusto.

Gli adulti, spesso, non pensano che più reprimo un’emozione che pensiamo sia negativa più alimentiamo dei sentimenti pericolosi, non solo per noi stessi ma anche per chi ci sta attorno.

Se non aiutiamo un ragazzo, o un bambino, a guardare in faccia alla rabbia , alla tristezza, che cosa succede?

Che troverà un modo, da adulto, di sfogarla a modo suo. E, purtroppo, spesse volte nel modo più violento: omicidi, rabbia verso cose e persone.

E allora, perché arrivare a questo punto? Insegnate ai ragazzi a condividere tutte le loro emozioni con chi sta accanto a loro e può aiutarli a liberarsi di un peso che hanno dentro.

E voi, genitori, non sottovalutate mai le paure dei vostri ragazzi. Non prendetele sotto gamba, non scimmiottateli. Ma siate sempre aperti al dialogo.

E se avete bisogno del mio aiuto contattatemi nella sezione contatti e consulenze del sito

Alla prossima amici:)

PAURE E FOBIE

DIFFERENZE E COME SUPERARLE

Buongiorno amici:) Oggi parliamo di paure e fobie.

LA PAURA

La paura è un’ emozione positiva per l’uomo perché fa sì che ci proteggiamo da una situazione di pericolo realmente esistente, concreta.

REAZIONI

Le due principali sono l’attacco e la fuga. Con la prima cerchiamo di affrontare il pericolo, l’ostacolo, di passare all’azione, ove, ovviamente, possibile. La fuga ci fa evitare il pericolo, scappiamo, ci mettiamo al riparo.

ma, poi, ce ne sono altre due che, spesso, sono risultate davvero un salvavita per molti: il freezing, l’immobilità del corpo. Ci sentiamo come congelati mentre pensiamo a cosa fare per salvarci la vita. la seconda si chiama faint, il fingere la morte.

Quando la paura, allora, diventa un problema? quando diventa ingestibile, incontrollabile, e ci porta a paralizzarci anche di fronte ai piccoli ostacoli della vita.

In tutto ciò, come reagisce il nostro copro di fronte ad un pericolo? La bocca diventa secca, aumenta il battito cardiaco, ci fa male la pancia e lo stomaco, cominciamo a sudare tantissimo.

Quando la paura diventa eccessiva si possono avere dei veri e propri attacchi di panico dove tutte queste manifestazioni sono amplificate.

PSICHE

E la nostra psiche, come reagisce? Attraverso il problem solving, ossia l’atto di prendree una decisione concreta e risolutiva nel minor tempo possibile e, appunto, nei momenti di paura siamo più portati a farli, anche e decidiamo di scappare.

Molti, davanti all’ansia, amplificano anche i loro comportamenti: fumano di più, fanno più attività fisica, mangiano troppo.

FOBIE

Le fobie non sono nient’altro che le paure amplificate davanti ad un pericolo non reale.

Sono reazioni del nostro corpo e della nostra mente davanti a un pericolo che noi vediamo tale ma che, in realtà, tale non è.

Il fobico è è sopraffatto dal terrore di entrare in contatto con qualcosa e qualcuno , di vivere una situazione per lui terribile.

Quali, allora, i sintomi? Tachicardia, vertigini, nausea,diarrea,disturbi gastrici e urinari, sensazione di soffocamento, rossore, tremito, spossatezza.

L’evitamento, quindi, per i fobici è l’unico modo per “salvarsi” da ciò che temono.

PRINCIPALI FOBIE

Possiamo ora, dividere le principali fobie in gruppi:

SITUAZIONALE : fobie per ii trasporti pubblici, peril volo, per i ponti, tunnel per gli ascensori, di guidare, di luoghi aperti e chiusi.

ANIMALE: ragni, insetti, cani, gatti, uccelli o piccioni, topi, …

AMBIENTALE: temporali, altezze buio, acqua, …

e le fobie legate al sangue e alle iniezioni.

Tutte queste fobie, fondamentalmente, sono legate non a un pericolo reale ma all’interpretazione che noi abbiamo dato di queste situazioni.

BIMBI E RAGAZZI-PAURE E FOBIE

Ovviamente, le paure dei bimbi sono diverse da quelle dei ragazzi pre adolescenti e adolescenti.

Nei bimbi sono soprattutto legate all’abbandono, al distacco con la mamma, al buio, all’inizio del percorso scolastico. E la maggior parte sono legate a traumi subiti.

Poi, man mano che i ragazzi crescono e che entrano in contatto con la vita sociale, coi compagni, gli amici e che hanno più esperienze, le pure cambiano.

Le paure, allora, sono legate alla non accettazione da parte del gruppo di pari, alla scuola, agli esami, ai compagni di scuola che potrebbero nonaccettarli, agl animali domestici am anche dell’ignoto e di morire.

COME GESTIRE TUTTO CIò- PAURE E FOBIE

Ci sono due metodi. L’ abc: analisi di tre fasi: situazioni, sentimenti che proviamo n questa situazione, perché proviamo queste emozioni.

E poi c’è il disputing: discutiamo su quello che ci scatenano queste situazioni, poniamo una serie di domande a chi soffre di queste fobie: cosa non va in questa situazione? cosa teme? cosa c’è in questa situazione che le genera ansia?”…approfondiamo.

e l’ultimo step, non obbligatorio ma sarebbe utile, è mettere di fronte alla fobia, il fobico e pian piano superarla.

Io spero che il mio discorso su paure e fobie vi sia stato utile.

Vi ricordo di collegarvi qui per contattarmi e per una consulenza.

Alla prossima amici

dr.ssa Napolitano