Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sulla strage di Paderno.
“i genitori vedono cosa fanno i figli, non chi sono”
D’accordissimo con questa frase della dottoressa Manca.
Malesseri
I ragazzi vengono additati, demonizzati, non considerati pe ri loro malesseri interiori.
A volte, spesso, considerati scuse per non andare a scuola, a volte sottovalutati perché “ma va beh dai, poi passa, è l’età non è importante”.
E invece vi sbagliate: ogni piccolo disagio, soprattutto a quest’età, se non viene considerato, ascoltato, se viene sottovalutato può trasformarsi in un problema più grosso e può sfociare anche in atti estremi come quello compiuto dal 17enne di Paderno.
Gesti estremi
Cosa c’è alla base di un gesto estremo verso se stessi o verso gli altri, che cosa li alimenta?
Molto spesso il sentirsi inferiori per un sentimento che maturiamo verso di noi vedendo altre persone avere successo; o ancora l’idea alimentata dalla nostra famiglia, dai prof che fanno i paragoni con i compagni di essere dei falliti.
Delusioni, relazioni tossiche, amicizie tossiche. I motivi ce ne sono quanti ne volete e nessuno, mai nessuno, giustifica i gesti estremi.
E quindi? E quindi alla BasE DI TUTTO C’èS EMPRE LA FMAIGLIA. nO,NON VOGLIO PRENDERMELA SEMPRE CON POVERI GENITORI MA Sì, IL PROBLEMA è SEMPRE, E DICOS EMPR,E IL MODO IN CUI SI EDUCA E SI CRESCE UN FIGLIO ANCHE SE, APPARENTEMENTE, è IL CLASSICO “BRAVO RAGAZZO, TRANQUILLO TACITURNO”.
eD è PROPRIO SU QUESTO CRATTERE TACITURNO CHE DOBBIAMO FARCI DUE DOMANDE, CHE DOBBIAMO STARE ATTENTI.
Accorgersi
Il fatto è che i genitori non si accorgono (non tutti, ovvio) dei figli. Mi sono trovata troppo spesso a lavorare con genitori che chiedevano ai figli cosa facessero a scuola, se la verifica era andata bene, che voto avevano preso. Ma mai nessuno che chiedeva come stessero, cosa volevano fare dopo i compiti, se volevano passare un po’ di tempo insieme magari davanti a un film.
Poche persone sono attente alle variazioni di comportamento, e non sto parlando delle classiche adolescenziali. Cambiamenti eri e repentini del carattere e delle routine.
Pochi si accorgono o hanno la pazienza e l’interesse di ascoltare attivamente i loro dubbi, le loro delusioni, le loro richieste di consigli , i loro silenzi.
I silenzi
Di questi dovete temere se diventano muri che difficilmente riusciamo ad abbattere. E forse proprio perché i ragazzi, in casa, il luogo in cui dovrebbero avere libertà di parlare di tutto, di essere se stessi; quel luogo che dovrebbe essere il loro porto sicuro, la loro tana, abitata dai genitori che dovrebbero essere il cuscino su cui cadere per non farsi troppo male.
Sì,in casa che non si sentono liberi di essere se stessi. E’ propri qui che non si sentono accettati, ascoltati…”ora nn ho tempo, dopo”. “ti prego fammi riposare un attimo, mamma ha lavorato troppo. Prendi il tablet e gioca un po’”. “ma guarda tuo fratello/tua sorella, prendi esempio da lui/lei invece di guardare il soffitto”:
E’ da questo che nasce il malessere…un malessere che può sfociare anche, purtroppo, in violenza e omicidio.
Non ignorate o sottovalutate nessun segnale e se avete bisogno di me contattatemi.
Che cos’è l’empatia e perché è importante svilupparla per avere successo nella vita? Continua a leggere e lo scoprirai.
“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.”
Cos’è l’empatia? Una delle abilità umane più invisibili. Ma anche una delle più celebrate quando si presenta nel suo splendore.
Il problema è che questa abilità è in rapido declino.
“Si va avanti solo se si è i più forti e si schiacciano gli altri.”
Questo, più o meno, è il mantra di una competizione eccessiva che dimentica i benefici della collaborazione.
È una linea guida radicata in molti ambiti: dall’educazione, al commercio, al mondo delle relazioni.
L’individualismo ha tolto allenamento alla nostra empatia, relegandola a un lontano angolino della nostra mente.
Ma oggi vediamo perché è importante.
Il significato di Empatia
Partiamo dalle basi. Il termine Empatia deriva dal greco en-pathos “sentire dentro” e la definizione che gli viene data oggi dall’Enciclopedia Treccani è la seguente: “Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro. Con questo termine si vuole rendere in italiano quello tedesco di Einfühlung”.
Cos’è l’empatia?
Quindi, come si può definire con poche e semplici parole l’empatia al giorno d’oggi?
È la capacità di riconoscere e comprendere a pieno le emozioni altrui. La capacità di ascoltare in modo attivo e senza giudicare le persone che avete accanto.
È caratterizzata da processi cognitivi e un’attivazione emozionale nel soggetto che la prova.
È un tentativo attivo di comprendere la prospettiva degli altri e le loro emozioni: in pratica come percepiscono e come vivono la loro realtà.
Cosa non è l’empatia
È importante non fare confusione dando questo nome a emozioni diverse.
L’empatia non è:
compassione: quest’ultima è una forma di empatia unita al desiderio attivo di aiutare il prossimo;
imitazione: essere empatici non significa imitare i sentimenti dell’altra persona e il suo comportamento;
pietà: questa è infatti la preoccupazione per lo stato di un’altra persona percepita come inferiore.
A cosa serve?
Se vogliamo crescere, è un’abilità cruciale per noi e le nostre relazioni: ci permette infatti di ampliare la nostra percezione sfruttando esperienze diverse dalla nostra.
L’empatia porta con sé un enorme vantaggio sociale.
L’umano è un animale che ha sempre fatto di socialità e cooperazione i suoi punti di forza. Grazie a loro siamo riusciti a stabilirci in cima alla piramide alimentare e a inventare la nostra tecnologia.
Riusciamo a far funzionare comunità enormi e complesse grazie all’uso della parola, della scrittura e del pensiero razionale.
Ma come riusciamo a comunicare quando non abbiamo lo stesso linguaggio?
Riconoscere le emozioni degli altri e avere la certezza che gli altri riconoscano le nostre, facilita le nostre interazioni.
Accade sia nel piacere, che nel dolore: quando vediamo qualcuno sbattere la testa contro un muro, “sentiamo” il suo dolore.
Se invece osserviamo delle persone gioire, quella gioia è in grado di riflettersi dentro di noi.
Empatia e intelligenza emotiva
Quando si parla di empatia, non si può di certo trascurare l’intelligenza emotiva. Questa espressione, infatti, è definita come “la capacità di monitorare le proprie e le altrui emozioni, di differenziarle e di usare tali informazioni per guidare il proprio pensiero e le proprie azioni” (Salovey e Mayer, 1990).
Possedere tra le proprie qualità l’intelligenza emotiva, dunque, significa avere le capacità di consapevolezza, motivazione, padronanza di sé, empatia e abilità nelle gestione delle risorse umane, che sono alla base di una buona relazione tra individui.
Non tutti, però, sviluppano l’intelligenza emotiva e questo porta alcuni individui a non saper riconoscere e controllare le proprie emozioni e quelle altrui, oltre a essere incapaci di provare empatia.
Dove sono le prove che l’empatia esiste davvero?
Secondo uno studio del Max Planck Institute in Germania, l’area del nostro cervello che si attiva nelle reazioni empatiche (e che resta spenta in abitudini egocentriche) è la circonvoluzione sopramarginale destra, una regione del lobo parietale.
Quest’area è centrale nella distinzione delle nostre emozioni rispetto a quelle degli altri.
Inoltre si attiva per darci l’abilità di osservare e valutare le emozioni che gli altri stanno provando in tempo reale.
La ricerca ha dimostrato che un funzionamento subottimale di quell’area ci porta a proiettare le nostre emozioni sugli altri, facendoci diventare egocentrici, dimenticando appunto cos’è l’empatia.
Dimenticandolo fisicamente.
Inoltre, quando siamo costretti a prendere decisioni rapide, la nostra empatia viene frenata o inibita completamente, portandoci a giudizi scorretti o imprecisi.
Non solo, in quest’area sono presenti i Neuroni Specchio che ci fanno imitare le azioni degli altri: per esempio quando una persona sbadiglia, ci troviamo a sbadigliare a nostra volta.
I vantaggi di essere empatici
Come abbiamo intuito aiuta nelle aree sociali: nella gestione delle relazioni, in quelle delle nostre comunità e soprattutto nella consapevolezza di noi stessi.
“Sapere come riconoscere le emozioni degli altri, ci dà dei parametri per riconoscere le nostre.”
Migliora anche le scelte morali: se abbiamo provato dolore sarà più difficile desiderare di infliggerlo agli altri e se abbiamo provato gioia, sarà più facile gioire della felicità altrui.
Infine la ricerca ha evidenziato altri aspetti molti interessanti:
Lo stato di salute dei pazienti migliora dove l’empatia viene praticata attivamente dai medici.
Diminuisce significativamente gli errori medici.
Modera i comportamenti aggressivi.
L’assenza di empatia è un marker fondamentale di psicopatia e autismo.
La sua presenza migliora la soddisfazione nelle relazioni intime.
Permette di creare e mantenere amicizie.
L’empatia è correlata positivamente con comportamenti di supporto e negativamente con eventi di aggressività.
Diminuisce l’incidenza dei crimini nelle società dove l’empatia è più presente.
Minimizza i problemi familiari.
Semplificando molto: possedere questa abilità migliora la nostra salute e le nostre relazioni.
Perché è così importante
“Siamo scimmie evolute con bombe atomiche a disposizione.”
Fermiamoci un attimo a pensare: negli ultimi decenni ci siamo trovati con invenzioni e tecnologie pazzesche!
Ma nonostante questo, siamo quasi gli stessi umani di qualche decina di migliaia di anni fa, con l’aggravante dell’alienazione sociale promossa dai Social Media.
Questa rivoluzione tecnologica include strumenti magnifici, come la risonanza magnetica, e armi devastanti come la bomba atomica.
Le decisioni su come e quando lanciare quelle bombe sono sempre in mano a noi umani.
Pensaci: preferiresti che a scegliere fosse una persona che sa cos’è l’empatia, o qualcuno che pensa solo a se stesso?
Come sviluppare l’empatia?
Per allenare l’empatia (siamo o non siamo efficaci dopotutto? 🙂 ) ci sono diverse attività che si possono praticare con costanza.
1) Fai questo semplice gioco
Spesso passiamo il tempo tra la gente incollati allo schermo dello smartphone.
Possiamo provare però a fare un gioco: osservare le persone e provare a indovinare il loro stato emotivo.
Ci possiamo chiedere: che giornata stanno passando? Cosa stanno provando?
La curiosità verso gli altri è il primo passo per comprendere cos’è l’empatia ed estenderne l’efficacia.
2) Impara ad ascoltare attivamente
Spesso durante le conversazioni abbiamo la risposta pronta prima ancora che l’altro abbia finito la frase.
Trattiamo molte conversazioni come battaglie verbali e finiamo per scontrarci davvero.
Rallentando un po’ possiamo cambiare il corso di questi scambi. Potremmo ad esempio fare così:
Ci prendiamo un momento per considerare ciò che l’altro ha detto e facciamo delle domande per approfondire il suo punto di vista.
Dopodiché tentiamo di comprendere perché quella persona la pensa così.
Infine proviamo a identificare le sue emozioni.
Questa pratica è ancora più utile quando non condividiamo l’opinione dell’altro, perché ci permette di espandere e completare la nostra.
3) Apriti agli altri
Ascoltare le esperienze degli altri è come leggere libri.
È vivere nuove prospettive della stessa vita: questo ci permette di avere più informazioni su esperienze comuni e vederle in maniera diversa.
Allo stesso tempo, aprirsi ai propri sentimenti e alle esperienze è fondamentale per poterli gestire e riconoscere in maniera equilibrata e costruttiva.
L’uso continuo di queste tre pratiche ci permette di allargare i nostri confini di “giudizio e pregiudizio” limitando l’uso di etichette verso l’altro e facilitandoci la via verso la visione di com’è realmente l’esperienza umana e cioè un’esperienza comune, in cui siamo una specie sola e lavoriamo per la nostra evoluzione e sopravvivenza.
Questi vantaggi e principi funzionano a tutti i livelli, dalle relazioni più intime ai progetti più grandi.
Com’è possibile avere un obiettivo comune e perseguirlo con efficacia se non prendiamo atto di cos’è l’empatia e non ci comprendiamo?
Buongiorno amici. Oggi parliamo dell’importanza che hanno i genitori per gli adolescenti.
Ci sono atteggiamenti e comportamenti dei figli, quando diventano adolescenti, che mettono a dura prova mamme e papà.
Dov’è finito il bambino che conoscevano così bene e con il quale giocavano, parlavano e che sembrava avere bisogno del loro affetto e della loro presenza?
Un estraneo
La sensazione che prevale, in alcuni momenti, è quella di ritrovarsi con un estraneo accanto, che non riconoscono più e che non vuole avere nulla a che fare con loro. Ebbene, sappiate che non è così! Anche se spesso sembrano non avere alcuna intenzione di dialogo o sembrano quasi voler rifuggire lo sguardo degli adulti, e dei genitori in modo particolare.
I ragazzi stanno cercando la loro identità e sì, vero, molto spesso preferiscono starsene da soli, o ad ascoltare gli amici che, per loro, sono il microcosmo che stanno creando e va benissimo così.
Presenza
Questo non significa che non ne abbiano più bisogno e che non lo vogliano più: è forse proprio in quei momenti che ne hanno maggiormente necessità. Si sentono come “osservati” dagli altri, come sotto un riflettore che punta la luce su di loro e sono pronti a essere giudicati e criticati.
Vogliono essere visti da mamma e papà, vogliono sapere che hanno ancora la stessa attenzione nei loro confronti, che li osservano, che notano i loro comportamenti e atteggiamenti, che sanno andare al di là delle parole o dei silenzi.
Silenzi
Quanto parlano i loro silenzi. A volte è solo perché vogliono stare da soli coi loro pensieri ma aspettano, comunque, che mamma o papà vadano da loro dicendo “se hai bisogno di me ci sono”: Ecco, basta questo, basta essere compresi. Basta che i ragazzi abbiamo un porto sicuro a cui possono sempre fare affidamento: presenza, vicinanza non invadente. Osservarli .
E, ancora di più, anche se sembrano non essere più interessati alla vostra presenza, hanno bisogno di sapere che, qualunque cosa accada, il genitore sarà sempre lì, ad ascoltare e accogliere.
Sono ragazzi
“Una cosa non dobbiamo mai dimenticarci: sono ragazzi, hanno bisogno di essere compresi. Per non perdersi hanno bisogno di poter contare su qualcuno, e per questa ragione si deve andare oltre i comportamenti superficiali o oppositivi, oltre il ‹‹non ho niente, sto bene›› e guardarli davvero.
Empatizzare davvero, mettersi nei loro panni può aiutarci a comprendere il senso profondo delle loro azioni, leggere nei loro pensieri può consentirci di anticiparli, tendendo loro la mano quando serve.
Dedicate loro del tempo…anche solo guadandoli, interessandovi alla loro vita, ai loro interessi senza pregiudizi, senza giudicarli perché , con loro, dovete lasciare sempre aperta la porta del dialogo e dell’ascolto attivo. Dimostrate che siete lì, sempre, per incoraggiarli, proteggerli, aiutarli a camminare co le proprie gambe.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di come “sopravvivere” a questa fase: l’adolescenza.
Quando i figli oltrepassano la soglia dell’adolescenza, non cambiano solo da un punto di vista fisico, ma iniziano anche a mettere in discussione i modelli genitoriali e iniziano a ribellarsi, provocando anche frequenti tensioni e litigi in famiglia.
Disorientamento
I genitori si trovano spesso disorientati di fronte agli atteggiamenti e ai comportamenti dei figli che crescono, non li riconoscono più, sentono di non avere più il controllo e temono che la situazione possa sfuggirgli di mano.
“Il bambino affettuoso del passato, sempre pronto ad accettare i suggerimenti e gli ordini paterni, non esisteva più. I genitori, al momento dell’adolescenza del figlio, vivono un vero e proprio lutto: non esiste più il bambino tanto amato che li faceva sentire importanti e addirittura indispensabili” (Tratto dal libro Nel nome del figlio di Nicolò e Massimo Ammaniti).
Non bisogna salire sul ring: ascolto e dialogo sono le chiavi principali
Litigi e conflitti possono essere all’ordine del giorno, un tira e molla sui compiti, sul disordine, sull’uso eccessivo di videogiochi e cellulare nonostante l’adolescenza non sia una terra di mezzo ma una fase di crescita fisiologica e necessaria: una sorta di ricerca o pretesa della propria autonomia.
Far capire le proprie ragioni può essere molto difficile e i genitori si sentono spesso messi a dura prova e costretti a provarle tutte pur di gestire la ribellione dei figli, anche se si ha spesso la sensazione che qualunque strategia adottata sembri non funzionare.
Regole
Poche regole, ma ben definite, saranno in grado di dare contenimento ai figli. La via di mezzo è quella più efficace: valutare in base alle diverse situazioni e non avere un’unica linea rigida. Ci saranno momenti in cui chiudere un occhio e altri in cui restare fermi nelle proprie decisioni, anche di fronte a rabbia e proteste.
“L’adolescenza assume significati e valori diversi nel linguaggio degli adolescenti e nelle parole degli adulti, che siano genitori, insegnanti o anche istruttori sportivi. Molti adulti non riescono a comprenderne le manifestazioni e i comportamenti” (Tratto dal libro Nel nome del figlio di Nicolò e Massimo Ammaniti).
Certamente, bisogna partire dal dialogo e dall’ascolto e cercare di comprendere le loro esigenze che spesso non corrispondono a quelle dell’adulto. La disponibilità all’ascolto è molto apprezzata dai ragazzi, anche se non lo riconosceranno mai apertamente, e può evitare di farli partire sul piede di guerra.
Bongiorno amici. Oggi riflessione…cari genitori imparate a mettervi nei panni dei ragazzi.
Una cosa non dobbiamo mai dimenticarci: sono ragazzi, hanno bisogno di essere compresi.
Disagi- genitori imparate a mettervi nei panni dei ragazzi
Alcuni dei disagi che esprimono sono una modalità non adattiva attraverso la quale cercano disperatamente di essere visti: meno vengono riconosciuti, più il problema si rinforza.
Per non perdersi hanno bisogno di poter contare su qualcuno, e per questa ragione si deve andare oltre i comportamenti superficiali o oppositivi, oltre il «non ho niente, sto bene» e guardarli davvero.
Mettersi nei loro panni può aiutarci a comprendere il senso profondo delle loro azioni, leggere nei loro pensieri può consentirci di anticiparli, tendendo loro la mano quando serve. In fondo, i giovani hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a navigare senza perdersi, né dentro se stessi né dentro il mondo complesso che li circonda. Hanno bisogno di adulti che li aiutino a capire che ce la possono fare. E che crescere non fa poi così paura.”
I bisogni dei ragazzi
I ragazzi non hanno bisogno di chi legga nei loro pensieri, ma di chi li veda e riconosca nel loro essere, nel loro essere figli e nel loro essere adolescenti.
Vederli con occhi diversi rispetto ai loro comportamenti o alle prestazioni, a tutto ciò che ruota intorno al verbo “dovere” perché li rinforza anche dal punto di vista dell’autostima. A volte per fare la differenza basta uno sguardo, una piccola attenzione, non servono grandi gesti. Non è vero che non sanno apprezzare. In tanti casi non sono campioni nella comunicazione.
“Tu mi capisci!”. “Tu mi leggi nel pensiero” è quello che mi ripetono più spesso. Non sono abituati a chi arriva prima di loro, a chi li sa vedere, li stupisce ma li rasserena perché bisogna ricordare una cosa molto importante: giocano a fare i grandi, ma in fondo non lo sono.
Insicurezze- genitori imparate a mettervi nei panni dei ragazzi
Hanno tante insicurezze e bisogno di una guida che gli insegni a ragionare, riflettere, farsi le domande giuste per poi darsi le risposte, non che spiani la loro strada in tutto e per tutto perché la loro autonomia va rinforzata, non limitata se si vuole che diventino adulti in grado di prendere decisioni e di essere consapevoli dei propri mezzi e di se stessi.
Lasciate che il rapporto coi vostri figli muti
Spesso i genitori si chiedono come poter aiutare il figlio in questa delicata fase della sua vita. Essi hanno spesso la sensazione di non avere la situazione sotto controllo e si sentono impotenti. La sensazione di sentirsi “estromessi dalla vita del figlio” fa provare loro un sentimento di inutilità che porta i genitori stessi ad interrogarsi sulla propria vita, ricercando il senso e l’utilità delle scelte finora fatte.
ll cambiamento in questa fase, non coinvolge solo l’adolescente, ma riguarda l’intero nucleo familiare. Risulta fondamentale che i genitori siano consapevoli dell’importanza del proprio ruolo in questa fase delicata, favorendo costantemente il confronto con il figlio adolescente.
In questo periodo conflitti aumentano proprio perché, grazie al continuo confronto, anche aspro e vivace, si avviano quei cambiamenti nel rapporto che sono necessari alla famiglia intera per superare questa fase. Si discute per temi apparentemente banali: le uscite serali, i soldi, l’abbigliamento, l’aiuto in casa.
Ma le questioni in gioco sono altre: la possibilità di dire di “No”, quella di frequentare persone nuove, di sbagliare e non seguire i consigli degli adulti. Quello che chiede ogni adolescente è la possibilità di sperimentarsi come diverso dai propri genitori, paradossalmente proprio con il supporto dei genitori stessi che hanno il compito di aiutarlo attraverso la ricerca di una “giusta distanza”.
Questo non significa per l’adolescente voler rompere il legame ma poter avere la libertà di viversi, di creare nuove relazioni amicali e sentimentali al di fuori della famiglia. La sicurezza di poter sempre tornare gli consente di allontanarsi con maggiore serenità e di affrontare le nuove esperienze sentendosi al sicuro.
Parola d’ordine…
Empatia. E se avete bisogno del mio aiuto contattatemi
Buongiorno amici. Oggi parliamo di Adolescenti e disagio ma soprattutto degli errori, nei loro confronti, di scuole e famiglie.
Adolescenti e disagio: questo rappresenta una problematica complessa e multifattoriale, che richiede un’analisi approfondita delle dinamiche sia all’interno della famiglia che della scuola. L’adolescenza è una fase cruciale di sviluppo, caratterizzata da cambiamenti fisici, emotivi e sociali significativi. Tuttavia, le istituzioni educative e familiari spesso non riescono a rispondere adeguatamente alle esigenze di questa fascia d’età, contribuendo così al malessere giovanile. Esamineremo qui quattro aree principali in cui scuola e famiglia possono commettere errori, approfondendo le conseguenze di tali lacune.
La Mancanza di Supporto Emotivo e Relazionale
Una delle principali carenze riscontrate sia nelle scuole che nelle famiglie è la mancanza di supporto emotivo e relazionale adeguato. Gli adolescenti attraversano una fase di ricerca della propria identità e autonomia, caratterizzata da cambiamenti fisici, emotivi e sociali significativi. Questa fase della vita è spesso accompagnata da un senso di insicurezza e vulnerabilità, che rende gli adolescenti particolarmente bisognosi di sostegno emotivo e relazionale.
Il Ruolo della Famiglia-adolescenti e disagio
In ambito familiare, i genitori svolgono un ruolo cruciale nel fornire il supporto necessario ai propri figli. Tuttavia, molte famiglie tendono a minimizzare o ignorare i segnali di disagio, attribuendoli a normali “crisi adolescenziali”. Questo approccio può portare a una sottovalutazione delle problematiche psicologiche che i ragazzi stanno vivendo. I genitori possono non riconoscere i sintomi di ansia, depressione o stress nei loro figli, e ciò può ritardare l’intervento necessario. Inoltre, la mancanza di una comunicazione aperta e di un ascolto attivo può impedire agli adolescenti di esprimere le proprie emozioni e preoccupazioni. I genitori devono essere in grado di creare un ambiente di fiducia, dove i ragazzi si sentano sicuri nel condividere i loro sentimenti senza il timore di essere giudicati o incompresi.
Il Ruolo della Scuola-adolescenti e disagio
Le scuole, pur essendo luoghi di socializzazione, spesso mancano del personale adeguatamente formato per riconoscere e gestire i problemi emotivi degli studenti. La carenza di consulenti scolastici e psicologi può portare a una mancata individuazione precoce dei disturbi emotivi, aggravando la situazione degli adolescenti in difficoltà. Inoltre, il personale scolastico potrebbe non essere preparato a gestire situazioni di bullismo, esclusione sociale o altre forme di disagio relazionale che possono emergere all’interno della comunità scolastica. Un ambiente scolastico che non fornisce il giusto supporto emotivo può contribuire a creare un senso di isolamento e alienazione negli studenti.
L’Importanza del Supporto Emotivo-adolescenti e disagio
Il supporto emotivo è fondamentale per il benessere psicologico degli adolescenti. Esso include l’attenzione ai bisogni emotivi, la capacità di ascolto, l’empatia e la comprensione. Gli adolescenti devono sapere che possono contare su adulti di riferimento che siano pronti a sostenerli nelle sfide quotidiane. Un supporto emotivo efficace aiuta a sviluppare la resilienza, la capacità di affrontare le difficoltà e di gestire lo stress. Inoltre, un ambiente familiare e scolastico che promuove il benessere emotivo favorisce lo sviluppo di una sana autostima e di relazioni interpersonali positive.
Strategie di Miglioramento-adolescenti e disagio
Per migliorare il supporto emotivo e relazionale offerto agli adolescenti, è necessario adottare alcune strategie chiave. In ambito familiare, i genitori possono beneficiare di programmi di formazione e supporto alla genitorialità, che li aiutino a riconoscere e rispondere adeguatamente ai segnali di disagio dei loro figli. Inoltre, promuovere una comunicazione aperta e autentica all’interno della famiglia è essenziale per costruire relazioni di fiducia.
Nelle scuole, è fondamentale aumentare la disponibilità di consulenti scolastici e psicologi, e fornire formazione al personale docente per riconoscere i segnali di disagio emotivo e intervenire in modo appropriato. Creare programmi di supporto tra pari e gruppi di sostegno può aiutare gli studenti a sentirsi meno soli e più compresi nelle loro difficoltà. Inoltre, promuovere un ambiente scolastico inclusivo e accogliente, dove ogni studente si senta valorizzato e supportato, è cruciale per il loro benessere emotivo e relazionale.
In conclusione, la mancanza di supporto emotivo e relazionale rappresenta una delle principali criticità che contribuiscono al disagio degli adolescenti. Famiglia e scuola devono lavorare insieme per creare un ambiente di sostegno, ascolto e comprensione, in modo da favorire il benessere psicologico e lo sviluppo armonioso dei giovani.
L’Inadeguatezza del Sistema Educativo-adolescenti e disagio
Un’altra problematica significativa che contribuisce al disagio degli adolescenti è l’inadeguatezza del sistema educativo. Questo problema si manifesta attraverso vari aspetti, tra cui il sovraccarico di compiti, l’enfasi eccessiva sulla performance accademica e la mancanza di personalizzazione dell’insegnamento. Questi fattori possono portare a elevati livelli di stress, ansia e insoddisfazione tra gli studenti, compromettendo il loro benessere generale e il loro sviluppo personale.
Sovraccarico di Compiti
Il sistema educativo spesso impone un carico eccessivo di compiti agli studenti, che devono destreggiarsi tra numerosi esami, verifiche e progetti. Questo sovraccarico può diventare opprimente, lasciando poco tempo per il riposo, le attività ricreative e la socializzazione, elementi fondamentali per un sano sviluppo adolescenziale. La pressione di dover eccellere in tutte le materie può generare un senso di inadeguatezza e frustrazione nei ragazzi, portandoli a sentirsi costantemente sotto esame e giudicati solo in base alle loro performance accademiche. Questo approccio ignora le diverse capacità e inclinazioni individuali, penalizzando chi potrebbe eccellere in ambiti non tradizionalmente valutati dal sistema scolastico.
Enfasi sulla Performance Accademica
La forte enfasi sulla performance accademica e sui risultati dei test standardizzati è un’altra componente critica. Gli studenti sono spesso spinti a ottenere voti alti per accedere a buone università e, in futuro, a posti di lavoro competitivi. Questa pressione per ottenere risultati eccellenti può portare a livelli elevati di stress e ansia, soprattutto per coloro che potrebbero non sentirsi all’altezza delle aspettative. Inoltre, questa focalizzazione sui risultati può ridurre la motivazione intrinseca allo studio, trasformando l’apprendimento in un compito meccanico e privo di piacere. Gli studenti possono sentirsi ridotti a semplici numeri, valutati solo per le loro prestazioni scolastiche, trascurando aspetti fondamentali come la creatività, il pensiero critico e lo sviluppo personale.
Mancanza di Personalizzazione dell’Insegnamento
La mancanza di personalizzazione dell’insegnamento è un ulteriore fattore che contribuisce al disagio degli adolescenti. Ogni studente ha bisogni, interessi e modalità di apprendimento unici, ma il sistema educativo tradizionale tende a utilizzare un approccio standardizzato che non tiene conto di queste differenze. Questa mancanza di adattamento può portare a un disinteresse generale verso lo studio e a un senso di alienazione. Gli studenti che non si riconoscono nei metodi di insegnamento adottati possono sentirsi esclusi e non valorizzati, il che può compromettere il loro impegno e la loro partecipazione attiva. È fondamentale che le scuole sviluppino programmi didattici più flessibili e personalizzati, in grado di rispondere alle esigenze individuali degli studenti e di valorizzare le loro diverse potenzialità.
Strategie di Miglioramento
Per affrontare l’inadeguatezza del sistema educativo, è necessario adottare una serie di strategie. Innanzitutto, ridurre il carico di compiti e fornire un equilibrio tra studio e tempo libero può contribuire a diminuire i livelli di stress tra gli studenti. Promuovere un approccio all’apprendimento più equilibrato, che valorizzi tanto le competenze accademiche quanto quelle sociali ed emotive, è essenziale per il benessere complessivo degli adolescenti.
Inoltre, è fondamentale che le scuole adottino metodi di insegnamento più personalizzati. Questo può essere realizzato attraverso l’uso di tecnologie educative avanzate, che permettono di adattare il percorso di apprendimento alle esigenze di ogni singolo studente. L’introduzione di programmi scolastici che promuovano il pensiero critico, la creatività e le competenze pratiche può aiutare a creare un ambiente di apprendimento più stimolante e inclusivo.
Infine, è importante che il sistema educativo riconosca e valorizzi i diversi talenti e le diverse inclinazioni degli studenti, andando oltre la semplice valutazione delle performance accademiche. Creare un ambiente scolastico che supporti lo sviluppo integrale degli studenti, inclusi gli aspetti emotivi e sociali, è fondamentale per favorire una crescita equilibrata e armoniosa.
In sintesi, l’inadeguatezza del sistema educativo è una delle principali cause di disagio tra gli adolescenti. È necessario un cambiamento radicale nel modo in cui viene concepita e implementata l’istruzione, promuovendo un approccio più olistico e personalizzato che tenga conto delle esigenze e delle peculiarità di ogni studente.
La Pressione Sociale e la Comparazione con i Pari
Un ulteriore fattore che contribuisce significativamente al disagio degli adolescenti è la pressione sociale e la costante comparazione con i pari. In un’epoca dominata dai social media e dall’accesso immediato alle informazioni, gli adolescenti sono continuamente esposti a immagini e messaggi che possono influenzare negativamente la loro autostima e il loro benessere emotivo. Questa pressione si manifesta attraverso varie forme, tra cui il confronto sociale, il cyberbullismo e le aspettative irrealistiche riguardanti l’aspetto fisico e il successo personale.
Confronto Sociale
Il confronto sociale è un fenomeno comune tra gli adolescenti, che cercano di definire la propria identità e il proprio valore in relazione agli altri. Questo processo, sebbene naturale, può diventare problematico quando gli adolescenti si confrontano con immagini idealizzate e irrealistiche di successo e bellezza promosse dai media e dai social network. La continua esposizione a tali modelli può portare a sentimenti di inadeguatezza e insicurezza, poiché gli adolescenti possono percepire di non essere mai all’altezza degli standard imposti dalla società. Questo confronto può erodere la loro autostima e alimentare problemi di immagine corporea, contribuendo a disturbi alimentari e depressione.
Cyberbullismo
Il cyberbullismo rappresenta una minaccia crescente per il benessere degli adolescenti. A differenza del bullismo tradizionale, che si limita agli ambienti fisici come la scuola, il cyberbullismo può avvenire in qualsiasi momento e luogo attraverso l’uso di dispositivi digitali. Gli adolescenti possono essere vittime di attacchi personali, diffusione di voci infondate, esclusione dai gruppi sociali online e altre forme di abuso psicologico. Le conseguenze del cyberbullismo sono spesso gravi, portando a isolamento sociale, ansia, depressione e, in alcuni casi, a comportamenti autolesionistici o suicidari. La natura pervasiva e anonima del cyberbullismo rende difficile per le vittime trovare sollievo e supporto, aumentando il loro senso di vulnerabilità e impotenza.
Aspettative Irrealistiche
Le aspettative irrealistiche riguardanti l’aspetto fisico e il successo personale sono alimentate dai media e dai social network, che spesso promuovono standard di bellezza e realizzazione difficilmente raggiungibili. Gli adolescenti, in particolare le ragazze, possono sentirsi costantemente sotto pressione per conformarsi a questi ideali, investendo tempo ed energie in diete estreme, esercizi fisici intensivi e altre pratiche dannose per la salute. Queste aspettative possono estendersi anche al rendimento scolastico e alle carriere future, con gli adolescenti che sentono il bisogno di eccellere in ogni ambito per essere considerati di successo. Questo carico di pressione può portare a stress cronico, ansia e una visione distorta della propria identità e dei propri obiettivi.
Strategie di Mitigazione
Per mitigare l’impatto della pressione sociale e della comparazione con i pari, è essenziale adottare una serie di strategie a livello familiare, scolastico e sociale. Le famiglie possono svolgere un ruolo cruciale promuovendo un ambiente di supporto e comprensione, in cui gli adolescenti si sentano liberi di esprimere le loro preoccupazioni e insicurezze senza timore di giudizio. È importante che i genitori e i caregiver educhino i loro figli sull’uso responsabile dei social media e li incoraggino a sviluppare una visione critica dei contenuti a cui sono esposti.
Le scuole possono contribuire implementando programmi di educazione emotiva e sociale che insegnino agli studenti competenze di resilienza, autostima e gestione dello stress. Creare spazi sicuri in cui gli adolescenti possano discutere apertamente delle loro esperienze e dei loro sentimenti può aiutare a ridurre il senso di isolamento e favorire il sostegno reciproco. Inoltre, è fondamentale che le istituzioni scolastiche adottino politiche rigorose contro il cyberbullismo, fornendo risorse e supporto alle vittime.
A livello sociale, è necessario promuovere campagne di sensibilizzazione che sfidino gli stereotipi irrealistici di bellezza e successo, presentando modelli più diversificati e realistici. Collaborare con influencer e personaggi pubblici che possano diffondere messaggi positivi e incoraggianti può contribuire a creare un ambiente culturale più inclusivo e supportivo.
In sintesi, la pressione sociale e la comparazione con i pari sono fattori significativi che contribuiscono al disagio degli adolescenti. Affrontare queste problematiche richiede un impegno congiunto da parte di famiglie, scuole e società per promuovere un ambiente più sano, inclusivo e comprensivo per i giovani.
Comunicazione Inefficace e Conflitti Generazionali
La comunicazione inefficace e i conflitti generazionali rappresentano un ulteriore fattore che contribuisce significativamente al disagio negli adolescenti. La mancanza di un dialogo aperto e comprensivo tra adolescenti e adulti può creare un ambiente di incomprensione e alienazione, aggravando le difficoltà emotive e psicologiche dei giovani. Inoltre, le differenze generazionali possono amplificare le tensioni, rendendo ancora più complicata la costruzione di relazioni solide e di fiducia.
Barriere di Comunicazione
Una delle principali cause di una comunicazione inefficace tra adolescenti e adulti sono le barriere di comunicazione. Queste barriere possono essere di natura linguistica, culturale o psicologica. Gli adolescenti spesso sentono che i loro genitori o insegnanti non comprendono le loro esperienze, preoccupazioni e punti di vista. Questa percezione può portare a un rifiuto del dialogo, chiusura emotiva e isolamento. D’altra parte, gli adulti possono trovare difficile relazionarsi con i problemi moderni degli adolescenti, spesso sottovalutando o banalizzando le loro preoccupazioni.
Differenze nei Valori e nelle Prospettive
Le differenze nei valori e nelle prospettive tra generazioni possono essere un terreno fertile per i conflitti. Gli adolescenti oggi crescono in un mondo molto diverso da quello dei loro genitori, caratterizzato da rapide innovazioni tecnologiche, cambiamenti sociali e un panorama culturale in continua evoluzione. Queste differenze possono portare a visioni contrastanti su temi come l’uso della tecnologia, l’educazione, le relazioni e la carriera. I genitori e gli educatori possono avere aspettative che non risuonano con le aspirazioni e le realità degli adolescenti, creando tensioni e incomprensioni.
Mancanza di Ascolto Attivo-adolescenti e disagio
La mancanza di ascolto attivo è un altro problema cruciale. Gli adolescenti spesso sentono che le loro opinioni e sentimenti non vengono presi sul serio. L’ascolto attivo implica non solo sentire le parole pronunciate, ma anche comprendere il significato e le emozioni sottostanti. Quando gli adulti falliscono in questo, gli adolescenti possono sentirsi non rispettati o ignorati, il che può aumentare il loro disagio emotivo e alimentare conflitti. La capacità di ascoltare attivamente è fondamentale per costruire un dialogo costruttivo e relazioni basate sulla fiducia e il rispetto reciproco.
Ruolo dei Media e delle Tecnologie
L’avvento dei media digitali e delle tecnologie ha ulteriormente complicato la comunicazione tra le generazioni. I social media, le piattaforme di messaggistica e i giochi online rappresentano una parte significativa della vita degli adolescenti, spesso incomprensibile per gli adulti. Questa disparità nella comprensione e nell’utilizzo delle tecnologie può creare un gap di comunicazione, dove gli adolescenti si sentono più compresi e connessi con i loro coetanei online piuttosto che con i loro familiari o insegnanti. I genitori e gli educatori devono aggiornarsi e cercare di comprendere l’importanza di questi nuovi strumenti di comunicazione per poter interagire efficacemente con gli adolescenti.
Strategie di Miglioramento
Per migliorare la comunicazione e ridurre i conflitti generazionali, è necessario adottare alcune strategie mirate. In primo luogo, promuovere l’apertura e il dialogo sincero. Gli adulti dovrebbero creare spazi sicuri dove gli adolescenti possano esprimere liberamente i loro pensieri e sentimenti senza timore di giudizi o ritorsioni.
In secondo luogo, è fondamentale l’educazione emotiva per entrambi, adolescenti e adulti. Corsi e workshop su comunicazione efficace, ascolto attivo e risoluzione dei conflitti possono fornire gli strumenti necessari per migliorare le interazioni.
Inoltre, è importante che i genitori e gli educatori siano disposti a imparare e ad adattarsi. Comprendere le nuove tecnologie e i cambiamenti sociali può aiutare a ridurre il gap generazionale e a facilitare una comunicazione più efficace.
Infine, incoraggiare attività comuni che possano costruire un terreno di comprensione reciproca. Progetti familiari, discussioni su temi di interesse comune e momenti di svago condivisi possono rafforzare i legami e migliorare la qualità della comunicazione.
In sintesi, la comunicazione inefficace e i conflitti generazionali sono sfide significative nel contesto del disagio adolescenziale. Adottando strategie mirate per migliorare il dialogo e ridurre le incomprensioni, è possibile creare un ambiente più armonioso e di supporto per gli adolescenti.
Disattenzione ai Bisogni Individuali e Diversità
La disattenzione ai bisogni individuali e alle diversità rappresenta un problema cruciale nel contesto educativo e familiare che contribuisce significativamente al disagio adolescenziale. Ogni adolescente è unico, con bisogni, interessi e capacità diversi, ma spesso scuole e famiglie non riescono a riconoscere e rispettare queste differenze. Questo può portare a sentimenti di inadeguatezza, esclusione e demotivazione.
Bisogni Educativi Individuali-adolescenti e disagio
Ogni studente ha un proprio stile di apprendimento e ritmo di sviluppo. Tuttavia, molti sistemi educativi adottano un approccio uniforme che non tiene conto delle differenze individuali. Gli adolescenti con bisogni educativi speciali o con diverse capacità cognitive possono sentirsi trascurati e non supportati adeguatamente. L’incapacità di adattare l’insegnamento ai singoli bisogni può portare a frustrazione, bassa autostima e, in alcuni casi, all’abbandono scolastico. È essenziale che le scuole sviluppino programmi educativi personalizzati e forniscano risorse adeguate per supportare tutti gli studenti, compresi quelli con difficoltà di apprendimento o con talenti speciali.
Diversità Culturale e Inclusività
La diversità culturale è un altro aspetto cruciale spesso trascurato. Gli adolescenti provenienti da diverse etnie, religioni e background culturali possono sentirsi emarginati se le loro esperienze e prospettive non sono riconosciute o rispettate. Le scuole e le famiglie dovrebbero promuovere un ambiente inclusivo che valorizzi la diversità e incoraggi il rispetto reciproco. Programmi di educazione interculturale e attività che celebrano le diverse tradizioni possono contribuire a creare un clima di accettazione e comprensione, riducendo così i conflitti e il disagio tra gli adolescenti.
Bisogni Emotivi e Psicologici
Gli adolescenti attraversano un periodo di intensa crescita emotiva e psicologica. Tuttavia, spesso questi bisogni non vengono adeguatamente considerati né a scuola né in famiglia. Il supporto emotivo è fondamentale per aiutare gli adolescenti a gestire lo stress, l’ansia e altre difficoltà psicologiche. La mancanza di attenzione ai bisogni emotivi può portare a gravi conseguenze, come depressione e comportamenti autodistruttivi. È importante che scuole e famiglie forniscano accesso a consulenti scolastici, psicologi e altre risorse di supporto. La formazione degli insegnanti e dei genitori sull’importanza della salute mentale può contribuire a creare un ambiente più sensibile e di supporto per gli adolescenti.
Identità di Genere e Orientamento Sessuale
Il riconoscimento e il rispetto dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale sono essenziali per il benessere degli adolescenti. Gli adolescenti LGBTQ+ spesso affrontano discriminazione, bullismo e incomprensione, sia a scuola che in famiglia. Questa mancanza di supporto può portare a un maggiore rischio di problemi di salute mentale e di isolamento sociale. È fondamentale che le scuole adottino politiche antidiscriminatorie e programmi di educazione alla diversità sessuale e di genere. Inoltre, le famiglie dovrebbero essere educate sull’importanza del sostegno e dell’accettazione, fornendo un ambiente sicuro e amorevole per i loro figli.
Strumenti e Strategie di Intervento-adolescenti e disagio
Per affrontare la disattenzione ai bisogni individuali e alla diversità, è necessario implementare strumenti e strategie mirate. In primo luogo, le scuole dovrebbero effettuare valutazioni periodiche per identificare i bisogni specifici degli studenti e sviluppare piani educativi personalizzati. L’inclusione di programmi di tutoraggio e di apprendimento individualizzato può aiutare a soddisfare le diverse esigenze educative.
In secondo luogo, la formazione continua per insegnanti e genitori sull’importanza della diversità e dell’inclusione è cruciale. Workshop e seminari possono fornire le competenze necessarie per creare ambienti scolastici e familiari più sensibili e inclusivi.
Inoltre, è importante che le scuole collaborino con professionisti della salute mentale per offrire supporto psicologico agli studenti. Questo può includere servizi di consulenza, gruppi di supporto e programmi di prevenzione del bullismo.
Infine, le famiglie devono essere incoraggiate a partecipare attivamente alla vita scolastica dei loro figli e a collaborare con gli insegnanti per sostenere il loro sviluppo individuale. La creazione di reti di supporto comunitario può anche offrire risorse aggiuntive e un senso di appartenenza per gli adolescenti e le loro famiglie.
In sintesi, la disattenzione ai bisogni individuali e alle diversità può avere gravi ripercussioni sul benessere degli adolescenti. Adottando un approccio più sensibile e inclusivo, scuole e famiglie possono contribuire a creare un ambiente in cui ogni adolescente si senta valorizzato, supportato e compreso.
Buongiorno amici . Oggi riflettiamo sulla frase “Mio figlio è insopportabile”.
In ogni fase della vita i genitori si trovano ad affrontare sfide e cambiamenti e avere figli adolescenti può rappresentare una sfida che richiede una grande capacità di adattamento.
Anche se per alcuni è possibile gestire questa fase delicata con pazienza e comprensione, altri si sentono sopraffatti e possono sentirsi catapultati sul ring di fronte a comportamenti e a reazioni dei loro figli a volte incomprensibili o molto distanti da ciò che vorrebbero.
“Le avvisaglie sono da sempre inequivocabili: ai primi vagiti del corpo adolescente, il dialogo si zittisce. I pori, i peli, l’odore, le curve, il menarca e le polluzioni notturne cominciano a parlare una lingua che chiede che non venga aggiunto altro: è iniziata la pubertà e la notizia pretende(rebbe) discrezione. Lo sviluppo del corpo che si fa generativo dice al mondo due cose: ai pari che si è entrati in partita; alla mamma, che dovrebbe farsi da parte”. (Tratto dal libro “Mio figlio è normale? Capire gli adolescenti senza che loro debbano capire noi” di Stefania Andreoli)
Adolescenti-“mio figlio è insopportabile”
L’adolescenza è un periodo di trasformazione fisica ed emotiva in cui i ragazzi cercano di scoprire chi sono e quale sarà il loro ruolo nel mondo.
Cercano di definire la propria identità, spesso sperimentando nuove passioni e amicizie, perdendo interesse per ciò che una volta li coinvolgeva maggiormente, incluso il rapporto con i genitori.
Spesso alcuni comportamenti e atteggiamenti sembrano venir fuori dal nulla, lasciando i genitori confusi e preoccupati.
“Ieri l’ennesima discussione, è evidente che ogni tentativo di dialogo con lui sia inutile. Io ormai non posso più parlare, qualsiasi suggerimento viene intrepretato e applicato al contrario, sono davvero delusa. L’adolescenza è diventata un alibi e ogni volta che rimango ferma su delle regole per me invalicabili, e lui non ottiene quello aveva nella mente, mi dice che con me non vuole più avere niente a che fare e che mi tratterà come un’estranea finché non cambierò idea. Io provo a disinnescare ma così è davvero difficile!”.
Autonomia- mio figlio è insopportabile
L’adolescenza è anche una fase in cui i giovani cercano di sviluppare un senso di autonomia e indipendenza.
A volte potrebbero prendere decisioni apparentemente in contrapposizione agli insegnamenti ricevuti dai genitori, ma è importante ricordare che questi comportamenti sono parte del processo di crescita.
I ragazzi hanno bisogno di essere accettati per quello che sono e di essere riconosciuti nel loro modo di essere e di esprimersi, anche se spesso rischia di andare in contrasto con le regole genitoriali.
“Ieri mi chiama nella sua stanza e mi fa vedere tutta orgogliosa il suo nuovo crop top aderente e che lascia ben poco spazio all’immaginazione.
Ovviamente avrebbe voluto indossare quella maglietta striminzita e, secondo me anche un po’ volgare, la mattina seguente per andare a scuola. Io prontamente ho risposto che poteva scordarselo e che non era adatto per il contesto scolastico.
Da lì sono partite una serie di argomentazioni e polemiche con un’insistenza incredibile. Se solo mettesse il 10 % di questa energia nello studio, sarebbe la più brava della classe.
Ho cercato di fargli capire che non si trattava di una limitazione della sua libertà di espressione, perché se fosse stato per me neanche l’avrebbe avuta nel suo armadio, ma era importante passarle il messaggio che nella vita è importante contestualizzare e che su alcune regole non c’è margine di trattativa”.
Riflettere sui propri errori: genitori tra senso di colpa e frustrazione
Quando ci si trova di fronte un figlio adolescente che sembra aver preso una strada diversa da quella della famiglia, è facile sperimentare un senso di colpa come genitori.
Tuttavia, è importante ricordare che i genitori non sono i soli responsabili delle scelte dei figli e che ogni individuo ha il diritto di esplorare e prendere decisioni autonome.
Spesso, infatti, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un figlio completamente estraneo, e possono sorgere dubbi e preoccupazioni sul proprio ruolo genitoriale. “Dove ho sbagliato?” potrebbe essere la domanda che tormenta molti genitori in questa situazione.
“Mi vergogno quasi a dirlo, ma mio figlio in questo periodo proprio non lo sopporto, non mi piace la persona che sta diventando e soprattutto mi chiedo dove ho fallito come genitore. Sono preoccupato per il suo futuro, perché se continua così non farà mai nulla nella vita: non sa gestire niente, nemmeno se stesso”
“Mia figlia è solo capace a chiedere, chiedere e ancora chiedere senza dare assolutamente nulla in cambio.
Non le importa di nessuno al di fuori di se stessa. Quando si avvicina a noi è solo perché è interessata ad ottenere ciò che le interessa: un passaggio con la macchina, uscite, shopping. Ma si rende conto che noi ci facciamo in quattro per lei e il fratello e che la sera avremmo solo bisogno di un po’ di collaborazione e tranquillità”?
Comprensione
Anche quando non si è d’accordo con quello che fanno o dicono, è importante non criticare i ragazzi ma cercare di comprenderli e sostenerli, di ascoltare le loro ragioni e le loro idee.
Non bisogna dimenticare che l’adolescenza comporta delle sfide anche per gli stessi ragazzi e il ruolo degli adulti fornisce una base sicura da cui muoversi per sperimentare e crescere nella propria individualità e a cui fare riferimento nelle difficoltà.
In una fase ricca di novità e di fatiche, anche quando sembrano respingere ogni aiuto, per i ragazzi sentire che i propri genitori sono sempre presenti e pronti a sostenerli, rappresenta un elemento positivo, che li fa sentire degni di attenzione e rispetto. Al contempo, può essere difficile per i genitori trovare una modalità adeguata che permetta loro di mantenere un ruolo di orientamento e guida poiché i ragazzi cercano, invece, di esercitare autonomamente ogni controllo sulla loro vita e sulle loro scelte.
I genitori come possono comportarsi?
In una società in cui si fa fatica ad avere punti di riferimento stabili, dove le incertezze prendono il sopravvento e il gap generazionale sembra ostacolare un’adeguata connessione tra adulti e giovani.
I ragazzi senza una guida, si sentono sempre più soli e in balia delle loro emozioni e comportamenti.
Dunque è fondamentale comunicare e far sentire loro la propria comprensione, sostenerli nella loro ricerca di autonomia e indipendenza, spiegare l’importanza di confini e limiti che li proteggano nelle loro esperienze.
Inoltre, è importante non focalizzare tutto sulla scuola e su tutto ciò che sbagliano, ma mostrare interesse per ciò che i figli hanno da dire e ascoltarli attentamente può aiutare a instaurare una migliore comunicazione.
Nonostante le difficoltà che si possono incontrare in questo percorso, la relazione con i propri figli può modificarsi ma conservare stabilità e fiducia.
Ecco cosa vogliono i vostri ragazzi per le vacanze.
Buongiorno amici. Oggi parliamo dei desideri de ragazzi per le vacanze.. voi.
Vacanze E’ arrivato il momento tanto desiderato dai ragazzi: le vacanze estive.
Quelle più lunghe, quelle dove ci si può rilassare dopo tante ore di studio e impegni.
Quelle dove si ha più voglia di uscire e vedere gli amici.
Ma sono anche quelle in cui si ha più voglia, soprattutto per i più piccini, di passare più tempo con mamma e papà.Presi, di solito, dai loro mille impegni.
Genitori Eh sì, voi siete fondamentali, siete la guida, il porto sicuro, il buon esempio che aiutano i figli a crescere nel modo più sereno possibil, aiutandoli, anche , a sbagliare per poter imparare e fortificarsi.
Voi siete coloro che camminano vicino e mai avanti o dietro.
Ma siete anche coloro che, spesso, pensano di accontentare i ragazzi riempiendoli di cose da fare.
O…per tenerli occupati visto che voi…non avete tempo.
Impegni
Ovvio, i genitori lavorano e non possono passare tutta la giornata coi ragazzi. Ma, come dico sempre, non deve essere la quantità ma la qualità del tempo passato insieme.
Organizzare la loro giornata con mille e più attività, che sia durante l’anno scolastico e ancor meno durante le vacanze, non fa bene.
Lasciate che siano loro a scegliere cosa fare. Lasciate che trovino un po’ il tempo, ora, di rilassarsi e svagare la mente.
E soprattutto, lasciate che soddisfino il desiderio di stare un po’ più di tempo con voi.
E, altro consiglio, condividete gli interessi dei ragazzi. Guardate quel film che a loro piace tanto anche se non l’avete mai sopportato. Ascoltate la loro musica, giocate a quello che desiderano, guardate quella partita X.
Condividete, empatizzate e conquisterete i vostri ragazzi.
Come capire se si sono avvicinati alle droghe, come ascoltarli, come aiutarli.
Buongiorno amici. Oggi parliamo insieme di adolescenti e droga.
Qui di seguito vi ho linkato a diretta fatta su instagram, giusto questa settimana, sul tema.
Molti i partecipanti, molti interessati all’ argomento ed è questo lo scopo delle dirette, cui invito tutti a partecipare il giovedì.
Perché…-adolescenti e droga
Perché gli argomenti trattati toccano la maggior parte di voi..perché, molte volte, siete proprio voi a chiedermi di trattare determinati argomenti per capire cosa fare in certe situazioni.
Il tema della droga, purtroppo, è caro a molti genitori che cercano di capire se il figlio è si è davvero avvicinato a questo mondo come parlare con loro e come aiutarli al meglio.