Premio di 100 euro a chi ha la media del 9

Succede in un liceo di Padova. Assurdo

Buongiorno amici. Oggi parliamo di un premio di 100 uro a chi ha la media del 9…assurdo.

No…parto subito col dire che questo non è assolutamente un metodo educativo sensato. Ma a cosa dovrebbe portare?

Se un insegnante incentivasse alla media del nove in questo modo otterrebbe un solo risultato: i ragazzi farebbero di tutto per avere quei soldi, non per andar bene a scuola. 

Il fine giustifica i mezzi? In questo caso, ma come per altre cose, assolutissimamente no.

Soluzione inutile

E’ inutile non soltanto per il motivo detto sopra…ma perché non è possibile che tutti ottengano tale media.

I ragazzi, fortunatamente, sono tutti diversi, noi siamo tutti diversi.

 cosa vuol dire? Vuol dire che ognuno di loro, come di noi, ha le proprie capacità, inclinazioni e i loro tempi per poter raggiungere i propri personali obiettivi. 

Obiettivi

Ho detto propri obiettivi.

Lo specifico perché troppe volte i genitori paragonano il loro figli con i compagni, loro stessi, i fratelli causando solo sconforto, spesso aggressività, altrettanto spesso depressione e senso di fallimento che, in realtà, non deve esistere.

Provate solo a pensare come si possa sentire un ragazzo che, per mettendocela tutta sta media del nove proprio non riesce ad avere? 

Si sentirà, sbagliando, un fallito rispetto ad altri che, forse, potrebbero davvero farcela. E vi sembra questo il modo per migliorare l’autostima e incentivare alo studio? assolutamente no.

Autostima

L’unica cosa che devono fare i genitori in primis e gli insegnanti in second’ ordine è cercare di aumentare l’autostima dei ragazzi. E non promettendo soldi, non aumentando il senso di competizione malsana con gli altri compagni.

Ma stimolandoli a mettercela tutta, tutto se stessi , anima, cuore, cervello per raggiungere un obiettivo. 

E non c’etra niente il voto. Non pensiamo, adulti e non, che il voto ci identifichi come persona. 

L’importante è dimostrare a se stessi soprattutto che con l’impegno posso farcela, solo con questo.

E se avete bisogno del mio aiuto contattatemi tramite la sezione contatti e consulenze del sito

Io spero che riflettere sul premio di 100 euro a chi la la media del 9 vi sia stato di aiuto.

Alla prossima amici:)

La pappa pronta non va mai bene

Crepet Instagram posts - Gramho.com

Ispirata ad un pensiero di Paolo Crepet.

Buongiorno amici:) Oggi voglio puntare l’attenzione sul fatto che “la pappa pronta non va mai bene”.

Questa la citazione di Crepet

basterebbe che un genitore si ponesse uan semplice domanda: se a un ragazzo o a una ragazza non è mai mancato nulla, come potrà conoscere la necessità di costruire da sé qualcosa per il proprio futuro?

GENITORI

Ho sempre amato il pensiero accademico di crepet.

Ha occupato una bella parte della mia tesi di laurea anni fa. E anche stavolta mi trovo in totale accordo con lui.

Spesso, sbagliando, i genitori riempiono di cose materiali i figli per sopperire alla loro mancanza fisica, o per accontentarlo in tutto.

Spesso, infatti, l’adulto si sostituisce al ragazzo che si ritrova “la pappa pronta” e non fa nemmeno lo sforzo di impegnarsi per ottenere ciò che desidera, perché tanto fanno tutto mamma e papà.

Più commettete questo errore, però, più i ragazzi non crescono e crescere vuol dire fare errori, ricevere no e delusioni.

Crescere vuol dire faticare per arrivare alla meta, per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Se manca tutto questo manca… Vita.

CONSIGLIO

Quindi, non siate apprensivi e iper protettivi nei confronti dei vostri figli, che siano ragazzi o ragazze. Non teneteli troppo sotto una campana di vetro. Non è una vostra proprietà.

I ragazzi devono ricevere tutti gli stimoli esterni al loro nucleo famigliare.

Errori, come dicevo prima, delusioni, gioie, fatica fanno parte della loro crescita, del loro essere adulti. Fate i genitori, aiutateli a CRESCERE.

Ragazzi io spero che il mio breve post pensiero su la pappa pronta non va mai bene vi sia interessato e sia utile per riflettere su alcune dinamiche famigliari.

Io vi ricordo che per prenotare una consulenza con me dovete visitare la pagina contatti

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Alla prossima amici miei.

dottoressanapolitano

LA FAMIGLIA ALLARGATA

Oggi puntiamo l’attenzione proprio su uno standard sempre più diffuso.

Ciao a tutti:) Parliamo oggi de la famiglia allargata.

Come gestire Natale con famiglia allargata

Non è raro, oggi, trovare famiglie…così. Molto spesso lavoro conuomini e donne che, una volta separati dal rispettivo marito o moglie scelgono dirifarsi una vita.

E, davanti a loro, trovano una persona che è uan grande sostenitrice di tutto ciò.

Ovviamente, è molto più facile chiudere una porta e riaprirne un’altra, si spera migliore, se non hai figli a carico. Sei solo, devi pensare solo a te stesso. Se hai scelto di cambiare vita e compagno di vita dipende e devi dar conto solo a te stesso.

Ma se così non è? se ci sono dei minori di mezzo?

I FIGLI

Gli errori sostanziali, e i più comuni, sono due: dipendere totalmente dai figli, fregarsene completamente del loro parere e del fatto che stanno con noi.

Io ho estremizzato ma quante persone si trovan in questa situazione e quanti sicomportan esattamente così?

Ho amici, perosne a me care che si sono separate e che hanno figli piccoli o adolescenti. Alcuni si fanno il prolbmea di come fare altri meno altri per nulla.

Errore uno:”nooo, io fin quando i miei figli sono maggiorenni non presento nessuno”…e poi, comunque, hanno relazioni e si comportano come dei ragazzini alla prima cotta perché non vogliono che nessuno veda o senta.

E poi ci sono quellidella second afazione…quelli che si comportano come ragazzini(o ragazzine) fregandosene di quello che un figlio possa pensare di noi edi come ci comportiamo.

CHE FARE

Ovviamentela cosamigliore sta nel mezzo.

Un uomo o una donna separato ha il diritto di rifarsi una vita, che abbia o no un fuglio a carico.Ma bisogna saper gestire a situzione.

Bisogna mettersi nell’ottica che non dobbiamo cadere, a volte succede, in ricatti morali da parte soprattutto dei più grandi ma, d’altro canto, dobbiamo tener conto di loro, sempre.

Pensate solo al fatto che già un figlio deve subire, letteralmente subire, la separazione, lo sfaldamneto della propria famiglia. E ne soffrono. Anche chi non lo da a vedere soffre. E si soffre parecchio perché nessuno vorrebbe una famiglia divisa, nessuno vorrebbe vedere amma è papà divisi, nessuno vorrebbe trovarsi nella situazione di avere due mamme o due papà.

Quindi, vivete sì la vostra vita a rispettate i sentimenti dei vostri ragazzi. Alla fine sta tutto sempre nel dialogo con loro. Ragionate, fate capire cloro che c’è un’altra persona che può rendere felice mamma( o papà) ma questo non cambierà minimamente, e vorrei ben vedere, l’amore che si prova per loro. Nessuno potrà mai cambiare tutto questo nè potrà eliminarlo.

Il discorso su la famiglia allargata potrebbe durare ore. Se avete un problema di questo tipo non esitate a contattarmi.

trovate qui tutti i recapiti

E, se volete conoscere qualcosa in più di me, visitate le pagine del sito www.dottoressanapolitano.it/

Alla prossima:)

FAME NERVOSA

Cosa comporta e perché arriva.

Ciao ragazzi. Oggi diciamo due parole sulla fame nervosa.

Fame nervosa: come gestirla

ESPERIENZA COI RAGAZZI

Giusto lo scorso anno ho lavorato con una, famiglia in cui, il figlio 13enne, soffriva di questo disturbo.

Ok il fatto che gli piacesse mangiare. Ma, alla base, c’era un profondo disagio.

E sì, perché la fame nervosa, per l’appunto, non nasec da una vera e porpira esigenza, da uns enso di fame funzionale, concreto.

E’ un po’ come, erroneamente, facciamo quando, per “rilassarci”, per scarcare tensione ci accendiamo una sigaretta.

Il cibo aiuta a far dimenticare, per quell’attimo, una problematica che sta alla bse della nostra azione.

LE MANIFESTAZIONI

Sono entrata subito in confidenza col ragazzo come faccio di solito, e notavo che mangiava in modo compulsivo nei momenti di noia, quando era nervoso, quando non riusciva a fare qualcosa, quando tocca i argomenti che gli provocavano ansia.

Era un po’ come sfogasse tutta la sua insoddisfazione, l sua rabbia aprendo il frigo e mangiando in modo compulsivo , mangiando e mischiando, tra loro, pietanze dolci e salate.

Durante il percorso si apriva, era sereno e pian piano la voglia di svuotare il frigo passava.

Cominciava ad interessarsi a me, alle conversazioni che facevamo, alle attività che gli proponevo. Rideva,scherzava…si rasserenava.

Se ti sei trovato o ti trovi in una situazione simile contattami. Troveremo la soluzione.

Io spero di aver toccato qualcuno di voi dicendo queste poche parole sulla fame nervosa.

Vi ricordo di prenotare la vostra consulenza collegandovi al sito e cliccando qui

Vi aspetto. Un abbraccio di cuore

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